RICERCA TRA GLI OLTRE 10MILA ARGOMENTI

17 ottobre 2019

Farmaci teratogeni

Antimicrobici
Tetraciclina/doxiciclina: scolorimento dei denti giallo/marrone
Cloramfenicolo: Sindrome del bambino grigio: cianosi neonatale, collasso vascolare
Sulfonamidi: Iperbilirubinemia
Fluorchinoloni: Artropatia
Ribavirina: Idrocefalo, anomalie degli arti
Generalmente considerati sicuri: penicillina, cefalosporina, aminoglicosidi, clindamicina, nitrofurantoina (Furadantin) e acyclovir (Zovirax)


Agenti cardiovascolari
Beta bloccanti: determinano un ritardo di crescita intrauterino (più comunemente, l'atenololo)
ACE Inibitori: anomalie renali, nefrotossicità, oligoidramnios, ipoplasia polmonare, ritardo di crescita intrauterino


Diuretici tiazidici: trombobocitopenia neonatale


Anticoagulanti
Coumadin: Sindrome fetale da warfarin (15-25% delle persone esposte): ipoplasia nasale, microcefalia, epifite vertebrali e femorali punteggiate, aborto spontaneo, decessi neonatali
Raccomandazioni: sospendere il Coumadin e passare all'eparina o all'LMWH prima e durante la gravidanza (eparina e LMWH infatti non attraversano la placenta e sono gli anticoagulanti di scelta durante la gravidanza)


Antiepilettici
Feniltoina (Dilantin): Sindrome fetale da idantoina (anomalie degli arti, difetti cranio-facciali, ritardo dell'accrescimento intrauterino, ritardo mentale)
Valproate (Depacon): Difetti craniofacciali
Carbamazepine (Tegretol) Simile alla fenitoina
I pazienti già in trattamento con antiepilettici continuano generalmente i loro farmaci pregestazionali durante la gravidanza. I pazienti che sono stati liberi da convulsioni per diversi anni potrebbero interrompere i loro antiepilettici sotto la guida di un neurologo prima della gravidanza. 


Analgesici
Narcotici: depressione neonatale (somministrazione vicino al parto)

Antinfiammatori nonsteroidei: Chiusura prematura del dotto fetale arterioso dopo 34 settimane


Vari
Isomeri della vitamina A: difetti craniofacciali, difetti cardiaci, anomalie cerebrali

Talidomide: (Esposizione 27-30 gg.: focomelia delle estremitá superiori), (esposizione 30–33 gg.: focomelia delle estremità inferiori) 

Pillole contraccettive orali: non associate a malformazioni fetali

16 ottobre 2019

Sanguinamento uterino anomalo, diagnosi differenziale per etá

Etá prepubere
Vulvovaginite
Corpo estraneo
Precoce puberta'
Neoplasie

Adolescenti
Anovulazione
Gravidanza
Ormoni esogeni
Coagulopatia

Etá riproduttiva
Gravidanza
Anovulazione
Leiomiomi
Polipi
Malattie della tiroide

Etá perimenopausale
Anovulazione
Leiomiomi
Polipi
Malattia della tiroide

Etá postmenopausale
Lesioni endometriali
Ormoni esogeni
Vaginite atrofica
Altre neoplasie

Piccolo promemoria del trattamento dei disturbi dell'equilibrio acido-base

Acidosi: 
diminuzione del bicarbonato (HCO3–) 
aumento dell'anidride carbonica (PCO2).


Alcalosi
aumento dell'HCO3–   
o  
PCO2 in diminuzione.



Trattamento

Acidosi metabolica
Tratta la causa sottostante
Se pH < a 7.20, considera la somministrazione parenterale di NaHCO3.


Alcalosi metabolica
Tratta la causa sottostante.
Più comunemente causata da vomito o uso di diuretici
Correggi ipovolemia, ipocalemia, ipomagnesemia.


Acidosi respiratoria
Tratta la causa sottostante.
Di solito secondaria all'ipoventilazione.
Potrebbe essere necessaria l'assistenza ventilatoria!


