RICERCA TRA GLI OLTRE 10MILA ARGOMENTI

20 maggio 2019

CANCRO DELLA VESCICA

Il cancro della vescica è una delle neoplasie più comunemente diagnosticate 

Il carcinoma a cellule transizionali (o carcinoma uroteliale) rappresenta l'istologia più comune. 

Fattori di rischio
Il fumo di tabacco, la cistite cronica da cateteri permanenti a lungo termine, la precedente radiazione pelvica o l'uso prolungato di ciclofosfamide, e l'esposizione al benzene e ad altre sostanze chimiche industriali sono tutti fattori di rischio. 

Prevalenza
Il cancro della vescica è tre volte più comune negli uomini che nelle donne, con un'età media alla diagnosi di 65. 
L'infezione da schistosoma haematobium, la cui diffusione è nota soprattutto in determinati paesi poco sviluppati come la zona del Madagascar e varie isole situate nell'oceano indiano, meno in Egitto, è legata al carcinoma della vescica a cellule squamose. 


Diagnosi

Presentazione clinica
La maggior parte dei pazienti presenta ematuria (microscopica o macroscopica). Sintomi del tratto urinario inferiore come aumento della frequenza, urgenza, e disuria possono essere presenti in pazienti con tumori del collo della vescica. 

Test diagnostici
La presenza di più di 3 globuli rossi per campo ad alta potenza (HPF) è considerato ematuria significativa. 
L'ematuria deve essere valutata con citologia delle urine, imaging del tratto superiore (pielogramma e  o TAC) e cistoscopia con resezione transuretrale del tumore della vescica (TURBT). 

Gestione temporanea
I tumori della vescica sono ampiamente suddivisi in tumori non invasivi, muscolo-invasivi e metastatici. 

La  cistoscopia con resezione endoscopicadi lesione vescicale (TURBT: trans uretral resection of bladder tumor) rappresenta il momento conclusivo della diagnosi (determina infatti la profondità dell'invasione) ed allo stesso tempo della terapia delle lesioni superficiali. 
L'imaging, nella maggior parte dei casi, non è affidabile per distinguere un tumore non invasivo da uno muscolo-invasivo. 
Una scintigrafia ossea risulta invece utile per indagare la presenza di metastasi ossee.


Trattamento
Di seguito vengono descritte le opzioni di trattamento per stadio. 

Tumori superficiali (nessuna invasione muscolare, stadi 0-I) sono trattati con TURBT. 

L'instillazione intravescicale del vaccino bacillo Calmette-Guérin (BCG) riduce la ricorrenza e può essere utilizzato sia in caso induzione che di mantenimento

La chemioterapia intravescicale (tipicamente mediante mitomicina C) può essere utilizzata in caso di fallimento del BCG. 

La malattia muscolo-invasiva è definita dall'invasione del muscolo o del tessuto adiacente (stadi II e III). 

Il trattamento di scelta è la cistectomia radicale con deviazione urinaria, creando un condotto ileale. 

Chemioterapia
La chemioterapia neoadiuvante (neoadiuvanteo primaria si riferisce in genere al trattamento farmacologico somministrato prima della terapia loco-regionale) ha dimostrato di fornire un beneficio sulla sopravvivenza e deve essere presa in considerazione in pazienti selezionati. 

Per i pazienti che non possono ottenere un trattamento neoadiuvante, la chemioterapia adiuvante (adiuvantesi riferisce al trattamento medico applicato dopo che la chirurgia o la radioterapia hanno conseguito un obiettivo di radicalità sul tumore) può contribuire a ridurre le recidive. 

La radioterapia, spesso associata a chemioterapia concomitante, è un'alternativa alla chirurgia se la resezione non può essere eseguita. 

La malattia metastatica, inclusa la malattia nodo-positiva o distante, è gestita con chemioterapia, più comunemente una combinazione di gemcitabina e cisplatino o metotrexato, vinblastina, doxorubicina e cisplatino (MVAC).