RICERCA TRA GLI OLTRE 10MILA ARGOMENTI
13 ottobre 2018
Alitosi, cause comuni
Scarsa igiene orale
Scarsa igiene dentale
Malattie dentali (carie, gengiviti, periodontiti, ulcere orali, neoplasie orali, xerostomia)
Uso di tabacco
Malattie respiratorie (tonsilliti, infezioni polmonari, della cavitá nasale o del faringe)
Malattie gastrointestinali (stenosi pilorica, ernia iatale, ostruzione duodenale, acalasia, reflusso gastroesofageo, infezione da Helicobacter pylori)
Malattie epatiche
Insufficienza renale
Periodo premestruale
Scarsa igiene dentale
Malattie dentali (carie, gengiviti, periodontiti, ulcere orali, neoplasie orali, xerostomia)
Uso di tabacco
Malattie respiratorie (tonsilliti, infezioni polmonari, della cavitá nasale o del faringe)
Malattie gastrointestinali (stenosi pilorica, ernia iatale, ostruzione duodenale, acalasia, reflusso gastroesofageo, infezione da Helicobacter pylori)
Malattie epatiche
Insufficienza renale
Periodo premestruale
IPERALDOSTERONISMO, CAUSE PIÙ COMUNI
Ipertensione maligna
Scompenso cardiaco
Tumori surrenalici
Malattia renale
Sindrome nefrosica
Farmaci (diuretici, idralazina, lassativi)
Scompenso cardiaco
Tumori surrenalici
Malattia renale
Sindrome nefrosica
Farmaci (diuretici, idralazina, lassativi)
Acne, farmaci che la causano
Danazolo
Testosterone
Progestinici
Glucocorticoidi
Litio
Isoniazide
Fenitoina
Massa ascellare, cause
Linfononodo ingrandito a causa di
cancro o ascesso della mammella
Linfoma
Leucemia
Idrosadenite suppurativa
Cisti sebacea infiammata
Tubercolosi
Lipoma
cancro o ascesso della mammella
Linfoma
Leucemia
Idrosadenite suppurativa
Cisti sebacea infiammata
Tubercolosi
Lipoma
12 ottobre 2018
Il test di ovulazione digitale
Chi sta programmando una gravidanza si sarà sicuramente imbattuto nei test di ovulazione. Uno strumento utile al fine di migliorare la possibilità di concepimento. Facilissimi da usare, aiutano ad individuare i giorni di fertilità mostrando i livelli ormonali nelle urine.
Oggi è possibile trovare il test di ovulazione in versione digitale con App gratuita dedicata come Prima home test ovulazione. Tutti i dati vengono memorizzati nel tempo, creando un profilo personalizzato. Cerchiamo però innanzitutto di capire in modo più approfondito, a cosa serve e come utilizzarlo.
L’ovulazione si verifica tra le 24 e le 36 ore successive all’aumento dell’ormone LH. Quando avviene questo processo? Di norma tra 12 e 16 giorni prima del ciclo successivo. Ovviamente è un dato variabile da donna a donna e può cambiare anche da ciclo a ciclo.
Come funziona l’ovulazione? Pian piano che ci si avvicina ai giorni fertili, si registra un aumento dei livelli di estrogeni che causano l’ispessimento della parete uterina creando l’ambiente ideale all’eventuale impianto dell’ovulo fecondato. L’innalzamento degli estrogeni provoca anche un picco del livello dell’ormone LH, che è responsabile della rottura del follicolo dominante e del successivo rilascio della cellula uovo matura, pronta per la fecondazione, che viene poi convogliata nell’utero tramite le tube di Falloppio.
è necessario considerare che l’ovulo espulso sopravvive solo per 24 ore mentre gli spermatozoi fino a 72-96 ore, per cui un rapporto avvenuto 3-4 giorni prima dell’ovulazione, ad esempio, può portare comunque al concepimento. L’intervallo di fertilità riguarda quindi più giorni. L’arrivo dell’ovulazione poi è intuibile anche osservando le secrezioni vaginali che si fanno più abbondanti in prossimità del suo inizio. Il test ci aiuta però ad individuare precisamente i giorni più propizi. Come utilizzarlo?