Alcalosi respiratoria
Secondaria all'iperventilazione.

Effetti collaterali dei contraccettivi orali

Tromboembolismo venoso
• aumento del rischio connesso alla componente estrogenica. 
• rischio relativo 3 - 4 volte più elevato rispetto alla popolazione generale per i contraccettivi orali a basso dosaggio 
• ricerca familiari o presenza di anamnesi familiare di fenomeni tromboembolici che facciano sospettare unatrombofilia ereditaria. 

Infarto miocardico e ictus
• nessun rischio maggiore per < 35 anni non fumatori in caso di contraccettivi orali a basso dosaggio.
• ipertensione, età più avanzata, uso di tabacco sono fattori di rischio
• i contraccettivi orali controindicati nelle fumatrici di età > 35. 

Lipoproteine
La componente progestinica aumenta l'LDL, diminuisce l'HDL. 

Colelitiasi
L'estrogeno provoca lieve aumento di colelitiasi nel primo anno di utilizzo dei  contraccettivi orali

Cancro
• protezione contro il cancro endometriale e ovarico
• i  contraccettivi orali ad alto dosaggio aumentano il rischio di tumori al seno e di adenomi del fegato

Fertilità futura
• possono trascorrere diversi mesi prima che ritorni la fertilitá dopo la cessazione dell'uso dei contraccettivi orali
• nessun effetto sulla fertilità a lungo termine

Ipertensione 
• associata all'uso di alte dosi di contraccettivi orali
• effetti reversibili 36 mesi dopo l'interruzione

15 ottobre 2019

Effetti teratogeni di alcune sostanze

Alcool: sindrome fetale da alcol causante ritardato accrescimento intrauterino, carenza di crescita postnatale, ritardo mentale, disturbi comportamentali, anomalie cardiache e cerebrali, anomalie facciali

Cocaina: complicazioni mediche materne (MI, infarto intestinale, ipertensione, preeclampsia), abruptio placentae e anomalie congenite

Tabacco: lattanti di peso basso, abrutio placentae e aborti spontanei

Marijuana: non associata ad anomalie fetali

Brevi cenni sugli agenti chemioterapici

Agenti Alchilanti
Causano rotture dei filamenti del DNA
Segnalate leucemia mielololide acuta e mielodiplasia 4-10 anni dopo il trattamento
Effetto collaterale che ne limita la dose: mielosoppressione

Antimetaboliti
Interagiscono con gli enzimi cellulari e modificano la loro attività
Specifici del ciclo cellulare

Metotrexate 
Inibisce la diidrofolato-reduttasi
Effetti collaterali: polmonite interstiziale (contrastata da prednisone), nefropatia da cristalli e insufficienza renale (utile alcalinizzazione delle urine)

5-Fluorouracile (5-FU)
Antagonista delle pirimidine
Effetti collaterali: stomatite, diarrea, dolore al petto (da trattare con bloccanti del canale di calcio), atassia cerebellare

Antibiotici antitumorali
interferiscono con gli enzimi necessari per la sintesi del DNA
Specifici del ciclo cellulare


Alcaloidi
Specifici del ciclo cellulare

Vincristina
Inibisce l'assemblaggio dei microtubuli

Vinblastina
Inibisce l'assemblaggio dei microtubuli

Paclitaxel
azione antimitotica
La mielosoppressione è ridotta accorciando il tempo di infusione
La neuropatia é ridotta infondendo oltre 24 ore

Agenti contenenti platino
Esplicano la loro azione citotossica legandosi a guanina ed ad adenina. 
Specifici del ciclo cellulare

Cisplatino
Determina grave nausea e vomito
Nefrotossicità comune, da somministrare previo idratazione fino alla produzione di urina in quantitá di 700 cc / ora 
L'Amifostina è stato utilizzato per migliorarne la neurotossicità

Carboplatino
Minore neurotossicità e nefrotossicità del cisplatino
 La mielosoppressione ne limita la dose 


Altri Agenti

Topotecan 
Inibisce la topoisomerasi I. La mielosoppressione è limita la dose. 

