RICERCA TRA GLI OLTRE 10MILA ARGOMENTI
14 ottobre 2019
Ipertrofia prostatica benigna: solo un paziente su 5 segue le terapie
VENEZIA - In Italia sono più di 6 milioni i cittadini colpiti da ipertrofia prostatica benigna, fino all’80% degli uomini tra 70 e 80 anni, ma solo il 22,4% dei pazienti segue correttamente le terapie per la cura della malattia. La scarsa adesione ai trattamenti è dovuta anche alla sottovalutazione dei sintomi, considerati inevitabili perché legati all’età. Inoltre, molto spesso, il paziente ricorre a un pericoloso “fai da te”; pericoloso perché alcuni sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna sono comuni al cancro della prostata. Le conseguenze della mancata aderenza possono essere gravi, fino alla ritenzione urinaria acuta e a un inevitabile ricorso al bisturi.
Al congresso della Società Italiana di Urologia (SIU), in corso a Venezia fino a domani, sono presentati i risultati di uno studio, pubblicato su World Journal of Urology su più di 100 pazienti, che ha dimostrato, per la prima volta attraverso una doppia biopsia prostatica, il ruolo di un farmaco, l’estratto esanico di Serenoa repens nel ridurre in maniera statisticamente significativa, di circa il 30%, l’infiammazione che è all’origine della malattia. “È stata eseguita una prima biopsia prostatica in pazienti che poi sono stati divisi in 2 gruppi: uno trattato per sei mesi con estratto esanico di Serenoa repens e uno che non ha seguito nessuna terapia – spiega Vincenzo Ficarra, Ordinario di Urologia all’Università di Messina -. Dopo sei mesi, è stata eseguita una seconda biopsia: i pazienti che avevano ricevuto il trattamento presentavano una riduzione statisticamente significativa dei livelli di infiammazione. La dimostrazione è evidente sia a livello istologico che immuno-istochimico. Nella pratica clinica, questo si traduce in un netto miglioramento dei sintomi”.
“Necessità di alzarsi più volte durante la notte per urinare, urgenza di vuotare la vescica in modo frequente anche durante il giorno e getto di urina che diventa sempre più debole con una sensazione di mancato svuotamento sono i principali sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna, caratterizzata dall’ingrossamento della ghiandola prostatica – afferma Cosimo De Nunzio, Dipartimento di Urologia, Ospedale Sant’Andrea, Università la Sapienza (Roma) -. Molteplici fattori intervengono nello sviluppo della malattia: invecchiamento, modificazioni ormonali, insulino resistenza, aumentata attività del sistema nervoso simpatico e infiammazione prostatica cronica. Proprio quest’ultima svolge un ruolo chiave nel favorire la progressione dell’ipertrofia prostatica benigna ed è presente in 3 pazienti su 4 affetti da sintomi del tratto urinario inferiore (LUTS), caratteristici della malattia. L’infiammazione è associata a volume prostatico ingrossato e a sintomi più severi e può influenzare il trattamento medico. Per questo, deve essere tenuta in considerazione come obiettivo terapeutico e va curata sotto controllo medico. Solo il clinico è in grado di trattare l’ipertrofia prostatica benigna che, se trascurata, può progredire fino a causare ritenzione urinaria con l’impossibilità di vuotare la vescica”.
“La vittima di una prostata che cresce è proprio la vescica – continua Mauro Gacci, Dirigente Medico di Urologia presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze -. Quest’organo è costituito da tessuto muscolare, che può aumentare il proprio volume per vincere la resistenza che la prostata oppone allo svuotamento. Il rischio è di ‘sfiancare’ completamente la vescica e di far soffrire i reni. La prevenzione consiste in una diagnosi precoce, che si ottiene sottoponendosi a controlli periodici dopo i 40-50 anni e tempestivamente quando si manifestano problemi. È essenziale seguire un'alimentazione varia ed equilibrata, ricca di frutta, verdura e cereali integrali, ma povera di grassi saturi (carne rossa, formaggi e fritti), evitando peperoncino, birra, insaccati, spezie, pepe, superalcolici, caffè e crostacei. È importante inoltre bere a sufficienza, almeno due litri di acqua al giorno, e svolgere attività fisica moderata e regolare”.
“È dimostrato il ruolo centrale dell’estratto esanico di Serenoa repens anche in associazione con gli alfa litici – conclude Andrea Salonia, Urologia Università Vita-Salute San Raffaele (Milano) -. In particolare uno studio ha evidenziato l’efficacia della combinazione dell’estratto esanico di Serenoa repens con un alfa litico nel ridurre i sintomi rispetto all’alfa litico da solo. Sono stati coinvolti nella ricerca circa 180 pazienti trattati per 12 mesi. Sulla base dei numerosi dati di efficacia, l’ente regolatorio europeo (European Medicines Agency, EMA) ha redatto nel 2015 un report indicando l’estratto esanico come l’unico estratto di Serenoa repens supportato da sufficienti evidenze in grado di sostenerne un ampio utilizzo nell’ipertrofia prostatica benigna come farmaco di riconosciuta efficacia e sicurezza”.
Al congresso della Società Italiana di Urologia (SIU), in corso a Venezia fino a domani, sono presentati i risultati di uno studio, pubblicato su World Journal of Urology su più di 100 pazienti, che ha dimostrato, per la prima volta attraverso una doppia biopsia prostatica, il ruolo di un farmaco, l’estratto esanico di Serenoa repens nel ridurre in maniera statisticamente significativa, di circa il 30%, l’infiammazione che è all’origine della malattia. “È stata eseguita una prima biopsia prostatica in pazienti che poi sono stati divisi in 2 gruppi: uno trattato per sei mesi con estratto esanico di Serenoa repens e uno che non ha seguito nessuna terapia – spiega Vincenzo Ficarra, Ordinario di Urologia all’Università di Messina -. Dopo sei mesi, è stata eseguita una seconda biopsia: i pazienti che avevano ricevuto il trattamento presentavano una riduzione statisticamente significativa dei livelli di infiammazione. La dimostrazione è evidente sia a livello istologico che immuno-istochimico. Nella pratica clinica, questo si traduce in un netto miglioramento dei sintomi”.
