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24 agosto 2018
Materasso antidecubito: come dormire bene dopo la chirurgia ortopedica
Il materasso antidecubito è un ausilio pensato per tutti coloro che sono costretti a rimanere a letto per lunghi periodi di tempo. Spesso lo si utilizza nel caso di soggetti in età avanzata, che sono allettati perché non più in grado di sostenersi da soli sugli arti inferiori. Anche se il ricorso al materasso antidecubito è spesso sfruttato nel caso di soggetti anziani, sempre più spesso gli ortopedici ne consigliano l’utilizzo in seguito ad operazioni alle articolazioni per soggetti di tutte le età. L’introduzione di una protesi in seguito ad una frattura all’anca, un intervento di artroprotesi al ginocchio o di rimozione di parte del menisco, o anche interventi alla spalla sono tutti eventi che portano a dormire in posizioni particolari. Se si possiede un materasso antidecubito la convalescenza si svolge senza problematiche e in tempi brevi.
Come dormire dopo un intervento di artroprotesi
Dopo aver subito un intervento di artroprotesi all’anca o al ginocchio è importante evitare di riposare appoggiandosi sull’arto che è appena stato operato. Per molte persone questo costringe a posizionare sul letto dei supporti che impediscano al corpo di girarsi durante il sonno. Molto importante è anche trovare una posizione comoda e piacevole, evitando movimenti bruschi nella notte o anche di posizionare in modo scorretto l’articolazione che è stata sottoposta ad un intervento per introdurre una protesi. Allo stesso tempo è fondamentale che il riposo sia continuativo, perché mentre si dorme il nostro organismo ripara i tessuti lesionati in modo ottimale e uno stato di veglia che si prolunga per molto tempo può causare l’allungarsi della convalescenza. Questo indipendentemente dal fatto che siano consigliate terapie riabilitative, la qual cosa dipende fortemente dal tipo di intervento cui si è stati sottoposti e dal posizionamento della lesione.
Gli anziani e il sonno
Con il passare degli anni molti soggetti tendono ad avere un sonno maggiormente disturbato o cosiddetto “leggero”. Sono numerosi gli anziani che non riescono a riposare per un corretto numero di ore a causa di rumori, caldo estremo o freddo eccessivo, o anche per un materasso scomodo. Visto che sono proprio gli anziani coloro che maggiormente vengono sottoposti ad interventi di tipo ortopedico, avere a disposizione un letto che concilia il riposo è un elemento particolarmente importante in tarda età, soprattutto in occasione di un intervento di una certa importanza agli arti inferiori e alle articolazioni.
Come funziona un materasso antidecubito
I materassi antidecubito sono progettati per evitare che sul corpo di un soggetto costretto a letto di presentino le cosiddette piaghe da decubito. Quando il nostro corpo giace a letto la pelle, nelle parti posizionate sul materasso, tende a subire dei danni con il passare del tempo. I pori della pelle sono chiusi, perché appoggiati di peso sulle coltri, e il microcircolo viene inibito, portando a una importante mancanza di ossigenazione del tessuto. Con il passare del tempo questa situazione degenera e si ha la formazione di piccole ferite necrotiche, che purtroppo, se non curate tempestivamente, tendono a peggiorare con il passare del tempo. I materassi antidecubito migliorano l’ossigenazione dei tessuti sottocutanei diminuendo l’attrito del corpo con il materasso. Esistono diversi modelli di materasso antidecubito, quasi tutti però sono costituiti da un materiale suddiviso in piccoli segmenti. Alcuni tipi di materasso antidecubito sono muniti di un compressore che costantemente permette di svuotare e gonfiare i vari settori in cui è diviso, evitando che il corpo gravi su piccole zone e limitando quindi la formazione delle piaghe. Per chi è costretto a letto a lungo si tratta di un sistema molto efficace, che risulta ottimo anche nel caso di soggetti anziani allettati.
Come dormire dopo un intervento di artroprotesi
Dopo aver subito un intervento di artroprotesi all’anca o al ginocchio è importante evitare di riposare appoggiandosi sull’arto che è appena stato operato. Per molte persone questo costringe a posizionare sul letto dei supporti che impediscano al corpo di girarsi durante il sonno. Molto importante è anche trovare una posizione comoda e piacevole, evitando movimenti bruschi nella notte o anche di posizionare in modo scorretto l’articolazione che è stata sottoposta ad un intervento per introdurre una protesi. Allo stesso tempo è fondamentale che il riposo sia continuativo, perché mentre si dorme il nostro organismo ripara i tessuti lesionati in modo ottimale e uno stato di veglia che si prolunga per molto tempo può causare l’allungarsi della convalescenza. Questo indipendentemente dal fatto che siano consigliate terapie riabilitative, la qual cosa dipende fortemente dal tipo di intervento cui si è stati sottoposti e dal posizionamento della lesione.
Gli anziani e il sonno
Con il passare degli anni molti soggetti tendono ad avere un sonno maggiormente disturbato o cosiddetto “leggero”. Sono numerosi gli anziani che non riescono a riposare per un corretto numero di ore a causa di rumori, caldo estremo o freddo eccessivo, o anche per un materasso scomodo. Visto che sono proprio gli anziani coloro che maggiormente vengono sottoposti ad interventi di tipo ortopedico, avere a disposizione un letto che concilia il riposo è un elemento particolarmente importante in tarda età, soprattutto in occasione di un intervento di una certa importanza agli arti inferiori e alle articolazioni.
Come funziona un materasso antidecubito
I materassi antidecubito sono progettati per evitare che sul corpo di un soggetto costretto a letto di presentino le cosiddette piaghe da decubito. Quando il nostro corpo giace a letto la pelle, nelle parti posizionate sul materasso, tende a subire dei danni con il passare del tempo. I pori della pelle sono chiusi, perché appoggiati di peso sulle coltri, e il microcircolo viene inibito, portando a una importante mancanza di ossigenazione del tessuto. Con il passare del tempo questa situazione degenera e si ha la formazione di piccole ferite necrotiche, che purtroppo, se non curate tempestivamente, tendono a peggiorare con il passare del tempo. I materassi antidecubito migliorano l’ossigenazione dei tessuti sottocutanei diminuendo l’attrito del corpo con il materasso. Esistono diversi modelli di materasso antidecubito, quasi tutti però sono costituiti da un materiale suddiviso in piccoli segmenti. Alcuni tipi di materasso antidecubito sono muniti di un compressore che costantemente permette di svuotare e gonfiare i vari settori in cui è diviso, evitando che il corpo gravi su piccole zone e limitando quindi la formazione delle piaghe. Per chi è costretto a letto a lungo si tratta di un sistema molto efficace, che risulta ottimo anche nel caso di soggetti anziani allettati.
