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14 ottobre 2013

TAC E RISONANZA MAGNETICA, ALCUNE CONSIDERAZIONI

La TAC e la Risonanza magnetica hanno semplificato la diagnosi e la gestione di molti disturbi del SNC.

Queste tecniche diagnostiche permettono la localizzazione non invasiva delle anomalie anatomiche del cervello, della testa, del collo, della colonna vertebrale e del midollo spinale.

I contorni, la distribuzione, le dimensioni e le caratteristiche di un aumento del contrasto delle lesioni, spesso supportano una diagnosi specifica o un elenco limitato di possibilità diagnostiche.

La scelta tra TAC e MRI della testa dipende dal quesito diagnostico e dall'immediata disponibilità della modalità di formazione delle immagini.


Se l'emorragia cerebrale acuta è la principale considerazione diagnostica, la TAC cranio senza mezzo di contrasto è lo studio migliore.
Il sangue fresco è visto come una lesione ad alta densità alla scansione TAC
Le altre cause di una lesione ad alta densità sono calcio, metalli e mezzo di contrasto.

I movimenti del paziente durante gli studi mediante TAC o risonanza magnetica purtroppo degradano le immagini e limitano le informazioni diagnostiche.
I pazienti sono meno propensi a muoversi durante una scansione TAC piuttosto che durante una risonanza magnetica, perché l'acquisizione delle immagini durante l'esame TAC è più veloce ed i pazienti rischiano di sviluppare meno la claustrofobia.

La TAC-mielografia è preferita in caso di patologie della colonna vertebrale caratterizzate da anomalie ossee, per esempio:
1) stenosi spinale e
2)spondilosi cervicale

Possibili complicanze della TAC includono:
l'esposizione a bassi livelli di radiazioni
l'esposizione a reazioni da mezzo di contrasto.


La risonanza magnetica è superiore alla TAC nella dimostrazione di dettagli anatomici dei tessuti molli (senza esposizione a radiazioni) e si traduce nell'individuazione delle lesioni del midollo spinale e del cervello omessi dall'esplorazione con la TAC
Questi disturbi includono:
infezioni cerebrali
neoplasie
infarto cerebrale
malattie neurodegenerative
malattie demielinizzanti come la sclerosi multipla e
patologie extracraniche dei tessuti molli della testa e del collo.

L'agente di contrasto utilizzato nella risonanza magnetica (il gadolinio) non è associato ad insufficienza renale, e le reazioni allergiche sono rare.

Il 2% dei pazienti che si sottopongono ad una risonanza magnetica del cervello hanno esperienza di claustrofobia che interferisce con il test.
In questi pazienti, una sedazione, praticata 30-60 minuti prima dell'esame, spesso permette uno studio accettabile.
La Risonanza magnetica genera un forte campo magnetico che può provocare lesioni se sono presenti oggetti magnetici nel corpo.
È importante ricordare che il campo magnetico indotto dalla risonanza può inattivare pacemaker e defibrillatori automatici interni.