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9 marzo 2013
5 marzo 2013
INFARTO DEL MIOCARDIO: COMPLICANZE
Aritmie
tachicardia sopraventricolare
tachicardia ventricolare
fibrillazione ventricolare
Sindrome di Dressler
Insufficienza cardiaca congestizia
Tamponamento cardiaco
Disturbi tromboembolici
Rottura (ventricolo, setto, muscoli papillari)
Aneurisma (ventricolo)
Pericardite
Un altro infarto
Morte
tachicardia sopraventricolare
tachicardia ventricolare
fibrillazione ventricolare
Sindrome di Dressler
Insufficienza cardiaca congestizia
Tamponamento cardiaco
Disturbi tromboembolici
Rottura (ventricolo, setto, muscoli papillari)
Aneurisma (ventricolo)
Pericardite
Un altro infarto
Morte
ICTUS ACUTO: INDICAZIONI ALLA TROMBOLISI
Il trattamento e' utile
-se e' noto il momento di insorgenza dell'ictus (per cui si può avviare il trattamento con tPA entro 4,5 ore dall'insorgenza dei sintomi)
-se vi e' assenza di significativo recupero dopo l'arrivo
Il trattamento trombolitico deve essere escluso
-in caso di controindicazioni
E' probabile che senza il trattamento possa residuare un'invalidita'
-se e' noto il momento di insorgenza dell'ictus (per cui si può avviare il trattamento con tPA entro 4,5 ore dall'insorgenza dei sintomi)
-se vi e' assenza di significativo recupero dopo l'arrivo
Il trattamento trombolitico deve essere escluso
-in caso di controindicazioni
E' probabile che senza il trattamento possa residuare un'invalidita'
1 marzo 2013
IPERTENSIONE PORTALE: CARATTERISTICHE
Ascite
Sanguinamento (ematemesi, emorroidi)
Presenza di caput medusae
Fegato di dimensioni ridotte
Milza aumentata di volume
Sanguinamento (ematemesi, emorroidi)
Presenza di caput medusae
Fegato di dimensioni ridotte
Milza aumentata di volume
27 febbraio 2013
INFARTO DEL MIOCARDIO: PRESIDI NECESSARI
Aspirina
Accesso venoso
Nitrato
Analgesico (morfina)
Ossigeno
Defibrillatore
Anticoagulante (eparina)
Riposo a letto
Inibitore dell'enzima di conversione
Trombolitico
Beta bloccante e.v.
Emolliente delle feci
Accesso venoso
Nitrato
Analgesico (morfina)
Ossigeno
Defibrillatore
Anticoagulante (eparina)
Riposo a letto
Inibitore dell'enzima di conversione
Trombolitico
Beta bloccante e.v.
Emolliente delle feci
17 febbraio 2013
IPERTENSIONE RENOVASCOLARE
Il restringimento del lume di una delle principali arterie renali o di una delle loro branche, per il 50% o più, è responsabile del 3-5% dei casi di ipertensione arteriosa: infatti i reni colpiti sono stimolati a rilasciare una maggiore quantità di renina, che ha l'effetto di incrementare la pressione del sangue per mantenere inalterata la perfusione dell'organo.
Le due cause principali sono:
1) la stenosi ateromatosa, più frequente nei maschi e con un'incidenza che aumenta con l'età e con una storia personale di uso di tabacco, di diabete o di ipertensione
l'aterosclerosi quindi può colpire anche le arterie renali e condurre a una scarsa perfusione del rene, riducendone la funzionalità e portando, nei casi più gravi, ad insufficienza renale.
2) la displasia fibromuscolare, che comprende un gruppo eterogeneo di lesioni che interessano uno o più dei tre strati dell'arteria renale, di solito bilaterale e più comune nelle donne, soprattutto di eta' più giovani di 30 anni
Nell'ipertensione renale, i fattori che controllano la pressione sanguigna e che sono colpiti dalla malattia possono essere classificati in tre gruppi:
1) fattori vasocostrittori specialmente il sistema renina-angiotensina-aldosterone;
2) i fattori che mantengono il volume urinario e l'omeostasi salina
3) i fattori vasodepressori
Questi tre meccanismi sono strettamente correlati
Questa patologia è diagnosticata mediante un'angiografia tramite risonanza magnetica.
