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15 aprile 2017
GONORREA, SINTOMI E SEGNI
Nei maschi: emissione di liquido purulento dall'uretra con disuria, che appare 2-7 giorni dopo l'esposizione
Se l'infezione é a livello rettale vi puó essere emissione purulenta, tenesmo e prurito anorettale oppure l'infezione può essere asintomatica.
Nelle femmine: l'iniziale uretrite o cervicite può verificarsi un paio di giorni dopo l'esposizione, e frequentemente é lieve.
Le infezioni possono essere asintomatiche o non possono produrre sintomi riconoscibili fino a che non si sono verificate le complicanze.
In circa il 20% dei casi un'invasione uterina si verifica dopo il periodo mestruale con segni e sintomi di endometrite, salpingite o peritonite pelvica.
La paziente può avere emissione purulenta o presenza di ghiandole di Skene o di Bartolini infiammate .
La presentazione classica della malattia infiammatoria pelvica acuta gonococcica è febbre, dolorabilitá addominale e annessiale e spesso assenza di secrezione purulenta. L'esame fisico può essere normale se la paziente é asintomatica.
L'infezione gonococcica disseminata può manifestarsi con lesioni cutanee petecchiali pustolose acrali, poliartralgia asimmetrica, tenosinovite o artrite settica oligoarticolare
L'infezione è complicata occasionalmente da periepatite e raramente da endocardite o meningite.
Se l'infezione é a livello rettale vi puó essere emissione purulenta, tenesmo e prurito anorettale oppure l'infezione può essere asintomatica.
Nelle femmine: l'iniziale uretrite o cervicite può verificarsi un paio di giorni dopo l'esposizione, e frequentemente é lieve.
Le infezioni possono essere asintomatiche o non possono produrre sintomi riconoscibili fino a che non si sono verificate le complicanze.
In circa il 20% dei casi un'invasione uterina si verifica dopo il periodo mestruale con segni e sintomi di endometrite, salpingite o peritonite pelvica.
La paziente può avere emissione purulenta o presenza di ghiandole di Skene o di Bartolini infiammate .
La presentazione classica della malattia infiammatoria pelvica acuta gonococcica è febbre, dolorabilitá addominale e annessiale e spesso assenza di secrezione purulenta. L'esame fisico può essere normale se la paziente é asintomatica.
L'infezione gonococcica disseminata può manifestarsi con lesioni cutanee petecchiali pustolose acrali, poliartralgia asimmetrica, tenosinovite o artrite settica oligoarticolare
L'infezione è complicata occasionalmente da periepatite e raramente da endocardite o meningite.
Fibromialgia, diagnosi differenziale ed esami necessari per escludere altre patologie
Diagnosi differenziale della fibromialgia
Altre sindromi funzionali somatiche o sindromi o legate a "sensibilità centrale " quali:
dolore miofasciale
sindrome da stanchezza cronica
sindrome dell'intestino irritabile
cefalea/emicrania
disturbi cronici pelvici e vescicali
disturbi temporomandibolari
Malattie metaboliche (ad es., ipotiroidismo)
Malattie infettive e neurologiche
Artrosi e malattie reumatiche (per esempio, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, osteoartrosi, sindrome di Sjögren)
Mialgie e altre malattie muscolari (ad es., miopatie infiammatorie e metaboliche)
Disturbi dell'umore e d'ansia
Disturbi del sonno (ad es., apnea del sonno, sindrome delle gambe senza riposo).
Disturbi neurologici
Farmaci: mialgie indotte da statina , iperalgesia indotta da oppioidi
Esami utili per escludere una fibromialgia
Emocromo con formula
25-idrossi vitamina D (bassi livelli possono causare dolore muscolare)
TSH (ormone stimolante la tiroide)
Livello di vitamina B12 (bassi livelli possono causare dolore e faticabilitá)
Sideremia (bassi livelli possono causare stanchezza e sintomi depressivi)
Magnesio (bassi livelli possono causare spasmi muscolari)
VES (velocitá di sedimentazione degli eritrociti) normale nella fibromialgia
Proteina C reattiva (CPR) normale nella fibromialgia
Anticorpi antinucleo (ANA) e/o fattore reumatoide nel caso in cui l'anamnesi e l'esame fisico suggeriscono una malattia autoimmune
Altre sindromi funzionali somatiche o sindromi o legate a "sensibilità centrale " quali:
dolore miofasciale
sindrome da stanchezza cronica
sindrome dell'intestino irritabile
cefalea/emicrania
disturbi cronici pelvici e vescicali
disturbi temporomandibolari
Malattie metaboliche (ad es., ipotiroidismo)
Malattie infettive e neurologiche
Artrosi e malattie reumatiche (per esempio, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, osteoartrosi, sindrome di Sjögren)
Mialgie e altre malattie muscolari (ad es., miopatie infiammatorie e metaboliche)
Disturbi dell'umore e d'ansia
Disturbi del sonno (ad es., apnea del sonno, sindrome delle gambe senza riposo).
Disturbi neurologici
Farmaci: mialgie indotte da statina , iperalgesia indotta da oppioidi
Esami utili per escludere una fibromialgia
Emocromo con formula
25-idrossi vitamina D (bassi livelli possono causare dolore muscolare)
TSH (ormone stimolante la tiroide)
Livello di vitamina B12 (bassi livelli possono causare dolore e faticabilitá)
Sideremia (bassi livelli possono causare stanchezza e sintomi depressivi)
Magnesio (bassi livelli possono causare spasmi muscolari)
VES (velocitá di sedimentazione degli eritrociti) normale nella fibromialgia
Proteina C reattiva (CPR) normale nella fibromialgia
Anticorpi antinucleo (ANA) e/o fattore reumatoide nel caso in cui l'anamnesi e l'esame fisico suggeriscono una malattia autoimmune
13 aprile 2017
Diverticolosi e diverticoliti, procedure d'indagine per la diagnosi
Prove di laboratorio
La conta leucocitaria nella diverticolite rivela una leucocitosi con spostamento a sinistra.