13 agosto 2018
Sanguinamento vaginale nel terzo trimestre di gravidanza, cause
Placenta previa
Estrusione di muco cervicale commisto a sangue *
Vasa previa
Coagulazione intravascolare disseminata
Rottura uterina
Cervicite, cancro cervicale, o altra anomalia cervicale.
Lacerazione vaginale
*Normalmente durante la gravidanza il muco è chiaro, spesso e appiccicoso. Verso la fine della gravidanza, quando la cervice si schiude, una scarsa quantitá di sangue viene rilasciata nella cervice, mescolandosi al muco.
Estrusione di muco cervicale commisto a sangue *
Vasa previa
Coagulazione intravascolare disseminata
Rottura uterina
Cervicite, cancro cervicale, o altra anomalia cervicale.
Lacerazione vaginale
*Normalmente durante la gravidanza il muco è chiaro, spesso e appiccicoso. Verso la fine della gravidanza, quando la cervice si schiude, una scarsa quantitá di sangue viene rilasciata nella cervice, mescolandosi al muco.
12 agosto 2018
Come modificare i fattori di rischio nella prevenzione secondaria dell’ictus
Ipertensione: il trattamento antipertensivo è suggerito sia per la prevenzione dell’ictus ricorrente che per la prevenzione di altri eventi vascolari in pazienti che hanno avuto un ictus ischemico o un TIA.
Il livello di pressione sanguigna dovrebbe essere individualizzato.
La pressione arteriosa dovrebbe essere abbassata gradualmente per un periodo di mesi per prevenire l'ipoperfusione cerebrale e l'estensione dell’ictus
Diabete: l'obiettivo per il livello di emoglobina A1c dovrebbe essere < 7%. Per i diabetici di tipo 2, la dieta e l’esercizio fisico possono rivelarsi molto utili. I diabetici di tipo 1 possono anche beneficiare della dieta in conformità con il loro regime di insulina.
L'iperglicemia incontrollata può condurre ad una accelerazione sia dell'arteriosclerosi intracranica che extracranica.
Considerare sempre il consulto uno specialista diabetologo
Iperlipidemia: per i pazienti con ictus ischemico o TIA con elevati livelli di colesterolo, sono raccomandate le statine
Gli obiettivi per l'abbassamento del colesterolo sono
-un livello di LDL-c di < 100 mg/dl ed
-un livello di LDL-c di < 70 mg/dl per pazienti ad alto rischio o con fattori di rischio multipli (per esempio, sia malattia coronarica che diabete).
Tabagismo: la cessazione assoluta del tabacco é obbligatoria
Obesità: la riduzione di peso deve essere considerata in tutti i pazienti affetti da ictus ischemico o TIA per mantenere l'obiettivo di un indice di massa corporea tra 18,5 e 24,9 kg/m2 e una circonferenza girovita < 90 cm. per le donne e < 102 cm. per gli uomini.
Consumo eccessivo di alcool: i pazienti con ictus ischemico o TIA che sono bevitori pesanti dovrebbero eliminare o ridurre il loro consumo di alcool.
Non piú di due bevande alcoliche al giorno per gli uomini e una bevanda al giorno per le donne non incinte.
Il livello di pressione sanguigna dovrebbe essere individualizzato.
La pressione arteriosa dovrebbe essere abbassata gradualmente per un periodo di mesi per prevenire l'ipoperfusione cerebrale e l'estensione dell’ictus
Diabete: l'obiettivo per il livello di emoglobina A1c dovrebbe essere < 7%. Per i diabetici di tipo 2, la dieta e l’esercizio fisico possono rivelarsi molto utili. I diabetici di tipo 1 possono anche beneficiare della dieta in conformità con il loro regime di insulina.
L'iperglicemia incontrollata può condurre ad una accelerazione sia dell'arteriosclerosi intracranica che extracranica.
Considerare sempre il consulto uno specialista diabetologo
Iperlipidemia: per i pazienti con ictus ischemico o TIA con elevati livelli di colesterolo, sono raccomandate le statine
Gli obiettivi per l'abbassamento del colesterolo sono
-un livello di LDL-c di < 100 mg/dl ed
-un livello di LDL-c di < 70 mg/dl per pazienti ad alto rischio o con fattori di rischio multipli (per esempio, sia malattia coronarica che diabete).
Tabagismo: la cessazione assoluta del tabacco é obbligatoria
Obesità: la riduzione di peso deve essere considerata in tutti i pazienti affetti da ictus ischemico o TIA per mantenere l'obiettivo di un indice di massa corporea tra 18,5 e 24,9 kg/m2 e una circonferenza girovita < 90 cm. per le donne e < 102 cm. per gli uomini.
Consumo eccessivo di alcool: i pazienti con ictus ischemico o TIA che sono bevitori pesanti dovrebbero eliminare o ridurre il loro consumo di alcool.
Non piú di due bevande alcoliche al giorno per gli uomini e una bevanda al giorno per le donne non incinte.
Lombalgia, cause
Traumi: lesioni alle ossa, alle articolazioni o ai legamenti
Meccaniche: gravidanza, obesità, affaticamento, scoliosi
Degenerative: osteoartrosi
Infezioni: osteomielite, ascesso subaracnoideo o spinale, TBC, meningite, polmonite basilare.
