RICERCA TRA GLI OLTRE 10MILA ARGOMENTI

16 febbraio 2008

TROMBOSI VENOSA PROFONDA

Fattori di rischio per la trombosi venosa

Stasi negli stati postoperatori

Insufficienza cardiaca congestizia per ridotto ritorno venoso al cuore

Obesita'

Contraccettivi orali che provocano ridotti livelli di ATIII


Cause

1)Stasi del flusso ematico per:
postparto
postoperatorio (in particolare nella chirurgia dell’anca e del distretto pelvico


2)Ipercoagulabilita' per:

Fattore V di Leiden (presente nel 10-30% dei casi)

Deficit della proteina S o C

Deficit di antitrombina III

Omocisteinemia

Sindrome da anticorpi antifosfolipidi

Eccesso di PAI 1 (inibitore del'attivatore del plasminogeno)

Neoplasie (specie adenocarcinomi del polmone, del tratto gastrointestinale, urogenitale)


Localizzazioni piu' frequenti
Vene profonde del polpaccio, seguite da femorali, poplitee e iliache
Occasionalmente e' possibile vedere trombosi a carico delle vene ascellari a volte correlate a trauma ed altre volte senza una causa apparente

Segno di Homan: dolore a livello del polpaccio durante i movimenti di dorsiflessione del piede

Attenzione alle flebiti che si estendono alla giunzione safeno-femorale perche' possono, come le trombosi profonde, determinare embolia polmonare


Diagnosi differenziale
Cellulite
Rottura di cisti poplitea o di Baker (l'esame Doppler e' una buona tecnica per differenziare una rottura di cisti poplitea da una trombosi venosa profonda)
Aneurisma dell'arteria poplitea
Ematoma (specie nei paz. in trattamento con anticoagulanti)
Ostruzione linfatica

Diagnosi differenziale tra trombosi venosa profonda e cellulite
a)Nella trombosi venosa profonda:cute fredda o normale, cianotica, liscia, senza segni di linfangite o linfoadenite
b)Nella cellulite:cute calda, arrossata, a buccia d'arancia, con segni di linfangite o linfoadenite


Complicanze
Tromboembolia polmonare


Terapia
Riposo a letto
Eparina a basso peso molecolare e contempoaneamente warfarin (Coumadin cpr. 5 mg) che richiede da 3 a 5 gg. per dare il pieno effetto anticoagulante ed il cui dosaggio oscilla tra 2 e 10 mg/die
La durata del trattamento con warfarin e' di tre mesiMantieni l'INR su valori tra 2 e 3

Devi ricordare che la terapia anticoagulante non lisa il trombo che quindi rimane presente, bensi' blocca l'ulteriore progressione permettendo alla trombolisi naturale di agire.
La funzione valvolare puo' non ripristinarsi con esito in insufficienza venosa

Forse le eparine a basso peso molecolare presentano anche un effetto trombolitico

Nelle tromboflebiti che interessano la pelvi e datano meno di 7 gg. potrebbe essere preso in considerazione un trattamento trombolitico che oltre ad evitare un’embolia polmonare potrebbe preservare le valvole

Terapia antibiotica con una cefalosporina o imipemen-cilastatina

In caso di controindicazione agli anticoagulanti, trombosi delle vene iliache, embolie polmonari recidivanti nonostante l'adeguata anticoagulazione e nella tromboembolia settica non controllata dagli antibiotici e' utile il posizionamento di un filtro a livello della cava inferiore (ombrello cavale)
Quando il paz. si rimettera' in piedi (il che puo' avvenire dopo circa una settimana dall'inizio della terapia anticoaugulante) dovra' fare uso di calze elastiche a compressione graduata classe 2