Un'anemia microcitica può essere presente in pazienti con sanguinamento cronico da malattia diverticolare.
Il volume corpuscolare medio (MCV) può essere elevato in caso di emorragia acuta seguita da reticolocitosi
Attenzione!
La colonscopia deve essere evitata in caso di sospetta diverticolite acuta a causa del rischio di perforazione.
Può essere eseguita generalmente dopo 6 settimane per escludere la presenza di cancro e di malattia infiammatoria intestinale
Studi di imaging
Se le caratteristiche cliniche sono altamente indicative di diverticolite, studi di immagine non sono generalmente necessari.
Una TAC dell'addome è l'esame radiologico preferito per diagnosticare la diverticolite acuta come anche la diverticolosi.
La TAC ha una sensibilità del 93% al 97% e una specificità prossima al 100% per la diverticolite.
I risultati tipici sono: ispessimento della parete intestinale, fistole o formazione di ascesso.
Ricorda che la TAC può rivelare anche altri processi di malattia (ad es., appendicite, ascesso tubo-ovarico, morbo di Crohn) tutte patologie da tenere in conto in caso di dolore addominale più basso
Valutazione del sospetto sanguinamento diverticolare:
1. arteriografia se il sanguinamento è più veloce di 1 ml/min
2. Scintigrafia con tecnezio 99 zolfo colloidale
3.scintigrafia con emazie marcate con tecnezio 99 (in grado di rilevare tassi di sanguinamenti da 0.12 a 5 ml/min)
La conta leucocitaria nella diverticolite rivela una leucocitosi con spostamento a sinistra.
Un'anemia microcitica può essere presente in pazienti con sanguinamento cronico da malattia diverticolare.
Il volume corpuscolare medio (MCV) può essere elevato in caso di emorragia acuta seguita da reticolocitosi
Attenzione!
La colonscopia deve essere evitata in caso di sospetta diverticolite acuta a causa del rischio di perforazione.
Può essere eseguita generalmente dopo 6 settimane per escludere la presenza di cancro e di malattia infiammatoria intestinale
Studi di imaging
Se le caratteristiche cliniche sono altamente indicative di diverticolite, studi di immagine non sono generalmente necessari.
Una TAC dell'addome è l'esame radiologico preferito per diagnosticare la diverticolite acuta come anche la diverticolosi.
La TAC ha una sensibilità del 93% al 97% e una specificità prossima al 100% per la diverticolite.
I risultati tipici sono: ispessimento della parete intestinale, fistole o formazione di ascesso.
Ricorda che la TAC può rivelare anche altri processi di malattia (ad es., appendicite, ascesso tubo-ovarico, morbo di Crohn) tutte patologie da tenere in conto in caso di dolore addominale più basso
Valutazione del sospetto sanguinamento diverticolare:
1. arteriografia se il sanguinamento è più veloce di 1 ml/min
2. Scintigrafia con tecnezio 99 zolfo colloidale
3.scintigrafia con emazie marcate con tecnezio 99 (in grado di rilevare tassi di sanguinamenti da 0.12 a 5 ml/min)
11 aprile 2017
VOLUME EMATICO TOTALE
Normale
60-80 ml/kg
Elevato in caso di
policitemia vera, malattia polmonare, scompenso cardiaco, insufficienza renale, gravidanza, acidosi, tireotossicosi
Ridotto in caso di
anemia, emorragia, vomito, diarrea, disidratazione, ustioni, fame
60-80 ml/kg
Elevato in caso di
policitemia vera, malattia polmonare, scompenso cardiaco, insufficienza renale, gravidanza, acidosi, tireotossicosi
Ridotto in caso di
anemia, emorragia, vomito, diarrea, disidratazione, ustioni, fame
8 aprile 2017
Calcoli di acido urico, cause
Iperuricemia
Eccessiva dieta a base di purine
Farmaci (salicilati, allopurinolo, probenecid)
PH urine < 5.5 (ad es., diarrea, dieta ricca di proteine animali)
Diminuita produzione di urina (disidratazione, diarrea, malassorbimento, insufficiente assunzione di liquidi)
Lisi tumorale
Anemia emolitica
Mieloproliferative
Eccessiva dieta a base di purine
Farmaci (salicilati, allopurinolo, probenecid)
PH urine < 5.5 (ad es., diarrea, dieta ricca di proteine animali)
Diminuita produzione di urina (disidratazione, diarrea, malassorbimento, insufficiente assunzione di liquidi)
Lisi tumorale
Anemia emolitica
Mieloproliferative
PSICOSI ACUTA, CAUSE INTERNISTICHE
Disturbi metabolici
Ipercalcemia
Ipercapnia
Ipoglicemia
Iposodiemia
Ipossia
Malattie infiammatorie
Sarcoidosi
Lupus eritematoso sistemico
Arterite temporale (a cellule giganti)
Insufficienza d'organo
Encefalopatia epatica
Uremia
Malattie neurologiche
Morbo di Alzheimer
Malattia cerebrovascolare
Encefalite (tra cui l'infezione da HIV)
Encefaliti spongiformi da virus trasmissibili
Epilessia
Malattia di Huntington
Sclerosi multipla
Neoplasie
Idrocefalo normoteso
Malattia di Parkinson
Malattia di PIck
Morbo di Wilson
Disturbi endocrini
Morbo di Addison
Malattia di Cushing
Panipopituitarismo
Malattie delle paratiroidi
Psicosi post-partum
Psicosi mestruale ricorrente
Corea di Sydenham
Malattie della tiroide
Stati carenziali
Niacina.
Tiamina.