Tamoxifen (Nolvadex)
Modulatore del recettore estrogeno selettivo. 
Dose 10 - 20 mg due volte al di
Una riaccensione ormonale si verifica dopo 7–14 giorni (dolore osseo, eritema, ipercalcemia); si risolve nel 7–10 d

14 ottobre 2019

Ipertrofia prostatica benigna: solo un paziente su 5 segue le terapie

VENEZIA - In Italia sono più di 6 milioni i cittadini colpiti da ipertrofia prostatica benigna, fino all’80% degli uomini tra 70 e 80 anni, ma solo il 22,4% dei pazienti segue correttamente le terapie per la cura della malattia. La scarsa adesione ai trattamenti è dovuta anche alla sottovalutazione dei sintomi, considerati inevitabili perché legati all’età. Inoltre, molto spesso, il paziente ricorre a un pericoloso “fai da te”; pericoloso perché alcuni sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna sono comuni al cancro della prostata. Le conseguenze della mancata aderenza possono essere gravi, fino alla ritenzione urinaria acuta e a un inevitabile ricorso al bisturi.

Al congresso della Società Italiana di Urologia (SIU), in corso a Venezia fino a domani, sono presentati i risultati di uno studio, pubblicato su World Journal of Urology su più di 100 pazienti, che ha dimostrato, per la prima volta attraverso una doppia biopsia prostatica, il ruolo di un farmaco, l’estratto esanico di Serenoa repens nel ridurre in maniera statisticamente significativa, di circa il 30%, l’infiammazione che è all’origine della malattia. “È stata eseguita una prima biopsia prostatica in pazienti che poi sono stati divisi in 2 gruppi: uno trattato per sei mesi con estratto esanico di Serenoa repens e uno che non ha seguito nessuna terapia – spiega Vincenzo Ficarra, Ordinario di Urologia all’Università di Messina -. Dopo sei mesi, è stata eseguita una seconda biopsia: i pazienti che avevano ricevuto il trattamento presentavano una riduzione statisticamente significativa dei livelli di infiammazione. La dimostrazione è evidente sia a livello istologico che immuno-istochimico. Nella pratica clinica, questo si traduce in un netto miglioramento dei sintomi”.

“Necessità di alzarsi più volte durante la notte per urinare, urgenza di vuotare la vescica in modo frequente anche durante il giorno e getto di urina che diventa sempre più debole con una sensazione di mancato svuotamento sono i principali sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna, caratterizzata dall’ingrossamento della ghiandola prostatica – afferma Cosimo De Nunzio, Dipartimento di Urologia, Ospedale Sant’Andrea, Università la Sapienza (Roma) -. Molteplici fattori intervengono nello sviluppo della malattia: invecchiamento, modificazioni ormonali, insulino resistenza, aumentata attività del sistema nervoso simpatico e infiammazione prostatica cronica. Proprio quest’ultima svolge un ruolo chiave nel favorire la progressione dell’ipertrofia prostatica benigna ed è presente in 3 pazienti su 4 affetti da sintomi del tratto urinario inferiore (LUTS), caratteristici della malattia. L’infiammazione è associata a volume prostatico ingrossato e a sintomi più severi e può influenzare il trattamento medico. Per questo, deve essere tenuta in considerazione come obiettivo terapeutico e va curata sotto controllo medico. Solo il clinico è in grado di trattare l’ipertrofia prostatica benigna che, se trascurata, può progredire fino a causare ritenzione urinaria con l’impossibilità di vuotare la vescica”.