Metaboliche: osteoporosi, osteomalacia
Vascolari: aneurisma aortico dissecante, emorragia/infarto subaracnoideo o spinale
Neoplastiche: mieloma, morbo di Hodgkin, carcinoma del pancreas, neoplasia metastatica dal seno, prostata, polmone
Gastrointestinali: ulcera penetrante, pancreatite, colelitiasi, malattia infiammatoria intestinale
Renali: idronefrosi, calcolo, neoplasia, infarto renale, pielonefrite
Ematologiche: crisi falciforme, emolisi acuta
Ginecologiche: neoplasia dell'utero o dell'ovaio, dismenorrea, salpingite, prolasso uterino
Infiammatorie: spondilite anchilosante, artrite psoriasica, sindrome di Reiter (artrite reattiva).
Stiramento lombosacrale
Psicogene: simulazione, isteria, ansia.
Endocrine: emorragia o infarto surrenale
Meccaniche: gravidanza, obesità, affaticamento, scoliosi
Degenerative: osteoartrosi
Infezioni: osteomielite, ascesso subaracnoideo o spinale, TBC, meningite, polmonite basilare.
Metaboliche: osteoporosi, osteomalacia
Vascolari: aneurisma aortico dissecante, emorragia/infarto subaracnoideo o spinale
Neoplastiche: mieloma, morbo di Hodgkin, carcinoma del pancreas, neoplasia metastatica dal seno, prostata, polmone
Gastrointestinali: ulcera penetrante, pancreatite, colelitiasi, malattia infiammatoria intestinale
Renali: idronefrosi, calcolo, neoplasia, infarto renale, pielonefrite
Ematologiche: crisi falciforme, emolisi acuta
Ginecologiche: neoplasia dell'utero o dell'ovaio, dismenorrea, salpingite, prolasso uterino
Infiammatorie: spondilite anchilosante, artrite psoriasica, sindrome di Reiter (artrite reattiva).
Stiramento lombosacrale
Psicogene: simulazione, isteria, ansia.
Endocrine: emorragia o infarto surrenale
Artropatie che colpiscono lo scheletro assiale
Artrite reumatoide
Artrite psoriasica
Sindrome di Reiter (artrite reattiva)
Spondilite anchilosante
Artrite reumatoide giovanile
Malattia degenerativa del nucleo polposo
Spondilosi deformante
Iperostosi diffusa idiopatica
Alcaptonuria
Infezione
Artrite psoriasica
Sindrome di Reiter (artrite reattiva)
Spondilite anchilosante
Artrite reumatoide giovanile
Malattia degenerativa del nucleo polposo
Spondilosi deformante
Iperostosi diffusa idiopatica
Alcaptonuria
Infezione
Poliosi, cause
Oculare
blefarite anteriore cronico
oftalmite simpatica
uveite idiopatica
Sistemica
sindrome di Vogt – Koyanagi – Harada
sindrome di Waardenburg
vitiligine
sindrome di Marfan
sclerosi tuberosa
blefarite anteriore cronico
oftalmite simpatica
uveite idiopatica
Sistemica
sindrome di Vogt – Koyanagi – Harada
sindrome di Waardenburg
vitiligine
sindrome di Marfan
sclerosi tuberosa
Dolore epigastrico, cause principali
Ulcera peptica (non complicata)
Ulcera peptica (perforata)
Colica biliare (puó causare anche/o dolore del quadrante superiore destro)
Pancreatite acuta (spesso irradiantesi a cintura fino al dorso)
Aneurisma aorta addominale
Infarto miocardico della parete inferiore
Ansia
Ulcera peptica (perforata)
Colica biliare (puó causare anche/o dolore del quadrante superiore destro)
Pancreatite acuta (spesso irradiantesi a cintura fino al dorso)
Aneurisma aorta addominale
Infarto miocardico della parete inferiore
Ansia
10 agosto 2018
Cecitá, cause in etá geriatrica
cataratta
glaucoma
retinopatia diabetica
degenerazione maculare
traumi
accidenti cerebrovascolari
cicatrici corneali
arterite a cellule giganti
zoster oculare
glaucoma
retinopatia diabetica
degenerazione maculare
traumi
accidenti cerebrovascolari
cicatrici corneali
arterite a cellule giganti
zoster oculare
8 agosto 2018
Emolisi meccanica, cause
Valvole cardiache protesiche
Stenosi aortica
Ipertensione maligna
Adenocarcinoma metastatico
Esercizio traumatico
Trapianti renali
Necrosi corticale renale
Glomerulonefrite
Porpora trombotica trombocitopenica (ttp), sindrome emolitica - uremica (HUS)
Vasculite renale
Sclerodermia
Diabete mellito
Stenosi aortica
Ipertensione maligna
Adenocarcinoma metastatico
Esercizio traumatico
Trapianti renali
Necrosi corticale renale
Glomerulonefrite
Porpora trombotica trombocitopenica (ttp), sindrome emolitica - uremica (HUS)
Vasculite renale
Sclerodermia
Diabete mellito
Eccesso di ormoni androgeni nella donna in etá riproduttiva, cause
Sindrome policistica dell'ovaio
Idiopatica
Farmaci (ad esempio, agenti anabolizzanti, testosterone, danazolo).
Gravidanza (luteoma, iperreazione, iperreazione luteinica).
Neoplasia ovarica di Sertoli-Leydig.
Adenoma surrenale o iperplasia.
Sindrome di Cushing.
Resistenza glucocorticoide.
Ipotiroidismo.
Iperprolattinemia.
Idiopatica
Farmaci (ad esempio, agenti anabolizzanti, testosterone, danazolo).
Gravidanza (luteoma, iperreazione, iperreazione luteinica).
Neoplasia ovarica di Sertoli-Leydig.
Adenoma surrenale o iperplasia.
Sindrome di Cushing.
Resistenza glucocorticoide.
Ipotiroidismo.
Iperprolattinemia.
7 agosto 2018
Acidosi lattica, come ti avvicini alla diagnosi
Riscontro di:
a) un pH < 7,35 o [HCO3-] < 22 mmol/l
b) una concentrazione di acido lattico > 5 mmol/l.
