Prevenzione a lungo termine dell'ictus ischemico


Per i pazienti con stenosi carotidea >70% e sintomi riferibili all'emisfero ipsilaterale 


-endoarterectomia carotidea ( sono anche possibili opzioni quali angioplastica carotidea e stenting)

warfarin


Per tutti gli altri pazienti

-gestione della PA: sebbene la scelta del farmaco sia probabilmente meno importante dell'effettiva riduzione della PA, i dati dello studio PROGRESS (Perindopril Protection Against Recurrent Stroke Study) suggeriscono che il perindopril (un ACE inibitore, 4 mg PO al giorno) in combinazione con indapamide (un diuretico, 2,5 mg PO al giorno) può essere particolarmente efficace, anche in pazienti senza anamnesi di ipertensione.


-antiaggregante piastrinico

salvo controindicazioni, tutti i pazienti devono iniziare la terapia con ASA. 

Il dosaggio è controverso, ma 325 mg PO qd è la scelta più comune. 

Se un paziente presenta un ictus o un TIA durante il trattamento con ASA, molti considerano l'evento come un "fallimento dell'ASA" il che giustifica il passaggio a un altro agente antiaggregante piastrinico, come il clopidogrel (Plavix) o l'ASA più dipiridamolo (Persantin).

L'analisi dello studio CAPRIE indica che il clopidogrel è più efficace nei pazienti con una precedente storia di malattia vascolare periferica

Lo studio WARSS, non supporta la superiorità del warfarin rispetto all'ASA nella prevenzione dell'ictus ischemico ricorrente


-riduzione dei fattori di rischio: cessazione del fumo, gestione del diabete, esercizio fisico

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