Banchi da laboratorio: uno strumento indispensabile per la ricerca


I banchi da laboratorio sono un elemento che ritroviamo all’interno di molti ambienti scientifici; sono infatti utilizzati in settori che vanno dalla chimica alla microbiologia, dalla fisica alla farmacologia ecc. Rappresentano di fatto, il supporto adeguato sul quale effettuare analisi, test, esperimenti ecc.

Sul mercato esistono banchi di vario tipo perché, a seconda del settore di utilizzo, devono possedere determinate caratteristiche.

Per esempio, i banchi da laboratorio chimico possono risultare diversi da quelli utilizzati in un laboratorio industriale dal momento che si conducono prove ed esperimenti di altro tipo. E in un laboratorio di microbiologia, per fare un altro esempio, i banchi possono essere dotati di superfici antimicrobiche, per ridurre il rischio di contaminazioni batteriche o di altro tipo, cosa che può non essere necessaria in altri contesti.


Banchi da laboratorio: i materiali

I materiali con i quali vengono realizzati i banchi da laboratorio possono cambiare a seconda dell’utilizzo a cui essi sono destinati. Se ci rifacciamo all’esempio del laboratorio chimico, è importante che le superfici siano in grado di resistere alle aggressioni di sostanze quali acidi, idrossidi, solventi ecc.

Materiali di questo tipo sono per esempio l’acciaio inox (ovvero l’acciaio inossidabile) e la resina epossidica, un materiale versatile molto utilizzato anche in ambito edilizio. Se poi consideriamo un banco per un laboratorio di microbiologia, è importante che la sua superficie sia non porosa e anche facilmente igienizzabile.

Altri materiali utilizzati per le superfici dei banconi sono le resine fenoliche, utilizzate nei laboratori generici, e i laminati che hanno una buona resistenza agli agenti chimici e sono relativamente economici, per quanto siano meno resistenti al calore e agli urti rispetto ad altri materiali.


Progettazione e accessori

Ogni settore ha le sue caratteristiche e le sue esigenze e quindi la progettazione dei banchi da laboratorio deve adeguarsi a esse.

In un laboratorio di chimica, per esempio, il banco deve essere progettato in modo tale da poter ospitare una cappa aspirante e/o un sistema di ventilazione, accessori indispensabili per evitare l’accumulo di gas o altre sostanze potenzialmente tossiche. Se invece consideriamo un laboratorio di elettronica, il banco deve essere dotato di una superficie antistatica, allo scopo di proteggere quei componenti che sono sensibili alle scariche elettriche.

Anche gli accessori cambiano a seconda del settore; le cappe aspiranti sono necessarie nei laboratori di chimica, ma possono non servire in altri ambiti. In alcuni banchi, invece, devono essere presenti rubinetti per gas, per aria compressa o per acqua, vasche di raccolta, prese elettriche di vario tipo ecc.


Banchi da laboratorio: l’importanza della modularità

Una delle caratteristiche più importanti dei banchi da laboratorio è la modularità; vale a dire che i banchi possono essere configurati in modo personalizzato a seconda delle specifiche esigenze del laboratorio e dell’attività che vi viene svolta.

Per dirla in altri termini, questi banchi sono costituiti da un certo numero di moduli base che possono essere combinati tra loro in modi diversi per formare una struttura di lavoro. Ovviamente, a seconda di come questi moduli sono combinati si otterrà una configurazione piuttosto che un’altra. Questo è molto importante perché i laboratori non sono tutti uguali e, di conseguenza, è necessario ricorrere a soluzioni facilmente adattabili al contesto in questione.


La manutenzione

Se è vero che la durata di un banco da laboratorio dipende in gran parte dalla tipologia e dalla qualità del materiale utilizzato per la sua realizzazione, è altrettanto vero che hanno una grande importanza anche i regolari interventi di manutenzione e di pulizia.

Questi, infatti, evitano il deterioramento dei materiali e allungano la vita utile del bancone.

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