Cancro della prostata, terapia in breve


1)Terapia ormonale: 

-agonista del rilascio dell'ormone luteinizzante (leuprolide, goserelina, triptorelina, istrelina) o degarelix 


con o senza 


-antiandrogeno che puó essere:

flutamide o bicalutamide, antiandrogeni non steroidei che bloccano l'azione del testosterone sui recettori delle cellule tumorali

oppure

abiraterone che inibisce la produzione di testosterone da parte delle ghiandole surrenali, riducendo così la disponibilità dell'ormone nel corpo. 


Il flutamide può rallentare la crescita del tumore, ma può perdere efficacia nel tempo, specialmente quando il tumore diventa resistente alla castrazione. 

l'abiraterone riduce significativamente i livelli di testosterone nel corpo, anche nelle cellule tumorali che non rispondono più alla terapia antiandrogena standard. 
L'abiraterone è indicato per il trattamento del carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), in pazienti che hanno già ricevuto o non sono candidati alla chemioterapia con docetaxel

In sintesi, mentre il flutamide blocca l'azione del testosterone, l'abiraterone agisce sulla sua produzione, rendendolo utile in fasi più avanzate della malattia e in situazioni in cui il tumore è diventato resistente ad altre terapie




2)Chemioterapia: 

docetaxel, prednisone, cabazitaxel



In definitiva

La terapia ormonale, o deprivazione androgenica, è spesso il trattamento di prima linea per tumori avanzati o metastatici e per ridurre le dimensioni del tumore prima di interventi chirurgici o radioterapia. La chemioterapia, invece, entra in gioco quando il tumore non risponde più alla terapia ormonale o quando si diffonde ad altri organi, mirando a ridurre le dimensioni della neoplasia e a migliorare la qualità della vita del paziente

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