Condizioni che simulano l’anafilassi
Episodi vasovagali
Eventi polmonari acuti
attacchi asmatici acuti
edema polmonare acuto
embolia polmonare
Eventi polmonari acuti
attacchi asmatici acuti
edema polmonare acuto
embolia polmonare
pneumotorace spontaneo
aspirazione del corpo straniero
Eventi cardiaci acuti
tachicardia sopraventricolare
infarto miocardico acuto/ischemia
Overdose da droga
Shock insulinico
Attacchi carcinoidi
aspirazione del corpo straniero
Eventi cardiaci acuti
tachicardia sopraventricolare
infarto miocardico acuto/ischemia
Overdose da droga
Shock insulinico
Attacchi carcinoidi
Dolore addominale da cause non chirurgiche
Sindrome dell'intestino irritabile
Infezioni del tratto urinario, pielonefrite, salpingite, PID
Gastroenterite, gastrite, ulcera peptica
Spasmo diverticolare
Epatite, mononucleosi
Pancreatite
Infarto miocardico della parete inferiore.
Polmonite basale, embolia polmonare.
Chetoacidosi diabetica
Ematoma del muscolo retto
Rottura del follicolo de Graaf
Herpes zoster
Compressione di una radice nervosa
Crisi falcemica
Insufficienza surrenalica acuta
Altre patologie: porfiria acuta, febbre mediterranea familiare, tabe dorsale, ansia, abusi sessuali.
Infezioni del tratto urinario, pielonefrite, salpingite, PID
Gastroenterite, gastrite, ulcera peptica
Spasmo diverticolare
Epatite, mononucleosi
Pancreatite
Infarto miocardico della parete inferiore.
Polmonite basale, embolia polmonare.
Chetoacidosi diabetica
Ematoma del muscolo retto
Rottura del follicolo de Graaf
Herpes zoster
Compressione di una radice nervosa
Crisi falcemica
Insufficienza surrenalica acuta
Altre patologie: porfiria acuta, febbre mediterranea familiare, tabe dorsale, ansia, abusi sessuali.
Antibiotici nelle infezioni da anaerobi e necrotizzanti
Attenzione: senza sbrigliamento chirurgico, gli antibiotici non saranno efficaci.
Importante: non ritardare il trattamento antibiotico, e con infusione di liquidi anche se strisci, colture e test sono negativi.
Inizia con antibiotici ad ampio spettro poi prosegui con la terapia mirata in base ai risultati della coltura ed alla sensibilità dell'organismo.
Per le infezioni miste:
ampicillina-sulbactam o piperacillina-tazobactam
piú
clindamicina
piú
ciprofloxacina;
Oppure
carbapenemici;
Oppure
cefotaxime più metronidazole o clindamicina;
Per pazienti allergici alle penicilline:
clindamicina (o metronidazolo) con un aminoglicoside (o un fluorochinolone)
La clindamicina 600 mg qid ev. lavora in sinergia con la penicillina da 2 a 4 M. U. qid ev. quando è presente una grande carica batterica e lega anche la tossina degli streptococchidel gruppo A.
Per l’infezione da Streptococchi: penicillina più Clindamicina
Per l'infezione da S. aureus:
Nafcillina 1-2 g ogni 4h IV, o oxacillina 1-2 q4h ev, o cefazolina 1 g q8h ev;
Vancomicina 30 mg/kg/die in 2 dosi divise ev. o linezolid 600 mg ogni 12h se vi é preoccupazione per i MRSA
In caso di infezione da Clostridium: clindamicina o penicillina
Vi può essere un beneficio per ció che riguarda la sopravvivenza con l'immunoglobulina ev. (lega le tossine e gli antiantigeni per sopprimere i mediatori infiammatori)
A differenza del C. perfringens e degli streptococchi β-emolitici gruppo A, gli Aeromonas sp. sono uniformemente resistenti alla penicillina G (ma sono segnalati per essere altamente sensibili alle cefalosporine di terza generazione).
In pazienti ad alto rischio con comorbidità multiple e fattori di rischio per fascite necrotizzante, iniziare con un doppio regime antibiotico.
Eziologia e fisiopatologia
L'infezione sottocutanea necrotizzante è causata solitamente da streptococchi di gruppo A (Streptococcus pyogenes) oppure da una infezione mista di batteri aerobi e anaerobi (es., Bacteroides sp).
Questi microrganismi generalmente raggiungono il tessuto sottocutaneo
da un'ulcera contigua o
da un'infezione o
dopo un trauma
Gli streptococchi possono arrivare da una sede remota di infezione attraverso il circolo ematico.
Il sintomo principale è il dolore intenso, un dolore sproporzionato rispetto al quadro clinico può essere un indizio precoce di aggravamento.
In caso di neuropatia periferica, il dolore può essere minimo o assente.
I pazienti presentano segni di malattia acuta, con febbre alta, tachicardia, alterazione dello stato mentale che puó variare dalla confusione all'obnubilamento. Vi puó essere ipotensione
Il tessuto colpito è rosso, caldo e tumefatto e va incontro a discromia.
Possono svilupparsi bolle, crepitio (per la presenza di gas nei tessuti molli) e gangrena.
I tessuti sottocutanei (tra cui la fascia adiacente) si necrotizzano
I muscoli all’inizio vengono risparmiati.
La cellulite anaerobica invece produce gas, ma dolore, edema o alterazioni cutanee sono di scarsa entità; molto raramente raggiunge i muscoli.
La miosite necrotizzante si manifesta con febbre, dolore e gonfiore muscolare, senza alterazioni cutanee precoci; successivamente, possono manifestarsi arrossamento cutaneo, calore, porpora, e bolle.
6 agosto 2018
Disturbi dell’eiaculazione e dell’orgasmo
sono disfunzioni sessuali maschili.
Tali disfunzioni includono:
mancanza di emissione di sperma
eiaculazione retrograda
eiaculazione precoce
eiaculazione ritardata
eiaculazione dolorosa
ematospermia
anorgasmia
Quadro clinico
Mancanza di emissione: nessun eiaculato è prodotto durante l'orgasmo. I risultati fisici possono rivelare una disfunzione del sistema nervoso (per esempio, lesione del midollo spinale); si presenta con infertilità.
