I FANS rimangono il trattamenti di prima linea della spondilite anchilosante e possono rallentare la progressione radiografica della malattia spinale.
Poiché i singoli pazienti differiscono nella loro risposta ai vari FANS, gli studi empirici di provare altri tipi di FANS sono giustificati se la risposta ad uno di essi non è soddisfacente.
Gli inibitori del TNF hanno mostrato efficacia per la malattia assiale resistente a NSAID; le risposte sono spesso sostanziali e durevoli.
Etanercept (50 mg sottocute una volta alla settimana),
adalimumab (40 mg sottocute ogni due settimane),
infliximab (5 mg/kg ogni due mesi per via endovenosa in infusione),
golimumab (50 mg sottocute una volta al mese), o
certoliumab (200 mg sottocute ogni due settimane)
sono alternative ragionevoli per i pazienti i cui sintomi sono refrattari ai FANS.
Nessun inibitore particolare del TNF è preferito se non nei pazienti con uveite concomitante o malattia infiammatoria intestinale, per i quali dovrebbero essere utilizzati anticorpi monoclonali contro il TNF.
Secukinumab, un inibitore della citochina infiammatoria IL-17A, è anche altamente efficace nel trattamento della spondilite anchilosante.
Non ci sono prove convincenti che il mehotrexate sia di beneficio per i pazienti con spondilite anchilosante.
Gli inibitori di IL-6 e abatacept sono inefficaci.
Il ruolo di rituximab non è chiaro.
La Sulfasalazina (1000 mg per os due volte al giorno) è a volte utile per l'artrite periferica, ma manca l'efficacia nella malattia articolare spinale e sacroiliaca
I corticosteroidi hanno un impatto minimale sull'artrite, in particolare la spondilite e possono peggiorare l'osteopenia. Tutti i pazienti devono essere indirizzati a un fisioterapista affinché ricevano istruzione sugli esercizi posturali.
La prognosi
Quasi tutti i pazienti manifestano sintomi persistenti nel corso dei decenni; in rari casi alcuni pazienti sperimentano remissioni a lungo termine.
La gravità della malattia varia notevolmente, con circa il 10% dei pazienti con disabilità lavorativa dopo 10 anni.
Lo sviluppo della malattia dell'anca entro i primi 2 anni di insorgenza della malattia preannuncia una prognosi peggiore.
Gli inibitori del TNF forniscono sollievo sintomatico e migliorano la qualità della vita di molti pazienti con spondilite anchilosante