“Necessità di alzarsi più volte durante la notte per urinare, urgenza di vuotare la vescica in modo frequente anche durante il giorno e getto di urina che diventa sempre più debole con una sensazione di mancato svuotamento sono i principali sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna, caratterizzata dall’ingrossamento della ghiandola prostatica – afferma Cosimo De Nunzio, Dipartimento di Urologia, Ospedale Sant’Andrea, Università la Sapienza (Roma) -. Molteplici fattori intervengono nello sviluppo della malattia: invecchiamento, modificazioni ormonali, insulino resistenza, aumentata attività del sistema nervoso simpatico e infiammazione prostatica cronica. Proprio quest’ultima svolge un ruolo chiave nel favorire la progressione dell’ipertrofia prostatica benigna ed è presente in 3 pazienti su 4 affetti da sintomi del tratto urinario inferiore (LUTS), caratteristici della malattia. L’infiammazione è associata a volume prostatico ingrossato e a sintomi più severi e può influenzare il trattamento medico. Per questo, deve essere tenuta in considerazione come obiettivo terapeutico e va curata sotto controllo medico. Solo il clinico è in grado di trattare l’ipertrofia prostatica benigna che, se trascurata, può progredire fino a causare ritenzione urinaria con l’impossibilità di vuotare la vescica”.
“La vittima di una prostata che cresce è proprio la vescica – continua Mauro Gacci, Dirigente Medico di Urologia presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze -. Quest’organo è costituito da tessuto muscolare, che può aumentare il proprio volume per vincere la resistenza che la prostata oppone allo svuotamento. Il rischio è di ‘sfiancare’ completamente la vescica e di far soffrire i reni. La prevenzione consiste in una diagnosi precoce, che si ottiene sottoponendosi a controlli periodici dopo i 40-50 anni e tempestivamente quando si manifestano problemi. È essenziale seguire un'alimentazione varia ed equilibrata, ricca di frutta, verdura e cereali integrali, ma povera di grassi saturi (carne rossa, formaggi e fritti), evitando peperoncino, birra, insaccati, spezie, pepe, superalcolici, caffè e crostacei. È importante inoltre bere a sufficienza, almeno due litri di acqua al giorno, e svolgere attività fisica moderata e regolare”.
“È dimostrato il ruolo centrale dell’estratto esanico di Serenoa repens anche in associazione con gli alfa litici – conclude Andrea Salonia, Urologia Università Vita-Salute San Raffaele (Milano) -. In particolare uno studio ha evidenziato l’efficacia della combinazione dell’estratto esanico di Serenoa repens con un alfa litico nel ridurre i sintomi rispetto all’alfa litico da solo. Sono stati coinvolti nella ricerca circa 180 pazienti trattati per 12 mesi. Sulla base dei numerosi dati di efficacia, l’ente regolatorio europeo (European Medicines Agency, EMA) ha redatto nel 2015 un report indicando l’estratto esanico come l’unico estratto di Serenoa repens supportato da sufficienti evidenze in grado di sostenerne un ampio utilizzo nell’ipertrofia prostatica benigna come farmaco di riconosciuta efficacia e sicurezza”.
13 ottobre 2019
Acidosi nell'insufficienza renale cronica
Correggi l'acidosi, in quanto questa aumenta il turnover osseo ed il catabolismo muscolare.
Inizia il trattamento con il bicarbonato quando il livello (di bicarbonato) é inferiore a 15, in pazienti non in emodialisi.
Dose iniziale: bicarbonato (NAHCO3), 650 mg per os 3 volte al di, l'obiettivo del livello di bicarbonato deve essere maggiore di 20.
Analisi retrospettive tra azitromicina versus levofloxacina nel trattamento della Legionella pneumophila
La Legionella pneumophila è spesso associata a una polmonite che minaccia la vita, responsabile di una morbilità e mortalità significative.
Analisi retrospettive hanno dimostrato che l'azitromicina sembra avere efficacia clinica simile alla levofloxacina nel trattamento della polmonite causata da Legionella
Ittero neonatale, cause
Bilirubina indiretta elevata:
a) Carenza di glicuroniltransferasi
-normale nel neonato prematuro, specialmente se vi é aumento della circolazione enteroepatica
-carenza congenita (sindrome di Crigler-Najar)
b) Incompatibilità ABO ed Rh
c) Ittero indotto dal latte materno (pregnan-3, 20-diol), non ha mai bisogno di trattamento, non importa quanto sia elevato
d) Ipotiroidismo (cretinismo)
e) Farmaco indotto, ad esempio, da vitamina K in eccesso o da cloramfenicolo (sindrome del bambino grigio)
Bilirubina diretta elevata:
a) Infezioni
-sepsi batterica
-infezione intrauterina come sifilide, e infezioni TORCH (TOxoplasma, rosolia, CMV, Herpes), che tipicamente elevano prove di funzionalitá epatica e bilirubina diretta
-infezione acquisita perinatalmente come herpes, eenterovirus, epatite B
b) Ostruzione biliare
11 ottobre 2019
Presentazione clinica dell'infarto del miocardio
Il sintomo di allarme dell'infarto del miocardio è il dolore toracico, localizzato classicamente, al centro del petto o in regione epigastrica, che può irradiarsi al collo e alle spalle, alla mascella, alla schiena o alle braccia.
Esso é in genere descritto come una grave e prolungata pressione, schiacciamento, bruciore, o disagio costrittivo.
Tuttavia, molti pazienti utilizzano diverse descrizioni, oltre che dolore, anche bruciore, ripienezza, o sensazione di indigestione.
