COMPULSIONE

È la spinta ad eseguire un atto pur riconoscendone la sua irrazionalità.

Solitamente si tratta di gesti ripetitivi o veri e propri rituali riguardanti, perfezionismo, ordine, controllo, contaminazione

Le compulsioni più frequenti sono per esempio:

lavarsi le mani o farsi la doccia, in modo ripetitivo

pulire o riordinare oggetti o mobili, in modo eccessivo

controllare ripetutamente di aver chiuso una porta, le luci, il gas

necessità di dire o di fare cose insistentemente per essere rassicurati

controllare con insistenza eventuali danni a persone o cose

alzare e abbassare continuamente il volume di una radio o di un televisore perché si è convinti che nessuna tonalità sia adatta

Questi comportamenti o queste azioni mentali sono chiaramente eccessivi e non obiettivamente connessi con il motivo della compulsione


La irrazionale ripetitività delle azioni dovrebbe servire ad attenuare l’ansia, ma non riesce a produrre l’effetto desiderato diventando, al contrario, essa stessa fonte generatrice d’ansia fino al punto da costituire un limite per l’attività lavorativa e sociale del paziente


La compulsione fa parte del disturbo ossessivo compulsivo (DOC) caratterizzato da sintomi ossessivi e/o compulsivi che siano fonte di marcata sofferenza per il paziente, comportino spreco di tempo e interferiscano con le normali attività quotidiane

I pazienti che soffrono di DOC (DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO) sono consci del fatto che tali pensieri e comportamenti non sono razionali, ma non riescono a liberarsene, per cui se non curati divengono fortemente frustrati

La diagnosi si fa se il disturbo:
compromette il normale ritmo delle attività quotidiane e delle funzioni sociali e lavorative del soggetto
e se
non può essere giustificato da altri disturbi d'ansia o da malattie psichiatriche o mediche generali.

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