Eiaculazione retrograda: scarso o nessun eiaculato viene espulso dall'uretra durante l'orgasmo. I pazienti possono segnalare urine postcoitali di tipo nuvoloso. L'esame fisico è solitamente normale; il disturbo puó accompagnarsi a sterilità.
Eiaculazione precoce: l'eiaculazione si verifica prima che venga desiderata, spesso entro 1 minuto dalla penetrazione. L'esame fisico è normale. Fino al 30% dei pazienti può segnalare una concomitante disfunzione erettile. *
Eiaculazione ritardata: l'eiaculazione richiede una stimolazione sessuale prolungata, spesso 30 minuti o più. L'esame fisico è normale.
Eiaculazione dolorosa: dolore perineale, scrotale, o testicolare durante o poco dopo l'eiaculazione. L'esame fisico può risvegliare dolore all'esame degli organi genitali esterni, o con esame rettale digitale; può presentarsi con sterilità.
Ematospermia: eiaculazione bruno-rossastra, di solito indolore. I risultati fisici sono solitamente irrilevanti; non associata a tumori maligni.
Anorgasmia: il paziente non è in grado di raggiungere l'orgasmo nonostante la stimolazione appropriata.
Eziologia
La mancata emissione può derivare da:
-chirurgia pelvica, trauma, o radiazione
-malattie neurologiche come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, le lesione del midollo spinale, o il diabete mellito
-ostruzione bilaterale dei dotti eiaculatori
-stress psicologico e ansia.
L'eiaculazione retrograda è più comunemente causata dall'uso di farmaci (ad esempio, alfa-bloccanti) o procedure chirurgiche (ad esempio, resezione transuretrale della prostata) che rilassano il collo della vescica, ma può anche essere il risultato della chirurgia retroperitoneale e delle malattie neurologiche precedentemente accennate.
Eiaculazione precoce o ritardata rappresentano le estremità opposte dello spettro dei disturbi eiaculatori. L'eziologia sottostante è complessa e multifattoriale e comprende contributi organici e psicogeni
Le cause di eiaculazione dolorosa possono essere
-contagiosa (ad esempio, epididimo-orchite, uretrite, prostatite),
-ostruttiva (ad esempio, vasectomia, prostatectomia, riparazione di ernia),
-psicologica.
L’ematospermia può essere idiopatica, secondario ad astinenza prolungata, o dovuta ad infezione o infiammazione del tratto urogenitale.
L’anorgasmia può essere causata da lesioni del midollo spinale, fattori psicologici, tecniche sessuali disfunzionali, o farmaci, in particolare inibitori della ricaptazione della serotonina.
Terapia non farmacologica
L'eiaculazione retrograda e la mancanza delle emissione di sperma non richiedono un trattamento a meno che non sia desiderata la fertilità.
In caso di eiaculazione retrograda, lo sperma può essere recuperato dall'urina del post-eiaculato e venir usata per l’inseminazione intrauterina o la fertilizzazione in vitro.
L'eiaculazione precoce può migliorare con la psicoterapia e gli interventi comportamentali (ad esempio, "le tecniche Coronal Squeeze o Start-and-stop") e la comunicazione efficace nei confronti della o del partner.
Questi approcci comunque possono essere più efficaci se combinati con la terapia farmacologica.
L’ematospermia idiopatica può essere seguita attendendo e di solito è auto-limitato a 10 o 15 eiaculazioni.
L’anorgasmia causata da inibitori della ricaptazione della serotonina di solito migliora con la sospensione del farmaco.
La terapia sessuale e la consulenza può migliorare l’anorgasmia causata da tecniche sessuali disfunzionali o da problemi psicologici.
La stimolazione vibratoria o elettrica dell'emissione è utile in casi selezionati.
Trattamento farmacologico
Eiaculazione retrograda
la terapia farmacologica è efficace soltanto in pazienti senza una disfunzione anatomica del collo della vescica.
Farmaci simpaticomimetici (fenilpropanolamina, efedrina, pseudoefedrina) e Imipramine possono essere utili nella conversione dell’eiaculazione retrograda ad eiaculazione antegrada
Eiaculazione precoce
gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) (ad esempio, sertraline, e fluoxetina) e l'antidepressivo triciclico clomipramina può ritardare con successo l'eiaculazione quando assunti ogni giorno.
La dapoxetina, un SSRI ad effetto breve, può essere utilizzato come un "on-demand" nel trattamento dell'eiaculazione precoce.
Anestetici topici come la crema di lidocaina e i topici spray sono stati utilizzati con successo variabile. L'uso di inibitori della fosfodiesterasi (PDE5i) (ad esempio, sildenafil, vardenafil, tadalafil) insieme con SSRI può essere utile negli uomini con disfunzione erettile concomitante ed eiaculazione precoce.
Trattamento antimicrobico (se indicato), fans, e rilassanti muscolari possono contribuire a ridurre il disagio associato all'eiaculazione dolorosa.
L'uso delle terapie farmacologiche di cui sopra per il trattamento di vari disturbi dell'eiaculazione è off-label e non ha l'approvazione della FDA.
Trattamento cronico
Raramente, l'eiaculazione dolorosa dovuto a cause ostruttive di vecchia data può mostrare il miglioramento con intervento chirurgico (per esempio, inversione di vasectomia*).
Le terapie farmacologiche elencate precedentemente possono anche essere usate per il trattamento cronico dei disordini dell'eiaculazione e dell'orgasmo.
*L’inversione di vasectomia è un intervento chirurgico per annullare una vasectomia.
5 agosto 2018
Vit. D, considerazioni importanti
La revisione sistematica di 63 studi osservazionali ha evidenziato che un livello adeguato di 25 - oh vitamina d correla con tassi inferiori di cancro del colon, seno e prostata.