I sintomi di accompagnamento possono includere nausea, vomito, sudorazione, dispnea e sensazione di stordimento.
Non tutti i pazienti, comunque, presentano i sintomi tipici dell'infarto.
Fino al 25% degli infarti non fatali sono silenti o si manifestano con sintomi vaghi e atipici.
Le presentazioni atipiche, che si verificano più comunemente nelle donne, negli anziani e nei pazienti con diabete mellito, sono caratterizzate da stato di grave debolezza, insufficienza cardiaca, manifestazioni neurologiche derivanti da ipoperfusione cerebrale (syncope e cambiamenti dello stato mentale), e raramente, da evidenza di embolizzazione periferica.
Tumori che rispondono alla chemioterapia
Cancro colon-retto
Leucovorin + fluorouracile + irinotecan;
Leucovorin + fluorouracile + oxaliplatino
Melanoma
Cisplatin + vinblastina + dacarbazina (o temozolamide) + alfa - interferone + interleuchina 2
Sarcoma tessuti molli
ifosfamide ad alto dosaggio
Carcinoma ovarico (stadio iii/iv)
paclitaxel + cisplatino; paclitaxel + carboplatino
Cancro polmone non a piccole cellule
Cisplatino o carboplatino + paclitaxel
L'ematologo Attilio Guarini premiato al Digital Health Summit
L’importante riconoscimento è stato assegnato al dottor Guarini da una giuria presieduta da Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica Sacro Cuore e presidente della World federations of public health association. A consegnarlo, Giovanni Gorgoni, direttore generale dell’AReSS Puglia, Agenzia regionale strategica per la salute ed il sociale. A darne notizia è il direttore generale dello stesso Istituto, dottor Antonio Delvino, che esprime grande soddisfazione per il Premio WinE: “Il premio arriva a conclusione di un percorso pluriennale che l’Istituto ha intrapreso nel settore Smart Health.
Le decisioni assunte nel 2016 dal Presidente della Giunta Regionale hanno permesso all’IRCCS di rispondere pienamente alla sua missione di assistenza e di ricerca”. A conquistare la giuria è stato il lavoro compiuto da Attilio Guarini e dal suo staff sulla deospedalizzazione del paziente. Come spiega lo stesso ematologo barese: « il nostro è un progetto pensato per ridurre i tempi di degenza in ospedale e per ridurre gli accessi ambulatoriali ad alcuni subset di pazienti che necessitano di controlli frequenti. Si realizza l’Ospedale Diffuso’ portando tutta una seria di strumenti a casa del paziente, con cui si possono eseguire esami di laboratorio e monitorare i parametri vitali (ECG, emogas, etc) oltre che un sistema di videoconferenza: tutti i dati vengono trasmessi in tempo reale in Ospedale, si parla con il paziente e da remoto si può modulare la terapia.
Si realizza così in assoluta sicurezza una visita virtuale. Un progetto nato nel l'ambito del MIUR Smart Health 2.0 che grazie al supporto del 5G stiamo sviluppando e portare avanti». La quarta edizione del Digital Health Summit, in programma a Milano dal 9 all’11 ottobre è evento di riferimento per l’ecosistema della sanità italiana e chiama a raccolta istituzioni, relatori di fama ed esperti di settore nazionali ed internazionali, che si confrontano su innovazione in ambito socio-sanitario dal punto di vista organizzativo, di processo e digitale. A organizzarlo sono NetConsulting Cube, GGallery Group e AISIS (Associazione Italiana Sistemi Informativi in Sanità).
TAC, con o senza mezzo di contrasto?
Si usa il mezzo di contrasto e.v. per la valutazione di grossi vasi, mediastino, trauma toracico, empiemi e masse ilari
Una TAC senza contrasto puó essere adeguato per la valutazione dei noduli polmonari periferici e di una malattia parenchimale polmonare.
In caso di embolia polmonare o di dissezione aortica: è usato il mezzo di contrasto; un ago 18 - 20 è richiesto solitamente per un'infusione rapida.
Clonazepam
Usi: antiepilettico, sedativo, tremore, sindrome delle gambe senza riposo
Categoria: benzodiazepina
Confezioni: compresse da 0,5 mg, 1 mg, 2 mg
Dosaggio: dose iniziale 1,5 mg/die in 3 dosi divise; aumentare di 0,5 - 1 mg ogni tre gg.; dose massima: 20 mg/die
Effetti indesiderati: sonnolenza, depressione respiratoria, vertigini, atassia, disartria, disturbi della memoria, affaticamento, ridotta libido, anoressia, rinite, sinusite, xerostomia, eruzioni cutanee
Precauzioni
Monitorare periodicamente emocromo e prove di funzionalitá epatica durante la terapia a lungo termine per segnalati rapporti di neutropenia e ittero.
Clonazepam può aumentare l'incidenza di crisi tonico - clonica generalizzata in pazienti con tipi di crisi multiple. Eventualmente dovrà aggiungersi un altro antiepilettico.
Aumento della salivazione: usare con cautela i pazienti con difficoltà respiratorie.