Un test tecnologico e veloce,in soli 5/10 minuti è possibile rilevare il livello dell’ormone LH e dunque il livello di fertilità attuale, inquadrandolo in tre fasce: bassa, alta o massima. Ogni volta che si decide di analizzare l’urina, il risultato verrà memorizzato sull’applicazione creando una sorta di calendario della fertilità. Promemoria automatici ed un sistema di notifiche push avvisano dell’arrivo del periodo fertile ricordando di effettuare il test.
Se state pensando di pianificare una gravidanza, questo strumento sarà cruciale per avere risultati mirati, precisi e personalizzati.
Oggi è possibile trovare il test di ovulazione in versione digitale con App gratuita dedicata come Prima home test ovulazione. Tutti i dati vengono memorizzati nel tempo, creando un profilo personalizzato. Cerchiamo però innanzitutto di capire in modo più approfondito, a cosa serve e come utilizzarlo.
L’ormone luteinizzante LH
Nei giorni di fertilità, l’ormone luteinizzante LH, responsabile del rilascio dell’ovulo maturo, ha il suo picco massimo. Proprio l’aumento del valore di questo ormone nelle urine è l’indicatore di cui si serve il test di ovulazione.L’ovulazione si verifica tra le 24 e le 36 ore successive all’aumento dell’ormone LH. Quando avviene questo processo? Di norma tra 12 e 16 giorni prima del ciclo successivo. Ovviamente è un dato variabile da donna a donna e può cambiare anche da ciclo a ciclo.
Come funziona l’ovulazione? Pian piano che ci si avvicina ai giorni fertili, si registra un aumento dei livelli di estrogeni che causano l’ispessimento della parete uterina creando l’ambiente ideale all’eventuale impianto dell’ovulo fecondato. L’innalzamento degli estrogeni provoca anche un picco del livello dell’ormone LH, che è responsabile della rottura del follicolo dominante e del successivo rilascio della cellula uovo matura, pronta per la fecondazione, che viene poi convogliata nell’utero tramite le tube di Falloppio.
è necessario considerare che l’ovulo espulso sopravvive solo per 24 ore mentre gli spermatozoi fino a 72-96 ore, per cui un rapporto avvenuto 3-4 giorni prima dell’ovulazione, ad esempio, può portare comunque al concepimento. L’intervallo di fertilità riguarda quindi più giorni. L’arrivo dell’ovulazione poi è intuibile anche osservando le secrezioni vaginali che si fanno più abbondanti in prossimità del suo inizio. Il test ci aiuta però ad individuare precisamente i giorni più propizi. Come utilizzarlo?
L’utilizzo del test
Il test dell’ovulazione digitale è accuratissimo e non richiede particolari interpretazioni. I risultati sono molto chiari e appaiono direttamente sullo smartphone. Il kit è infatti composto da 10 dispositivi ed una clip, che permette di agganciare il test appena effettuato sullo smartphone, trasformando la fotocamera in un lettore. L’esito viene direttamente visualizzato sullo schermo grazie all’App.Un test tecnologico e veloce,in soli 5/10 minuti è possibile rilevare il livello dell’ormone LH e dunque il livello di fertilità attuale, inquadrandolo in tre fasce: bassa, alta o massima. Ogni volta che si decide di analizzare l’urina, il risultato verrà memorizzato sull’applicazione creando una sorta di calendario della fertilità. Promemoria automatici ed un sistema di notifiche push avvisano dell’arrivo del periodo fertile ricordando di effettuare il test.
Se state pensando di pianificare una gravidanza, questo strumento sarà cruciale per avere risultati mirati, precisi e personalizzati.
10 ottobre 2018
da Cardio 2018
L'iperpotassiemia al momento del ricovero è associata a mortalità intra-ospedaliera e l'ipopotassiemia a arresto cardiaco e fibrillazione atriale di nuova insorgenza nei pazienti ricoverati con sospetta sindrome coronarica acuta
Nella sindrome coronarica acuta ( ACS ), lo squilibrio di potassio al momento del ricovero è stato associato a aritmie, arresto cardiaco e mortalità ospedaliera.
Tuttavia, non sono state prese in considerazione diverse caratteristiche di presentazione e i sottotipi di sindrome coronarica acuta.
Sono stati esaminati i pazienti consecutivi ( n = 32.955 ) ricoverati con sospetta sindrome coronarica acuta nel periodo 2006-2011, inseriti nei Registri SWEDEHEART e SCREAM.
Sono state valutate con modelli di regressione logistica le associazioni tra categorie di potassio plasmatico al momento del ricovero ( riferimento: 3.5 - inferiore a 4.0 mmol/L ) e gli esiti ospedalieri tra cui mortalità, arresto cardiaco, fibrillazione atriale di nuova insorgenza e blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado.
