RICERCA TRA GLI OLTRE 10MILA ARGOMENTI

27 marzo 2024

Creatinina, farmaci che aumentano la

 Uso di 

inibitori dell’ enzima convertitore dell’ angiotensina e 

bloccanti del recettore dell’ angiotensina



Anamnesi di utilizzo di 


agenti chemioterapici (ad esempio cisplatino)

penicillamina

aurotiolata di sodio

farmaci antinfiammatori non steroidei

mitomicina C

ciclosporina 

aminoglicosidi (es. gentamicina)

eroina

cimetidina

derivati dell’ acido fibrico (diversi dal gemfibrozil) la creatinina sierica può aumentare entro pochi mesi dall’ inizio del fenofibrato

trimetoprim

26 marzo 2024

Dolore neuropatico, i sintomi

parestesie, disestesie

bruciore

formicolio


sensazione di punture di spillo


prurito fastidioso


dolore urente o terebrante

Ipoglicemia nel diabetico

 L’ ipoglicemia di livello 1 (valore di allarme) è definita come un glucosio nel sangue <70 mg/dL) e ≥54 mg/dL). 


L'ipoglicemia di livello 2 (clinicamente significativa; anche conosciuta come ipoglicemia clinicamente importante o grave) è definita come glicemia nel sangue <54 mg/dL). 


In pratica, se non sono disponibili esami per confermare l'ipoglicemia, iniziare il trattamento se il paziente presenta sintomi e segni tipici dell'ipoglicemia.


Far assumere glucosio per via orale, anche se può essere usata qualsiasi forma di carboidrati che contenga glucosio. 


Esempi includono compresse di glucosio, gel di glucosio, liquidi dolcificati o cracker. 


Evitare gli alimenti che contengono anche grassi o proteine.


Il grasso può rallentare l'assorbimento del glucosio e ritardare il recupero.


Nei pazienti con diabete di tipo 2, le proteine possono aumentare la secrezione di insulina senza aumentare il livello di glucosio nel sangue. 


Ricontrollare la glicemia del paziente dopo 10-15 minuti e ripetere la somministrazione di glucosio fino a quando l’ipoglicemia non si è risolta (cioè, ripetere la somministrazione se il glucosio nel sangue rimane <70 mg/dl

23 marzo 2024

Terapia antipiastrinica nella demenza vascolare con ictus ischemici e/o TIA (malattia aterosclerotica ischemica)

Le evidenze supportano positivamente l'uso di aspirina o clopidogrel in monoterapia, o di una associazione di aspirina/dipiridamole, per prevenire ulteriori infarti nei pazienti con ictus o attacco ischemico transitorio (TIA) relative ad una malattia aterosclerotica o dei piccole vasi. 

La selezione dell’ agente antipiastrinico deve essere individualizzata in base ai profili del fattore di rischio del paziente, alla tolleranza, all’ efficacia relativa nota degli agenti e ad altre caratteristiche cliniche. 


Aspirina in monoterapia o la combinazione aspirina/dipiridamolo sono indicati come terapia iniziale. 

Sono stati riportati una riduzione del rischio assoluto di ictus del 3% con l’ uso di aspirina/dipiridamole verso l’aspirina da sola (16% contro 13%), e una riduzione assoluta del rischio di ictus dello 0,5% con clopidogrel verso l’ aspirina.


Il Clopidogrel è una scelta ragionevole per la prevenzione secondaria dell'ictus e per i pazienti allergici all'aspirina. 


La combinazione di aspirina e clopidogrel iniziata entro 24 ore da un ictus ischemico minore o TIA e continuata per un massimo di 21 giorni è più efficace per prevenire successivamente ictus rispetto all'aspirina da sola. 


Tuttavia, il rischio di emorragia con l’ uso di aspirina più clopidogrel oltre 21 giorni è aumentato rispetto ad entrambi gli agenti da soli, e questo trattamento non è raccomandato per la prevenzione secondaria di routine a lungo termine dopo ictus ischemico o TIA.


Opzioni primarie in pratica sono quindi:


aspirina: 50-325 mg per os una volta al giorno


oppure


aspirina/dipiridamolo: 25/200 mg per os  due volte al giorno



Opzioni secondarie sono invece:


clopidogrel: 75 mg per os una volta al giorno


oppure


aspirina: 50-325 mg per os una volta al giorno

e

clopidogrel: 75 mg per os una volta al giorno

19 marzo 2024

Piccolo dizionario urologico


La cistite 

è un infiammazione della vescica urinaria, spesso dovuta ad infezioni batteriche. 