Interazioni
Alcool, depressivi del SNC, e narcotici aumentano gli effetti sul SNC; antiacidi, rifampicina e teofillina diminuiscono i livelli delle benzodiazepine
Probenecid e scopolamina aumentano i livelli di benzodiazepine
Aumenta i livelli di digossina e fenitoina
Controindicazioni
gravi malattie epatiche, glaucoma ad angolo stretto, gravidanza, depressione respiratoria
Insufficienza renale, cause postrenali
Uretere e bacinetto renale
Ostruzione intrinseca:
coaguli di sangue
calcoli
papille (diabete, malattia a cellule falciforme, nefropatia da analgesici)
infiammatorie: fungus ball ovvero bezoario
Ostruzione estrinseca:
neoplasie
fibrosi retroperitoneale
iatrogenica: legatura involontaria degli ureteri
Vescica
ipertrofia prostatica o neoplasia
vescica neurogena
coaguli di sangue
cancro della vescica
Uretra
stenosi
valvole congenite
10 ottobre 2019
Pneumologia infantile: ogni anno 111mila ricoveri ospedalieri
BARI – Le malattie respiratorie infantili impattano sempre più il nostro sistema sanitario nazionale. Lo scorso anno hanno causato oltre 111mila ricoveri ospedalieri, pari al 14% di tutte le degenze registrate tra gli under 14 residenti nella Penisola. Non solo. Sempre nel 2018 un bambino su cinque ha assunto, almeno una volta, un farmaco per curare disturbi e patologie come asma, polmonite, bronchiolite, riniti allergiche o pertosse. Da questi numeri nasce la necessità di migliorare la formazione e la cooperazione tra tutti i pediatri, sia ospedalieri che territoriali, sulla gestione di queste malattie. È quanto emerge dalla prima giornata del 23° congresso nazionale della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI).
Da oggi fino a sabato, oltre 500 medici italiani e stranieri si riuniscono a Bari per fare il punto su un sempre maggiore problema di salute pubblica. “Ben il 26% di tutti i medicinali prescritti a bambini e adolescenti sono per la cura delle malattie respiratorie - afferma il prof. Giorgio Piacentini, Presidente Nazionale della SIMRI -. Negli ultimi anni la ricerca medica ha consentito la messa a punto di trattamenti estremamente efficaci in grado di controllare anche le patologie più gravi. Uno dei nostri principali obiettivi deve essere quindi favorire il più possibile l’appropriatezza prescrittiva e questo può avvenire anche grazie ad una maggiore collaborazione tra lo specialista ospedaliero e il pediatra di famiglia.
Le scelte terapeutiche devono essere più possibile condivise, tra i diversi livelli di specialistica, soprattutto quando il paziente necessita un continuo aumento della cura per mantenere sotto controllo la patologia. Si tratta di una condizione molto frequente e che se non viene correttamente gestita può determinare riacutizzazioni della malattia e ricoveri in strutture sanitarie specializzate”. “La cooperazione con il sistema delle cure primarie deve essere potenziata anche per l’assistenza ai pazienti colpiti da patologie potenzialmente letali - aggiunge il prof. Fabio Cardinale, Coordinatore scientifico del Congresso e Direttore della UOC di Pediatria, Pneumologia Pediatrica e PS dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari -. L’asma grave può colpire fino al 5% del totale dei casi riscontrati tra i giovanissimi. Grazie ai farmaci biologici, recentemente introdotti, possiamo garantire una buona aspettativa e qualità di vita. Sono terapie estremamente innovative e mirate che vanno a contrastare solo alcuni dei meccanismi all’origine della patologia”.
Per il quinto anno di fila la SIMRI, in occasione del suo congresso nazionale, promuove il progetto "Dai un calcio al fumo". Sabato a Bari si terrà un evento pubblico che vedrà la partecipazione di oltre 100 studenti e insegnanti degli Istituti Perone-Levi, Borsellino-Falcone e Umberto I San Nicola. Gli alunni presenteranno i loro elaborati (disegni e filmati) realizzati, nel corso dell’anno scolastico, contro il tabagismo giovanile. A seguire potranno prendere letteralmente a “calci il fumo” abbattendo dei birilli a forma di sigarette, sistemati come barriera su mini aree di rigore. Inoltre per tutta la durata dell’evento di Bari è presente e attivo uno spazio educativo e informativo dedicato a bambini ed adolescenti. “La lotta alle malattie respiratorie deve cominciare contrastando un vizio molto pericoloso e ancora troppo diffuso - sottolinea la prof.ssa Elisabetta Bignamini, Vice Presidente della SIMRI -. L’11% degli adolescenti del nostro Paese fuma regolarmente e di questi ben la metà ha iniziato prima dei 14 anni. La prevenzione dei danni del tabacco deve quindi partire dall’ambiente scolastico attraverso attività di sensibilizzazione che coinvolgano gli studenti e anche le loro famiglie e insegnanti. Come medici specialisti siamo profondamente convinti che l’educazione a stili di vita corretti debba trovare maggiore spazio all’interno della scuola italiana. Per questo ogni anno, nella città che ospita il nostro più importante appuntamento scientifico nazionale, promuoviamo un’iniziativa che ha ottenuto risultati molto interessanti. Dai un calcio al fumo può rappresentare un progetto virtuoso da estendere ad altre città della Penisola”.
Infine al congresso SIMRI di Bari ampio spazio è dedicato ad un tema di grande attualità scientifica ma anche sociale e politica: l’ambiente. “È dimostrato da numerosi studi scientifici come l’inquinamento sia determinante nell’aumentare l’incidenza di diverse patologie respiratorie - conclude il prof. Piacentini -. Si calcola che il 38% dei casi d’asma infantile potrebbe essere prevenuto attraverso una riduzione degli agenti inquinanti che respiriamo. Anche la qualità dell’aria degli ambienti indoor è estremamente importante e può influire, fin dai primissimi anni di vita, sull’insorgenza di infezioni respiratorie acute o allergie. Gli inquinanti sono molto pericolosi anche perché vanno ad agire sui meccanismi epigenetici della malattia e influenzano negativamente il genoma umano. Bisogna quindi tenere alta l’attenzione della comunità scientifica, dell’opinione pubblica e delle istituzioni (nazionali e internazionali) su un aspetto della pediatria che sarà sempre più importante nei prossimi anni”.