Sono state osservate associazioni a forma di U tra il livello di potassiemia al momento dell'ingresso in ospedale, la mortalità e l'arresto cardiaco.
Tuttavia, in modelli completamente aggiustati, solo l'iperpotassiemia ( 5.0 - inferiore a 5.5 [ odds ratio, OR 1.83, IC 95%, 1.34-2.49 ] e maggiore o uguale a 5.5 mmol/L [ OR 2.27, IC 95%, 1.57- 3.27 ] ) era associata alla mortalità, mentre solo l'ipopotassiemia ( 3.0 - inferiore a 3.5 [ OR 1.63; IC 95%, 1.21-2.19 ] e inferiore a 3.0 mmol/L [ OR 2.72; IC 95%, 1.56-4.74 ] ) era associata ad arresto cardiaco.
Il potassio inferiore a 3.0 mmol/L ( OR 1.93, IC 95%, 1.00-3.76 ) era associato a fibrillazione atriale di nuova insorgenza.
Dopo aggiustamento multivariabile, non è stata osservata alcuna associazione tra il blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado e i livelli di potassio.
I risultati non sono stati modificati dalla diagnosi principale ( sottotipo ACS o diagnosi non-ACS ) o eGFR ( velocità di filtrazione glomerulare stimata ).
In conclusione, l'iperpotassiemia al momento del ricovero è associata a mortalità intra-ospedaliera e l'ipopotassiemia con arresto cardiaco e fibrillazione atriale di nuova insorgenza in pazienti ricoverati con sospetta sindrome coronarica acuta. ( Xagena2018 )
Faxén J et al, Int J Cardiol 2018; Epub ahead of print
Cardio2018 Endo2018
8 ottobre 2018
I farmaci che aumentano i trigliceridi
glucocorticoidi
estrogeni
13 - cis - retinoico (Accutane)
alcuni agenti antipertensivi (idroclorotiazide e beta - bloccanti non selettivi)
terapia antiretrovirale
interferoni
colesolvelam, un retinoide
bexarotene (Targretin) causa ipertrigliceridemia fino all'80% dei pazienti
tamoxifene può aumentare i trigliceridi, ma riduce il colesterolo
Alcune relazioni aneddotiche hanno collegato
asparaginasi
capecitabina
propofol
a
gravi ipertrigliceridemie
estrogeni
13 - cis - retinoico (Accutane)
alcuni agenti antipertensivi (idroclorotiazide e beta - bloccanti non selettivi)
terapia antiretrovirale
interferoni
colesolvelam, un retinoide
bexarotene (Targretin) causa ipertrigliceridemia fino all'80% dei pazienti
tamoxifene può aumentare i trigliceridi, ma riduce il colesterolo
Alcune relazioni aneddotiche hanno collegato
asparaginasi
capecitabina
propofol
a
gravi ipertrigliceridemie
6 ottobre 2018
Ipocalcemia ed iperfosforemia nell'insufficienza renale cronica
Le alterazioni della calcemia e della fosforemia si manifestano solitamente in una fase tardiva della malattia renale cronica
L' ipocalcemia (< 8.4 mg/dl) e la iperfosforemia (> 4.6 mg/dl):
-cominciano a manifestarsi tra i 30 ed i 40 ml/min/1.73m2 di eGFR
-diventano conclamate al di sotto dei 30 ml/min/1.73m2.
In caso di eGFR< 20 ml/min/1.73m2 la frequenza di ipocalcemia è intorno al 20% e quella di iperfosforemia è intorno al 40%.
L' ipocalcemia (< 8.4 mg/dl) e la iperfosforemia (> 4.6 mg/dl):
-cominciano a manifestarsi tra i 30 ed i 40 ml/min/1.73m2 di eGFR
-diventano conclamate al di sotto dei 30 ml/min/1.73m2.
In caso di eGFR< 20 ml/min/1.73m2 la frequenza di ipocalcemia è intorno al 20% e quella di iperfosforemia è intorno al 40%.
Aumento dei livelli circolanti di paratormone (PTH) nell'insufficienza renale cronica
Le alterazioni del paratormone PTH compaiono in una fase un po’ tardiva del decorso progressivo della malattia renale cronica
I livelli medi di PTH intatto circolante cominciano a superare i 65 pg/ml quando l'eGFR ê compreso tra i 40 ed i 50 ml/min/1.73m2.