Inoltre molti studi hanno scoperto che la carenza di vitamina d è correlata ad un aumentato rischio per tutte le cause di mortalitá anche se questo dato rimane controverso
I dati relativi ad alcune metanalisi supportano che una complementazione superiore a 500 ui/die hanno ridotto il rischio di mortalità per tutti
Fattori di rischio per deficit di vit. D
anziani, malattia renale, disturbi GI (malassorbimento), disfunzione epatica, immigrazione dai tropici a climi più freddi, individui di pellescura, pazienti non autosufficienti, perimenopausa
La diagnosi
Inoltre molti studi hanno scoperto che la carenza di vitamina d è correlata ad un aumentato rischio per tutte le cause di mortalitá anche se questo dato rimane controverso
I dati relativi ad alcune metanalisi supportano che una complementazione superiore a 500 ui/die hanno ridotto il rischio di mortalità per tutti
Fattori di rischio per deficit di vit. D
anziani, malattia renale, disturbi GI (malassorbimento), disfunzione epatica, immigrazione dai tropici a climi più freddi, individui di pellescura, pazienti non autosufficienti, perimenopausa
La diagnosi
la 25-OH vitamina d (é la più sensibile misura dello stato della vitamina d)
Deficit di vitamina D: < 20 ng/ml
Fino a 4.000 UI/giorno è un provvedimento sicuro in adulti sani senza rischio di tossicità.
Alcune meta-analisi hanno dimostrato che la supplementazione minima raccomandata in soggetti di età tra 51 a 70 anni di è 800 IU/giorno per evitare fratture non vertebrali.
L'Accademia americana di pediatria raccomanda che tutti i bambini allattati al seno ricevano 400 IU/giorno di vitamina D a partire dai primi giorni dalla nascita.
Deficit di vitamina D: < 20 ng/ml
Fino a 4.000 UI/giorno è un provvedimento sicuro in adulti sani senza rischio di tossicità.
Alcune meta-analisi hanno dimostrato che la supplementazione minima raccomandata in soggetti di età tra 51 a 70 anni di è 800 IU/giorno per evitare fratture non vertebrali.
L'Accademia americana di pediatria raccomanda che tutti i bambini allattati al seno ricevano 400 IU/giorno di vitamina D a partire dai primi giorni dalla nascita.
30 luglio 2018
Cerebrite lupica
Anamnesi
Cefalea, crisi epilettiche, ictus, precordialgia, artralgia, mialgia, dispnea, ematuria
Esame fisico
Il/la paziente può manifestare una qualsiasi delle manifestazioni fisiche del lupus eritematoso sistemico (les), compresi rash malari, fotosensibilità, rash discoidi, alopecia, artrite, febbre, effusione pleurica, ipertensione, ulcere orali
Prima indagine
ANA nel siero: elevati positivi (> 1: 160)
Leucopenia, linfopenia, trombocitopenia, anemia emolitica
Altre indagini
Risonanza magnetica cerebrale: piccole lesioni focali concentrate nella sostanza bianca sottocorticale maggiormente descritte a carico delle regioni fronto-parietali, ma che possono essere presenti ovunque
Analisi urine: proteinuria
Cefalea, crisi epilettiche, ictus, precordialgia, artralgia, mialgia, dispnea, ematuria
Esame fisico
Il/la paziente può manifestare una qualsiasi delle manifestazioni fisiche del lupus eritematoso sistemico (les), compresi rash malari, fotosensibilità, rash discoidi, alopecia, artrite, febbre, effusione pleurica, ipertensione, ulcere orali
Prima indagine
ANA nel siero: elevati positivi (> 1: 160)
Leucopenia, linfopenia, trombocitopenia, anemia emolitica
Altre indagini
Risonanza magnetica cerebrale: piccole lesioni focali concentrate nella sostanza bianca sottocorticale maggiormente descritte a carico delle regioni fronto-parietali, ma che possono essere presenti ovunque
Analisi urine: proteinuria
Herpes virus umano 6
La rosolia anche detta sesta malattia, è un'infezione virale comune e contagiosa causata dal herpesvirus umano (HHV6)
Questo ceppo del virus dell'herpes è diverso da quello che provoca herpes labiale o infezioni genitali.
La malattia si verifica più spesso nei bambini dai 6 ai 24 mesi.
I pazienti presentano tipicamente febbre alta (maggiore di 39.5 ° c) per 3 - 7 giorni.
Dopo che la febbre scompare, si sviluppa un'eruzione sul dorso che si diffonde agli arti, ai piedi, ed alla fronte.
Questo rash di solito dura solo per ore, ma in alcuni casi persiste per diversi giorni. Alcuni bambini presentano convulsioni associate a febbre alta, ma più spesso la febbre è accompagnata da una riduzione dell'appetito, da una lieve tosse, e da rinorrea
Questo pattern costituito da febbre alta seguita da un'eruzione vi aiuterà a fare la diagnosi di questa infezione.
Tuttavia, l’HHV-6 può anche causare febbre senza eruzione cutanea o eruzione cutanea senza febbre.
L'herpes virus umano 6 si diffonde da soggetto a soggetto attraverso le secrezioni dalle vie respiratorie.
È possibile ridurre le probabilità che il bambino si infetti facendo in modo che si lavi le mani accuratamente e frequentemente. Non vi è alcun trattamento specifico per la rosolia, e, di solito essa guarisce senza causare complicazioni. Se la febbre crea fastidio, é utile abbassare la temperatura con paracetamolo.
Simili sintomi sono associati ad un'altra infezione da herpesvirus causata da HHV-7. Molti bambini infettati da HHV-7 hanno soltanto una malattia di lieve entitá.
Questo ceppo del virus dell'herpes è diverso da quello che provoca herpes labiale o infezioni genitali.
La malattia si verifica più spesso nei bambini dai 6 ai 24 mesi.
I pazienti presentano tipicamente febbre alta (maggiore di 39.5 ° c) per 3 - 7 giorni.
Dopo che la febbre scompare, si sviluppa un'eruzione sul dorso che si diffonde agli arti, ai piedi, ed alla fronte.
Questo rash di solito dura solo per ore, ma in alcuni casi persiste per diversi giorni. Alcuni bambini presentano convulsioni associate a febbre alta, ma più spesso la febbre è accompagnata da una riduzione dell'appetito, da una lieve tosse, e da rinorrea
Questo pattern costituito da febbre alta seguita da un'eruzione vi aiuterà a fare la diagnosi di questa infezione.
Tuttavia, l’HHV-6 può anche causare febbre senza eruzione cutanea o eruzione cutanea senza febbre.
