Terapia antipiastrinica nella demenza vascolare con ictus ischemici e/o TIA (malattia aterosclerotica ischemica)

Le evidenze supportano positivamente l'uso di aspirina o clopidogrel in monoterapia, o di una associazione di aspirina/dipiridamole, per prevenire ulteriori infarti nei pazienti con ictus o attacco ischemico transitorio (TIA) relative ad una malattia aterosclerotica o dei piccole vasi. 

La selezione dell’ agente antipiastrinico deve essere individualizzata in base ai profili del fattore di rischio del paziente, alla tolleranza, all’ efficacia relativa nota degli agenti e ad altre caratteristiche cliniche. 


Aspirina in monoterapia o la combinazione aspirina/dipiridamolo sono indicati come terapia iniziale. 

Sono stati riportati una riduzione del rischio assoluto di ictus del 3% con l’ uso di aspirina/dipiridamole verso l’aspirina da sola (16% contro 13%), e una riduzione assoluta del rischio di ictus dello 0,5% con clopidogrel verso l’ aspirina.


Il Clopidogrel è una scelta ragionevole per la prevenzione secondaria dell'ictus e per i pazienti allergici all'aspirina. 


La combinazione di aspirina e clopidogrel iniziata entro 24 ore da un ictus ischemico minore o TIA e continuata per un massimo di 21 giorni è più efficace per prevenire successivamente ictus rispetto all'aspirina da sola. 


Tuttavia, il rischio di emorragia con l’ uso di aspirina più clopidogrel oltre 21 giorni è aumentato rispetto ad entrambi gli agenti da soli, e questo trattamento non è raccomandato per la prevenzione secondaria di routine a lungo termine dopo ictus ischemico o TIA.


Opzioni primarie in pratica sono quindi:


aspirina: 50-325 mg per os una volta al giorno


oppure


aspirina/dipiridamolo: 25/200 mg per os  due volte al giorno



Opzioni secondarie sono invece:


clopidogrel: 75 mg per os una volta al giorno


oppure


aspirina: 50-325 mg per os una volta al giorno

e

clopidogrel: 75 mg per os una volta al giorno

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