Ecocardiogramma: il Dott. Solito ci spiega l’utilizzo di questo strumento nella Medicina dello Sport

L’Ecocardiografia è una metodologia di indagine che consente, per mezzo degli ultrasuoni, lo studio del cuore e del flusso di sangue al suo interno.

Si tratta di un esame non invasivo e totalmente innocuo: rispetto alle metodologie radiografiche non richiede nessuna precauzione e può essere ripetuto.

Questo metodo diagnostico permette di acquisire informazioni dettagliate ed approfondite, sia in condizioni di riposo che successivamente all’attività fisica, relative alla morfologia dell’organo cardiaco, alla contrattilità ed al flusso di sangue all’interno delle sue cavità.

Il Dott. Solito, Cardiologo che esercita la propria professione presso il Poliambulatorio Città di Collecchio, ci illustra l’utilizzo dell’Ecocardiogramma, o Ecodoppler Cardiaco, nell’area della Medicina dello Sport.

La Medicina dello Sport è una specializzazione della Medicina che riguarda le attività sportive e le patologie ad esse correlate, anche a livello preventivo.

Il Dott. Solito la definisce in questo modo: “La Medicina dello Sport rappresenta un campo fondamentale della Medicina Preventiva.

Il suo compito, infatti, è la salvaguardia della salute dell’atleta attraverso lo studio delle malattie legate all’attività sportiva: in particolare delle morti cardiache improvvise.”

La visita per l’idoneità sportiva può essere eseguita solo da un medico specialista in Medicina dello Sport, presso un ambulatorio convenzionato, sia pubblico che privato, il che rende non valide le visite effettuate in differenti contesti quali ambulatori non accreditati, spogliatoi, palestre.

Ma come si svolge l’iter per ottenere l’idoneità sportiva?

“Con la ben nota visita di idoneità sportiva, si realizza uno screening di massa della sempre più numerosa, varia ed eterogenea popolazione sportiva.

Poichè la morte cardiaca improvvisa è essenzialmente associata a patologie dell’apparato cardiovascolare, lo screening si pone come obiettivo la diagnosi precoce di anomalie cardiache, per lo più silenti, che possono costituire un rischio per la vita e la salute dell’atleta.”

Cos’è la Morte Cardiaca Improvvisa, o Arresto Cardiaco Improvviso?

Si tratta di una patologia cardiaca causata da un’Aritmia che avviene quando il cuore raggiunge un ritmo così elevato da iniziare a vibrare, smettendo di pompare sangue al cervello ed al corpo, causando, in assenza di tempestivo intervento, il decesso del soggetto in pochi minuti.

Per quello che riguarda gli strumenti a disposizione, il Dott. Solito, sostiene che “le indagini diagnostiche non invasive, a disposizione del medico dello sport e del cardiologo sono molteplici e generalmente sufficienti ad individuare la presenza di una patologia cardiaca misconosciuta e potenzialmente letale.

E’ solo raramente necessario ricorrere ad ulteriori indagini invasive.

In questo ambito l’ecocardiografia rappresenta un’indagine non invasiva fondamentale per lo studio morfologico e funzionale del cuore, consentendo di differenziare gli aspetti fisiologici quali le modificazioni indotte dall’allenamento, da quelli patologici quali ad esempio quelli della cardiomiopatia ipertrofica, malattia prima causa di morte cardiaca improvvisa nei giovani.

Le tecniche ecocardiografiche hanno infatti apportato fondamentali contributi allo studio dell’apparto cardiovascolare.

Nella valutazione iniziale dell’atleta è permessa un’accurata valutazione degli adattamenti del cuore ai differenti tipi di attività sportiva.

L’ecocardiografia, pertanto, è diventata uno strumento indispensabile per la valutazione di anomalie fisiche quali per esempio l’individuazione di soffi, click o rumori patologici durante la visita o alterazioni elettrocardiografiche eventualmente riscontrati nel corso della visita standard.”

Ci sono protocolli diversi in base all’età dell’atleta: soprattutto in giovane età e dopo i 35/40 anni è fondamentale sottoporsi a controlli medici per valutare la condizione fisica del soggetto.

Se si tratta di un giovane che si avvicina all’attività sportiva sarà importante fornirgli informazioni per la pratica dello sport scelto in base alla valutazione dello stato di salute successivo alla valutazione di eventuali patologie congenite pericolose al fine di monitorare anche patologie ad insorgenza giovanile.

Se invece si tratta di un adulto che riprende o inizia per la prima volta un’attività sportiva, sarà necessario fornire informazioni, a seguito della visita e di controlli specifici, relative al tipo di attività che può svolgere senza rischi e ad eventuali patologie acquisite.

“La prevalenza di cardiopatie potenzialmente letali varia a seconda delle fasce di età considerate: negli adolescenti e nei giovani adulti prevale la ricerca di eventuali anomalie congenite fino ad allora misconosciute come i vizi valvolari o difetti di sviluppo dei grossi vasi e delle camere cardiache, mentre nell’età medio avanzata la ricerca è di patologie legate a processi degenerativi acquisiti.

Nei nostri protocolli, ad esempio, è previsto per gli sportivi di età superiore ai 40/50 anni l’esecuzione dell’ecocardiogramma quale screening dell’aneurisma dell’aorta ascendente altrimenti non identificabile con la sola valutazione cardiologica di base.”
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