Si precisa quindi che una aumentata secrezione di renina svolge un ruolo critico nell'ipertensione renale secondaria a stenosi unilaterale dell'arteria renale (causata da aterosclerosi nel 70% dei casi).
Le due cause principali sono:
1) la stenosi ateromatosa, più frequente nei maschi e con un'incidenza che aumenta con l'età e con una storia personale di uso di tabacco, di diabete o di ipertensione
l'aterosclerosi quindi può colpire anche le arterie renali e condurre a una scarsa perfusione del rene, riducendone la funzionalità e portando, nei casi più gravi, ad insufficienza renale.
2) la displasia fibromuscolare, che comprende un gruppo eterogeneo di lesioni che interessano uno o più dei tre strati dell'arteria renale, di solito bilaterale e più comune nelle donne, soprattutto di eta' più giovani di 30 anni
Nell'ipertensione renale, i fattori che controllano la pressione sanguigna e che sono colpiti dalla malattia possono essere classificati in tre gruppi:
1) fattori vasocostrittori specialmente il sistema renina-angiotensina-aldosterone;
2) i fattori che mantengono il volume urinario e l'omeostasi salina
3) i fattori vasodepressori
Questi tre meccanismi sono strettamente correlati
Questa patologia è diagnosticata mediante un'angiografia tramite risonanza magnetica.
Si precisa quindi che una aumentata secrezione di renina svolge un ruolo critico nell'ipertensione renale secondaria a stenosi unilaterale dell'arteria renale (causata da aterosclerosi nel 70% dei casi).
31 gennaio 2013
INSUFFICIENZA CARDIACA DESTRA, FATTORI PREDISPONENTI
Ipertensione polmonare
Malattie polmonari croniche
Insufficienza della valvola polmonare
Insufficienza valvolare tricuspidalica
Malattie polmonari croniche
Insufficienza della valvola polmonare
Insufficienza valvolare tricuspidalica
23 gennaio 2013
IPERAZOTEMIA SENZA INSUFFICIENZA RENALE, CAUSE
DIeta iperproteica
Iperalimentazione
Gravi stati catabolici
Sanguinamento gastrointestinale
Assunzione di cortisonici, tetracicline
Iperalimentazione
Gravi stati catabolici
Sanguinamento gastrointestinale
Assunzione di cortisonici, tetracicline
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA, CAUSE PIU' IMPORTANTI
Diabete mellito
Ipertensione
Malattia renale policistica
Glomerulonefriti
Malattie urologiche
Altre cause
Ipertensione
Malattia renale policistica
Glomerulonefriti
Malattie urologiche
Altre cause
14 gennaio 2013
IPERTENSIONE SECONDARIA, CAUSE
Sindrome di Cushing
Iperaldosteronismo (sindrome di Conn)
Coartazione dell'aorta
Feocromocitoma
Stenosi delle arterie renali
Ricorda che solo il 5% dei casi di ipertensione e' di natura secondaria, il resto dei casi e' di natura primitiva
Iperaldosteronismo (sindrome di Conn)
Coartazione dell'aorta
Feocromocitoma
Stenosi delle arterie renali
Ricorda che solo il 5% dei casi di ipertensione e' di natura secondaria, il resto dei casi e' di natura primitiva
12 gennaio 2013
IPERPIGMENTAZIONE CUTANEA GENERALIZZATA: CAUSE PRINCIPALI
Esposizione prolungata alla luce solare
Gravidanza
Morbo di Addison
Insufficienza renale
Eccesso di ferro (emocromatosi)
Farmaci (per es. Busulfano)