Da oggi fino a sabato, oltre 500 medici italiani e stranieri si riuniscono a Bari per fare il punto su un sempre maggiore problema di salute pubblica. “Ben il 26% di tutti i medicinali prescritti a bambini e adolescenti sono per la cura delle malattie respiratorie - afferma il prof. Giorgio Piacentini, Presidente Nazionale della SIMRI -. Negli ultimi anni la ricerca medica ha consentito la messa a punto di trattamenti estremamente efficaci in grado di controllare anche le patologie più gravi. Uno dei nostri principali obiettivi deve essere quindi favorire il più possibile l’appropriatezza prescrittiva e questo può avvenire anche grazie ad una maggiore collaborazione tra lo specialista ospedaliero e il pediatra di famiglia.
Le scelte terapeutiche devono essere più possibile condivise, tra i diversi livelli di specialistica, soprattutto quando il paziente necessita un continuo aumento della cura per mantenere sotto controllo la patologia. Si tratta di una condizione molto frequente e che se non viene correttamente gestita può determinare riacutizzazioni della malattia e ricoveri in strutture sanitarie specializzate”. “La cooperazione con il sistema delle cure primarie deve essere potenziata anche per l’assistenza ai pazienti colpiti da patologie potenzialmente letali - aggiunge il prof. Fabio Cardinale, Coordinatore scientifico del Congresso e Direttore della UOC di Pediatria, Pneumologia Pediatrica e PS dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari -. L’asma grave può colpire fino al 5% del totale dei casi riscontrati tra i giovanissimi. Grazie ai farmaci biologici, recentemente introdotti, possiamo garantire una buona aspettativa e qualità di vita. Sono terapie estremamente innovative e mirate che vanno a contrastare solo alcuni dei meccanismi all’origine della patologia”.
Per il quinto anno di fila la SIMRI, in occasione del suo congresso nazionale, promuove il progetto "Dai un calcio al fumo". Sabato a Bari si terrà un evento pubblico che vedrà la partecipazione di oltre 100 studenti e insegnanti degli Istituti Perone-Levi, Borsellino-Falcone e Umberto I San Nicola. Gli alunni presenteranno i loro elaborati (disegni e filmati) realizzati, nel corso dell’anno scolastico, contro il tabagismo giovanile. A seguire potranno prendere letteralmente a “calci il fumo” abbattendo dei birilli a forma di sigarette, sistemati come barriera su mini aree di rigore. Inoltre per tutta la durata dell’evento di Bari è presente e attivo uno spazio educativo e informativo dedicato a bambini ed adolescenti. “La lotta alle malattie respiratorie deve cominciare contrastando un vizio molto pericoloso e ancora troppo diffuso - sottolinea la prof.ssa Elisabetta Bignamini, Vice Presidente della SIMRI -. L’11% degli adolescenti del nostro Paese fuma regolarmente e di questi ben la metà ha iniziato prima dei 14 anni. La prevenzione dei danni del tabacco deve quindi partire dall’ambiente scolastico attraverso attività di sensibilizzazione che coinvolgano gli studenti e anche le loro famiglie e insegnanti. Come medici specialisti siamo profondamente convinti che l’educazione a stili di vita corretti debba trovare maggiore spazio all’interno della scuola italiana. Per questo ogni anno, nella città che ospita il nostro più importante appuntamento scientifico nazionale, promuoviamo un’iniziativa che ha ottenuto risultati molto interessanti. Dai un calcio al fumo può rappresentare un progetto virtuoso da estendere ad altre città della Penisola”.
Infine al congresso SIMRI di Bari ampio spazio è dedicato ad un tema di grande attualità scientifica ma anche sociale e politica: l’ambiente. “È dimostrato da numerosi studi scientifici come l’inquinamento sia determinante nell’aumentare l’incidenza di diverse patologie respiratorie - conclude il prof. Piacentini -. Si calcola che il 38% dei casi d’asma infantile potrebbe essere prevenuto attraverso una riduzione degli agenti inquinanti che respiriamo. Anche la qualità dell’aria degli ambienti indoor è estremamente importante e può influire, fin dai primissimi anni di vita, sull’insorgenza di infezioni respiratorie acute o allergie. Gli inquinanti sono molto pericolosi anche perché vanno ad agire sui meccanismi epigenetici della malattia e influenzano negativamente il genoma umano. Bisogna quindi tenere alta l’attenzione della comunità scientifica, dell’opinione pubblica e delle istituzioni (nazionali e internazionali) su un aspetto della pediatria che sarà sempre più importante nei prossimi anni”.
Quando una radiografia del torace non garantisce la diagnosi....
I sintomi associati ad una normale radiografia del torace non garantiscono che il paziente sia libero da una malattia polmonare; questo dimostra che la radiografia non è sempre un test molto sensibile.
Le anomalie diffuse possono non essere evidenziabili su di una radiografia toracica, ma possono essere rilevate mediante le prove di funzionalità polmonare o una TAC ad alta risoluzione.
La tosse, la pleurite, l'emoftoe e l'ipossia sono tutti segni classici dell'embolia polmonare, che di solito si presenta con una radiografia del torace normale
La tosse persistente può essere causata da una massa mediastinica che non è ben localizzata sulla radiografia toracica e può essere visualizzata solo mediante TAC
Botulismo
Presentazione e decorso clinico
La tossina botulinica blocca l'emissione di acetilcolina ed in definitiva, la neurotrasmissione, legandosi al terminale presinaptico dei nervi a livello della giunzione neuromuscolare e dei siti autonomici colinergici.
Entro 24 ore e fino a diversi giorni dopo l'esposizione mediante ingestione o anche inalazione, si sviluppano i sintomi, a cominciare da una paralisi bulbare caratterizzata da disartria, disfagia, visione offuscata e ptosi.
A seconda della dose di tossina ingerita, le manifestazioni cliniche variano da una sintomatologia sfumata a casi molto severi che possono concludersi anche con un esito fatale (circa il 5%).
Con il progredire della malattia, vengono colpiti i muscoli scheletrici per cui si manifesta una paralisi flaccida simmetrica, discendente che puó culminare in un insufficienza respiratoria.
Valutazione diagnostica
L'esame fisico rivela un un paziente afebbrile, vigile e orientato.