In questo suddetto intervallo i livelli medi di 1,25(OH)2 e di 25(OH) vitamina D sono in prossimità dei limiti, rispettivamente, tra la deficienza (< 22 pg/ml) e l'insufficienza (< 30 ng/ml).
Livelli di PTH intatto > 65 pg/ml sono stati riscontrati:
-in circa la metà dei pazienti con eGFR compreso tra 30 e 40 ml/min/1.73m2 ed
-in oltre i ¾ dei pazienti con eGFR < 20 ml/min/1.73m2 .
I livelli medi di PTH intatto circolante cominciano a superare i 65 pg/ml quando l'eGFR ê compreso tra i 40 ed i 50 ml/min/1.73m2.
In questo suddetto intervallo i livelli medi di 1,25(OH)2 e di 25(OH) vitamina D sono in prossimità dei limiti, rispettivamente, tra la deficienza (< 22 pg/ml) e l'insufficienza (< 30 ng/ml).
Livelli di PTH intatto > 65 pg/ml sono stati riscontrati:
-in circa la metà dei pazienti con eGFR compreso tra 30 e 40 ml/min/1.73m2 ed
-in oltre i ¾ dei pazienti con eGFR < 20 ml/min/1.73m2 .
4 ottobre 2018
Quando ricorrere alla chirurgia ortopedica?
(pixabay) |
Quando arriva il momento di richiedere un appuntamento ad un chirurgo ortopedico? In linea generale, è il proprio medico curante, o un altro specialista, a consigliare una visita di questo tipo, dopo aver riscontrato problemi che tipicamente vengono risolti attraverso degli interventi di chirurgia ortopedica. Va sottolineato che, in ogni modo, prima di optare per l'operazione, l'ortopedico considera sempre attentamente approcci meno invasivi, soppesando l'opportunità di procedere con l'assunzione di precisi farmaci, nonché con dei percorsi di fisioterapia o di riabilitazione.
Problemi alle spalle, alle ginocchia, ai piedi, all'anca, alle mani e alla schiena, però, non sempre possono essere curati con successo all'infuori della sala operatoria. Talvolta, l'intervento chirurgico ortopedico è l'unica via percorribile per risolvere un disturbo più o meno grave delle articolazioni. Fortunatamente negli ultimi anni le tecnologie si sono evolute enormemente in questo ambito, aprendo così la via verso interventi mini-invasivi, con delle incisioni minime e con un recupero post-operatorio più breve e meno doloroso.
Tra le novità più interessanti per quanto riguarda i pazienti che si devono sottoporre a interventi di chirurgia ortopedica vi è senz'altro l'ausilio dei robot. A partire dai primi anni Duemila i robot sono infatti diventati una presenza sempre più apprezzata nelle sale operatorie di tutto il mondo; nel 2009 questa tecnologia è arrivata anche in campo ortopedico, con il braccio robotico Mako, un innovativo strumento di chirurgia mini-invasiva che permette di guidare con sicurezza la mano del chirurgo negli interventi di protesizzazione di anca e ginocchio.
Una tale tecnologia abbisogna certamente della giusta tecnica di utilizzo: dal 2013 chirurghi ortopedici di tutto il mondo imparano l'utilizzo del braccio robotico Mako per l'artroplastica parziale del ginocchio presso la Clinica San Francesco di Verona, la quale con l'istituzione del Centro di Ortopedia Robotica Europeo è divenuta un vero e proprio punto di riferimento a livello internazionale per la chirurgia ortopedica.
L'errore manuale, in questo modo, viene cancellato, con un collocamento della protesi estremamente preciso. I vantaggi sono molteplici: il rischio di infezioni è ulteriormente ridotto, il sanguinamento intro-operatorio è ridotto, la protesi è perfettamente allineata, e il recupero delle funzionalità dell'articolazione è più rapido.
1 ottobre 2018
Erisipela degli arti inferiori, quale terapia antibiotica
-penicillina V 500 mg PO quattro volte al di per ≥ 2 settimane.
nei casi gravi:
nei casi gravi:
-penicillina G alla dose di 1,2 milioni di unità EV ogni 6 h, che può essere sostituita da una terapia orale dopo 36-48 h.
in alternativa:
-ceftriaxone 1 g EV ogni 24 h
in caso di infezioni da stafilococchi:
in alternativa:
-ceftriaxone 1 g EV ogni 24 h
in caso di infezioni da stafilococchi:
-dicloxacillina 500 mg PO quattro volte al di per 10 giorni
Ricorda che
Ricorda che
le infezioni fungine dei piedi possono costituire una porta d'ingresso alle infezioni batteriche e richiedono un trattamento antimicotico per prevenire le recidive.
