Cenni sul trattamento della più comuni aritmie sopraventricolari: la fibrillazione atriale e la tachicardia parossistica sopraventricolare

La gestione iniziale della fibrillazione atriale comprende il controllo della frequenza ventricolare per provvedere ad una adeguata gittata cardiaca.

1) Nei pazienti con gittata cardiaca severamente depressa e fibrillazione atriale di inizio recente, la cardioversione elettrica immediata è il trattamento di scelta.

2) I pazienti emodinamicamente stabili con fibrillazione atriale che perdura da più di due giorni o da un periodo sconosciuto, dovrebbero essere valutati per la presenza di trombi atriali.
Se si rileva la presenza di trombi ad una ecocardiografia transesofagea, viene suggerita una anticoagulazione con warfarin per un minimo di 21 giorni, prima che sia tentata la cardioversione elettrica.


I pazienti con altre aritmie supraventriculari possono essere trattati con adenosina, un calcioantagonista, o un betabloccante ad azione breve per interrompere le cosiddette vie di rientro.
Quando i farmaci iniziali sono inefficaci, l'ablazione mediante radiofrequenza dei siti ectopici è un'opzione diffusa di trattamento
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