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11 aprile 2012

PREDNISONE NELLE MALATTIE REUMATICHE

Indicazioni 
Come terapia aggiuntiva a breve termine (per far superare al paziente un episodio acuto o nella riacutizzazione) nelle seguenti malattie
artrite psoriasica 
artrite reumatoide 
spondilite anchilosante 
borsite acuta e subacuta 
tenosinovite acuta aspecifica, 
gotta acuta 
osteartrosi post-traumatica 
sinovite da osteoartrosi 
epicondilite 
Malattie del collagene: 
durante una riacutizzazione o come terapia di mantenimento in casi selezionati di: LES; dermatomiosite/polimiosite, cardite reumatica acuta. 

Dosi
 Possono variare da 5 a 100 mg al  giorno a seconda dell'entità della malattia specifica

La dose iniziale deve essere mantenuta o modificata fino a quando una risposta soddisfacente si sia ottenuta 
Dopo una risposta favorevole, la dose deve essere ridotta in piccoli decrementi ad appropriati intervalli di tempo fino a quando il dosaggio più basso mantenga un'adeguata risposta clinica

Se dopo la terapia a lungo termine il farmaco deve essere interrotto, si raccomanda che la terapia venga ridotta gradualmente piuttosto che bruscamente. 

Se la terapia con prednisone è prevista per lunghi periodi (superiore a 5 mg / die per più di 3 mesi) la somministrazione di un agente osteoprotettivo (bifosfonato) è obbligatoria In dotazione

Farmacocinetica 
Il prednisone è biologicamente inattivo e deve essere convertito in prednisolone nel fegato. Prednisolone è la forma biologicamente attiva; 

Emivita plasmatica: 2-4 ore

Emivita biologica: 18-36 ore 

Metabolizzazione: epatica 

Legame proteico: si lega fortemente alla globulina legante il cortisolo o all'albumina 

Escrezione: urinaria, dopo glucurazione e solfurazione