SCHIZOFRENIA

La schizofrenia è un disturbo psicotico caratterizzato in genere da:
alterazioni della percezione
alterazioni del pensiero
alterazioni del comportamento
affettività inappropriata ed appiattita.

Lo stato di coscienza e le capacità intellettuali sono di solito mantenuti, anche se con il passare del tempo possono instaurarsi deficit cognitivi

Il paziente
diventa del tutto indifferente a ciò che accade, e non ha mai coscienza che i suoi sintomi “non sono reali”
reagisce in modo assurdo o incoerente agli eventi esterni
perde il contatto con la realtà e si isola in un mondo suo proprio, incomprensibile agli altri.

La schizofrenia
determina una destrutturazione della personalità
compromette tutti gli aspetti della vita del soggetto
sconvolge profondamente le sue relazioni coinvolgendo in primis il nucleo familiare

E’ una malattia che colpisce in particolare l'età giovanile, dai 15 ai 35 anni ma alcune forme possono colpire persone di mezza età.
Sono coinvolte tutte le classi sociali

L'esordio può essere
acuto, brusco e improvviso, nel 5-15% dei pazienti, con gravi disturbi del comportamento ed è indice di una prognosi più favorevole
oppure può essere
insidioso, con uno sviluppo graduale di idee ed atteggiamenti bizzarri
oppure
essere preceduto da un periodo variabile in cui il paziente si chiude in se stesso, appare sempre meno interessato al mondo circostante, lascia senza motivo amici e interrompe la relazioni sentimentali, perde il lavoro.

Il decorso della malattia è estremamente variabile e non conduce inevitabilmente alla cronicità ed al deterioramento.
In una percentuale di casi l'esito è rappresentato dal completo, o quasi completo, recupero.


La causa della schizofrenia non è conosciuta
molti aspetti della malattia restano oscuri
Vengono chiamati in causa diversi fattori, tra questi:
fattori ereditari (rischio del 6,5% nei parenti di 1° grado)
fattori biologici (per es. le allucinazioni potrebbero essere causate da iperattività dopaminergica)
Un aumento della produzione della dopamina sembra comunque giocare un ruolo chiave nell'eziologia di questa sindrome.

La malattia è carattarizzata da:
sintomi che possono presentarsi in momenti critici (episodici) oppure in modo stabile e cronico

Tali sintomi vengono suddivisi in due gruppi:

a)sintomi positivi che possono considerarsi come comportamenti o esperienze del soggetto "in più" rispetto all'esperienza e al comportamento dell'individuo normale.
Tra questi ricordiamo:
le idee fisse
i deliri
le allucinazioni
il disordine del pensiero
Questi sintomi sembrano correlati ad una aumentata attività dopaminergica nella regione mesolimbica
la prevalenza di sintomi positivi viene considerata un indicatore favorevole per l’andamento della malattia.
Le crisi ad esordio brusco e con presenza di sintomi imponenti sono più facilmente superabili di quelle subdole e prolungate nel tempo.

b)sintomi negativi che sono sintomi che evidenziano una diminuzione o scomparsa di alcune capacità o esperienze normali del soggetto e che si manifestano con un forte senso di disinteresse, lontananza o assenza
Includono
diminuita socialità
inadeguatezza nel comportamento (es. nel vestiario, nelle abitudini diurne, disturbi del sonno, pianto o riso frequente e inappropriato)
distacco emotivo o assenza di emozioni (mancanza di affetto)
povertà di linguaggio (deficit nella produttività e fluidità dell’eloquio)
disorganizzazione del discorso verbale (es: perdere il filo, incoerenza, divagazione e espressione troppo astratta)
incapacità di concentrazione
umore incongruo, capriccioso e fatuo.
mancanza di piacere e di motivazione
In pratica il soggetto non reagisce a quelle situazioni che negli altri suscitano emozioni, perde interessi ed energie e tende a ridurre sempre più i suoi rapporti sociali, fino all’isolamento
Questi sintomi sembrano correlati ad una ridotta attività dopaminergica, hanno un’evoluzione lenta e graduale, si insinuano silenziosamente, impoverendo progressivamente la vita del paziente e, almeno all’inizio, possono non sembrare segnali di una così grave patologia, ma vengono confusi con sintomi di depressione.
In casi molto gravi i sintomi possono arrivare alla catatonia, al mutismo, provocare totale inabilitazione.


