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28 giugno 2009

EMORRAGIA ED ANEMIA

L’anemia è dovuta a perdita di eritrociti per emorragia interna o esterna


Dopo quanto tempo l’organismo corregge un deficit lieve?
Nel caso in cui, dopo arresto dell’emorragia, non si proceda a correzione terapeutica della volemia, l’ematocrito si riduce progressivamente per 2-3 giorni

Una perdita del 20% di volume plasmatico viene generalmente corretta dall’organismo in 20-60 ore.
L’aumento dei reticolociti invece si osserva entro 6-12 ore, ma la produzione di
globuli rossi maturi richiede 2-5 giorni.

RICORDA che il riscontro laboratoristico di anemia risulterà evidente soltanto dopo correzione, che generalmente avviene per intervento terapeutico, dell’ipovolemia (ridotto volume circolante).


Cause più frequenti di anemia da emorragia

In reparto di medicina o chirurgia:

la rottura di varici esofagee in pazienti con epatopatia cronica ed ipertensione portale

il sanguinamento da neoplasia gastrointestinale.


In pronto soccorso:

la rottura di milza con emoperitoneo

l’emotorace

la frattura di femore



Quadri clinici in base all’entità della perdita ematica

In caso di perdita ematica inferiore al 20% del volume sanguigno
I sintomi sono scarsi nei pazienti giovani, più evidenti nei soggetti anziani o con patologie associate.

In caso di perdita ematica pari al 20-30% del volume sanguigno (1000-1500 mL in un soggetto di 70 kg)
Vi può essere sensazione di debolezza, sudorazione, nausea, bradicardia, ipotensione fino alla sincope.
Si possono osservare tachicardia e dispnea da sforzo, (solitamente nei soggetti giovani l’anemia è tollerata a riposo ed in decubito supino, mentre diventa sintomatica in caso di aumentato consumo di ossigeno) soprattutto soggetti anziani o con patologie associate

In caso di perdita ematica pari al 30-40% del volume sanguigno (1500-2000 mL in un soggetto di 70 kg)
Si instaura una sintomatologia da ipovolemia con dispnea, tachicardia a riposo (!!!), evidenti segni di ridistribuzione dei flussi sanguigni da stimolazione adrenergica (cute pallida e fredda) e contrazione della diuresi, sincope in posizione ortostatica.

In caso di perdita ematica superiore al 40% del volume sanguigno (superiore a 2000 mL in un soggetto di 70 kg)
Shock con grave dispnea, acidosi lattica da inadeguata ossigenazione tissutale, rischio di morte per shock irreversibile!!


Il laboratorio
Può essere fallace e trarre in inganno all’inizio, prima che sia stata corretta completamente l’ipovolemia: perciò tratta il paziente e non il laboratorio!
Es. emocromocitometrico con conteggio reticolocitario
Indici di emolisi (bilirubina totale ed indiretta, LDH), per la diagnosi differenziale.


Il trattamento
si basa:

1)sull’arresto dell’emorragia

2)sulla correzione rapida dell’ipovolemia e prevenzione dello shock con i liquidi

3)sulla terapia trasfusionale, con:
-sangue intero (vedi BANCA DEL SANGUE), che contiene sia globuli rossi, utili alla correzione dell’anemia, sia plasma, utile alla correzione dell’ipovolemia, oppure
-globuli rossi concentrati.