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18 aprile 2011

ANTIMALARICI

Sono i farmaci diretti contro la malaria.
L'agente antimalarico originario era il chinino che ha preso il nome dalla parola degli Indios peruviani "kina" che significa "corteccia dell'albero".
Il chinino è l'alcaloide più importante presente nella corteccia di china. Fino alla prima guerra mondiale, era l'unico trattamento efficace per la malaria. In realtà, il chinino è stato il primo composto chimico ad essere utilizzata con successo per curare una malattia infettiva.
Il chinino agisce interferendo con la crescita e la riproduzione del Plasmodium, il parassita della malaria che vive all'interno dei globuli rossi del sangue della vittima. Il chinino provoca la scomparsa dei parassiti dal sangue per cui i sintomi della malattia sono in tal modo alleviati. Tuttavia, quando il trattamento con il chinino viene sospeso, in molti pazienti si puo' verificare una ricaduta. I pazienti pertanto presentano un altro attacco di malaria a causa del fallimento del chinino nell'uccidere i parassiti malarici nelle cellule del corpo. Questi parassiti persistono e, dopo un certo periodo di tempo, reinvadono i globuli rossi e precipitano la ricaduta. Poiche' il chinino non cura permanentemente la malaria, sono stati ricercati farmaci piu' efficaci. Alcuni di questi (come la clorochina e la cloroguanide) sono più efficaci del chinino nel sopprimere la crescita dei parassiti malarici nel sangue Altri (come primachina e pirimetamina) agiscono su entrambe le fasi ematica e tessutale del parassita, producendo una completa guarigione e prevenendo una ricaduta.