“La vittima di una prostata che cresce è proprio la vescica – continua Mauro Gacci, Dirigente Medico di Urologia presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze -. Quest’organo è costituito da tessuto muscolare, che può aumentare il proprio volume per vincere la resistenza che la prostata oppone allo svuotamento. Il rischio è di ‘sfiancare’ completamente la vescica e di far soffrire i reni. La prevenzione consiste in una diagnosi precoce, che si ottiene sottoponendosi a controlli periodici dopo i 40-50 anni e tempestivamente quando si manifestano problemi. È essenziale seguire un'alimentazione varia ed equilibrata, ricca di frutta, verdura e cereali integrali, ma povera di grassi saturi (carne rossa, formaggi e fritti), evitando peperoncino, birra, insaccati, spezie, pepe, superalcolici, caffè e crostacei. È importante inoltre bere a sufficienza, almeno due litri di acqua al giorno, e svolgere attività fisica moderata e regolare”.

“È dimostrato il ruolo centrale dell’estratto esanico di Serenoa repens anche in associazione con gli alfa litici – conclude Andrea Salonia, Urologia Università Vita-Salute San Raffaele (Milano) -. In particolare uno studio ha evidenziato l’efficacia della combinazione dell’estratto esanico di Serenoa repens con un alfa litico nel ridurre i sintomi rispetto all’alfa litico da solo. Sono stati coinvolti nella ricerca circa 180 pazienti trattati per 12 mesi. Sulla base dei numerosi dati di efficacia, l’ente regolatorio europeo (European Medicines Agency, EMA) ha redatto nel 2015 un report indicando l’estratto esanico come l’unico estratto di Serenoa repens supportato da sufficienti evidenze in grado di sostenerne un ampio utilizzo nell’ipertrofia prostatica benigna come farmaco di riconosciuta efficacia e sicurezza”.

13 ottobre 2019

Acidosi nell'insufficienza renale cronica

Correggi l'acidosi, in quanto questa aumenta il turnover osseo ed il catabolismo muscolare.

Inizia il trattamento con il bicarbonato quando il livello (di bicarbonato) é inferiore a 15, in pazienti non in emodialisi. 

Dose iniziale:  bicarbonato (NAHCO3), 650 mg per os 3 volte al di, l'obiettivo del livello di bicarbonato deve essere maggiore di 20.

Analisi retrospettive tra azitromicina versus levofloxacina nel trattamento della Legionella pneumophila

La Legionella pneumophila è spesso associata a una polmonite che minaccia la vita, responsabile di una morbilità e mortalità significative.
Analisi retrospettive hanno dimostrato che  l'azitromicina sembra avere efficacia clinica simile alla levofloxacina nel trattamento della polmonite causata da Legionella

Ittero neonatale, cause

Bilirubina indiretta elevata:

a) Carenza di glicuroniltransferasi
-normale nel neonato prematuro, specialmente se vi é aumento della circolazione enteroepatica
 -carenza congenita (sindrome di Crigler-Najar)

b) Incompatibilità ABO ed Rh
c) Ittero indotto dal latte materno (pregnan-3, 20-diol), non ha mai bisogno di trattamento, non importa quanto sia elevato
d) Ipotiroidismo (cretinismo)
e) Farmaco indotto, ad esempio, da vitamina K in eccesso o da cloramfenicolo (sindrome del bambino grigio)



Bilirubina diretta elevata:

a) Infezioni

 -sepsi batterica

 -infezione intrauterina come sifilide, e infezioni TORCH (TOxoplasma, rosolia,    CMV, Herpes), che tipicamente elevano prove di funzionalitá epatica e bilirubina diretta

-infezione acquisita perinatalmente come herpes, eenterovirus, epatite B



b) Ostruzione biliare

11 ottobre 2019

Presentazione clinica dell'infarto del miocardio

Il sintomo di allarme dell'infarto del miocardio è il dolore toracico, localizzato classicamente, al centro del petto o in regione epigastrica, che può irradiarsi al collo e alle spalle, alla mascella, alla schiena o alle braccia.
Esso é in genere descritto come una grave e prolungata pressione, schiacciamento, bruciore, o disagio costrittivo. 
Tuttavia, molti pazienti utilizzano diverse descrizioni, oltre che dolore, anche bruciore, ripienezza, o sensazione di indigestione. 
I sintomi di accompagnamento possono includere nausea, vomito, sudorazione, dispnea e sensazione di stordimento. 