30 settembre 2018
Emolisi meccanica, cause
Valvole cardiache protesiche
Stenosi aortica
Ipertensione maligna
Adenocarcinoma metastatico
Esercizio traumatico
Trapianti renali
Necrosi corticale renale
Glomerulonefrite
Porpora trombotica trombocitopenica (ttp), sindrome emolitica - uremica (HUS)
Vasculite renale
Sclerodermia
Diabete mellito
Stenosi aortica
Ipertensione maligna
Adenocarcinoma metastatico
Esercizio traumatico
Trapianti renali
Necrosi corticale renale
Glomerulonefrite
Porpora trombotica trombocitopenica (ttp), sindrome emolitica - uremica (HUS)
Vasculite renale
Sclerodermia
Diabete mellito
27 settembre 2018
Classificazione KDIGO (Kidney Disease: Improving Global Outcomes) della malattia renale cronica basata sul GFR
Stadio 1
GFR normale o aumentato; una certa evidenza di danno renale evidenziato da microalbuminuria, proteinuria ed ematuria così come cambiamenti radiologici o istologici
Stadio 2
diminuzione delicata in GFR (89 a 60 ml/min per 1,73 m2) con una certa prova di danno del rene evidenziato da albuminuria, proteinuria ed ematuria così come cambiamenti radiologici o istologici
Stadio 3
GFR da 59 a 30 ml/min per 1,73 m2
Stadio 3A
GFR da 59 a 45 ml/min per 1,73 m2
Stadio 3B
GFR da 44 a 30 ml/min per 1,73 m2
Stadio 4
GFR da 29 a 15 ml/min per 1,73 m2
Stadio 5
GFR < 15 ml/min per 1,73 m2; allorquando la terapia sostitutiva renale sotto forma di dialisi o di trapianto deve essere considerata per mantenere in vita il paziente
GFR normale o aumentato; una certa evidenza di danno renale evidenziato da microalbuminuria, proteinuria ed ematuria così come cambiamenti radiologici o istologici
Stadio 2
diminuzione delicata in GFR (89 a 60 ml/min per 1,73 m2) con una certa prova di danno del rene evidenziato da albuminuria, proteinuria ed ematuria così come cambiamenti radiologici o istologici
Stadio 3
GFR da 59 a 30 ml/min per 1,73 m2
Stadio 3A
GFR da 59 a 45 ml/min per 1,73 m2
Stadio 3B
GFR da 44 a 30 ml/min per 1,73 m2
Stadio 4
GFR da 29 a 15 ml/min per 1,73 m2
Stadio 5
GFR < 15 ml/min per 1,73 m2; allorquando la terapia sostitutiva renale sotto forma di dialisi o di trapianto deve essere considerata per mantenere in vita il paziente
Come prevenire la dispepsia: quali accorgimenti prendere
Se dopo aver mangiato o bevuto avvertite una fastidiosa sensazione, riconducibile ad una cattiva digestione, siete davanti ad un caso di dispepsia. Si tratta di una sindrome caratterizzata da sintomi sgradevoli che si presentano immediatamente dopo l’assunzione di cibo. Stiamo parlando di sintomi come dolore epigastrico, nausea, vomito, eruttazioni, precoce sazietà. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, quali sono le cause e, soprattutto, cosa fare per evitare questo noioso problema che, alle volte, può anche essere invalidante.
Per scoprire se si soffre di dispepsia, è necessario rivolgersi al proprio medico curante il quale, in base ai sintomi descritti, saprà prescrivervi l’esame diagnostico più indicato. Questa patologia può essere rilevata attraverso una ecografia addominale o, nei casi più gravi, attraverso una gastroscopia.
Esistono due tipi di dispepsia: quella organica e quella funzionale. Di seguito spieghiamo brevemente di cosa si tratta.
1. La dispepsia organica deriva da patologie legate al tratto digerente, i cui fattoi scatenanti possono essere:
Per scoprire se si soffre di dispepsia, è necessario rivolgersi al proprio medico curante il quale, in base ai sintomi descritti, saprà prescrivervi l’esame diagnostico più indicato. Questa patologia può essere rilevata attraverso una ecografia addominale o, nei casi più gravi, attraverso una gastroscopia.
