Il paracetamolo viene solitamente assorbito dal tratto gastrointestinale superiore; la concentrazione di picco si verifica 1 ora dopo una dose terapeutica e 4 ore dopo un sovradosaggio.
A differenza dell’ aspirina, il paracetamolo non ha alcun effetto significativo sull’ aggregazione piastrinica.
Tossicità epatica
Questo farmaco può causare insufficienza epatica.
La tossicità epatica può apparire 2-5 giorni dopo l'ingestione di una dose tossica.
Negli adulti, l’ epatotossicità è solitamente associata all’ ingestione di 15 g di paracetamolo.
Ma epatotossicità è stata anche associata all’ ingestione di 4-10 g/giorno, in particolare nei pazienti che digiunano o usano alcool cronicamente
Nei bambini si riscontra una grave tossicità se la dose ingerita è superiore a 150 mg/kg.
I campioni di sangue per dosare il paracetamolo vengono raccolti circa 4 ore e 8 ore dopo l'ingestione
Il primo campione viene utilizzato per determinare se deve essere iniziata la terapia con N-acetilcisteina
Il trattamento deve iniziare entro 24 ore dall’ ingestione.
Se la concentrazione di paracetamolo nel campione raccolto 4 ore dopo l’ ingestione è superiore a 150 µg/mL, deve essere iniziata la terapia con N-acetilcisteina nel tentativo di prevenire le complicazioni epatiche.
Quadro clinico
Il quadro clinico della tossicità da paracetamolo si manifesta nelle prime 24 ore con sintomi non specifici come nausea, vomito, anoressia, pallore e letargia.
Nella seconda fase, vi sono prove cliniche e di laboratorio di epatotossicità, che possono verificarsi nelle prime 24 ore, o dopo un periodo latente di 24-48 ore.
Nella terza fase, il paziente progredisce verso un'insufficienza epatica fulminante.
Nella quarta fase (tipicamente 72-96 ore dopo l’ingestione), si verifica una risoluzione dell’insufficienza epatica se il paziente sopravvive.
N-acetilcisteina
É risaputo che la N-acetilcisteina previene l'epatotossicità perché i suoi gruppi sulfidrilici agiscono legando i metaboliti
La terapia con N-acetilcisteina deve essere iniziata il prima possibile dopo l’ingestione di paracetamolo ed è ancora indicata almeno 24 ore dopo l’ingestione
Le transaminasi (AST/ALT) devono essere monitorate
Gravi danni epatici vengono definiti arbitrariamente come attività di transaminasi superiori a 1000 UI/L.
Nei pazienti con gravi danni epatici, sono stati utilizzati diversi valori di laboratorio per prevedere una prognosi scadente tra cui
PT > 180 secondi
concentrazione di fattore V <10%
rapporto fattore VIII:V >30 all’ammissione
pH (24 ore dopo sovradosaggio) <7,30
creatinina >3,4 mg/dL
ipofosfatemia ed alta concentrazione di bilirubina
Per le informazioni sul trattamento della tossicità del paracetamolo e della terapia con N-acetilcisteina, è necessario consultare un centro di controllo antiveleni.
L’uso cronico di paracetamolo è stato associato ad un aumento del rischio di malattia renale allo stadio finale