Vitamina B12 e folati
Ipercalcemia
Ipercapnia
Ipoglicemia
Iposodiemia
Ipossia
Malattie infiammatorie
Sarcoidosi
Lupus eritematoso sistemico
Arterite temporale (a cellule giganti)
Insufficienza d'organo
Encefalopatia epatica
Uremia
Malattie neurologiche
Morbo di Alzheimer
Malattia cerebrovascolare
Encefalite (tra cui l'infezione da HIV)
Encefaliti spongiformi da virus trasmissibili
Epilessia
Malattia di Huntington
Sclerosi multipla
Neoplasie
Idrocefalo normoteso
Malattia di Parkinson
Malattia di PIck
Morbo di Wilson
Disturbi endocrini
Morbo di Addison
Malattia di Cushing
Panipopituitarismo
Malattie delle paratiroidi
Psicosi post-partum
Psicosi mestruale ricorrente
Corea di Sydenham
Malattie della tiroide
Stati carenziali
Niacina.
Tiamina.
Vitamina B12 e folati
6 aprile 2017
Infiltrati polmonari nell'ospite immunocompromesso, cause
Infezioni
Batteri:
Cocchi Gram-positivi, soprattutto dello stafilococco
Bacilli gram-negativi
Micobatterio tubercolare
Micobatteri non tubercolari
Nocardia
Virus:
Citomegalovirus
Herpesvirus
Funghi:
Aspergillo
Criptococco
Candida
Mucor
Pneumocystis carinii
Protozoi:
Toxoplasma gondii (raro)
Effetti polmonari della terapia:
Agenti chemioterapici
Radioterapia
Emorragia polmonare
Insufficienza cardiaca congestizia
Malignità diffusa
Polmonite interstiziale nonspecifica (nessuna eziologia definita).
Batteri:
Cocchi Gram-positivi, soprattutto dello stafilococco
Bacilli gram-negativi
Micobatterio tubercolare
Micobatteri non tubercolari
Nocardia
Virus:
Citomegalovirus
Herpesvirus
Funghi:
Aspergillo
Criptococco
Candida
Mucor
Pneumocystis carinii
Protozoi:
Toxoplasma gondii (raro)
Effetti polmonari della terapia:
Agenti chemioterapici
Radioterapia
Emorragia polmonare
Insufficienza cardiaca congestizia
Malignità diffusa
Polmonite interstiziale nonspecifica (nessuna eziologia definita).
Effusione pericardica, cause
Pericardite
Uremia
Mixedema
Neoplasie (leucemia, linfoma, metastasi)
Emorragia (trauma, rottura di aneurisma aortico)
LES, artrite reumatoide
Infarto del miocardio
Uremia
Mixedema
Neoplasie (leucemia, linfoma, metastasi)
Emorragia (trauma, rottura di aneurisma aortico)
LES, artrite reumatoide
Infarto del miocardio
Cervicoalgia, cause
Osteoartrosi
Fibromialgia
Dolore muscolo-scheletrico non specifico
Artrite reumatoide
-senza patologia dell'articolazione C1-C2.
-con le anomalie strutturali a livello cervicale: sublussazione C1-C2, coinvolgimento delle faccette articolari tra C1-C2.
Artrite reattiva
Artrite psoriasica
Artrite enteropatica
Polimialgia reumatica
Spondiloartropatie varie
-malattia di Whipple
-malattia di Behçet
-morbo di Paget
-acromegalia
-ossificazione del legamento longitudinale posteriore
-iperostosi scheletrica idiopatica diffusa
Fibromialgia
Dolore muscolo-scheletrico non specifico
Artrite reumatoide
-senza patologia dell'articolazione C1-C2.
-con le anomalie strutturali a livello cervicale: sublussazione C1-C2, coinvolgimento delle faccette articolari tra C1-C2.
Artrite reattiva
Artrite psoriasica
Artrite enteropatica
Polimialgia reumatica
Spondiloartropatie varie
-malattia di Whipple
-malattia di Behçet
-morbo di Paget
-acromegalia
-ossificazione del legamento longitudinale posteriore
-iperostosi scheletrica idiopatica diffusa
5 aprile 2017
Articolazioni, tumefazioni, cause
Trauma
Osteoartrosi
Gotta
Artrite
Pseudogotta
Artrite reumatoide
Sindrome virale
Osteoartrosi
Gotta
Artrite
Pseudogotta
Artrite reumatoide
Sindrome virale
Insonnia, cause
Disturbo d'ansia, insonnia psicofisica
Depressione
Farmaci (ad es., caffeina, anfetamine, cocaina), disturbi del sonno ipnotico-dipendenti)
Dolore, fibromialgia
Sonno insufficiente
Sindrome delle gambe senza riposo
Apnea ostruttiva nel sonno
Bruxismo (il digrignare i denti) nel sonno
Malattie mediche (ad es. reflusso gastroesofageo, asma indotta dal sonno, disturbi del movimento e parkinsonismo
Narcolessia
Altre cause
movimenti periodici degli arti inferiori durante il sonno, apnea centrale del sonno, disturbo ccomportamentale del sonno REM
Depressione
Farmaci (ad es., caffeina, anfetamine, cocaina), disturbi del sonno ipnotico-dipendenti)
Dolore, fibromialgia
Sonno insufficiente
Sindrome delle gambe senza riposo
Apnea ostruttiva nel sonno
Bruxismo (il digrignare i denti) nel sonno
Malattie mediche (ad es. reflusso gastroesofageo, asma indotta dal sonno, disturbi del movimento e parkinsonismo
Narcolessia
Altre cause
movimenti periodici degli arti inferiori durante il sonno, apnea centrale del sonno, disturbo ccomportamentale del sonno REM
Ematuria, cause
Traumi
trauma contusivo renale, inserimento del catetere di Foley o di corpo estraneo nell'uretra, esercizio fisico severo e prolungato , svuotamento molto rapido della vescica iperdistesa
Tumori
ipernefroma, tumore di Wilms, carcinoma papillare della vescica, neoplasie prostatiche e dell'uretra
Farmaci e Tossine
trementina, fenoli, sulfamidici e altri antibiotici, ciclofosfamide, fans
Infezioni
glomerulonefrite, tbc, cistite, prostatite, uretrite, Schistosoma haematobium, febbre gialla, blackwater fever
Processi infiammatori
sindrome di Goodpasture, periarterite, post-irradiazione
Calcoli
renali, ureterali, vescicali, uretrali
Cisti
cisti semplici, malattia policistica.
