SANGUINAMENTO GASTROINTESTINALE ACUTO (ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI FARMACI)

Omeprazolo o pantoprazolo per via endovenosa (20-80 mg in 250 mL di soluzione fisiologica infuso in oltre 1 h, poi 8 mg/h per 72 h) sono indicati solo dopo l'intervento endoscopico per sanguinamento di ulcere peptiche. 
Dimezzano il rischio di chirurgia e di risanguinamento e riducono la mortalità di un terzo

La Ranitidina, l'omeprazolo orale o gli altri farmaci con attività acido-soppressiva non hanno posto nel trattamento iniziale del sanguinamento. 
Dovrebbero essere riservati  al trattamento una volta che è stata diagnosticata un'ulcera peptica

L'acido tranexamico (1 g per via endovenosa, tre volte al giorno per 72 h) ha dimostrato di ridurre la mortalità e il risanguinamento
In assenza di un precedente evento tromboembolico, è un ragionevole coadiuvante nel trattamento di pazienti ad alto rischio fino a che ulteriori prove siano disponibili. 
Con l'acido tranexamico si riduce anche il rischio di sanguinamento ricorrente da angiodisplasia

Un bolo di 2 mg di Terlipressina, poi 2 mg ogni 4 h sono indicati per le varici 
La terlipressina infatti determina vasocostrizione nel distretto splacnico, provoca un aumento della resistenza al flusso ematico nell'intestino e riduce la pressione venosa portale
Altri farmaci (octreotide, vasopressina) non hanno un comprovato ruolo nella gestione del sanguinamento gastrointestinale acuto da varici

Una combinazione di etilenestradiolo (50 µ g) e noretisterone (1 mg/giorno) può ridurre gli episodi di emorragia acuta ricorrente da angiodisplasia
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