I farmaci che si possono utilizzare sono diversi, in base al tipo di patologia: possono essere utili

1.Antispastici e antidolorifici che sono in grado di ridurre la contrazione spastica della muscolatura liscia come Fenazopiridina (es.Uricalm ecc.), Scopolamina (es. Buscopan ecc)     

2.in certi casi si interviene con antibiotici  come Ciprofloxacina (es. Ciproxin ecc) Ofloxacina (es. Exocin ecc).


L'incontinenza urinaria

è un disturbo involontario che si evidenzia con perdita di urina improvvisa, di solito dopo uno sforzo, un colpo di tosse o un attività fisica.

La cura di questa patologia dipende sia dalla causa originaria che dalla gravità; in base a questi due fattori i farmaci più utilizzati sono antimuscarinici o anticolinergici-antispastici come Ossibutinina (es. Ditropan ecc.), Darifenacina ( es. Emselex), Solifenacina (es. Vesiker).


La prostatite 

è un infiammazione della prostata.

il suo trattamento deve essere prolungato e prevede la somministrazione di farmaci antibiotici e antibatterici come Ciprofloxacina (es. Ciprofloxac, ecc.), Levofloxacina (es. Tavanic), Ofloxacina (ex. Exocin, Oflocin).


I calcoli renali 

sono costituiti da aggregazioni di sali minerali che si formano nel tratto urinario ostacolando così la fuoriuscita dell'urina. 

Per alleviare il dolore e prevenire la formazione di nuovi calcoli, i farmaci che si utilizzano in questo caso sono:

-antispastici (es. Buscopan, Antispasmina colica ecc.), 

-analgesici (es Fastum, Diclore, Petid D ecc.) e 

-in base al tipo della composizione del sale minerale che é all'origine del calcolo  possono essere utili lo Zyloric, il Moduretic ecc

14 marzo 2024

Mimetici dell'incretina


Utili nei pazienti con diabete di tipo 2


Come agiscono

attivano il recettore Glp 1  cosicché 

stimolano la liberazione di insulina dalle cellule beta del pancreas quando la glicemia é elevata

riducono le concentrazioni postprandiali di glucagone

rallentano lo svuotamento gastrico

aumentano il senso di sazietá e quindi riducono l'appetito e facilitano la perdita di peso

É stata dimostrata la loro efficacia nel ridurre gli eventi cardiovascolari



Effetti collaterali

dispepsia,nausea, affaticabilitá, meno frequentemente vomito, diarrea, dolori addominali

ipoglicemia specie se associati ad altri antidiabetici



Esempio di un farmaco di questa classe


dulaglutide nome commerciale Trulicity

Vitamina D, deficit


La carenza di vitamina D è la carenza nutrizionale più comune nel mondo.


Essa é caratterizzata da un livello sierico di  25-idrossivitamina D inferiore a 50 nanomoli/L (<20 nanogrammi/mL). 


L'insufficienza di vitamina D è una concentrazione sierica di 25-idrossivitamina D tra 52-72 nanomoli/L (21-29 nanogrammi/mL).


Le principali cause di carenza di vit.D sono: 


la  carente esposizione al sole, l'uso di eccessiva protezione solare, l'aumento della pigmentazione cutanea, l'assunzione inadeguata di vitamina D supplementare e dietetica , le sindromi da malassorbimento, l'obesità e l'uso di farmaci. 


I disturbi acquisiti ed ereditari che riducono o bloccano il metabolismo della 25-idrossivitamina D a 1,25-diidrossivitamina D si presentano con anomalie biochimiche e scheletriche anche osservabili con la carenza di vitamina D, ma in forma più grave.


Solitamente la maggior parte dei pazienti é asintomatica


La carenza di vitamina D grave e prolungata invece provoca ritardo di crescita e rachitismo nei bambini e osteomalacia, osteopenia e osteoporosi negli adulti.