Sono presenti paralisi bulbare e paralisi flaccida mentre la sensibilitá rimane intatta.
I test di laboratorio non sono generalmente utili nella diagnosi precoce dell'intossicazione botulinica. La tossina puó essere identificata nel siero o nelle feci del paziente con test immunologici. Anche l’agente patogeno puó essere isolato direttamente.
Profilassi e terapia
Il botulino può essere presente in cibi inscatolati o conservati, soprattutto di produzione domestica e, più raramente, industriale.
Ricordare che le conserve preparate in casa (per esempio le verdura sott’olio) sono tra i prodotti in cui più facilmente può riscontrarsi la presenza della tossina botulinica.
La tossina botulinica viene distrutta alle alte temperature e, quindi, la sterilizzazione dei cibi in vasetti e in scatola, tramite bollitura per almeno 10 minuti, ne garantisce l’eliminazione.
Il trattamento della tossina botulinica è possibile con la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi.
L’antitossina botulinica è disponibile presso il Ministero della Salute.
L'insufficienza respiratoria è la causa più comune di morte dovuta alla tossina botulinica
Pertanto, l'assistenza mediante ventilazione meccanica è il trattamento più importante.
Poiché il recupero può richiedere settimane o mesi, dovrá essere necessaria una assistenza in terapia intensivo per un periodo di tempo prolungato.
Attualmente vengono sviluppati vaccini ricombinanti.
Controllo dell'infezione
Il botulismo non è trasmissibile da individuo a individuo; pertanto, non sono necessarie procedure speciali di isolamento per i pazienti affetti dalla malattia.
Per curiositá: l'autore é stato partecipe nella diagnosi di un caso di botulismo durante la sua decennale esperienza clinica.
9 ottobre 2019
Creme e maschere: come prendersi cura della pelle dopo l'estate
L’estate è finita, come curare la pelle al ritorno dalle vacanze
La fine delle vacanze sancisce anche l’inizio di una nuova
beauty routine per la propria pelle, dopo il caldo, il mare e il sole
l’epidermide ha infatti bisogno di maggior cura e attenzione per tornare sana e
luminosa. Con la fine dell’estate la pelle può apparire ancora abbronzata ma
risulta in realtà anche molto disidratata e secca, inoltre, il colorito dorato
e luminoso svanisce in realtà molto velocemente una volta rientrati in città e nonostante
l’utilizzo assiduo di una crema doposole che ha lo scopo di mantenere la
tintarella il più a lungo possibile, lasciando il posto a un incarnato spento e
sbiadito.
Dopo un’intensa stagione balneare l’epidermide ha una grande
necessità di essere idratata e nutrita in profondità attraverso l’uso costante
di prodotti più ricchi. Per prendersi cura del proprio incarnato, scongiurando
la disidratazione, evitare il grigiore tipico dell’autunno e bloccare il
processo di invecchiamento cutaneo dovuto all’aumento della produzione di
radicali liberi, è opportuno seguire un rigido programma preciso e schematico
di pulizia e idratazione della pelle che, in breve tempo, apporterà alla pelle
tutti i benefici di cui ha bisogno.
Curare con maggiore attenzione la pelle in questo periodo
dell’anno significa aiutare il fisiologico rinnovamento cellulare e puntare
alla massima idratazione. La routine per avere una pelle perfetta passa senza
alcun dubbio attraverso l’utilizzo di uno scrub viso una o due volte la settimana,
con lo scopo di purificare a fondo l’epidermide e liberarla dalle cellule morte
accumulate e che impediscono alla pelle di respirare. Quindi servirebbe una
buona maschera viso, indispensabile per restituire idratazione ed elasticità e
infine da una buona crema che rivitalizzi la pelle mantenendola morbida e
luminosa.
Creme e maschere viso per prendersi cura della pelle dopo l’estate
L’utilizzo uno o due volte la settimana di uno scrub
levigante seguito da una maschera purificante e nutriente è ciò che serve
maggiormente alla tua pelle per darle l’idratazione e il nutrimento necessari
dopo lo stress dell’estate causato dai raggi solari, dal sale e dal cloro.
Contrariamente a quanto si pensi, fare un scrub leggero che
elimini tutte le cellule morte appena rientrati dalle vacanze dona luminosità e
non intacca la tintarella guadagnata durante le giornate al mare; il delicato
processo di esfoliazione renderà infatti l’epidermide più radiosa e pronta a
ricevere i trattamenti successivi ricostituenti. L’applicazione di una maschera
ristrutturante e nutriente, da spalmare direttamente con le mani o con
l’ausilio di un pennello piatto, oppure di quelle in tessuto, arricchite di
principi attivi è poi fondamentale per donare nuova vita al viso e dare degli
ottimi risultati in breve tempo.
La scelta di prodotti molto
idratanti e nutrienti come quelli che si possono trovare su www.vichy.it
può essere la chiave giusta per una pelle perfetta anche in autunno;
l’applicazione serale prima di andare a dormire favorirà l’assorbimento dei
principi attivi durante la notte, garantendo al trattamento scelto di ottenere
dei risultati ottimali.
È importante precisare inoltre che la pelle, di ritorno
dalle vacanze, ha bisogno di un nutrimento costante; l’utilizzo di una buona
crema idratante da applicare mattino e sera risponde a quell’esigenza di
idratazione ricca senza appesantire e a quella sensazione di piacevole di
freschezza sul volto. La scelta di una crema che sia allo stesso tempo
illuminante può dare quel tocco in più rendendo l’incarnato radioso e
valorizzando l’abbronzatura.