Esistono due tipi di dispepsia: quella organica e quella funzionale. Di seguito spieghiamo brevemente di cosa si tratta.
1. La dispepsia organica deriva da patologie legate al tratto digerente, i cui fattoi scatenanti possono essere:
· una malattia da reflusso gastro esofageo;
· una neoplasia esofagea;
· un’ulcera peptica;
· una neoplasia gastrica;
· la litiasi biliare;
· pancreatopatie.
Nel caso delle malattie da reflusso, dell’ulcera, della litiasi biliare, sono sufficienti schemi alimentari mirati. Negli alti casi sarà necessario un intervento chirurgico. Queste sono tutte patologie digestive.
2. La dispepsia funzionale, invece, deriva da una funzione motoria che è stata causata dalla perdita di neuroni nitrergici nella parete dello stomaco.
Per prevenire questo tipo disturbi, potete ricorrere ad alcuni rimedi, cercando così di scongiurare il problema.
Ad esempio, nel caso di cattiva digestione, molto importante è la masticazione che deve sempre avvenire molto lentamente. Inoltre, una regolarità nei pasti è fondamentale: cercate di rispettare la piramide alimentare e la dieta mediterranea che indicano chiaramente che una corretta alimentazione deve avvenire attraverso cinque pasti giornalieri. Inoltre, una limitata assunzione di acqua o altre bevande durante i pasti vi aiuterà a sentirvi meno gonfi. La quantità di cibo deve essere sempre equilibrata ed è importante non far passare più di tre ore tra un pasto e l’altro.
Anche il metodo di cottura dei cibi, nel caso di cattiva digestione, può aiutare a migliorare la situazione. Saranno, infatti, più indicati i metodi di cottura più leggeri come la bollitura, la cottura a vapore e sottovuoto. Cercate di evitare quanto più possibile i cibi fritti o particolarmente grassi. Sarà necessario, infatti, abituarvi ad un’alimentazione in cui le calorie siano ripartite in maniera equilibrata.
Cercate di consumare latte o yogurt sempre parzialmente o totalmente scremati e limitate i formaggi. Via libera a carni magre e pesce azzurro e limitate le uova a un paio di volte a settimana. Stando sempre ai dettami della dieta mediterranea, condite sempre i vostri piatti rigorosamente con olio extravergine d’oliva.
Un particolare accorgimento per evitare questi disturbi è il consumo abituale di bevande, in particolare tisane, che aiutano a prevenire il dolore e i fastidi. A parte il rito piacevole di cui le tisane si rendono protagoniste, bere regolarmente una tisana che aiuti e favorisca una corretta digestione, che deriva anche dagli accorgimenti che vi abbiamo suggerito, è un vero toccasana e può realmente prevenire i disturbi nel caso di dispepsie più lievi che non siano il sintomo di problemi patologici.
Qui di seguito, qualche suggerimento per recarvi in erboristeria e richiedere la tisana che preferite
In commercio potete trovare moltissime tisane che favoriscono la digestione e che sono una miscela di erbe e piante dalle proprietà carminative.
Molti che soffrono di questo tipo di problema sanno che la tisana ai semi di finocchio riesce in modo efficace ad alleviare i sintomi di una cattiva digestione e anche a prevenirla. Valido aiuto contro il gonfiore addominale, questa tisana deve essere sempre bevuta dopo i pasti e non deve essere zuccherata. Vi basterà lasciare in infusione due cucchiaini di semi di finocchio in acqua bollente per circa 5-7 minuti. Se volete, potete anche aggiungere un cucchiaino di aghi di rosmarino, ricchi di proprietà depurative.
Se non soffrite di ulcera o gastrite, molto efficace è anche la tisana alla menta. È una bevanda molto valida anche nel caso di indigestione e stimola i succhi gastrici, rilassando i muscoli dello stomaco grazie al suo principio attivo, il mentolo.
Anche una buona tisana di cicoria riuscirà a favorire la digestione e fornirà un valido aiuto nella regolarizzazione dell’intestino. È una bevanda con un alto effetto depurativo e disintossicante se assunta regolarmente ogni sera o dopo il pasto principale.
Molto indicata è anche la tisana di genziana, una pianta ricca di proprietà digestive, toniche ed eupeptiche.