Non tutti i pazienti, comunque, presentano i sintomi tipici dell'infarto.
Fino al 25% degli infarti non fatali sono silenti o si manifestano con sintomi vaghi e atipici. 
Le presentazioni atipiche, che si verificano più comunemente nelle donne, negli anziani e nei pazienti con diabete mellito, sono caratterizzate da stato di grave debolezza, insufficienza cardiaca, manifestazioni neurologiche derivanti da ipoperfusione cerebrale (syncope e cambiamenti dello stato mentale), e raramente, da evidenza di embolizzazione periferica.

Tumori che rispondono alla chemioterapia

Cancro colon-retto
Leucovorin + fluorouracile + irinotecan;
Leucovorin + fluorouracile + oxaliplatino

Melanoma 
Cisplatin + vinblastina + dacarbazina (o temozolamide) + alfa - interferone + interleuchina 2

Sarcoma tessuti molli 
ifosfamide ad alto dosaggio

Carcinoma ovarico (stadio iii/iv) 
paclitaxel + cisplatino; paclitaxel + carboplatino

Cancro polmone non a piccole cellule
Cisplatino o carboplatino + paclitaxel

L'ematologo Attilio Guarini premiato al Digital Health Summit

MILANO - Attilio Guarini, ematologo e direttore del Dipartimento Area Medica dell’IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, ha ricevuto questa mattina a Milano, nel corso del Digital Health Summit 2019, il Premio WInE (Winning and Inspiring E-Leaders) con la seguente motivazione: “Per la capacità di utilizzare l’innovazione digitale a vantaggio del valore per il paziente e del sistema sanitario”.

L’importante riconoscimento è stato assegnato al dottor Guarini da una giuria presieduta da Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica Sacro Cuore e presidente della World federations of public health association. A consegnarlo, Giovanni Gorgoni, direttore generale dell’AReSS Puglia, Agenzia regionale strategica per la salute ed il sociale. A darne notizia è il direttore generale dello stesso Istituto, dottor Antonio Delvino, che esprime grande soddisfazione per il Premio WinE: “Il premio arriva a conclusione di un percorso pluriennale che l’Istituto ha intrapreso nel settore Smart Health.

Le decisioni assunte nel 2016 dal Presidente della Giunta Regionale hanno permesso all’IRCCS di rispondere pienamente alla sua missione di assistenza e di ricerca”. A conquistare la giuria è stato il lavoro compiuto da Attilio Guarini e dal suo staff sulla deospedalizzazione del paziente. Come spiega lo stesso ematologo barese: « il nostro è un progetto pensato per ridurre i tempi di degenza in ospedale e per ridurre gli accessi ambulatoriali ad alcuni subset di pazienti che necessitano di controlli frequenti. Si realizza l’Ospedale Diffuso’ portando tutta una seria di strumenti a casa del paziente, con cui si possono eseguire esami di laboratorio e monitorare i parametri vitali (ECG, emogas, etc) oltre che un sistema di videoconferenza: tutti i dati vengono trasmessi in tempo reale in Ospedale, si parla con il paziente e da remoto si può modulare la terapia.

Si realizza così in assoluta sicurezza una visita virtuale. Un progetto nato nel l'ambito del MIUR Smart Health 2.0 che grazie al supporto del 5G stiamo sviluppando e portare avanti». La quarta edizione del Digital Health Summit, in programma a Milano dal 9 all’11 ottobre è evento di riferimento per l’ecosistema della sanità italiana e chiama a raccolta istituzioni, relatori di fama ed esperti di settore nazionali ed internazionali, che si confrontano su innovazione in ambito socio-sanitario dal punto di vista organizzativo, di processo e digitale. A organizzarlo sono NetConsulting Cube, GGallery Group e AISIS (Associazione Italiana Sistemi Informativi in Sanità).

