É possibile prevenire l'insufficienza cardiaca?

L'insufficienza cardiaca è spesso evitabile mediante l'individuazione precoce dei pazienti a rischio e quindi mediante un'intervento precoce. 
L'importanza di questo approccio è enfatizzata dalla classificazione dell'insufficienza cardiaca in quattro fasi: 

fase a 
comprende i pazienti a rischio di insufficienza cardiaca (come in caso di pazienti con ipertensione arteriosa). 
Nella maggior parte di questi pazienti, si può evitare che si manifesti un'insufficienza cardiaca, mediante interventi, quali il trattamento aggressivo dell'ipertensione, la modifica dei fattori di rischio coronarico e la riduzione dell'assunzione eccessiva di alcol.

fase b 
comprende i pazienti che soffrono di malattie cardiache strutturali, ma non hanno evidenzato sintomi di insufficienza cardiaca recenti o precedenti. 
Tra gli esempi figurano i pazienti con precedente infarto del miocardio, altre cause di ridotta funzionalità sistolica, insufficienza ventricolare sinistra, o malattia valvolare asintomatica. 
Sia gli ACE inibitori che i beta-bloccanti prevengono l'insufficienza cardiaca nelle prime due condizioni, sia il trattamento più aggressivo dell'ipertensione che l'intervento chirurgico precoce sono efficaci nelle ultime due. 

fase c e d 
includono i pazienti con insufficienza cardiaca clinica ed un gruppo relativamente piccolo di pazienti che sono diventati refrattari alle terapie abituali.
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