Distinguiamo diversi tipi di schizofrenia:
tipo catatonico: , la cui manifestazione essenziale è un notevole disturbo psicomotorio come ad esempio lo stupore catatonico, la rigidità o flessibilità anomale del tono muscolare fino all’arresto motorio;

tipo disorganizzato o ebefrenico: è caratterizzato da marcata incoerenza e appiattimento affettivo (chiusura in sè, disinteresse ecc.) insieme alla disorganizzazione del pensiero ed ad eventuali disordini del comportamento

tipo paranoide: con deliri e allucinazioni in un contesto di funzioni cognitive ed affettività preservate (meno marcata disorganizzazione della parola e del comportamento); questa forma compare frequentemente dopo i 35 anni in pazienti che hanno già qualche disturbo strutturato, con decorso lento e insidioso.

tipo residuo: viene definita così una forma dove i sintomi psicotici sono presenti ma hanno bassa intensità; questi pazienti mostrano scarsa socialità, appiattimento degli affetti, comportamento eccentrico, spesso compare come esito di un disturbo psichico maggiore (es: episodio schizofrenico acuto, depressione maggiore)


Quadro clinico
La schizofrenia presenta un quadro clinico molto complesso, caratterizzato da :

Disturbi della forma del pensiero
Accelerazione e deragliamento: aumento della produzione verbale fino alla fuga delle idee ( I pensieri, sembrano non avere nessi logici e il discorso può essere difficile da seguire per la rapidità con cui il paziente passa da un concetto ad un altro o da un soggetto ad un altro
Rallentamento fno allarresto del pensiero
Illogicità
Neologismi: utilizzo di termini coniati ex novo per indicare concetti del tutto personali; la terminologia e la sintassi possono essere bizzarre e possedere un senso solo per chi parla.
Concretismo: incapacità di fare astrazione e ragionare su cose astratte come fede, famiglia, stato. Incapacità di interpretare proverbi o modi di dire
Ecolalia: ripetizione di parole pronunziate da altri

Disturbi del contenuto del pensiero
Il delirio è un convincimento derivante da un abnorme errore di giudizio, spesso a contenuto bizzarro, talvolta sostenuto da allucinazioni uditive.
Il delirio, è fermamente sostenuto dal soggetto delirante, anche se la realtà e le persone a lui vicine ne dimostrano la falsità; non viene mai considerato dal soggetto come patologico.
Così vi è una totale mancanza di critica.
I contenuti del delirio possono essere vari.
Ricordiamo
deliri di persecuzione (essere oggetto di azioni malvagie e persecutorie da parte di familiari o conoscenti)
deliri di gelosia
deliri di nichilismo
deliri ipocondriaci
deliri religiosi (essere in comunicazione con Dio)
deliri di grandezza (avere poteri particolari)

Quando è presente ideazione paranoide solitamente il paz. è irritabile e collabora poco

Disturbi dell'affettività
comprendono:
mancanza di affettività del soggetto verso se stesso e verso gli altri
labilità affettiva: cioè passaggio repentino dalla gioia alla rabbia o alla tristezza;
incongruenza affettiva: per es. paz. ilare di fronte a una notizia tragica o che ride ad un funerale
ambivalenza affettiva: per esempio sentimenti di amore/odio, nei confronti di un'altra persona

Disturbi della percezione (distorsioni percettive)
Sono rappresentati da allucinazioni, ovvero percezioni senza oggetto, che possono essere:

Uditive
Il paziente sente voci con carattare frequentemente minaccioso e allusivo nei suoi confronti, che spesso gli impongono di compiere determinate azioni con pericolo in alcuni casi per se o per gli altri, Le voci possono anche parlare tra di loro del paziente.

Visive
per es. luci che variano di intensità o figure che variano di di dimensione

Cenestetiche
sensazione di bruciore nel cervello, sensazione di sangue che scorre nelle vene

Disturbi dell'azione
L’attività motoria è generalmente ridotta e caratterizzata da immobilismo fino alla catatonia

Disturbi del comportamento
il paz. per es.assume posture strane o si denuda in pubblico

Disturbi della sessualità
Il paziente presenta difficoltà nel trovare un partner stabile con cui avere un rapporto sessuale soddisfacente. Perciò conduce una vita sessuale promiscua, avendo rapporti occasionali con più persone. Frequente la masturbazione

Polidipsia
è frequente e può causare intossicazione da acqua ed iponatriemia con sintomatolgia caratterizzata da confusione, letargia, convulsioni, che può essere confusa con gli stessi sintomi schizofrenici


Ricorda che
circa il 50% dei pazienti schizofrenici tenta il suicidio nel corso della vita, mentre quasi il 10% lo porta a compimento


Trattamento
Neurolettici di II generazione sono di prima scelta (vedi neurolettici)
Interventi psicologici
Misure socio-assistenziali.
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