IPERTENSIONE RENOVASCOLARE

Il restringimento del lume di una delle principali arterie renali o di una delle loro branche, per il 50% o più, è responsabile del 3-5% dei casi di ipertensione arteriosa: infatti i reni colpiti sono stimolati a rilasciare una maggiore quantità di renina, che ha l'effetto di incrementare la pressione del sangue per mantenere inalterata la perfusione dell'organo.

Le due cause principali sono: 
1) la stenosi ateromatosa, più frequente nei maschi e con un'incidenza che aumenta con l'età e con una storia personale di uso di tabacco, di diabete o di ipertensione
l'aterosclerosi quindi può colpire anche le arterie renali e condurre a una scarsa perfusione del rene, riducendone la funzionalità e portando, nei casi più gravi, ad insufficienza renale.

2) la displasia fibromuscolare, che comprende un gruppo eterogeneo di lesioni che interessano uno o più dei tre strati dell'arteria renale, di solito bilaterale e più comune nelle donne, soprattutto di eta'  più giovani di 30 anni 

Nell'ipertensione renale, i fattori che controllano la pressione sanguigna e che sono colpiti dalla malattia possono essere classificati in tre gruppi: 
1) fattori vasocostrittori specialmente il sistema renina-angiotensina-aldosterone; 
2) i fattori che mantengono il volume urinario e l'omeostasi salina
3) i fattori vasodepressori 
Questi tre meccanismi sono strettamente correlati

Questa patologia è diagnosticata mediante un'angiografia tramite risonanza magnetica.

Si precisa quindi che una aumentata secrezione di renina svolge un ruolo critico nell'ipertensione renale secondaria a stenosi unilaterale dell'arteria renale (causata da aterosclerosi nel 70% dei casi). 
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