Anomalie congenite
emangiomi, aneurismi, malformazioni arterovenose
Chirurgia
procedure invasive, resezione prostatica, cistoscopia
Disturbi ematologici
emofilia, trombocitopenia, anticoagulanti, anemia falciforme
Altre cause
emorragie genitali, fattizie (tossicodipendenti).
trauma contusivo renale, inserimento del catetere di Foley o di corpo estraneo nell'uretra, esercizio fisico severo e prolungato , svuotamento molto rapido della vescica iperdistesa
Tumori
ipernefroma, tumore di Wilms, carcinoma papillare della vescica, neoplasie prostatiche e dell'uretra
Farmaci e Tossine
trementina, fenoli, sulfamidici e altri antibiotici, ciclofosfamide, fans
Infezioni
glomerulonefrite, tbc, cistite, prostatite, uretrite, Schistosoma haematobium, febbre gialla, blackwater fever
Processi infiammatori
sindrome di Goodpasture, periarterite, post-irradiazione
Calcoli
renali, ureterali, vescicali, uretrali
Cisti
cisti semplici, malattia policistica.
Anomalie congenite
emangiomi, aneurismi, malformazioni arterovenose
Chirurgia
procedure invasive, resezione prostatica, cistoscopia
Disturbi ematologici
emofilia, trombocitopenia, anticoagulanti, anemia falciforme
Altre cause
emorragie genitali, fattizie (tossicodipendenti).
Insufficienza cardiaca acuta, cause precipitanti
Ipertensione sistemica
Infarto del miocardio o ischemia
Aritmie cardiache
Infezione sistemica
Anemia
Eccessi dietetici, fisici, ambientali ed emozionali
Gravidanza
Tireotossicosi o ipotiroidismo
Miocardite acuta
Disfunzione valvolare acuta
Embolo polmonare
Farmaci
Infarto del miocardio o ischemia
Aritmie cardiache
Infezione sistemica
Anemia
Eccessi dietetici, fisici, ambientali ed emozionali
Gravidanza
Tireotossicosi o ipotiroidismo
Miocardite acuta
Disfunzione valvolare acuta
Embolo polmonare
Farmaci
4 aprile 2017
Dolore oculare
Corpo estraneo
Herpes Zoster
Trauma
Congiuntivite
Irite
Iridociclite
Uveite
Blefarite
Ciglia incarnate
Cellulite/ascesso orbitale o periorbitale
Sinusite
Cefalea
Glaucoma
Infiammazione della ghiandola lacrimale
Tic douloureux.
Aneurisma cerebrale
Neoplasia cerebrale
Entropion.
Neurite retrobulbar.
Luce UV.
Secchezza degli occhi
Irritazione o infiammazione da collirio, polvere, cosmetici, ecc.
Herpes Zoster
Trauma
Congiuntivite
Irite
Iridociclite
Uveite
Blefarite
Ciglia incarnate
Cellulite/ascesso orbitale o periorbitale
Sinusite
Cefalea
Glaucoma
Infiammazione della ghiandola lacrimale
Tic douloureux.
Aneurisma cerebrale
Neoplasia cerebrale
Entropion.
Neurite retrobulbar.
Luce UV.
Secchezza degli occhi
Irritazione o infiammazione da collirio, polvere, cosmetici, ecc.
Disfunzione erettile, cause
Anomalie neurogene: neuropatia dei nervi somatici, anomalie del sistema nervoso centrale.
Cause psicogene: depressione, ansia da prestazione, conflitto coniugale.
Cause endocrine: iperprolattinemia, ipogonadismo ipogonadotropo, insufficienza
testicolare, estrogeni in eccesso.
Traumi: frattura pelvica, chirurgia della prostata, frattura del pene.
Malattie sistemiche: diabete mellito, insufficienza renale, cirrosi epatica.
Farmaci: diuretici, antidepressivi, H2 bloccanti, ormoni esogeni, alcool, antiipertensivi, abuso di nicotina, finasteride, ecc.
Anomalie strutturali: malattia di Peyronie.
Cause psicogene: depressione, ansia da prestazione, conflitto coniugale.
Cause endocrine: iperprolattinemia, ipogonadismo ipogonadotropo, insufficienza
testicolare, estrogeni in eccesso.
Traumi: frattura pelvica, chirurgia della prostata, frattura del pene.
Malattie sistemiche: diabete mellito, insufficienza renale, cirrosi epatica.
Farmaci: diuretici, antidepressivi, H2 bloccanti, ormoni esogeni, alcool, antiipertensivi, abuso di nicotina, finasteride, ecc.
Anomalie strutturali: malattia di Peyronie.
