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28 novembre 2018

Ipertensione arteriosa resistente e insufficienza renale

In caso di PA non controllata ( cioè PA con valori ancora al di sopra di 130/80 - 140/90) nonostante un ACE inibitore o un ARB (antagonista dei recettori dell'angiotensina) + un diuretico + un beta-bloccante

 può essere aggiunto un calcio-antagonista di tipo non diidropiridinico, ad es.

-Verapamil (ad immediato rilascio) 
40-120 mg per os tre volte al giorno 
o
120-360 mg (rilascio ritardato) per os una volta al giorno

oppure

-Diltiazem  
30-90 mg (rilascio immediato) per os quattro volte al giorno 
o
120-360 mg  (rilascio ritardato) per os una volta al giorno

I suddetti calcioantagonisti non diidropiridinici sono preferiti, sempre però che la frequenza cardiaca lo consenta.

I calcio-antagonisti diidropiridinici invece non dovrebbero essere utilizzati come terapia unica in quanto possono peggiorare la proteinuria e la lesione renale, ma possono invece essere utilizzati in combinazione con ACE-inibitori o ARB.

Le raccomandazioni passate dicevano che la PA dovesse essere  ≤ 130/80 mmHg. 

Una riduzione intensiva della pressione arteriosa, infatti, fornisce protezione contro l'insufficienza renale, in particolare in quei pazienti con proteinuria


In assenza di proteinuria palese, invece, si ritiene che l'obiettivo della PA possa essere più liberale (cioè, 140/90 o inferiore).