Aria fresca e temperatura ideale, ma il danno con il condizionatore d’aria è dietro l’angolo;
Due specialisti dell’Istituto Scientifico di Cassano dell’IRCCS Fondazione Maugeri spiegano
come va utilizzata l’aria condizionata per evitare problemi respiratori e muscolari
Contro il caldo afoso ogni soluzione è ammessa, prima fra tutte l’impiego di condizionatori d’aria: in casa, al lavoro, in auto, negli uffici e nei mezzi pubblici. Ma con moderazione e seguendo le giuste precauzioni. Cefalee, contratture, raffreddori, fino a polmoniti e bronchiti sono alcuni fastidiosi effetti collaterali che un uso improprio dell’aria condizionata potrebbe causare. Il dr. Antonio F. Stefàno dell’U.O. di Riabilitazione Pneumologica e il dr. Vito Marsico dell’U.O. di Recupero e Rieducazione Funzionale dell’Istituto Scientifico di Cassano dell’IRCCS Fondazione Maugeri, ci spiegano come dovrebbe essere regolata la temperatura negli ambienti chiusi per non incorrere in spiacevoli problemi di salute: mantenere un clima costante e regolare in modo appropriato temperatura ed umidità sono accorgimenti fondamentali.
Durante i mesi più torridi dell’anno, soprattutto per quanti rimangono in città, l’aria condizionata rappresenta un valido aiuto per sfuggire agli effetti del troppo caldo: eccessiva sudorazione, difficoltà a respirare, spossatezza. Ma in che modo i condizionatori possono essere alleati contro la calura e non fonte di ulteriori danni? “Fondamentale è evitare gli sbalzi di temperatura – afferma il dr. Stefàno -: il microclima in cui soggiorniamo per lavoro, studio o diletto dovrebbe mantenere valori intorno ai 25/26 gradi e un tasso di umidità non superiore al 60/65%. Questo dà sollievo all’organismo e preserva da disturbi a carico dell’apparato respiratorio. Se le escursioni termiche sono forti, come purtroppo spesso accade quando impostiamo il condizionatore a 20, 22 gradi con una temperatura esterna di 35, si favorisce una vasodilatazione vascolare che altera il microcircolo del sangue nelle mucose e a cascata determina un abbassamento della risposta immunitaria. Le cellule deputate a contrastare l’ingresso dei virus o di allergeni non agiscono correttamente con la possibilità di essere colpiti da tracheiti, otiti, laringiti o faringiti specie nei più piccoli sempre in movimento o ancora sinusiti, fino a bronchiti o polmoniti soprattutto nei soggetti predisposti o nei malati respiratori cronici che sono più sensibili agli sbalzi di temperatura”.
Un’ultima considerazione merita l’aspetto legato alla pulizia dei filtri che deve essere eseguita ad inizio stagione, ovvero prima di accendere le macchine, e inoltre, al fine di evitare il proliferare di funghi e batteri durante il periodo di inattività dei climatizzatori, la pulizia va sempre effettuata alla fine dell’estate con appositi prodotti antifungini.
Le abitudini più scorrette sembrano essere quelle di mettersi vicini alle sorgenti di raffreddamento dell’aria sottoponendosi in tal modo a variazioni termiche improvvise. “Il rischio più frequente legato al passaggio da un ambiente esterno caldo, dove la sudorazione è massima, ad uno condizionato è quello di sviluppare contratture (rigidità, dolore) localizzate, come spesso accade, a livello di collo, spalle, o schiena - afferma il dr. Vito Marsico -. In alcuni casi gli sbalzi posso essere causa anche di labirintiti o sindromi vertiginose. Nel passaggio dal caldo dell’esterno alle temperature più fredde di ambienti condizionati è quindi fondamentale permettere al corpo di acclimatarsi, coprendosi inizialmente con giacca o felpa o golf; di fronte a cervicalgie, lombalgie o artriti causate da questi sbalzi di temperatura i rimedi vanno dall’uso di decontratturanti ad azione centrale o periferica abbinati ad antidolorifici qualora la contrattura si protragga oltre i due giorni”.
Alcuni utili accorgimenti:
· In uffici, malls e centri commerciali, portare con sé sempre golfini o sciarpe da indossare all'interno
· Non stazionare mai vicino a bocchette di uscita dell'aria fredda
· Usando apparecchi di condizionamento portatili, dirigere il getto d'aria lontano dalle persone che soggiornano nel locale, soprattutto se anziani o non autosufficienti
· Ricordare che molti grandi anziani sono generalmente ipotermici e soffrono il freddo quanto il caldo; evitare variazioni termiche brusche è per essi particolarmente importante in quanto i meccanismi biologici di adattamento ai cambiamenti di temperatura sono meno efficienti che in giovani e adulti.