DISPAREUNIA
Introito
Vaginismo
Imene intatto o rigido
Patologie del clitoride
Vulvovaginite
Atrofia vaginale: ipoestrogenismo
Distrofia vulvare
Infezione delle ghiandole di Bartolini o Skene
Lubrificazione inadeguata
Cicatrici operatorie
Mediovaginale
Uretrite
Trigonite
Cistite
Vagina corta
Cicatrici operatorie
Lubrificazione inadeguata
Profonda
Endometriosi
Infezione pelvica
Retroversione uterina
Patologia ovarica
Cause ortopediche
Pene di dimensioni o forma anormali
Vaginismo
Imene intatto o rigido
Patologie del clitoride
Vulvovaginite
Atrofia vaginale: ipoestrogenismo
Distrofia vulvare
Infezione delle ghiandole di Bartolini o Skene
Lubrificazione inadeguata
Cicatrici operatorie
Mediovaginale
Uretrite
Trigonite
Cistite
Vagina corta
Cicatrici operatorie
Lubrificazione inadeguata
Profonda
Endometriosi
Infezione pelvica
Retroversione uterina
Patologia ovarica
Cause ortopediche
Pene di dimensioni o forma anormali
Incontinenza anale, cause
Traumatiche
Lesione dei nervi in chirurgia
Lesione del midollo spinale
Trauma ostetrico
Lesioni dello sfintere
Neurologiche
Lesioni del midollo spinale
Demenza
Neuropatia autonomica (es. diabete mellito)
In ostetricia: compressione del nervo pudendo durante la chirurgia
Malattia di Hirschsprung
Effetto massa
Carcinoma del canale anale
Carcinoma del retto
Corpo estraneo
Fecaloma
Emorroidi
Mediche
Protrusione
Malattia infiammatoria
Diarrea
Abuso di lassativi
Pediatriche
Congenita
Meningocele
Mielomeningocele
Spina bifida
Dopo chirurgia correttiva per ano imperforato
Abuso sessuale
Encopresi
Lesione dei nervi in chirurgia
Lesione del midollo spinale
Trauma ostetrico
Lesioni dello sfintere
Neurologiche
Lesioni del midollo spinale
Demenza
Neuropatia autonomica (es. diabete mellito)
In ostetricia: compressione del nervo pudendo durante la chirurgia
Malattia di Hirschsprung
Effetto massa
Carcinoma del canale anale
Carcinoma del retto
Corpo estraneo
Fecaloma
Emorroidi
Mediche
Protrusione
Malattia infiammatoria
Diarrea
Abuso di lassativi
Pediatriche
Congenita
Meningocele
Mielomeningocele
Spina bifida
Dopo chirurgia correttiva per ano imperforato
Abuso sessuale
Encopresi
I farmaci per l'angina pectoris
L'aspirina riduce i tassi di morbilità e mortalità cardiovascolare dal 20% al 25% nei pazienti con coronaropatia
La dose in assenza di controindicazioni è di 75-162 mg/die.
Inibisce l'enzima ciclo-ossigenasi e la sintesi di trombossano A2 e riduce il rischio di eventi cardiovascolari avversi del 33% in pazienti con angina instabile.
Pazienti intolleranti all'aspirina possono essere trattati con altri agenti antipiastrinici
Tra questi ricordiamo il Clopidogrel che blocca irreversibilmente il recettore dell'adenosina difosfato P2Y12 sulla superficie della piastrina, quindi interrompere l'attivazione della piastrina e l'aggregazione.
Il clopidogrel può essere associato all'aspirina in pazienti ad alto rischio con cardiopatia ischemica stabile o può essere somministrato da solo in pazienti che sono intolleranti all'aspirina.
La dose è di 75 mg/die.
Ticagrelor, é l'inibitore CTPT più recente (P2Y12 antagonista).
In studi recenti ha ridotto il rischio di morte, di infarto o ictus in pazienti dopo 1 anno da un precedente infarto. Tuttavia, è associato ad un lieve aumento del rischio di sanguinamento rispetto al placebo.
I bloccanti beta-adrenergici (piú semplicemente betabloccanti) prevengono l'infarto miocardico e la morte e sono la terapia di prima linea nella gestione dell'angina pectoris.
Raggiungono il loro effetto antianginoso principalmente facendo diminuire la richiesta di ossigeno del miocardio mediante riduzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna sistolica, della conduzione nodale atrioventricolare e della contrattilità del miocardio. In questo modo contribuiscono a ridurre l'insorgenza di angina, con miglioramento della soglia ischemica durante l'esercizio e durante le normali attività quotidiane.
In assenza di controindicazioni dovrebbero essere considerati come terapia iniziale dell'angina stabile in tutti i pazienti.
La dose deve essere aggiustata in modo tale da ridurre la frequenza cardiaca a riposo a 55-60 battiti/min. Nonostante le differenza tra i betabloccanti disponibili, tutti quanti sembrano essere ugualmente efficaci nella cardiopatia ischemica stabile
I nitrati causano venodilatione e rilassamento della muscolatura liscia
vascolare; la venodilatione riduce il ritorno venoso e quindi diminuisce la tensione della parete ventricolare diastolica (precarico) e di conseguenza riduce l'attività meccanica (ed il consumo di ossigeno del miocardio) durante la sistole.
Il rilassamento della muscolatura liscia vascolare aumenta il flusso sanguigno coronarico e riduce la pressione sistemica. La dilatazione della parete arteriosa non viene influenzata dalla placca e perció la resistenza al flusso sanguigno viene ridotta anche attraverso il lume ostruito.
La nitroglicerina contribuisce alla ridistribuzione del flusso sanguigno coronarico aumentando il flusso collaterale (e abbassando la pressione diastolica ventricolare) dalle zone di normale perfusione alle zone ischemiche.
Essa inoltre ha dimostrato effetti antipiastrinici e antitrombotici.
La nitroglicerina sublinguale o la nitroglicerina spray devono essere prescritte a tutti i pazienti con cardiopatia ischemica stabile per donare un sollievo immediato al dolore anginoso
La tolleranza ai nitrati può essere minimizzata evitando una permanenza sostenuta del farmaco a livello ematico, mediante un periodo libero durante il giorno (ad es. omettendo la dose orale di isosorbide dinitrato prima di coricarsi o riducendo a 12 ore su 24 la terapia transcutanea di nitroglicerina)
I Nitrati sono relativamente controindicati nei pazienti con cardiomiopatia ostruttiva ipertrofica e dovrebbero anche essere evitati in pazienti con stenosi aortica grave.