Anche le tisane a base di semi sono molto efficaci per prevenire i disturbi della dispepsia, soprattutto se assunte con regolarità.
L’anice, ad esempio, riesce a combattere il sintomo del fastidioso gonfiore addominale, dovuto principalmente alle fermentazioni. Altri semi da lasciare in infusione per prevenire i disturbi digestivi sono il cumino, il coriandolo e il cardamomo.
Va da sé che questi sono rimedi a cui si può ricorrere nel caso si dispepsie sporadiche. In caso di problema persistente, si consiglia sempre di rivolgersi al medico curante o ad uno specialista.
26 settembre 2018
Diabete, complicanze
Emergenze: coma iperosmolare, chetoacidosi diabetica, ipoglicemia
Cardiovasculopatie: cardiopatia coronarica!, vasculopatie periferiche, ictus;
Microvascolari: neuropatia periferica, retinopatia proliferativa, nefropatia, disfunzione erettile, malattia renale cronica
Oftalmiche: cecità, cataratta, glaucoma, retinopatia
Gastrointestinali: steatosi epatica non alcolica, gastroparesi, diarrea
Neurologiche: disfunzione autonomica;
Ulcere dei piedi
Infezioni dei tessuti molli
25 settembre 2018
Quali sono le farmacie online più sicure
Quello delle farmacie online
è un settore in forte espansione ma bisogna tenere gli occhi aperti perché per
poter vendere farmaci servono dei requisiti specifici per garantire la sicurezza dei consumatori.
Vi sono molti siti internet
che vendono farmaci contraffatti che, nel 90% dei casi, non contengono il
principio attivo o lo contengono in misura minore rispetto a quanto dichiarato
sulla confezione. E c'è poi da chiedersi se i farmaci in questione siano
conservati alle giuste temperature.
Per questo è sempre bene
rivolgersi alle farmacie autorizzate che dispongono dei certificati previsti
per legge come efarma.com, una delle principali
farmacie online italiane.
Cosa dice la legge sulla
vendita dei farmaci online
La direttiva dell'Unione
Europea 2011/62/UE, meglio conosciuta come “Falsified Medicines Directive”,
concede agli stati membri la possibilità di vendere e acquistare farmaci
online. Ma si possono comprare tutti i farmaci? No, la direttiva è esplicita a
tal proposito. Gli unici farmaci vendibili online sono quelli da banco per i
quali non serve la prescrizione del medico.
E a proposito di
autorizzazioni alla vendita di farmaci
online, la direttiva la consente solo alle Farmacie e Parafarmacie già
autorizzate. Ma come si riconoscono? Come si fa ad essere sicuri di comprare
dei medicinali tenuti in buono stato e che non siano un rischio per la salute?
Il primo passo è quello di
andare a verificare sul sito internet se compare il logo identificativo (croce
bianca su fondo a linee verdi) autorizzato dal Ministero della Salute.
Il logo, usato da tutti i
paesi membri, è stato reso esecutivo con il Regolamento n.699/2014 della
Commissione Europea che, in questo modo, ha reso operativa la direttiva sui
medicinali contraffatti (2011/62/UE). Detto logo è stato pensato per rendere
immediatamente riconoscibile, e senza equivoci, la farmacia che agisce in
maniera legale.
Farmacie online sicure e
autorizzate
Se il logo non dovesse
bastare o se, semplicemente, si volesse qualche altra conferma, esiste l'elenco
delle farmacie online sicure autorizzate sul sito del Ministero della Salute.
Basterà compilare i campi relativi alla sua ubicazione, inserire l'url della
pagina web e il nome del negozio. Per ogni esercizio verranno fornite delle informazioni complete, comprese quelle
relative alle autorizzazioni per il commercio online.
Come verificare la sicurezza
di un farmaco acquistato online
È la federfarma (federazione
nazionale unitaria titolari di farmacia) stessa in un documento relativo alla
vendita online del 2018 a dare 10 regole per la sicurezza dei consumatori che
comprano via web:
- comprare solo farmaci senza obbligo di
prescrizione medica;
- acquistare solo da siti autorizzati dal Ministero
della Salute che presentino il logo identificativo nazionale;
- il logo
identificativo è obbligatorio solo per la vendita online e non per le
pagine web delle farmacie;
- il prezzo del farmaco online deve essere lo
stesso di quello praticato in farmacia;
- il diritto di recesso non vale per farmaci,
dispositivi e alimenti comprati online;
- leggere le condizioni generali di vendita e
controllare i tempi di consegna;
- effettuare pagamenti solo su siti sicuri;
- controllare che il sito permetta l'inserimento
del codice fiscale per le detrazioni;
- se si stanno assumendo altri farmaci contattare
la farmacia per informazioni sulle interazioni dei farmaci;
- se si dovessero riscontrare comportamenti
scorretti o ingannevoli inviare una segnalazione all'Ordine dei farmacisti.