Definizioni in ginecologia
Menorragia: mestruazioni prolungate (> 7 giorni) o abbondanti (> 80 ml)
Metrorragia: emorragia irregolare
Menometrorragia: mestruazioni prolungate o abbondanti ed emorragie irregolari
Polimenorrea: mestruazioni ad intervalli inferiori a 21 giorni
Oligomenorrea: mestruazioni ad intervalli superiori a 35 giorni
Sanguinamento uterino disfunzionale: é la causa più comune di sanguinamento uterino anomalo in adolescenti ed in donne in perimenopausa. É una diagnosi di esclusione. Oltre il 90% dei casi é anovulatorio il resto è ovulatorio.
Metrorragia: emorragia irregolare
Menometrorragia: mestruazioni prolungate o abbondanti ed emorragie irregolari
Polimenorrea: mestruazioni ad intervalli inferiori a 21 giorni
Oligomenorrea: mestruazioni ad intervalli superiori a 35 giorni
Sanguinamento uterino disfunzionale: é la causa più comune di sanguinamento uterino anomalo in adolescenti ed in donne in perimenopausa. É una diagnosi di esclusione. Oltre il 90% dei casi é anovulatorio il resto è ovulatorio.
Campanelli d'allarme in caso di stipsi
Perdita di peso
Uso di lassativi ad alte dosi per gestire la patologia
Anemia, o sangue rosso brillante dal retto, o sangue occulto positivo
Incontinenza fecale
Dolore addominale
Storia familiare di cancro al colon
Stipsi persistente, nonostante la terapia
A meno che non siano presenti campanelli d'allarme, all'inizio tratta la stipsi con prudenza.
Uso di lassativi ad alte dosi per gestire la patologia
Anemia, o sangue rosso brillante dal retto, o sangue occulto positivo
Incontinenza fecale
Dolore addominale
Storia familiare di cancro al colon
Stipsi persistente, nonostante la terapia
A meno che non siano presenti campanelli d'allarme, all'inizio tratta la stipsi con prudenza.
Sclerosi multipla, variante Marburg
La sclerosi multipla, variante Marburg, è un processo demielinizzante acuto e fulminante che conduce ad una disabilità avanzata e che freuentemente progredisce inesorabilmente verso la morte in 1-2 anni, fatta eccezione per alcuni casi in cui si è giunti ad una condizione di stabilità in tre anni.
È risultata rispondere al mitoxantrone ed all'alemtuzumab, come anche alle cellule staminali.
Encefalopatie, cause
L'esito finale comune di tutte le cause di encefalopatia è una diffusa disfunzione neuronale di natura strutturale o funzionale.
Molte condizioni sono reversibili e portano ad una buona prognosi se trattate in modo tempestivo.
Le cause di encefalopatia
Insufficienza di organi (ad esempio, encefalopatia epatica, ipossia, ipercapnia, uremia).
Infezioni: sistemiche (ad esempio, tratto urinario, polmonite, sepsi) o che coinvolgono il sistema nervoso centrale (ad esempio, meningite, encefalite).
Ingestione o sospensione di tossine: articolare attenzione si deve prestare all'alcol, alle benzodiazepine, agli anticolinergici, ai neurolettici, agli antibiotici (come i fluorchinoloni) e alle droghe ricreative.
Disturbi metabolici: stati iperosmolare, ipernatremia, iponatremia, iperglicemia, ipoglicemia, ipercalcemia, ipoposofomia, acidosi, alcalosi, errori congeniti del metabolismo.
Endocrinopatie: ipertiroidismo, ipotiroidismo, sindrome di Cushing, insufficienza surrenale, insufficienza ipofisaria.
Neoplasie: tumori del sistema nervoso centrale, primitivi o metastatici; effetti di tumori distanti (ad es. encefalite limbica paraneoplastica).
Carenze nutrizionali, per lo più in alcolisti e pazienti cronici, come carenza di vitamina B1 (encefalopatia di Wernicke).
Convulsioni: stato posticotale, stato epilettico non convulsivo, convulsioni parziali complesse, assenze.
Traumi: commozione cerebrale, contusione, ematoma subdurale, ematoma epidurale, lesioni assonali diffuse.
Vascolari: ictus ischemico ed emorragico, vasculite, trombosi venosa, encefalopatia postanossica.
Malattie psichiatriche: psicosi acuta, depressione con manifestazioni psichiatriche.
Malattie demielinizzanti acuta: encefalomielite acuta, sclerosi multipla tumefattiva (la sclerosimaligna di Marburg, anche conosciuta come variante di Marburg della sclerosi multipla, sclerosi multipla tumefattivao sclerosi multiplafulminante acuta, è uno dei disturbi borderline della sclerosi multipla)
Altre malattie autoimmuni: encefalite autoimmune (associata ad anticorpi come anticorpi anti-NMDA), cerebrite da lupus, vasculite cerebrale (angioite primitiva del sistema nervoso centrale [CNS] di una vasculite cerebrale secondaria).
Altre cause: encefalopatia ipertensiva, stato postoperatorio, privazione del sonno.
Sanguinamento gastrointestinale acuto inferiore (sangue dal retto)
Le cause
La diverticulosi è la causa più comune di di emorragia gastrointestinale (GI) inferiore
Le emorroidi interne sono la seconda causa più comune
Il 15% dei sanguinamenti inferiori sono dovuti ad emorragia del tratto GI superiore.
I fattori di rischio
I fattori di rischio comprendono l'uso di FANS, l'uso di aspirina, l'abuso di alcol, le neoplasie gastrointestinali, la fibrillazione atriale, le coagulopatie, i precedenti sanguinamenti gastrointestinali, la cirrosi, la stipsi, le malformazioni congenite, l'esposizione alle radiazioni, una recente malattia infettiva, un recente viaggio, l'aneurisma dell'aorta addominale e la malattia intestinale infiammatoria.
La presentazione clinica
Si dovrebbe prestare attenzione alla storia clinica per supporre l'ubicazione e l'eziologia dell'emorragia.