I nitrati non devono essere utilizzati entro 24 ore dalla somministrazione del sildenafil (Viagra) o del vardenafil (Levitra) o entro 48 ore dal tadalafil (Cialis) a causa del potenziale pericolo di ipotensione.
I calcio-antagonisti sono farmaci antischemici che non hanno alcun comprovato beneficio sulla mortalità in caso di cadiopatia ischemica stabile
Migliorano il rifornimento di ossigeno al miocardio facendo diminuire la resistenza vascolare coronarica ed aumentando il flusso dei vasi epicardici ed il flusso arterioso sistemico.
La richiesta di O2 da parte del miocardio è diminuita per una riduzione della contrattilità del miocardio, della resistenza vascolare sistemica e della pressione arteriosa.
Essi sono il trattamento di prima linea quando i beta-bloccanti sono controindicati.
Svolgono un ruolo importante nel prevenire e bloccare l'ischemia del miocardio indotta da spasmo arterioso coronarico. Sono particolarmente efficaci nel trattamento dell'angina microvascolare.
Tutte le classi di calcio-antagonisti riducono gli episodi anginosi, aumentano la durata di esercizio e riducono l'uso di nitroglicerina sublinguale in pazienti con angina indotta da sforzo.
I calcio-antagonisti a breve durata d'azione dovrebbero essere evitati. I calcio-antagonisti (soprattutto non-diidropiridinici) devono essere generalmente evitati anche nei pazienti con scompenso cardiaco secondario a disfunzione sistolica a causa del loro effetto inotropo negativo.
La ranolazina inibisce la corrente tardiva di ingresso del sodio verso l'interno delle cellule cardiache e, indirettamente, riduce la corrente del calcio sodio-dipendente determinando una diminuzione delle concentrazioni intracellulari di calcio e riducendo gli squilibri ionici e le anomalie di ripolarizzazione durante l'ischemia, con conseguente miglioramento della tensione diastolica ventricolare e del consumo di ossigeno.
L'effetto antianginoso viene raggiunto senza variazioni clinicamente significative della frequenza cardiaca o della pressione arteriosa.
In definitiva essa sembra aumentare l'efficienza della produzione di energia nel cuore, mantenendo quindi la normale funzione cardiaca. I suoi effetti antiischemici e antianginosi perció non dipendono dalla riduzioni nella frequenza cardiaca o della pressione sanguigna.
È indicata nel trattamento dell'angina cronica non adeguatamente controllata con altri antianginosi. Rappresenta una nuova classe di farmaci noti come modulatori metabolici e può essere utile, quando prescritto, come sostituto dei beta-bloccanti o in associazione con essi per migliorare i sintomi quando il trattamento iniziale con beta-bloccanti non ha avuto successo o è controindicato.
Gli effetti collaterali includono un prolungamento dell'intervallo QT.
Pertanto con la ranolazina devono essere usate basse dosi di diltiazem e verapamil
La preparazione a rilascio prolungato riduce la frequenza dell'angina, migliora la performance dell'esercizio e ritarda lo sviluppo dell'angina indotta dall'esercizio come anche la depressione del segmento ST
Gli inibitori dell'ACE attraverso i cambiamenti nell'equilibrio fisiologico tra angiotensina II e bradichinina possono contribuire alle riduzioni dell'ipertrofia del ventricolo sinistro, della progressione dell'aterosclerosi, della rottura della placca e della trombosi: si verificheranno cosí cambiamenti favorevoli nell'emodinamica cardiaca e migliorata offerta/domanda di ossigeno da parte del miocardio.
Essi hanno dimostrato di essere efficaci nella riduzione della morte cardiovascolare, del MI e dell'ictus in pazienti che sono a rischio per o che hanno una malattia vascolare.
Sono indicati in pazienti con ipertensione, diabete, frazione di eiezione ventricolare < 40% e insufficienza renale cronica
I bloccanti del recettore dell'angiotensina (ARBs) possono essere somministrati ai pazienti con coronaropatia cronica che sono intolleranti agli ACE inibitori
L'uso di farmaci ipolipemizzanti è raccomandato in pazienti con CAD e in pazienti con iperlipidemia refrattaria alla dieta e all'esercizio.
Fra i pazienti che recentemente hanno sofferto di una sindrome coronarica acuta, un intenso regime di ipolipemizzanti a base di statina per ridurre il colesterolo LDL a < 70 mg/dl è un obiettivo di trattamento ragionevole.
Le statine inoltre diminuiscono il livello dell'indicatore infiammatorio PCR indipendentemente dall'entità della variazione dei parametri lipidici.
Il vaccino influenzale su base annuale è raccomandato in pazienti coronaropatici per evitare tutte le cause mortalità, morbilità e ospedalizzazione causata dall'esacerbazione delle sottostanti condizioni mediche prodotte dall'influenza.
La dose in assenza di controindicazioni è di 75-162 mg/die.
Inibisce l'enzima ciclo-ossigenasi e la sintesi di trombossano A2 e riduce il rischio di eventi cardiovascolari avversi del 33% in pazienti con angina instabile.
Pazienti intolleranti all'aspirina possono essere trattati con altri agenti antipiastrinici
Tra questi ricordiamo il Clopidogrel che blocca irreversibilmente il recettore dell'adenosina difosfato P2Y12 sulla superficie della piastrina, quindi interrompere l'attivazione della piastrina e l'aggregazione.
Il clopidogrel può essere associato all'aspirina in pazienti ad alto rischio con cardiopatia ischemica stabile o può essere somministrato da solo in pazienti che sono intolleranti all'aspirina.
La dose è di 75 mg/die.
Ticagrelor, é l'inibitore CTPT più recente (P2Y12 antagonista).
