Situate nella parte terminale del retto, in corrispondenza
del canale anale, le emorroidi sono strutture anatomiche di piccole dimensioni
che svolgono normalmente un’importante funzione a livello contenitivo. Le emorroidi sono irrorate da piccole arterie e possono aumentare di volume,
contribuendo a mantenere chiuso a riposo lo sfintere anale (secondo alcuni
studi, il 20% della capacità contenitiva
complessiva è dovuto proprio a questi “cuscinetti”).
Purtroppo, però, per diverse cause le emorroidi possono gonfiarsi in modo eccessivo ed essere
causa di noti problemi quali il dolore,
la perdita di sangue e il senso di gonfiore e di pressione, tutti sintomi
che si acuiscono durante la defecazione. Nei casi più gravi, si può addirittura
arrivare al prolasso, di natura
temporanea oppure permanente.
In caso di emorroidi è opportuno rivolgersi a un medico per ottenere una diagnosi chiara e precisa, rinunciando
alla tentazione di curarsi con metodi “fai da te” o basati sul passaparola che,
talvolta, sono privi di basi scientifiche.
Sotto consiglio del proprio medico o proctologo di fiducia
si potranno intraprendere percorsi di
guarigione differenti a seconda della gravità e della tipologia di disturbo
di cui soffre. Ad esempio, nelle situazioni meno gravi, è possibile ritrovare
il benessere attraverso miglioramenti
dello stile di vita generale, incrementando nello specifico i livelli di
attività fisica giornaliera e il consumo di fibre, acqua ed eventualmente anche
probiotici così da migliorare il transito intestinale. Così facendo, le feci
saranno più agevoli da espellere e le emorroidi
verranno sollecitate meno.
Se tuttavia questo tipo di approccio non dovesse sortire gli
effetti desiderati, o la situazione del paziente fosse ormai compromessa a
livello anatomico con prolassi permanenti, allora sarà necessario effettuare interventi di tipo ambulatoriale oppure
chirurgico per risolvere il problema delle emorroidi.
A proposito di quest’ultimo tipo di approccio, la chirurgia
per le emorroidi col metodo THD® Doppler è una scelta
in grado di offrire notevoli vantaggi. Questo tipo di intervento è di tipo mini-invasivo, e perciò a basso impatto
sul paziente, in quanto non prevede l’asportazione di alcun tessuto; ciò
significa che la convalescenza e il
ritorno alle consuete attività quotidiane saranno di breve durata.
Inoltre il THD® Doppler viene eseguito in modo estremamente
preciso mediante l’impiego di onde ecografiche per individuare le piccole
arterie che irrorano le emorroidi, effettuando poi una dearterializzazione mirata che permette di sgonfiarle e quindi
ridurne la problematicità.
Qualora necessario, le emorroidi dislocate vengono inoltre
riportate nella loro posizione anatomica originaria, risolvendo anche i problemi di prolasso permanente: ecco perché il
metodo THD® Doppler è in grado di essere risolutivo
ad ampio spettro.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito thdlab.it oppure contattare il numero
verde 800.066.844.