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23 novembre 2019

Carbone attivo nelle intossicazioni esogene per ingestione

I metodi di decontaminazione in caso di intossicazioni esogene includono l'induzione dell'emesi, la lavanda gastrica, il carbone attivo, l'irrigazione intestinale intera e la rimozione chirurgica o endoscopica della tossina. 

I migliori risultati si ottengono se questi metodi vengono eseguiti nella prima ora dopo l'ingestione. 

Il carbone attivo si é dimostrato essere un efficace metodo di decontaminazione in tutti i casi di ingestione e di sovradosaggio di sostanze tossiche tranne dove controindicato. 

Il carbone attivo lega molti tipi di farmaci ingeriti, impedendone l'assorbimento. 

La dose appropriata è di 1 g/kg somministrata per via orale o da tubo nasogastrico. 

Le dosi di carbone attivo devono essere ripetute come indicato per la sostanza specifica ingerita. 
Esso viene somministrato in combinazione con acqua o sorbitolo 

Le controindicazioni includono
-l'ostruzione intestinale
-l'ingestione di idrocarburi
-l'ingestione di corrosivi acidi o alcali
-l'ingestione di sostanze che non si legano al carbone (come il litio e i metalli come il ferro), e qualsiasi caso in cui vi é rischio di aspirazione.

NB. Il carbone attivo può essere somministrato a pazienti con rischio di aspirazione dopo l'intubazione.