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21 luglio 2019

Agenti antipiastrinici nell'angina instabile e nell'infarto miocardico non ST elevation

Aspirina (ASA) 
dosaggio:162–325 mg iniziale, poi 75–100 mg 
Nei pazienti che assumono ticagrelor, la dose di mantenimento di ASA non deve superare 100 mg. 

Clopidogrel 
300–600 mg dose di carico, 75 mg al giorno 
In combinazione con ASA, clopidogrel (300–600 dose di carico mg, quindi 75 mg/d) riduce l'end point composito di morte cardiovascolare, MI, o ictus del 18%-30% in pazienti con angina instabile e infarto miocardico non ST elevation

Ticagrelor 
180 mg dose di carico, poi 90 mg due volte al di 
Ticagrelor ridotto incidenza di morte vascolare, MI, o CVA (9.8% vs. 11.0%) ma con un'emorragia maggiore più elevata non correlata al CABG (4,5% contro 3,8%) rispetto al clopidogrel.

Prasugrel 
60 mg dose di carico, 10 mg al giorno 
Prasugrel ha aumentato la potenza antipiastrinica rispetto al clopidogrel. 
Prasugrel ha ridotto l'incidenza di morte cardiovascolare, MI e ictus (9,9% contro 12,1%) a scapito dell'aumento dei sanguinamenti maggiori (2,4% contro 1,1%) e fatali (0,4% contro 0,1%), rispetto al clopidogrel.

Cangrelor 
30 mcg/kg IV bolus, poi 4 mcg/kg al minuto Attualmente approvato dall'FDA solo per i pazienti sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. 
Costo e modeste prove di beneficio rispetto ad altri inibitori P2Y12 ne limitano l'uso. 

Eptifibatide 
180 mcg/kg IV in bolo, poi 2 mcg/kg al minuto
Eptifibatide riduce il rischio di morte o infarto miocardico in pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a terapia invasiva o non invasiva, in combinazione con ASA ed eparina.
Rispetto all'abciximab e al tirofiban, l'eptifibatide ha gli effetti più consistenti sull'inibizione delle piastrine con inizio di azione ed emivita e più brevi.

Tirofiban 
0,4 microgrammi/kg IV bolus, 0,1 microgrammig/kg per minuto 
Tirofiban riduce il rischio di morte o infarto del miocardio in pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a terapia invasiva o non invasiva, in combinazione con ASA ed eparina.
Una dose di infusione deve essere diminuita del 50% nei pazienti con un GFR

Abciximab 
0,25 mg/kg IV bolus, 10 microgrammi/min
Abciximab riduce il rischio di morte o MI in pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a intervento coronarico. Non deve essere utilizzato in pazienti in cui l'intervento percutaneo non è previsto.
L'inibizione delle piastrine può essere bloccata mediante trasfusione di piastrine. 
L'Abciximab può essere utilizzato in pazienti con malattia renale allo stadio finale (ESRD) perché non è eliminato dal rene.