Oltre agli effetti scheletrici, attualmente si riconosce  che la carenza di vitamina D aumenta il rischio di molte malattie croniche, tra cui il cancro, malattie autoimmuni, diabete di tipo 2, malattie cardiache e ipertensione, disfunzione neurocognitiva, malattie infettive (incluse infezioni delle vie respiratorie, tubercolosi e COVID-19) e schizofrenia. 

La carenza/insufficienza di vitamina D è stata associata ad un aumento del rischio di morbilità e mortalità associato al COVID-19.


Sia la carenza di vitamina D che l'insufficienza di vitamina D sono corrette somministrando vitamina D2 o vitamina D3 nelle dosi terapeutiche seguite da dosi di mantenimento permanenti; è opportuno incoraggiare un'esposizione adeguata  alla luce solare. 


Un'ulteriore sostituzione con 1,25-diidrossivitamina D o uno dei suoi analoghi attivi è necessaria per coloro che soffrono di disturbi del metabolismo della vitamina D, compresi i pazienti con malattia renale cronica.


Per massimizzare gli effetti della vitamina D sull'apparato scheletro e sul metabolismo del calcio, la concentrazione sierica di 25-idrossivitamina D dovrebbe essere >75 nanomoles/L (>30 nanogrammi/mL). 


Pertanto, la carenza di vitamina D è definita come: 

un livello sierico 25-idrossivitamina D di ≤50 nanomoles/L ( ≤20 nanogrammi/mL), mentre l'insufficienza di vitamina D è considerata come un livello di 25-idrossivitamina D compreso tra 52-72 nanomoli/L (21-29 nanogrammi/mL). 


Un sufficiente valore di vitamina D è definito da 

una concentrazione di 25-idrossivitamina D di 75-250 nanmoleiL (30-100 nanogrammi/mL). 


La tossicità della vitamina D è solitamente riconoscibile quando 

le concentrazioni sieriche di 25-idrossivitamina D > 375 nanmoles/L (> 150 nanogrammi/mL). 

13 marzo 2024

Cos'è la bronchite cronica

L'eccessiva secrezione mucosa con tosse produttiva cronica o ricorrente che si verifica per tre mesi consecutivi all'anno, per due anni consecutivi.

o piú semplicemente

una tosse produttiva che dura più di 2 settimane nonostante la terapia.

I pazienti con bronchite cronica producono più muco del normale a causa

di una produzione aumentata

o

di una diminuzione della clearance.

La tosse è il meccanismo per eliminare la secrezione in eccesso.

Paracetamolo che cosa c'é da sapere

Non è un FANS perché manca di effetto antinfiammatoro periferico. 


Equivale all'aspirina come analgesico e antipiretico.



Dosaggio

325-500 mg per os ogni 4 ore oppure  500-1000 mg per os ogni 6 ore, fino a 2000-4000 mg/giorno



Avvertenze

Limita la dose a 4000 mg/giorno nel dolore acuto e a 3000 mg/giorno nel dolore cronico.

Limita la dose a 2000 mg/giorno nei pazienti più anziani e in quelli con malattia epatica.

Glucosio, alcune semplici considerazioni


Il glucosio deriva dai carboidrati alimentari ed è conservato nel fegato e nei muscoli come glicogeno. 


Un livello di glicemia a digiuno dà la migliore indicazione dell'omeostasi generale del glucosio. 


L'insulina permette il trasporto del glucosio nelle cellule dove si conserva come glicogeno. 


Il Glucagone stimola la conversione del glicogeno in glucosio affinché questo venga utilizzato da parte delle cellule come energia. 



L’ ipoglicemia puó derivare da malnutrizione, cirrosi, alcolismo e insulina in eccesso. 


Il livello sierico di glucosio è elevato (iperglicemia) invece, nei pazienti con diabete mellito, ustioni, insufficienza renale, lesioni da schiacciamento e nei pazienti che usano uno steroide. 

Un livello di glucosio cronicamente elevato provoca danni microvascolari, che inibiscono la perfusione di ossigeno e nutrienti e ostacolano la guarigione delle ferite. 

Un elevato livello di glucosio influisce anche sui linfociti polimorfonucleariti causando una diminuzione della chemiotassi, diapedesi e fagocitosi, che a sua volta porta ad una diminuita capacità di combattere l'infezione. 