TAC, con o senza mezzo di contrasto?

Si usa il mezzo di contrasto e.v. per la valutazione di grossi vasi, mediastino, trauma toracico, empiemi e masse ilari

Una TAC senza contrasto puó essere adeguato per la valutazione dei noduli polmonari periferici e di una malattia parenchimale polmonare.

In caso di embolia polmonare o di dissezione aortica: è usato il mezzo di contrasto; un ago 18 - 20 è richiesto solitamente per un'infusione rapida. 

Clonazepam

Usi: antiepilettico, sedativo, tremore, sindrome delle gambe senza riposo

Categoria: benzodiazepina

Confezioni: compresse da 0,5 mg, 1 mg, 2 mg

Dosaggio: dose iniziale 1,5 mg/die in 3 dosi divise; aumentare di 0,5 - 1 mg ogni tre gg.; dose massima: 20 mg/die

Effetti indesiderati: sonnolenza, depressione respiratoria, vertigini, atassia, disartria, disturbi della memoria, affaticamento, ridotta libido, anoressia, rinite, sinusite, xerostomia, eruzioni cutanee

Precauzioni
Monitorare periodicamente emocromo e prove di funzionalitá epatica durante la terapia a lungo termine per segnalati rapporti di neutropenia e ittero. 
Clonazepam può aumentare l'incidenza di crisi tonico - clonica generalizzata in pazienti con tipi di crisi multiple. Eventualmente dovrà aggiungersi un altro antiepilettico. 
Aumento della salivazione: usare con cautela i pazienti con difficoltà respiratorie. 

Interazioni 
Alcool, depressivi del SNC, e narcotici aumentano gli effetti sul SNC; antiacidi, rifampicina e teofillina diminuiscono i livelli delle benzodiazepine
Probenecid e scopolamina aumentano i livelli di benzodiazepine
Aumenta i livelli di digossina e fenitoina

Controindicazioni
gravi malattie epatiche, glaucoma ad angolo stretto, gravidanza, depressione respiratoria

Insufficienza renale, cause postrenali

Uretere e bacinetto renale
Ostruzione intrinseca:
coaguli di sangue
calcoli
papille (diabete, malattia a cellule falciforme, nefropatia da analgesici)
infiammatorie: fungus ball ovvero bezoario

Ostruzione estrinseca:
neoplasie
fibrosi retroperitoneale
iatrogenica: legatura involontaria degli ureteri


Vescica
ipertrofia prostatica o neoplasia
vescica neurogena
coaguli di sangue
cancro della vescica


Uretra
stenosi
valvole congenite

10 ottobre 2019

Pneumologia infantile: ogni anno 111mila ricoveri ospedalieri

BARI – Le malattie respiratorie infantili impattano sempre più il nostro sistema sanitario nazionale. Lo scorso anno hanno causato oltre 111mila ricoveri ospedalieri, pari al 14% di tutte le degenze registrate tra gli under 14 residenti nella Penisola. Non solo. Sempre nel 2018 un bambino su cinque ha assunto, almeno una volta, un farmaco per curare disturbi e patologie come asma, polmonite, bronchiolite, riniti allergiche o pertosse. Da questi numeri nasce la necessità di migliorare la formazione e la cooperazione tra tutti i pediatri, sia ospedalieri che territoriali, sulla gestione di queste malattie. È quanto emerge dalla prima giornata del 23° congresso nazionale della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI).

Da oggi fino a sabato, oltre 500 medici italiani e stranieri si riuniscono a Bari per fare il punto su un sempre maggiore problema di salute pubblica. “Ben il 26% di tutti i medicinali prescritti a bambini e adolescenti sono per la cura delle malattie respiratorie - afferma il prof. Giorgio Piacentini, Presidente Nazionale della SIMRI -. Negli ultimi anni la ricerca medica ha consentito la messa a punto di trattamenti estremamente efficaci in grado di controllare anche le patologie più gravi. Uno dei nostri principali obiettivi deve essere quindi favorire il più possibile l’appropriatezza prescrittiva e questo può avvenire anche grazie ad una maggiore collaborazione tra lo specialista ospedaliero e il pediatra di famiglia.

