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25 gennaio 2019

Cardiomiopatia post-parto (segni, sintomi, indagini)

Quadro clinico
La paziente presenta dispnea, tosse, ortopnea, dispnea parossistica notturna, emottisi, e disagio toracico, che sono anche sintomi comuni di un'embolia polmonare.

La cardiomiopatia post-parto è definita sulla base di 4 criteri:

1) sviluppo di insufficienza cardiaca nell'ultimo mese di gravidanza o entro 5 mesi dal parto

2) assenza di una causa identificabile di insufficienza cardiaca

3) assenza di cardiopatia riconoscibile prima dell'ultimo mese di gravidanza

4) disfunzione sistolica ventricolare sinistra evidenziabile all'ecocardiografia.


Fattori di rischio
Un certo numero di fattori di rischio potenziali possono indicare la diagnosi, questi comprendono l'età > 30 anni, la multiparità, le donne di discendenza africana, la gravidanza con i feti multipli, una storia di pre-eclampsia/eclampsia/ipertensione post-partum e l'abuso materno di cocaina.


Esami
In presenza di D-dimeri e fattori di rischio positivi per eventi tromboembolici, l'ecocardiografia identificherà la disfunzione sistolica ventricolare di sinistra sottostante e punterà alla diagnosi di cardiomiopatia post-parto

Di solito l'ecocardiografia mostra l'ingrandimento ventricolare sinistro ed una significativa riduzione globale della frazione di eiezione.
Altri risultati possono includere l'ingrandimento atriale sinistro, il rigurgito mitrale e tricuspidalico e una piccola effusione pericardica.