Infine, un elevato livello di glucosio è un fattore di rischio per lo sviluppo di ulcere arteriose e neuropatiche in pazienti con diabete mellito

Cistopielite

 Interventi generali:

1. Escludere altre fonti di infezione.

2. Valutare per gravidanza pretermine



Terapia farmacologica

1. copertura antibiotica ad ampio spettro fino a quando le culture e i risultati della antibiogramma non risultano negativi


2. Farmaci di scelta:

Nitrofurantoina 100 mg per via orale ogni 12 ore per 7 giorni

o

Amoxicillina 500 mg per via orale ogni 12 ore per 10 giorni o 250 mg per via orale ogni 8 ore per 10 giorni

o

Augmentin 500 mg per via orale ogni 8 ore per 7 giorni o 875 mg per via orale ogni 12 ore per 7 giorni


Se è presente disuria : fenazopiridina (Pyridio) 200 mg per os tre volte al giorno dopo i pasti per 3 giorni. Avvisare il paziente che la fenazopiridina (Pyridium) colora l'urina di arancione.


Farmaci alternativi:

Cefalexina (Keflin) 500 mg per via orale ogni 12 ore per 7 giorni



Dieta

1. Consigliare al paziente di assumere una dieta regolare e tollerata

2. Incoraggiarlo a bere otto - 10 bicchieri d'acqua al giorno


3. Avvisare il paziente affinché eviti bevande con caffeina. 

Il succo di mirtillo e mirtillo e le capsule contenenti mirtillo sono utili come coadiuvanti dei problemi del tratto urinario.

11 marzo 2024

Fibrillazione atriale, possibili cause

Che cosa succede

Si determina:

uno stiramento degli atri che provoca una dispersione elettrica.

un cortocircuito elettrico congenito che si manifesta con l'avanzare dell’età



Questo evento può verificarsi nelle malattie cardiache,  in particolare:

  • ipertensione
  • infarto del miocardio
  • insufficienza cardiaca
  • malattie valvolari


Ma puó anche presentarsi:

  • dopo interventi chirurgici, soprattutto quelli sul cuore
  • in caso di intossicazione alcolica
  • in caso di ipertiroidismo
  • nell’obesitá
  • nella sindrome della apnea notturna
  • con l’assunzione di farmaci stimolanti, fra cui i farmaci per trattare l’asma o alte dosi di caffeina  (caffé o bevande energizzanti)

Rivaroxaban, azione, indicazioni e dosaggio

 

Azione

Rivaroxaban è un inibitore diretto del fattore X attivato (fattore Xa).



Indicazioni e dosaggio


Profilassi del tromboembolismo venoso dopo intervento di sostituzione del ginocchio

Per os

Adulti

10 mg una volta al giorno per 2 settimane, da iniziare 6-10 ore dopo l’ intervento.


Profilassi del tromboembolismo venoso dopo intervento di sostituzione dell'anca

Per os

Adulto

10 mg una volta al giorno per 5 settimane, da iniziare 6-10 ore dopo l’ intervento.

Trattamento della trombosi venosa profonda

Trattamento dell'embolia polmonare

Per bocca

Adulti

Inizialmente 15 mg due volte al giorno per 21 giorni, da assumere con il cibo, poi mantenimento con 20 mg una volta al giorno, da assumere con il cibo, (per la durata del trattamento, consultare la letteratura del prodotto)


Profilassi della trombosi ricorrente delle vene profonde

Profilassi dell'embolia polmonare ricorrente

Per os

Adulti

10 mg una volta al giorno, da somministrare dopo il completamento di almeno 6 mesi di trattamento anticoagulante, assumere 20 mg una volta al giorno, nei pazienti ad alto rischio di recidiva (come comorbidità complicata, o recidiva precedente con rivaroxaban 10 mg una volta al giorno).


Profilassi di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare e con almeno uno dei seguenti fattori di rischio: insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, precedente ictus o attacco ischemico transitorio, età ≥ 75 anni, o diabete mellito

Per os

Adulti

20 mg una volta al giorno, da assumere con il cibo.


Profilassi di eventi aterotrombotici a seguito di una sindrome coronarica acuta con elevati biomarcatori cardiaci (in combinazione con aspirina da sola o aspirina e clopidogrel)

Per os 

Adulti

2,5 mg due volte al giorno per una durata abituale di 12 mesi.


