Antipiastrinici

 

Gli agenti antipiastrinici sono utili per prevenire ictus, complicazioni da interventi coronarici percutanei e progressione dell'angina instabile.


L'aspirina inibisce la funzione piastrinica bloccando la capacità della cicloossigenasi (COX-1) di sintetizzare il trombossano A2. 


Le tienopiridine (ticlopidina e clopidogrel) inibisconno l’aggregazione piastrinica indotta dall' ADP bloccando il recettore (P2Y12). 


Il Dipiridamolo agisce inibendo la fosfodiesterasi, che permette ai livelli del cAMP di aumentare e bloccare l'attivazione


Gli antagonisti della glicoproteina IIb/IIIa (GPIIb/IIIa) bloccano i recettori dell’integrina sulla piastrina e prevengono l’aggregazione piastrinica. 

Essi sono somministrati per via endovenosa come bolo seguito da un'infusione di durata variabile. 

I tre antagonisti GP IIb/IIIIa attualmente disponibili  sono 

abciximab (ReoPro)

eptifibatide (Integrilin)

tirofiban cloridrato (Aggrastat)

L'Abciximab è un anticorpo monoclonale chimerico murino-umano 

L'Eptifibatide è un esapeptide circolare, una copia sintetica di una componente del veleno di un serpente a sonagli

Il Tirofiban è un derivato della tirosina non peptidico progettato per imitare il legante naturale del recettore GP IIb/IIIIa.


L’ aspirina (160-325 mg/d) più il clopidogrel (dose di carico 400 mg poi 75 mg/die) può essere utile per ridurre l’ incidenza di eventi trombotici arteriosi (ictus, infarto del miocardio) nei pazienti ad alto rischio.

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