La maggior parte degli insetti che pungono appartiene all'ordine degli Imenotteri.
I principali sottogruppi degli Imenotteri sono
- Apidi (es. api mellifere, bombi)
- Vespidi (p. es. vespe, vespe gialle)
- Calabroni
- Formicidi (p. es., formiche di fuoco, formiche rosse (genere Solenopsis).
I veleni di Imenotteri provocano reazioni tossiche locali in tutti i soggetti e reazioni allergiche soltanto in quelli precedentemente sensibilizzati.
La gravità dipende dalla dose di veleno e dall'entità della precedente sensibilizzazione.
I pazienti esposti ad attacchi di sciami e quelli con alti livelli di IgE specifiche per il veleno sono a maggior rischio di anafilassi
Gli apidi (ovvero le api) di solito non pungono a meno che non vengano provocati
Le api infatti sono erbivore e non aggressive.
Le punture di questi insetti si verificano spesso nei campi con piante da fiore quando un paziente a piedi nudi le calpesta o si siede accidentalmente su di esse.
Tipicamente pungono una volta e lasciano nella ferita il loro pungiglione uncinato introducendo il veleno, il che causa la morte dell'insetto.
Piú precisamente:
le api hanno un pungiglione uncinato e una sacca velenifera attaccata, che può rimanere in sede dopo una puntura.
Questi devono essere rimossi immediatamente con un movimento raschiante; qualsiasi pizzicamento della sacca può iniettare ulteriore veleno.
Si ritiene che la melittina sia la principale componente dolorosa del veleno
Le vespe gialle sono spazzine aggressive e si trovano ovunque il cibo venga lasciato all'aperto.
Le punture di questi insetti si verificano solitamente nelle aree di picnic o intorno ai cassonetti della spazzatura aperti.
I pungiglioni dei vespidi solitamente non rimangono nella cute, per cui questi insetti possono infliggere più punture.
Anche se i vespidi evitano di pungere se non provocati, nidificano vicino alle persone, quindi gli incontri che possono portare alla puntura sono più frequenti.
I calabroni non sono molto aggressivi, tranne che per difendere i loro nidi.
Poiché i nidi sono costruiti sugli alberi, le punture di questi insetti sono più rare.
Formica Rosse (Myrmica rubra):
Questa è una specie europea, comunemente chiamata anche formica del fuoco europea, ma il suo veleno è meno potente di quello della Solenopsis invicta
Le formiche rosse sono molto aggressive nella difesa dei loro nidi, che sono costituiti da bassi cumuli costruiti sopra il terreno con ampie gallerie sotto la superficie.
I pazienti punti dalle formiche rosse si trovano solitamente all'aperto e si poggiano accidentalmente su un cumulo o lo disturbano mentre lavorano o giocano in giardino.
. Le formiche rosse, infatti, sono note per la loro aggressività quando si sentono minacciate e per il fatto che possono pungere ripetutamente e iniettano un veleno alcaloide tossico.
Poiché attaccano in gruppo, di solito vengono viste e identificate chiaramente dal paziente.
Le dimensioni delle formiche rosse fanno sì che il loro veleno venga iniettato meno profondamente rispetto a quello di altri imenotteri
La puntura puó causare una pseudopustola circa 24 ore dopo.
Queste pseudopustole contengono materiale cellulare necrotico ma sono sterili perché il veleno delle formiche di fuoco ha proprietà antibiotiche che possono uccidere batteri e funghi.
Le pseudopustole devono essere lasciate indisturbate; aprirle e drenarle non fa che aumentare il rischio di infezioni secondarie.
Sintomatologia delle punture d'insetto
Le reazioni locali dovute a punture di apidi e vespidi consistono in bruciore immediato, dolore transitorio e prurito, con un'area di eritema, gonfiore e indurimento fino a pochi centimetri di diametro.
Il gonfiore e l'eritema solitamente raggiungono il massimo entro 48 h, possono persistere per 1 settimana e possono coinvolgere un'intera estremità.
Le reazioni allergiche si possono manifestare con
orticaria, angioedema, broncospasmo, ipotensione refrattaria o una combinazione delle suddette reazioni:
Il gonfiore da solo non rappresenta un sintomo di una reazione allergica.
La sintomatologia della puntura di formica rossa comprende dolore immediato seguito da pomfo e eritema, che spesso si risolvono entro 45 minuti, e dalla formazione di una pustola sterile che si rompe entro 30-70 h.
Talvolta la lesione si infetta e può provocare una sepsi. In certi casi, si sviluppa una lesione edematosa, eritematosa e pruriginosa piuttosto che una pustola.
L'anafilassi dovuta a punture di formica rossa è rara.
Sono possibili mononeuriti e convulsioni.
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Trattamento delle punture di insetti
- L'adrenalina parenterale e gli antistaminici per le reazioni allergiche sistemiche
- La rimozione di eventuali pungiglioni di apidi
- Gli antistaminici e gli analgesici per lereazioni locali
I pungiglioni, quando presenti, devono essere rimossi nel più breve tempo possibile.
Per rimuovere un pungiglione d'ape, è fondamentale agire rapidamente ma con delicatezza.
Si consiglia di non usare le dita o le pinzette, poiché potrebbero comprimere il sacco velenifero e iniettare più veleno.
È preferibile quindi raschiare via il pungiglione con un oggetto a bordo smussato, come una carta di credito o un coltello da burro.
Dopo aver rimosso il pungiglione
lavare la zona con acqua e sapone,
applicare ghiaccio avvolto in un panno per ridurre gonfiore e dolore,
e, se necessario,
utilizzare una crema cortisonica.
Sintomi lievi di dolore, bruciore e prurito possono essere ridotti somministrando antistaminici orali, farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), o entrambi.
Le reazioni allergiche moderate vanno trattate con antistaminici parenterali
L'anafilassi va trattata con adrenalina parenterale e liquidi EV e, se necessario, con vasopressori.
Le persone con nota ipersensibilità alle punture devono portare con sé un kit contenente una siringa pre-riempita per auto-iniezione di adrenalina e insieme antistaminici orali per un immediato auto-trattamento dopo l'esposizione.
Le persone che hanno un'anamnesi di anafilassi o di un'allergia alle punture di insetti devono indossare un simbolo di identificazione come per esempio un braccialetto di avviso.
Riassumendo
Le punture di apidi e vespidi provocano dolore immediato, bruciore, prurito, eritema e gonfiore.
Le punture di formica di fuoco provocano dolore immediato, pomfo ed eritema, spesso seguiti dalla formazione di una pustola entro un'ora e, talvolta, da infezione entro ore o giorni.
Si sospetta un'infezione secondaria quando si verificano dolore significativo, un ritardo di 1 giorno o 2 nell'eritema e gonfiore, o risultati sistemici.
Sospettare una reazione allergica quando si verifica orticaria, angioedema, broncospasmo, e/o ipotensione refrattaria, ma non in caso di gonfiore isolato.
Rimuovere pungiglioni di apidi e trattare reazioni locali con ghiaccio, anti-H1, e/o FANS, per via orale.
Trattare reazioni allergiche e infezioni.
Considerare immunoterapia di desensibilizzazione nei pazienti con reazioni anafilattiche.