Glucagone nell'anafilassi del paziente in trattamento con betabloccanti

I beta-bloccanti in pazienti coronaropatici che presentano un' anafilassi contrastano l'adrenalina limitando la frequenza cardiaca e compromettendo la gittata cardiaca.
La coronaropatia limita la riserva cardiaca, che potrebbe aggravare l'ipotensione che si verifica a causa del rilascio di mediatori vasoattivi.

Nei pazienti in trattamento con beta-bloccanti per una coronaropatia, sia i farmaci assunti che la comorbidità sottostante complicano il trattamento dell'anafilassi severa per cui è da considerare l'uso del glucagone

Dosaggio
Glucagone 5 mg per via endovenosa inizialmente, può essere ripetuto in 10-15 minuti se non vi è alcuna risposta, seguito da 5-15 microgrammi/min se è stata osservata risposta

Lo stress causato dall'ipotensione, la tachicardia, e gli agenti adrenergici endogeni o iatrogenici possono causare ischemia miocardica riducendo la perfusione durante la diastole.

Ricorda comunque che il glucagone può essere usato per superare il blocco beta, ma la tachicardia risultante può essere dannosa nei pazienti con coronaropatia severa.
Perciò è giustificata la consultazione precoce di un cardiologo.
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