Il glioblastoma (GBM) è una neoplasia aggressiva con una sopravvivenza media di 3 mesi se non trattato.
Ma la terapia combinata con chirurgia, radioterapia e chemioterapia ha migliorato significativamente la sopravvivenza dei pazienti con GBM.
Il trattamento è complesso e inizialmente consiste in una resezione chirurgica estensiva, seguita da radioterapia con trattamento chemioterapico simultaneo a base di temozolomide, seguiti da sei cicli di mantenimento con temazolamide insieme con un trattamento a base dei cosiddetti campi elettrici per il trattamento del tumore (Tumor Treating Fields o TTField. Un apposito dispositivo invia campi elettrici alternati a bassissima intensità alla sede del tumore attraverso la cute e altri tessuti superficiali.)
L'intervento chirurgico ha effetti decompressivi e citoriduttivi, e vi sono sempre più prove di un significativo vantaggio di sopravvivenza allorquando ci si avvale di una resezione completa.
Varie modalità di trattamento emergenti in esame sembrano promettenti, tra cui l'immunoterapia.
È stata riportata una regressione del glioblastoma dopo terapia con cellule T ingegnerizzate con recettori chimerici per l’antigene
Il trattamento sintomatico include corticosteroidi per ridurre l'edema cerebrale, farmaci antiepilettici per le crisi epilettiche e antidolorifici per la cefalea.
Il trattamento globale prevede quindi un approccio multidisciplinare del team che include oncologi, neurochirurghi, neurologi, oncologi esperti di radioterapia