Profilassi di eventi aterotrombotici in pazienti con malattia coronarica o malattia periferica sintomatica ad alto rischio di eventi ischemici (in associazione con aspirina)

Per os

Adulti

2,5 mg due volte al giorno

3 marzo 2024

Ciprofloxacina, spettro antimicrobico di azione

gram-positivi aerobi (stafilococchi e streptococchi) 

gram-negativi (Escherichia coli, Enterobacter, Proteus, Salmonella,Shigella,Pseudomonas aeruginosa) 


batteri atipici (clamidie e micoplasmi)

Tifo (ovvero febbre tifoide), trattamento antibiotico di scelta

ceftriaxone (Rocefin flac da 1gr.) 2 flac. insieme al di e.v. o i.m. x 10-14 giorni

oppure


ciprofloxacina (Ciproxin fl. 200 mg) 200 mg. x 2  al di e. v. per 10 giorni

                          o

                          (Ciproxin cpr. 500) 500 mg.x 2 al di per os per 10 giorni

AZITROMICINA

nome commerciale Zitromax 500 mg


appartiene alla famiglia degli azalidi antibiotici correlati con i macrolidi, attivi elettivamente sui germi gram positivi


é indicata 

nelle infezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori

nell'uretrite gonococcica

nella malattia di Lyme

nella sifilide


Ricorda che puó sostituire la penicillina se il paziente é allergico a questa


Azione batteriostatica contro i batteri suscettibili


Usare con prudenza nella malattia epatica


Metabolismo ed escrezione: 68 ore; grazie alla lunga emivita, brevi trattamenti sono efficaci come trattamenti piú lunghi con atri antibiotici


Effetti collaterali: anoressia, nausea, vomito, diarrea, incremento del tratto QT all'ECG con il rischio di torsione di punta e altre aritmie


Dosaggio: compresse da 500 mg

adulti 500 mg il primo giorno poi 250 mg al di per altri 4 gg. 

2 marzo 2024

Ipoglicemia nel diabetico

Acuta

livello 1 (valore di allarme) o 2 ipoglicemia (clinicamente significativa) e paziente consapevole e in grado di assumere glucosio oralmente



TRATTAMENTO

 

Glucosio orale


L’ ipoglicemia di livello 1 (valore di allarme) è definita come glucosio nel sangue <3,9 mmol/L (<70 mg/dL) e ≥3,0 mmol/L (≥54 mg/dL).

L'ipoglicemia di livello 2 (clinicamente significativo; indicato anche come ipoglicemia clinicamente importante o grave) è definita la glicemia nel sangue <3,0 mmol/L (<54 mg/dL). 


In pratica, se il test con la puntura del dito non é disponibile per confermare l'ipoglicemia, inizia a trattare se il paziente presenta sintomi e segni tipici dell'ipoglicemia.


Fai assumere glucosio per via orale, anche se posso o  essere usati tutti i tipi di carboidrati che contengono glucosio . 


Esempi includono compresse di glucosio, gel di glucosio, liquidi dolcificati o cracker. 


Evita gli alimenti che contengono anche grassi o proteine.

Il grasso può rallentare l'assorbimento del glucosio e ritardare il recupero dello stato normale paziente

Ricorda che nei pazienti con diabete di tipo 2, le proteine possono aumentare la secrezione di insulina senza aumentare il livello di glucosio nel sangue.


Ricontrolla la glicemia del paziente dopo 10-15 minuti e ripeti la somministrazione di glucosio fino a quando l’ ipoglicemia non si è risolta (cioè, ripeti la somministrazione se il glucosio nel sangue rimane <3,9 mmol/L [<70 mg/dL]).

22 febbraio 2024

Agonisti del recettore GLP-1, studi e considerazioni


Se la tripla terapia con metformina e altri 2 agenti orali non è efficace, non tollerata o controindicata, NICE raccomanda di considerare una tripla terapia passando ad un farmaco quale un agonista del recettore GLP-1 


-nei pazienti che hanno un BMI ≥35 kg/m²  e specifici problemi psicologici associati all'obesità

o

-nei pazienti con un BMI <35 kg/m² e per i quali la terapia insulinica avrebbe significative implicazioni occupazionali, o nei quali la perdita di peso potrebbe essere di beneficio per le altre comorbidità significative correlate all'obesità.