In studi recenti ha ridotto il rischio di morte, di infarto o ictus in pazienti dopo 1 anno da un precedente infarto. Tuttavia, è associato ad un lieve aumento del rischio di sanguinamento rispetto al placebo.
I bloccanti beta-adrenergici (piú semplicemente betabloccanti) prevengono l'infarto miocardico e la morte e sono la terapia di prima linea nella gestione dell'angina pectoris.
Raggiungono il loro effetto antianginoso principalmente facendo diminuire la richiesta di ossigeno del miocardio mediante riduzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna sistolica, della conduzione nodale atrioventricolare e della contrattilità del miocardio. In questo modo contribuiscono a ridurre l'insorgenza di angina, con miglioramento della soglia ischemica durante l'esercizio e durante le normali attività quotidiane.
In assenza di controindicazioni dovrebbero essere considerati come terapia iniziale dell'angina stabile in tutti i pazienti.
La dose deve essere aggiustata in modo tale da ridurre la frequenza cardiaca a riposo a 55-60 battiti/min. Nonostante le differenza tra i betabloccanti disponibili, tutti quanti sembrano essere ugualmente efficaci nella cardiopatia ischemica stabile
I nitrati causano venodilatione e rilassamento della muscolatura liscia
vascolare; la venodilatione riduce il ritorno venoso e quindi diminuisce la tensione della parete ventricolare diastolica (precarico) e di conseguenza riduce l'attività meccanica (ed il consumo di ossigeno del miocardio) durante la sistole.
Il rilassamento della muscolatura liscia vascolare aumenta il flusso sanguigno coronarico e riduce la pressione sistemica. La dilatazione della parete arteriosa non viene influenzata dalla placca e perció la resistenza al flusso sanguigno viene ridotta anche attraverso il lume ostruito.
La nitroglicerina contribuisce alla ridistribuzione del flusso sanguigno coronarico aumentando il flusso collaterale (e abbassando la pressione diastolica ventricolare) dalle zone di normale perfusione alle zone ischemiche.
Essa inoltre ha dimostrato effetti antipiastrinici e antitrombotici.
La nitroglicerina sublinguale o la nitroglicerina spray devono essere prescritte a tutti i pazienti con cardiopatia ischemica stabile per donare un sollievo immediato al dolore anginoso
La tolleranza ai nitrati può essere minimizzata evitando una permanenza sostenuta del farmaco a livello ematico, mediante un periodo libero durante il giorno (ad es. omettendo la dose orale di isosorbide dinitrato prima di coricarsi o riducendo a 12 ore su 24 la terapia transcutanea di nitroglicerina)
I Nitrati sono relativamente controindicati nei pazienti con cardiomiopatia ostruttiva ipertrofica e dovrebbero anche essere evitati in pazienti con stenosi aortica grave.
I nitrati non devono essere utilizzati entro 24 ore dalla somministrazione del sildenafil (Viagra) o del vardenafil (Levitra) o entro 48 ore dal tadalafil (Cialis) a causa del potenziale pericolo di ipotensione.
I calcio-antagonisti sono farmaci antischemici che non hanno alcun comprovato beneficio sulla mortalità in caso di cadiopatia ischemica stabile
Migliorano il rifornimento di ossigeno al miocardio facendo diminuire la resistenza vascolare coronarica ed aumentando il flusso dei vasi epicardici ed il flusso arterioso sistemico.
La richiesta di O2 da parte del miocardio è diminuita per una riduzione della contrattilità del miocardio, della resistenza vascolare sistemica e della pressione arteriosa.
Essi sono il trattamento di prima linea quando i beta-bloccanti sono controindicati.
Svolgono un ruolo importante nel prevenire e bloccare l'ischemia del miocardio indotta da spasmo arterioso coronarico. Sono particolarmente efficaci nel trattamento dell'angina microvascolare.
Tutte le classi di calcio-antagonisti riducono gli episodi anginosi, aumentano la durata di esercizio e riducono l'uso di nitroglicerina sublinguale in pazienti con angina indotta da sforzo.
I calcio-antagonisti a breve durata d'azione dovrebbero essere evitati. I calcio-antagonisti (soprattutto non-diidropiridinici) devono essere generalmente evitati anche nei pazienti con scompenso cardiaco secondario a disfunzione sistolica a causa del loro effetto inotropo negativo.
La ranolazina inibisce la corrente tardiva di ingresso del sodio verso l'interno delle cellule cardiache e, indirettamente, riduce la corrente del calcio sodio-dipendente determinando una diminuzione delle concentrazioni intracellulari di calcio e riducendo gli squilibri ionici e le anomalie di ripolarizzazione durante l'ischemia, con conseguente miglioramento della tensione diastolica ventricolare e del consumo di ossigeno.
L'effetto antianginoso viene raggiunto senza variazioni clinicamente significative della frequenza cardiaca o della pressione arteriosa.
In definitiva essa sembra aumentare l'efficienza della produzione di energia nel cuore, mantenendo quindi la normale funzione cardiaca. I suoi effetti antiischemici e antianginosi perció non dipendono dalla riduzioni nella frequenza cardiaca o della pressione sanguigna.
È indicata nel trattamento dell'angina cronica non adeguatamente controllata con altri antianginosi. Rappresenta una nuova classe di farmaci noti come modulatori metabolici e può essere utile, quando prescritto, come sostituto dei beta-bloccanti o in associazione con essi per migliorare i sintomi quando il trattamento iniziale con beta-bloccanti non ha avuto successo o è controindicato.
Gli effetti collaterali includono un prolungamento dell'intervallo QT.