L'herpes virus umano 6 si diffonde da soggetto a soggetto attraverso le secrezioni dalle vie respiratorie.
È possibile ridurre le probabilità che il bambino si infetti facendo in modo che si lavi le mani accuratamente e frequentemente. Non vi è alcun trattamento specifico per la rosolia, e, di solito essa guarisce senza causare complicazioni. Se la febbre crea fastidio, é utile abbassare la temperatura con paracetamolo.
Simili sintomi sono associati ad un'altra infezione da herpesvirus causata da HHV-7. Molti bambini infettati da HHV-7 hanno soltanto una malattia di lieve entitá.
Il virus umano da erpete 7 può essere responsabile di secondi casi o casi ricorrenti di rosolia che originalmente sono stati causati da HHV-6.
Come tutti i virus nella famiglia herpes, questi virus rimarranno all'interno del corpo per tutta la vita.
Se il sistema immunitario di un soggetto si indebolisce a causa di una malattia o si farmaci che riducono l’immunitá, il virus può riapparire e causare febbre ed infezioni a livello polmonare o cerebrale.
Come tutti i virus nella famiglia herpes, questi virus rimarranno all'interno del corpo per tutta la vita.
Se il sistema immunitario di un soggetto si indebolisce a causa di una malattia o si farmaci che riducono l’immunitá, il virus può riapparire e causare febbre ed infezioni a livello polmonare o cerebrale.
22 luglio 2018
Betalattamine
vengono dette cosí quella grande maggioranza di antibiotici che hanno in comune la caratteristica strutturale rappresentata dall'anello beta-lattamico
Esse sono le seguenti:
penicilline
cefalosporine
monobattamici (aztreonam)
carbapenemi (es. imipenem, meropenem)
sulbactam!
tazobactam!
ac. clavulanico!
Molte di esse, e tra queste ac.clavulanico, sulbactam e tazobactam, dette inibitori suicidi delle betalattamasi, sono meno sensibili alle betalattamasi , quegli enzimi cioè che sono prodotti da alcuni batteri che inattivano l'anello betalattamico.
Esse sono le seguenti:
penicilline
cefalosporine
monobattamici (aztreonam)
carbapenemi (es. imipenem, meropenem)
sulbactam!
tazobactam!
ac. clavulanico!
Molte di esse, e tra queste ac.clavulanico, sulbactam e tazobactam, dette inibitori suicidi delle betalattamasi, sono meno sensibili alle betalattamasi , quegli enzimi cioè che sono prodotti da alcuni batteri che inattivano l'anello betalattamico.
21 luglio 2018
INIBITORI DELLE Β-LATTAMASI
Sono composti che possiedono una struttura chimica molto simile a quella dell'acido 6-amminopenicillanico o 6-APA, il nucleo principale di tutte le penicilline
Essi sono in grado di inibire le β-lattamasi batteriche, enzimi prodotti da alcuni batteri responsabili della loro resistenza agli antibiotici betalattamici quali le penicilline, le cefamicine e le cefalosporine
Impedendo così la degradazione delle penicilline consentono a queste di svolgere la loro azione terapeutica.
In virtú di tali proprietá vengono somministrati insieme agli antibiotici beta-lattamici
Quali sono gli inibitori delle β-lattamasi
l’acido clavulanico che si trova spesso in associazione all'amoxicillina
il sulbactam che si trova in associazione ad ampicillina
il tazobactam che si può trovare in molti medicinali in associazione alla piperacillina
Essi sono in grado di inibire le β-lattamasi batteriche, enzimi prodotti da alcuni batteri responsabili della loro resistenza agli antibiotici betalattamici quali le penicilline, le cefamicine e le cefalosporine
Impedendo così la degradazione delle penicilline consentono a queste di svolgere la loro azione terapeutica.
In virtú di tali proprietá vengono somministrati insieme agli antibiotici beta-lattamici
Quali sono gli inibitori delle β-lattamasi
l’acido clavulanico che si trova spesso in associazione all'amoxicillina
il sulbactam che si trova in associazione ad ampicillina
il tazobactam che si può trovare in molti medicinali in associazione alla piperacillina
Antibiotici con buona diffusibilitá nelle vie urinarie
Aminoglicosidi
Cefalosporine
Chinoloni
Cotrimossazolo
Penicilline semisintetiche
Cefalosporine
Chinoloni
Cotrimossazolo
Penicilline semisintetiche
DISTURBO SCHIZOIDE DI PERSONALITÀ
Si inquadra tra i comportamenti strani o stravaganti
I soggetti sono introversi, chiusi, solitari (non possiedono amici intimi), emotivamente insensibili e calmi.
Sono presi dai propri pensieri e sensazioni e temono il contatto e l’intimità con gli altri.
Sono privi di qualsiasi manifestazione di affetto o di tenerezza.
Sono indifferente alle lodi, alle critiche ed ai sentimenti altrui.
Tendono a sognare ad occhi aperti, anziché agire concretamente.
Il quadro comportamentale del disturbo schizoide di personalità presenta elementi in comune con le fasi iniziali della schizofrenia.
I soggetti sono introversi, chiusi, solitari (non possiedono amici intimi), emotivamente insensibili e calmi.
Sono presi dai propri pensieri e sensazioni e temono il contatto e l’intimità con gli altri.
Sono privi di qualsiasi manifestazione di affetto o di tenerezza.
Sono indifferente alle lodi, alle critiche ed ai sentimenti altrui.
Tendono a sognare ad occhi aperti, anziché agire concretamente.
Il quadro comportamentale del disturbo schizoide di personalità presenta elementi in comune con le fasi iniziali della schizofrenia.
CARNITINA
La carnitina potrebbe essere utilizzata in caso di
angina pectoris
insufficienza cardiaca congestizia
morbo di Alzheimer ed altri tipi di demenza
post infarto miocardico
per migliorare le prestazioni atletiche.
Azioni
La carnitina è necessaria per il trasporto di acidi grassi nella cellula.
Azione cardiovascolare
diversi studi hanno individuato i risultati positivi della carnitina nelle fasi di recupero dell'infarto miocardico, nella claudicatio intermittente, nell’angina e nell’insufficienza cardiaca congestizia.