Per esempio:
la perdita di peso e il dolore addominale suggeriscono una malattia intestinale infiammatoria;
la recente riparazione di un aneurisma dell'aorta addominale, specialmente con la storia di un sanguinamento in atto o recente, solleva sospetti su una fistola aortoenterica!
una storia di cirrosi suggerisce che il sanguinamento é causato dall'ipertensione portale, ad esempio, da varici.
Quale tratto gastrointestinale sospettare
Il sangue rosso brillante è tipicamente dovuto ad un sanguinamento in atto (fresco) dal tratto gastrointestinale superiore, oppure più frequentemente dal colon distale o da una patologia anorettale.
La melena invece proviene solitamente dal tratto GI superiore, dal piccolo intestino, o dal colon prossimale
L'anamnesi e le prime indagini
Raccogliere un'anamnesi dettagliata dei farmaci assunti, annotare fans o altri farmaci che possono causare o mimare ( per es. il ferro!) un'emorragia gastrointestinale nonché i beta bloccanti che possono mascherare tachicardia nel corso di una perdita di sangue significativa.
Il medico deve innanzitutto verificare i segni vitali, compresa la PA in ortostasi, se stabile.
Controllare immediatamente i segni vitali, un pallore cutaneo e i segni di deplezione di volume, come il ritardato riempimento capillare ed il turgore e l'elasticità della cute.
Osservare le stigmate di una malattia epatica, come la telangiectasie e l'ittero.
Auscultare i suoni intestinali. L'assenza di suoni intestinali può indicare la perforazione.
Palpare l'addome per mettere in evidenza dolore, masse e epatosplenomegalia.
Deve essere inoltre prontamente eseguito un esame rettale, osservando la presenza di sangue, la quantitá del sanguinamento, le masse, le emorroidi, la dolorabilitá e i cambiamenti di colore della cute.
Se non è visibile emorragia, eseguire il test per sangue occulto
Assicurarsi che l'emorragia sia, effettivamente, gastrointestinale, escludendo quindi ematuria, sanguinamento vaginale e ferite.
8 ottobre 2019
Vasodilatatori
Epoprostenolo
Fenoldopam
Idralazina
Isosorbide dinitrato
Mononitrato di isosorbide
Minoxidil
Nesiritide
Nitroglicerina
Nitroprussiato
Tolazolina
Fenoldopam
Idralazina
Isosorbide dinitrato
Mononitrato di isosorbide
Minoxidil
Nesiritide
Nitroglicerina
Nitroprussiato
Tolazolina
Insulina glargine, come si somministra
Iniziare con 10 u la sera prima di andare a letto ed aumentare di 5 - 10 u., ogni sera, fino al controllo della glicemia
Puó essere somministrata con insulina short acting o antidiabetici orali
7 ottobre 2019
Insufficienza cardiaca con frazione di eiezione normale
La maggior parte dei pazienti con insufficienza cardiaca ha una frazione di eiezione ventricolare sinistra a riposo bassa.
Una minoranza significativa, tuttavia, ha una normale frazione di eiezione
In alcuni pazienti, la frazione di eiezione può essere normale nel momento in cui viene misurata, ma anomala quando si sviluppavano i sintomi; questi pazienti possono presentare infatti ischemia transitoria, aritmie, esposizione tossica (ad esempio all'alcol) o ipertensione grave.
Altri pazienti possono avere una frazione di eiezione normale, ma insufficienza cardiaca correlata al rigurgito mitralico.
In altri pazienti, la diagnosi di insufficienza cardiaca può essere errata e i sintomi possono avere altre cause, come per es. la malattia polmonare.
Ancora, in altri pazienti, una varietà di disturbi diversi può portare a un rilassamento e ad una conformazione ventricolare anomala, una maggiore rigidità vascolare e/o ad una riduzione della clearance renale del sodio, con conseguente elevazione delle pressioni di riempimento ventricolare e ipertensione venosa polmonare e capillare.
Tali pazienti non possono aumentare la gittata cardiaca in risposta allo stress senza aumenti eccessivi della pressione di riempimento del ventricolo sinistro e della congestione polmonare associata.
Eziologia
La singola eziologia più comune è l'ipertensione.
Le cardiomiopatie restrittive sono causate da condizioni come sarcoidosi, amiloidosi, emocromatosi e lesioni da radiazioni.
Altre cause includono cardiomiopatia ipertrofica e costrizione pericardica.
L'ecocardiografia può suggerire una funzione diastolica anormale in un paziente con un miocardio ispessito, una condizione predisponente o malattia pericardica.
Il candesartan ha mostrato una tendente riduzione dell'endpoint primario della mortalità cardiovascolare o del ricovero per insufficienza cardiaca in questi pazienti, ma questa evidenza purtroppo non ha raggiunto un significato statistico
Sono in corso una serie di studi supplementari.
Sulla base di considerazioni fisiologiche, così come in base ai risultati in pazienti con ipertensione e Ipertrofia ventricolare sinistra, il consenso generale è quello di raccomandare un ACEinibitore o un ARB in pazienti con insufficienza cardiaca, frazione di eiezione conservata, e una storia di ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione normale, i diuretici sono spesso necessari per normalizzare l'equilibrio dei liquidi.
Le dosi devono essere titolate con attenzione perché questi pazienti sono spesso sensibili al volume e molti hanno una funzione renale marginale.
L'ipertensione deve essere gestita in modo aggressivo (é importante nel contempomonitorare attentamente la funzione renale)
Nei pazienti che continuano ad essere ipertesi nonostante gli ACEinibitori e i diuretici, è necessario considerare un beta-bloccante o un bloccante del calcio.
I beta-bloccanti sono particolarmente utili nei pazienti con tachicardia, compresi quelli con fibrillazione atriale, in cui il controllo della frequenza rappresenta un importante obiettivo terapeutico.
L'ischemia miocardica deve essere trattata con i farmaci necessari e, in caso sia necessario , con la rivascolarizzazione.
Iscriviti a:
Post
(
Atom
)