Le scelte terapeutiche devono essere più possibile condivise, tra i diversi livelli di specialistica, soprattutto quando il paziente necessita un continuo aumento della cura per mantenere sotto controllo la patologia. Si tratta di una condizione molto frequente e che se non viene correttamente gestita può determinare riacutizzazioni della malattia e ricoveri in strutture sanitarie specializzate”. “La cooperazione con il sistema delle cure primarie deve essere potenziata anche per l’assistenza ai pazienti colpiti da patologie potenzialmente letali - aggiunge il prof. Fabio Cardinale, Coordinatore scientifico del Congresso e Direttore della UOC di Pediatria, Pneumologia Pediatrica e PS dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari -. L’asma grave può colpire fino al 5% del totale dei casi riscontrati tra i giovanissimi. Grazie ai farmaci biologici, recentemente introdotti, possiamo garantire una buona aspettativa e qualità di vita. Sono terapie estremamente innovative e mirate che vanno a contrastare solo alcuni dei meccanismi all’origine della patologia”.

Per il quinto anno di fila la SIMRI, in occasione del suo congresso nazionale, promuove il progetto "Dai un calcio al fumo". Sabato a Bari si terrà un evento pubblico che vedrà la partecipazione di oltre 100 studenti e insegnanti degli Istituti Perone-Levi, Borsellino-Falcone e Umberto I San Nicola. Gli alunni presenteranno i loro elaborati (disegni e filmati) realizzati, nel corso dell’anno scolastico, contro il tabagismo giovanile. A seguire potranno prendere letteralmente a “calci il fumo” abbattendo dei birilli a forma di sigarette, sistemati come barriera su mini aree di rigore. Inoltre per tutta la durata dell’evento di Bari è presente e attivo uno spazio educativo e informativo dedicato a bambini ed adolescenti. “La lotta alle malattie respiratorie deve cominciare contrastando un vizio molto pericoloso e ancora troppo diffuso - sottolinea la prof.ssa Elisabetta Bignamini, Vice Presidente della SIMRI -. L’11% degli adolescenti del nostro Paese fuma regolarmente e di questi ben la metà ha iniziato prima dei 14 anni. La prevenzione dei danni del tabacco deve quindi partire dall’ambiente scolastico attraverso attività di sensibilizzazione che coinvolgano gli studenti e anche le loro famiglie e insegnanti. Come medici specialisti siamo profondamente convinti che l’educazione a stili di vita corretti debba trovare maggiore spazio all’interno della scuola italiana. Per questo ogni anno, nella città che ospita il nostro più importante appuntamento scientifico nazionale, promuoviamo un’iniziativa che ha ottenuto risultati molto interessanti. Dai un calcio al fumo può rappresentare un progetto virtuoso da estendere ad altre città della Penisola”.

Infine al congresso SIMRI di Bari ampio spazio è dedicato ad un tema di grande attualità scientifica ma anche sociale e politica: l’ambiente. “È dimostrato da numerosi studi scientifici come l’inquinamento sia determinante nell’aumentare l’incidenza di diverse patologie respiratorie - conclude il prof. Piacentini -. Si calcola che il 38% dei casi d’asma infantile potrebbe essere prevenuto attraverso una riduzione degli agenti inquinanti che respiriamo. Anche la qualità dell’aria degli ambienti indoor è estremamente importante e può influire, fin dai primissimi anni di vita, sull’insorgenza di infezioni respiratorie acute o allergie. Gli inquinanti sono molto pericolosi anche perché vanno ad agire sui meccanismi epigenetici della malattia e influenzano negativamente il genoma umano. Bisogna quindi tenere alta l’attenzione della comunità scientifica, dell’opinione pubblica e delle istituzioni (nazionali e internazionali) su un aspetto della pediatria che sarà sempre più importante nei prossimi anni”.