Disturbi renali in gravidanza

Durante la gravidanza, l'aumento della gittata cardiaca e del volume sanguigno provoca un aumento del flusso plasmatico renale; il tasso di filtrazione glomelare sale a 150-180 mL/min.  
I livelli di creatinina sierica in genere cadono, quindi una creatinina superiore a 0,8 mg/dL è considerata anormale, così come lo é un livello di azotemia del sangue superiore a 14 mg/dL.  
L'escrezione delle proteine urinarie aumenta a 300 mg/giorno e le pazienti con  sottostante proteinuria possono sviluppare una proteinuria nefrotica (superiore a 3,5 gm/24 ore) durante la gravidanza.  
La compensazione renale per la normale iperventilazione della gravidanza provoca una caduta del bicarbonato sierico di circa 4 mEq/L.  
L'influenza del progesterone e la compressione meccanica degli ureteri e della vescica da parte dell'utero gravido si traducono in una normale idronefrosi della gravidanza, in particolare sul lato destro.  
Sia la stasi urinaria che il reflusso possono aumentare man mano che gli ureteri si dilatano, predisponendo la donna incinta alla pielonefrite (per lo più destra) e alla formazione di calcoli.

Oltre alle solite cause non ostetriche di insufficienza renale acuta, sia la preeclampsia grave, il fegato grasso acuto della gravidanza, e l'emorragia post-partum sono cause unicamente legate alla gravidanza.  
L'insufficienza renale idiopatica post-partum può essere patofisiologicamente correlata alla sindrome emolitica uremica e alla porpura trombotica trombocitopenica.
La biopsia renale deve essere eseguita, se necessario, prima del terzo trimestre.  L'emodialisi e la dialisi peritoneale possono trattare con successo l'insufficienza renale durante la gravidanza.  
La dialisi deve essere eseguita prima (livello di azoto di urea sanguigna superiore a 60 mg/dL) e più spesso che nella paziente non incinta perché un livello di azoto ureico del sangue superiore a 80 mg/dL è tossico per il feto.  
La dialisi più frequente riduce anche la necessità di rimuovere grandi volumi di liquido e il conseguente rischio di ipotensione e ipoperfusione uteroplacentaria.

Le pazienti che hanno subito trapianti renali di solito mantengono la normale funzione renale durante la gravidanza e normalmente non hanno evidenza di rigetto del trapianto
Il prednisolone attraversa la placenta solo in minima parte e non sembra influenzare negativamente il feto.  
L'azatioprina attraversa la placenta, ma nel fegato fetale manca l'enzima attivante, quindi il feto è protetto dai suoi effetti.  
La ciclosporina non sembra causare anomalie congenite, ma può essere associata a feti che sono piccoli per l'età gestazionale.  
L'esperienza con tacrolimus ed il micofenolato mofetile è estremamente limitata durante la gestazione e tali immunosoppressori sono generalmente evitate durante la gravidanza 
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