Alcuni tra questi studi indicano miglioramento dell'ipertrofia ventricolare, riduzione degli attacchi di angina e diminuzione della mortalità (Davini et al, 1992; Iliceto et al, 1995; Singh et al, 1996).
Il miglioramento significativo nella distanza percorribile è stato segnalato in pazienti diagnosticati per claudication intermittente (Bolognesi ed altri, 1996; Brevett et al, 1999).
Altre azioni
la carnitina ha anche mostrato risultati positivi nella malattia di Alzheimer e in altre forme di demenza (Bonavita, 1986; Calvani et al, 1992).
La ricerca ha dimostrato che la carnitina è benefica nel ridurre gli effetti nocivi derivanti dalla terapia antiretrovirale nell'HIV. nei neonati prematuri con apnea ricorrente (Kumar et al, 2004) e nella guarigione delle ferite (Koybasi et al, 2005).
la carnitina ha anche mostrato risultati positivi nella malattia di Alzheimer e in altre forme di demenza (Bonavita, 1986; Calvani et al, 1992).
La ricerca ha dimostrato che la carnitina è benefica nel ridurre gli effetti nocivi derivanti dalla terapia antiretrovirale nell'HIV. nei neonati prematuri con apnea ricorrente (Kumar et al, 2004) e nella guarigione delle ferite (Koybasi et al, 2005).
18 luglio 2018
Gentamicina
Gentalyn fiale da 80 mg
Dosaggio usuale
3 mg. pro kg. endovena in monosomministrazione
Dosaggio nell'insufficienza renale (clearance della creatinina 10-50 ml/min)
1,7 mg. pro kg. ogni 12-24 ore
Antibiotici, quali con il cibo e quali no
Da assumere con il cibo
amoxicillina/ac. clavulanico
cefuroxima axetil
eritromicina
metronidazolo
sulfamidici
nitrofurantoina
etambutolo
etionamide
rifabutina
Da assumere a stomaco vuoto
ampicillina
azitromicina
ciprofloxacina
norfloxacina
tetracicline
isoniazide
rifampicina
Antibiotici con buona diffusibilità nella prostata
cotrimossazolo
eritromicina
fluorchinoloni
tetracicline
eritromicina
fluorchinoloni
tetracicline
Morso di cane o di gatto, germi in causa, profilassi antibiotica
Germi in causa
pasteurella multocida
s. aureus
streptococcus species
bacteroides species
fuso acterium species
capnociytophaga canimorsus
Terapia antibiotica più appropriata
Amoxicillina/ac. clavulanico
oppure
Ciprofloxacina o levofloxacina + clindamicina
oppure
Trimetoprim/sulfametossazolo + clindamicina
pasteurella multocida
s. aureus
streptococcus species
bacteroides species
fuso acterium species
capnociytophaga canimorsus
Terapia antibiotica più appropriata
Amoxicillina/ac. clavulanico
oppure
Ciprofloxacina o levofloxacina + clindamicina
oppure
Trimetoprim/sulfametossazolo + clindamicina
17 luglio 2018
Sepsi di origine ignota in comunitá, trattamento antibiotico
Germi piú frequentemente in causa
gram negativi, s. aureus, streptococco betaemolitico di gruppo A
Trattamento antibiotico empirico
-cefotaxime o ceftriaxone o cefepime + gentamicina
oppure
-amoxicillina/clavulanato o ampicillina/sulbactam + gentamicina
oppure
-ertapenem o imipenem o meropenem
Shock settico, sospetto
-ipotensione protratta nonostante adeguato e prolungato (superiore ad 1 ora) riempimento volemico, richiedente l’uso di vasopressori per ottenere una pressione arteriosa media superiore o uguale a 65 mmHg
-valore di lattati superiore a 2 mmol/L
-valore di lattati superiore a 2 mmol/L
16 luglio 2018
CARBAPENEMI
I carbapenemi fanno parte di una classe di antibiotici ad ampio spettro d'azione con struttura ad anello β-lattamico.
Essi sono attivi nei confronti di molti batteri Gram positivi e Gram negativi, aerobi ed anaerobi.
Quali sono i principali carbapenemi?
Imipenem (in associazione con la cilastatina, un inibitore delle deidropeptidasi)
Meropenem, che, rispetto all'imipenem presenta uno spettro d'azione più ampio e una certa resistenza nei confronti delle beta-lattamasi (particolari enzimi prodotti da alcune specie batteriche la cui funzione è quella di idrolizzare l'anello beta-lattamico, inattivando così l'antibiotico
Ertapenem
Doripenem
Sono utilizzati esclusivamente in ambiente ospedaliero nelle infezioni gravi e sensibili al farmaco specifico, verificando la sensibilità tramite antibiogramma al fine di evitare l'insorgenza di resistenze.
Alcune batteri sono divenuti resistenti ai carbapenemi, tra questi vi sono alcuni ceppi di enterobatteri, Klebsiella pneumoniae, Stenotrophomonas maltophilia, Pseudomonas aeruginosa e Proteus mirabilis.
Essi sono attivi nei confronti di molti batteri Gram positivi e Gram negativi, aerobi ed anaerobi.
Quali sono i principali carbapenemi?
Imipenem (in associazione con la cilastatina, un inibitore delle deidropeptidasi)
Meropenem, che, rispetto all'imipenem presenta uno spettro d'azione più ampio e una certa resistenza nei confronti delle beta-lattamasi (particolari enzimi prodotti da alcune specie batteriche la cui funzione è quella di idrolizzare l'anello beta-lattamico, inattivando così l'antibiotico
Ertapenem
Doripenem
Sono utilizzati esclusivamente in ambiente ospedaliero nelle infezioni gravi e sensibili al farmaco specifico, verificando la sensibilità tramite antibiogramma al fine di evitare l'insorgenza di resistenze.
Alcune batteri sono divenuti resistenti ai carbapenemi, tra questi vi sono alcuni ceppi di enterobatteri, Klebsiella pneumoniae, Stenotrophomonas maltophilia, Pseudomonas aeruginosa e Proteus mirabilis.
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