IPERCALCEMIA: CAUSE
Diuretici (tiazidici: colpevoli principali)
Paratiroidi (iperparatiroidismo)
Immobilizzazione
Megadosi di vitamine A, D
Malattia di Paget
Sarcoidosi
Sindrome latte-alcali
Altre endocrinopatie (morbo di Addison, tireotossicosi)
Neoplasie
Idiopatica
Paratiroidi (iperparatiroidismo)
Immobilizzazione
Megadosi di vitamine A, D
Malattia di Paget
Sarcoidosi
Sindrome latte-alcali
Altre endocrinopatie (morbo di Addison, tireotossicosi)
Neoplasie
Idiopatica
IPONATRIEMIA: CAUSE PRINCIPALI
Farmaci (diuretici!, SSRI o SNRI, carbamazepina)
Polmonite atipica
Endocrinopatie
ipotiroidismo
morbo di Addison
Ipovolemia
Stato edematoso
Renale (nefropatia con perdita di sali)
SIADH
Emorragie
Polmonite atipica
Endocrinopatie
ipotiroidismo
morbo di Addison
Ipovolemia
Stato edematoso
Renale (nefropatia con perdita di sali)
SIADH
Emorragie
4 gennaio 2013
IPOTENSIONE POSTURALE, CAUSE
Ipovolemia
ipopituitarismo
M. di Addisons
Neuropatia autonomica
Farmaci
vasodilatatori
antidepressivi triciclici
diuretici,
antipsicotici
Idiopatica
ipopituitarismo
M. di Addisons
Neuropatia autonomica
Farmaci
vasodilatatori
antidepressivi triciclici
diuretici,
antipsicotici
Idiopatica
3 gennaio 2013
IPERPOTASSIEMIA, FARMACI CHE CAUSANO
Diuretici risparmiatori di k
Beta bloccanti
ACEinibitori
FANS
Integratori di K
Beta bloccanti
ACEinibitori
FANS
Integratori di K
8 novembre 2012
INFARTO DEL MIOCARDIO SILENTE
Nell'infarto miocardico silente si verifica un'interruzione del flusso coronarico senza che si manifestino i sintomi di un attacco ischemico.
Solitamente tale tipo di infarto puo essere associato alla malattia diabetica
Solitamente tale tipo di infarto puo essere associato alla malattia diabetica
26 agosto 2012
25 luglio 2012
ICTUS CEREBRALE, PRIME MISURE DI SUPPORTO
Somministra ossigeno
Mantieni il paziente in posizione supina
Somministra liquidi in infusione ev. (ad esempio, soluzione fisiologica 500 ml / h).
Se il riflesso del vomito è assente o il paziente non in grado di proteggere le vie aeree, pratica intubazione
Controlla la glicemia immediatamente
Inserisci un catetere urinario se c'è ritenzione urinaria o coma.
Non appena l'emorragia è stata esclusa con la TAC, somministra l'aspirina 325 mg per os
Controlla le eventuali convulsioni con lorazepam 2 mg lentamente in vena, poi fenitoina 15 mg / kg per infusione in 30 minuti.
In caso di edema cerebrale, somministra mannitolo 1 g / kg ev. nell'arco di 20 minuti
Mantieni il paziente in posizione supina
Somministra liquidi in infusione ev. (ad esempio, soluzione fisiologica 500 ml / h).
Se il riflesso del vomito è assente o il paziente non in grado di proteggere le vie aeree, pratica intubazione
Controlla la glicemia immediatamente
Inserisci un catetere urinario se c'è ritenzione urinaria o coma.
Non appena l'emorragia è stata esclusa con la TAC, somministra l'aspirina 325 mg per os
Controlla le eventuali convulsioni con lorazepam 2 mg lentamente in vena, poi fenitoina 15 mg / kg per infusione in 30 minuti.
In caso di edema cerebrale, somministra mannitolo 1 g / kg ev. nell'arco di 20 minuti
15 luglio 2012
ICTUS: EMORRAGIA O INFARTO?