Seguendo queste poche regole
e verificando la presenza del logo identificativo si potrà facilmente capire se
una farmacia online è davvero sicura.
Debolezza, cause non neuromuscolari
Disturbo d'ansia
Processo infettivo
Anemia
Insufficienza renale
Iperventilazione
Neoplasia
Ipotiroidismo
Ipotensione
Ipercapnia
Ipoglicemia
Aritmie cardiache
Insufficienza epatica
Squilibrio elettrolitico
Malnutritione
Insufficienza cerebrovascolare
Processo infettivo
Anemia
Insufficienza renale
Iperventilazione
Neoplasia
Ipotiroidismo
Ipotensione
Ipercapnia
Ipoglicemia
Aritmie cardiache
Insufficienza epatica
Squilibrio elettrolitico
Malnutritione
Insufficienza cerebrovascolare
Delirio in un paziente dializzato, cause
Strutturali
Accidente cerebrovascolare (particolarmente emorragia).
Ematoma subdurale.
Ascesso intracerebrale.
Tumore cerebrale.
Metaboliche
Sindrome da squilibrio osmotico.
Uremia.
Effetti farmacologici.
Meningite.
Encefalopatia ipertensiva.
Ipotensione.
Stato postictale
Ipernatriemia o iponatriemia.
Ipercalcemia.
Ipermagnesemia.
Ipoglicemia.
Iperglicemia grave.
Ipossiemia.
Demenza da dialisi.
Accidente cerebrovascolare (particolarmente emorragia).
Ematoma subdurale.
Ascesso intracerebrale.
Tumore cerebrale.
Metaboliche
Sindrome da squilibrio osmotico.
Uremia.
Effetti farmacologici.
Meningite.
Encefalopatia ipertensiva.
Ipotensione.
Stato postictale
Ipernatriemia o iponatriemia.
Ipercalcemia.
Ipermagnesemia.
Ipoglicemia.
Iperglicemia grave.
Ipossiemia.
Demenza da dialisi.
24 settembre 2018
Ceftriaxone, un effetto collaterale
Il Ceftriaxone è una cefalosporina semi-sintetica di III generazione, ad uso parenterale, molto impiegata per:
il suo ampio spettro d’azione
la sua lunga emivita
i suoi limitati effetti collaterali
Il ceftriaxone può causare una pseudolitiasi nell’albero biliare, la formazione cioè di fango biliare e/o micro litiasi, soprattutto nei bambini.
I sintomi
possono essere nausea, tensione epigastrica, vomito, dolenzia localizzata al quadrante addominale superiore destro.
L’ecografia
mostra la presenza di echi riferibili al fango colecistico.
Evoluzione
I sintomi regrediscono con la sospensione del ceftriaxone e pertanto non risulta necessario ricorrere alla chirurgia.
Il fenomeno è verosimilmente correlato con l’elevata escrezione biliare dell’antibiotico (>20-150 volte rispetto a quella del siero), così che la solubilità dei sali biliari è ridotta, per cui essi precipitano.
Altri effetti collaterali sono rari.
il suo ampio spettro d’azione
la sua lunga emivita
i suoi limitati effetti collaterali
Il ceftriaxone può causare una pseudolitiasi nell’albero biliare, la formazione cioè di fango biliare e/o micro litiasi, soprattutto nei bambini.
I sintomi
possono essere nausea, tensione epigastrica, vomito, dolenzia localizzata al quadrante addominale superiore destro.
L’ecografia
mostra la presenza di echi riferibili al fango colecistico.
Evoluzione
I sintomi regrediscono con la sospensione del ceftriaxone e pertanto non risulta necessario ricorrere alla chirurgia.
Il fenomeno è verosimilmente correlato con l’elevata escrezione biliare dell’antibiotico (>20-150 volte rispetto a quella del siero), così che la solubilità dei sali biliari è ridotta, per cui essi precipitano.
Altri effetti collaterali sono rari.
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