Farmaci e disfunzione piastrinica
I farmaci sono la causa più comune di disfunzione piastrinica acquisita con rischi diversi di sanguinamento dovuti ai diversi target di azione.
1)L’ aspirina causa acetilazione irreversibile della cicloossigenasi I (COX-1) e inibisce la produzione di prostaglandina A2.
Sebbene sia considerato un debole agente antipiastrinico, l’ aspirina aumenta il rischio di sanguinamento in pazienti altrimenti normali.
Una emorragia maggiore è stata osservata fino al 3,7% dei pazienti e, quando l’ aspirina viene usata in associazione ad altri agenti antipiastrinici o in pazienti con sanguinamenti sottostanti, il rischio di sanguinamento è più elevato.
2)Clopidogrel (Plavix) è un profarmaco della tienopiridina ed il suo metabolita attivo inibisce irreversibilmente il recettore di superficie P2Y12 sulle piastrine.
Negli studi clinici il rischio di un sanguinamento maggiore nei pazienti che assumono clopidogrel è stato simile a quello descritto per l'aspirina.
Il Clopidogrel può aumentare significativamente l’ emorragia dopo un intervento chirurgico.
3)Gli antagonisti dei recettori GPIIb/IIIa utilizzati dopo il collocamento di uno stent cardiaco inibiscono l’ aggregazione piastrinica e possono indurre una grave trombocitopenia.