L'emorragia intracerebrale ha spesso un esordio di tipo apoplettico cioe' si manifesta con una combinazione di sintomi quali cefalea, rigidità del collo, vomito e perdita di coscienza ad insorgenza acuta.
Il livello di coscienza può essere depresso per un periodo superiore a 24 ore, ci possono essere risposte estensorie plantari bilaterali e la PA è più facile che sia aumentata ancora 24 ore dopo il ricovero.
Ma, anche se queste caratteristiche cliniche sono utili, non è possibile distinguere con certezza un ictus ischemico da un ictus emorragico con il semplice ausilio della clinica.
Percio' una TC è sempre richiesta!
Tutti i pazienti sospettati di avere un ictus dovrebbero essere esaminati al più presto, almeno entro 24 ore dall'esordio.
La TAC è l'indagine di scelta nella maggior parte dei casi: essa infatti è megliore rispetto alla risonanza magnetica (RM) per rilevare un'emorragia nei primi stadi
La RM invece, è superiore dopo le prime 24 ore e nei casi in cui si sospetti un ictus del tronco encefalico o del cervelletto,
Se la TAC è normale una MRI può rivelare aree di ischemia cerebrale o infarto.
Una TAC urgente deve essere eseguita in presenza di:
-livello ridotto di coscienza
-anamnesi di trattamento con anticoagulanti o coagulopatia nota
-nessuna anamnesi disponibile
Caratteristiche che suggeriscono una diagnosi alternativa richiedono un intervento immediato, in particolare:
-emorragia subaracnoidea (cefalea grave, depressione del livello di coscienza, rigidità nucale)
-emorragia subdurale (mal di testa, storia di un trauma minore, progressivi o fluttuanti segni e sintomi)
-lesione occupante spazio (livello ridotto di coscienza, segni progressivi, papilledema)
-infezione cerebrale (cefalea, febbre, rigidità del collo, paralisi dei nervi cranici).
Una diagnosi per immagini del cervello quindi deve sempre essere effettuata prima che il trattamento anticoagulante venga avviato.
Il livello di coscienza può essere depresso per un periodo superiore a 24 ore, ci possono essere risposte estensorie plantari bilaterali e la PA è più facile che sia aumentata ancora 24 ore dopo il ricovero.
Ma, anche se queste caratteristiche cliniche sono utili, non è possibile distinguere con certezza un ictus ischemico da un ictus emorragico con il semplice ausilio della clinica.
Percio' una TC è sempre richiesta!
Tutti i pazienti sospettati di avere un ictus dovrebbero essere esaminati al più presto, almeno entro 24 ore dall'esordio.
La TAC è l'indagine di scelta nella maggior parte dei casi: essa infatti è megliore rispetto alla risonanza magnetica (RM) per rilevare un'emorragia nei primi stadi
La RM invece, è superiore dopo le prime 24 ore e nei casi in cui si sospetti un ictus del tronco encefalico o del cervelletto,
Se la TAC è normale una MRI può rivelare aree di ischemia cerebrale o infarto.
Una TAC urgente deve essere eseguita in presenza di:
-livello ridotto di coscienza
-anamnesi di trattamento con anticoagulanti o coagulopatia nota
-nessuna anamnesi disponibile
Caratteristiche che suggeriscono una diagnosi alternativa richiedono un intervento immediato, in particolare:
-emorragia subaracnoidea (cefalea grave, depressione del livello di coscienza, rigidità nucale)
-emorragia subdurale (mal di testa, storia di un trauma minore, progressivi o fluttuanti segni e sintomi)
-lesione occupante spazio (livello ridotto di coscienza, segni progressivi, papilledema)
-infezione cerebrale (cefalea, febbre, rigidità del collo, paralisi dei nervi cranici).
Una diagnosi per immagini del cervello quindi deve sempre essere effettuata prima che il trattamento anticoagulante venga avviato.
7 luglio 2012
INSALATA DI PAROLE
Un discorso costituito da un miscuglio incoerente e incomprensibile di parole e frasi.
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