Pertanto con la ranolazina devono essere usate basse dosi di diltiazem e verapamil
La preparazione a rilascio prolungato riduce la frequenza dell'angina, migliora la performance dell'esercizio e ritarda lo sviluppo dell'angina indotta dall'esercizio come anche la depressione del segmento ST
Gli inibitori dell'ACE attraverso i cambiamenti nell'equilibrio fisiologico tra angiotensina II e bradichinina possono contribuire alle riduzioni dell'ipertrofia del ventricolo sinistro, della progressione dell'aterosclerosi, della rottura della placca e della trombosi: si verificheranno cosí cambiamenti favorevoli nell'emodinamica cardiaca e migliorata offerta/domanda di ossigeno da parte del miocardio.
Essi hanno dimostrato di essere efficaci nella riduzione della morte cardiovascolare, del MI e dell'ictus in pazienti che sono a rischio per o che hanno una malattia vascolare.
Sono indicati in pazienti con ipertensione, diabete, frazione di eiezione ventricolare < 40% e insufficienza renale cronica
I bloccanti del recettore dell'angiotensina (ARBs) possono essere somministrati ai pazienti con coronaropatia cronica che sono intolleranti agli ACE inibitori
L'uso di farmaci ipolipemizzanti è raccomandato in pazienti con CAD e in pazienti con iperlipidemia refrattaria alla dieta e all'esercizio.
Fra i pazienti che recentemente hanno sofferto di una sindrome coronarica acuta, un intenso regime di ipolipemizzanti a base di statina per ridurre il colesterolo LDL a < 70 mg/dl è un obiettivo di trattamento ragionevole.
Le statine inoltre diminuiscono il livello dell'indicatore infiammatorio PCR indipendentemente dall'entità della variazione dei parametri lipidici.
Il vaccino influenzale su base annuale è raccomandato in pazienti coronaropatici per evitare tutte le cause mortalità, morbilità e ospedalizzazione causata dall'esacerbazione delle sottostanti condizioni mediche prodotte dall'influenza.
2 aprile 2017
Dapagliflozin meccanismo d'azione ed effetti collaterali
Dapagliflozin, fa parte di una classe di antidiabetici detti inibitori del co-trasportatore di sodio-glucosio di tipo 2
Dapagliflozin agisce infatti bloccando una proteina presente nei reni, denominata cotrasportatore di sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2).
La SGLT2 è una proteina responsabile del riassorbimento del glucosio dall'urina al circolo sanguigno, allorquando il sangue è filtrato nei reni.
Bloccando l'azione dell'SGLT2, dapaliflozin induce l'eliminazione di una maggior quantitá di glucosio attraverso l'urina e, di conseguenza, induce una riduzione della concentrazione di glucosio nel sangue.
Effetti utili associati sono:
riduzione della PA, riduzione del peso corporeo
Effetti indesiderati sono:
un aumento delle infezioni dell'apparato genitale (soprattutto micotiche) e, in misura minore dell'apparato urinario, anomalie elettrolitiche, aumento dell'LDL, ipotensione
Dapagliflozin agisce infatti bloccando una proteina presente nei reni, denominata cotrasportatore di sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2).
La SGLT2 è una proteina responsabile del riassorbimento del glucosio dall'urina al circolo sanguigno, allorquando il sangue è filtrato nei reni.
Bloccando l'azione dell'SGLT2, dapaliflozin induce l'eliminazione di una maggior quantitá di glucosio attraverso l'urina e, di conseguenza, induce una riduzione della concentrazione di glucosio nel sangue.
Effetti utili associati sono:
riduzione della PA, riduzione del peso corporeo
Effetti indesiderati sono:
un aumento delle infezioni dell'apparato genitale (soprattutto micotiche) e, in misura minore dell'apparato urinario, anomalie elettrolitiche, aumento dell'LDL, ipotensione
29 marzo 2017
OMOCISTEINA
Valori normali
0-30 anni: 4.6-8.1 mcmol/L
30-59 anni: 6.3-11,2 mcmol/L (maschi), 4.5-7.9 mcmol/L (femmine)
> 59 anni: 5.8-11,9 mcmol/L
Aumentata in caso di
stati trombofilici, carenza di vit. B6, B12, acido folico, riboflavina, gravidanza, omocistinuria
Nota bene: Un livello aumentato di omocisteina è un fattore di rischio indipendente per aterosclerosi.
0-30 anni: 4.6-8.1 mcmol/L
30-59 anni: 6.3-11,2 mcmol/L (maschi), 4.5-7.9 mcmol/L (femmine)
> 59 anni: 5.8-11,9 mcmol/L
Aumentata in caso di
stati trombofilici, carenza di vit. B6, B12, acido folico, riboflavina, gravidanza, omocistinuria
Nota bene: Un livello aumentato di omocisteina è un fattore di rischio indipendente per aterosclerosi.
Anticorpi anti fattore intrinseco
Normalmente
negativi
Presenti in caso di
anemia perniciosa (presente in piú del 50% dei pazienti).
N.b. La cianocobalamina può dare risultati falsi-positivi.
negativi
Presenti in caso di
anemia perniciosa (presente in piú del 50% dei pazienti).
N.b. La cianocobalamina può dare risultati falsi-positivi.
FERRITINA (siero)
Range normale
18-300 ng/ml
Elevata
Ipertiroidismo, stati infiammatori, malattie epatiche (a causa di epatociti necrotici), neoplasie (neuroblastomi, linfomi, leucemia, carcinoma della mammella), terapia marziale, emocromatosi, emosiderosi.
Diminuita
anemia sideropenica
18-300 ng/ml
Elevata
Ipertiroidismo, stati infiammatori, malattie epatiche (a causa di epatociti necrotici), neoplasie (neuroblastomi, linfomi, leucemia, carcinoma della mammella), terapia marziale, emocromatosi, emosiderosi.
Diminuita
anemia sideropenica
D-Xilosio, assorbimento
Range normale
21-31% escreto in 5 ore
È diminuito in
sindrome da malassorbimento
21-31% escreto in 5 ore
È diminuito in
sindrome da malassorbimento
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