Mentre il NICE raccomanda di considerare un regime di insulina basale-bolo per i pazienti che non sono in grado di mantenere obiettivi glicemici solo con insulina basale


l'ADA/EASD nota anche un'opzione alternativa di aggiungere un agonista del recettore GLP-1 all'insulina basale per intensificare il trattamento. 


I dati di prova supportano la combinazione di insulina basale e un agonista del recettore GLP-1 per ridurre l'HbA1c e limitare l'aumento di peso e l'ipoglicemia rispetto ad un regime intensificato di insulina.


Ciò potrebbe essere particolarmente utile per i pazienti con obesità che richiedono  alte dosi di insulina a causa della resistenza all'insulina, rendendo l'effetto negativo dell'aumento di peso dall'uso di insulina, particolarmente problematico.


Tuttavia, offrire solo un agonista del recettore GLP-1 in combinazione con l'insulina con la consulenza specialistica di assistenza e il supporto continuo da un team multidisciplinare guidato da consulenti. 


KDIGO osserva che se è richiesta una gestione glicemica supplementare nei pazienti con diabete di tipo 2 e CKD dopo un trattamento di prima linea con metformina e inibitori di SGLT2, gli agonisti dei recettori GLP-1 sono generalmente preferiti. 


Sebbene NICE non raccomandi gli agonisti del recettore GLP-1 come trattamento di prima linea per il diabete di tipo 2, l'ADA/EASD, invece, raccomanda che la monoterapia con un agonista del recettore GLP-1 (ad esempio dulaglutide, exenatide, liraglutide, lixisenatide, semaglutide) o un inibitore SGLT2 possa essere considerata un'alternativa alla metformina, tutto ció perché basato su prove relative ai benefici cardiovascolari e renali di queste classi di farmaci, indipendentemente dai loro effetti di riduzione del glucosio.

L’ ESC/EASD raccomanda inoltre l’ uso di agonisti del recettore GLP-1 per ridurre gli eventi cardiovascolari nei pazienti con diabete di tipo 2 con CVD stabile o in quelli con elevato rischio di CV



Quali sono gli effetti negativi degli agonisti del recettore GLP-1 ?


Gli effetti negativi più comuni degli inibitori della GLP-1 sono gastrointestinali, quali nausea, vomito e diarrea, ma tendono a ridursi nel tempo. 


Inoltre, la MHRA avvisa su casi di chetoacidosi diabetica in pazienti con diabete di tipo 2 che assumevano una combinazione di agonista del recettore GLP-1 e insulina e che assumevano dosi di insulina concomitante ridotte o interrotte rapidamente. 


Anche la pancreatite è stata riportata negli studi clinici sugli agonisti del recettore GLP-1, ma la causa non è stata stabilita. 


Esistono prove contrastanti per quanto riguarda la possibilitá che gli agonisti del recettore GLP-1 aumentino il rischio di disturbi tiroidei. 


Una meta-analisi del 2022 di studi randomizzati controllati ha concluso che gli agonisti del recettore GLP-1 non hanno aumentato o diminuito il rischio di cancro alla tiroide, ne di ipertiroidismo, ipotiroidismo, tiroidite, aumento della massa tiroidea e gozzo, anche se ha notato che a causa della bassa incidenza di queste malattie, questi risultati sarebbero dovuti essere esaminati ulteriormente. 


Tuttavia, uno studio in cui sono stati inclusi 2562 soggetti con cancro alla tiroide ha evidenziato che l'uso degli agonisti del recettore GLP-1 è stato associato ad un rischio aumentato di tutti i tumori tiroidei e midollari della tiroide, in particolare dopo 1-3 anni di trattamento. 


Una revisione sistematica e una meta-analisi che combina 84 studi che indagano l'effetto degli agonisti dei recettori GLP-1 e degli inibitori DPP-4 (terapie basate su incretina) hanno concluso che questi trattamenti  non sono stati associati ad un aumento del rischio di cancro del sistema digestivo nei pazienti con diabete di tipo 2. 


L'Agenzia europea per il farmaco sta esaminando i dati sul rischio del sopravvenire di pensieri suicidi e pensieri di autolesionismo con gli agonisti del recettore GLP-1, in seguito a segnalazioni di tali eventi nelle persone che usano liraglutide e semaglutide