ICTUS: EMORRAGIA O INFARTO?

L'emorragia intracerebrale ha spesso un esordio di tipo apoplettico cioe' si manifesta con una combinazione di sintomi quali cefalea, rigidità del collo, vomito e perdita di coscienza ad insorgenza acuta. 
Il livello di coscienza può essere depresso per un periodo superiore a 24 ore, ci possono essere risposte estensorie plantari bilaterali e la PA è più facile che sia aumentata ancora 24 ore dopo il ricovero.
 
Ma, anche se queste caratteristiche cliniche sono utili,  non è possibile distinguere con certezza un ictus ischemico da un ictus emorragico con il semplice ausilio della clinica. 
Percio' una TC è sempre richiesta!
Tutti i pazienti sospettati di avere un ictus dovrebbero essere esaminati al più presto, almeno entro 24 ore dall'esordio.
 
La TAC è l'indagine di scelta nella maggior parte dei casi: essa infatti è megliore rispetto alla risonanza magnetica (RM) per rilevare un'emorragia nei primi stadi  

La RM invece, è superiore dopo le prime 24 ore e nei casi in cui si sospetti un ictus del tronco encefalico o del cervelletto,  

Se la TAC è normale una MRI può rivelare aree di ischemia cerebrale o infarto. 

Una TAC urgente deve essere eseguita in presenza di: 
-livello ridotto di coscienza 
-anamnesi di trattamento con anticoagulanti o coagulopatia nota 
-nessuna anamnesi disponibile
 
Caratteristiche che suggeriscono una diagnosi alternativa richiedono un intervento immediato, in particolare: 
-emorragia subaracnoidea (cefalea grave, depressione del livello di coscienza, rigidità nucale) 
-emorragia subdurale (mal di testa, storia di un trauma minore, progressivi o fluttuanti segni e sintomi) 
-lesione occupante spazio (livello ridotto di coscienza, segni progressivi, papilledema) 
-infezione cerebrale (cefalea, febbre, rigidità del collo, paralisi dei nervi cranici). 
 
Una diagnosi per immagini del cervello quindi deve sempre essere effettuata prima che il trattamento anticoagulante venga avviato.
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