Due specialisti dell’Istituto Scientifico di Cassano dell’IRCCS Fondazione Maugeri spiegano
come va utilizzata l’aria condizionata per evitare problemi respiratori e muscolari
Contro il caldo afoso ogni soluzione è ammessa, prima fra tutte l’impiego di condizionatori d’aria: in casa, al lavoro, in auto, negli uffici e nei mezzi pubblici. Ma con moderazione e seguendo le giuste precauzioni. Cefalee, contratture, raffreddori, fino a polmoniti e bronchiti sono alcuni fastidiosi effetti collaterali che un uso improprio dell’aria condizionata potrebbe causare. Il dr. Antonio F. Stefàno dell’U.O. di Riabilitazione Pneumologica e il dr. Vito Marsico dell’U.O. di Recupero e Rieducazione Funzionale dell’Istituto Scientifico di Cassano dell’IRCCS Fondazione Maugeri, ci spiegano come dovrebbe essere regolata la temperatura negli ambienti chiusi per non incorrere in spiacevoli problemi di salute: mantenere un clima costante e regolare in modo appropriato temperatura ed umidità sono accorgimenti fondamentali.
Durante i mesi più torridi dell’anno, soprattutto per quanti rimangono in città, l’aria condizionata rappresenta un valido aiuto per sfuggire agli effetti del troppo caldo: eccessiva sudorazione, difficoltà a respirare, spossatezza. Ma in che modo i condizionatori possono essere alleati contro la calura e non fonte di ulteriori danni? “Fondamentale è evitare gli sbalzi di temperatura – afferma il dr. Stefàno -: il microclima in cui soggiorniamo per lavoro, studio o diletto dovrebbe mantenere valori intorno ai 25/26 gradi e un tasso di umidità non superiore al 60/65%. Questo dà sollievo all’organismo e preserva da disturbi a carico dell’apparato respiratorio. Se le escursioni termiche sono forti, come purtroppo spesso accade quando impostiamo il condizionatore a 20, 22 gradi con una temperatura esterna di 35, si favorisce una vasodilatazione vascolare che altera il microcircolo del sangue nelle mucose e a cascata determina un abbassamento della risposta immunitaria. Le cellule deputate a contrastare l’ingresso dei virus o di allergeni non agiscono correttamente con la possibilità di essere colpiti da tracheiti, otiti, laringiti o faringiti specie nei più piccoli sempre in movimento o ancora sinusiti, fino a bronchiti o polmoniti soprattutto nei soggetti predisposti o nei malati respiratori cronici che sono più sensibili agli sbalzi di temperatura”.
Un’ultima considerazione merita l’aspetto legato alla pulizia dei filtri che deve essere eseguita ad inizio stagione, ovvero prima di accendere le macchine, e inoltre, al fine di evitare il proliferare di funghi e batteri durante il periodo di inattività dei climatizzatori, la pulizia va sempre effettuata alla fine dell’estate con appositi prodotti antifungini.
Le abitudini più scorrette sembrano essere quelle di mettersi vicini alle sorgenti di raffreddamento dell’aria sottoponendosi in tal modo a variazioni termiche improvvise. “Il rischio più frequente legato al passaggio da un ambiente esterno caldo, dove la sudorazione è massima, ad uno condizionato è quello di sviluppare contratture (rigidità, dolore) localizzate, come spesso accade, a livello di collo, spalle, o schiena - afferma il dr. Vito Marsico -. In alcuni casi gli sbalzi posso essere causa anche di labirintiti o sindromi vertiginose. Nel passaggio dal caldo dell’esterno alle temperature più fredde di ambienti condizionati è quindi fondamentale permettere al corpo di acclimatarsi, coprendosi inizialmente con giacca o felpa o golf; di fronte a cervicalgie, lombalgie o artriti causate da questi sbalzi di temperatura i rimedi vanno dall’uso di decontratturanti ad azione centrale o periferica abbinati ad antidolorifici qualora la contrattura si protragga oltre i due giorni”.
Alcuni utili accorgimenti:
· In uffici, malls e centri commerciali, portare con sé sempre golfini o sciarpe da indossare all'interno
· Non stazionare mai vicino a bocchette di uscita dell'aria fredda
· Usando apparecchi di condizionamento portatili, dirigere il getto d'aria lontano dalle persone che soggiornano nel locale, soprattutto se anziani o non autosufficienti
· Ricordare che molti grandi anziani sono generalmente ipotermici e soffrono il freddo quanto il caldo; evitare variazioni termiche brusche è per essi particolarmente importante in quanto i meccanismi biologici di adattamento ai cambiamenti di temperatura sono meno efficienti che in giovani e adulti.