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3 luglio 2012
PISTACCHI
I pistacchi sono ricchi di acidi grassi monoinsaturi come l'acido oleico e sono un'ottima fonte di antiossidanti.
Una regolare assunzione di pistacchi nella dieta aiuta ad abbassare il 'colesterolo cattivo' o LDL e aumentare i livelli di HDL o 'colesterolo buono' nel sangue.
I pistacchi sono una ottima fonte di vitamina-E ma sono anche ricchi di vitamine del complesso B e di molti minerali come rame, manganese, potassio, calcio, ferro, magnesio, zinco e selenio
Una regolare assunzione di pistacchi nella dieta aiuta ad abbassare il 'colesterolo cattivo' o LDL e aumentare i livelli di HDL o 'colesterolo buono' nel sangue.
I pistacchi sono una ottima fonte di vitamina-E ma sono anche ricchi di vitamine del complesso B e di molti minerali come rame, manganese, potassio, calcio, ferro, magnesio, zinco e selenio
PRURITO GENERALIZZATO, ALCUNE CAUSE
Carenza di ferro
Diabete mellito
Insufficienza renale cronica
Malattie epatiche, ad esempio cirrosi biliare
Malattie della tiroide
Policitemia rubra vera
Infezione da HIV
Neoplasia maligna, ad esempio linfoma
Diabete mellito
Insufficienza renale cronica
Malattie epatiche, ad esempio cirrosi biliare
Malattie della tiroide
Policitemia rubra vera
Infezione da HIV
Neoplasia maligna, ad esempio linfoma
2 luglio 2012
PROLATTINEMIA, FARMACI CHE AUMENTANO LA...
Antipsicotici
risperidone
fenotiazine
aloperidolo
Metoclopramide
Antipertensivi
metildopa
reserpina
verapamil
Antidepressivi triciclici
SSRI
Estrogeni
Oppiacei
Cocaina
risperidone
fenotiazine
aloperidolo
Metoclopramide
Antipertensivi
metildopa
reserpina
verapamil
Antidepressivi triciclici
SSRI
Estrogeni
Oppiacei
Cocaina
28 giugno 2012
PSICOSI, CAUSE
Schizofrenia
Disturbo bipolare o pseudo-demenza:
lupus eritematoso sistemico (LES)
sindrome di Cushing
sclerosi multipla
tireotossicosi(tireotossicosi 'apatetica' negli anziani).
Disturbo bipolare o pseudo-demenza:
lupus eritematoso sistemico (LES)
sindrome di Cushing
sclerosi multipla
tireotossicosi(tireotossicosi 'apatetica' negli anziani).
PAZIENTE ENDOCRINOLOGICO, PRIMI SEMPLICI ESAMI
Ispezione generale
'gobba di bufalo'
aspetto del viso (facies lunare)
strie, ecchimosi
depauperamento muscolare
iperpigmentazione
pelle ruvida
mascella prominente
presenza di gozzo
Mani
temperatura
sudorazione
dimensioni
tremore
Occhi
segno di Graeefe o lid lag
proptosi
esoftalmo
emianopsia bitemporale
paralisi dei nervi cranici III, IV o VI
es. fundus
Collo
presenza di gozzo, noduli tiroidei
Apparato cardiorespiratorio
pressione arteriosa
frequenza cardiaca
ipotensione posturale
polso irregolare
edema periferico
crepitii bibasali
Sistema nervoso
paralisi nervi cranici III / IV / VI
presenza di neuropatia periferica
lenta fase di rilascio dei riflessi
Ed ancora
Esame articolazioni
pelle
genitali!
fondoscopia
analisi delle urine
azotemia, elettroliti, creatinina
tests di funzionalita' tiroidea
test di tolleranza al glucosio
cortisolemia del mattino
test al Synacthen
test più specialistici sul consiglio di un endocrinologo
'gobba di bufalo'
aspetto del viso (facies lunare)
strie, ecchimosi
depauperamento muscolare
iperpigmentazione
pelle ruvida
mascella prominente
presenza di gozzo
Mani
temperatura
sudorazione
dimensioni
tremore
Occhi
segno di Graeefe o lid lag
proptosi
esoftalmo
emianopsia bitemporale
paralisi dei nervi cranici III, IV o VI
es. fundus
Collo
presenza di gozzo, noduli tiroidei
Apparato cardiorespiratorio
pressione arteriosa
frequenza cardiaca
ipotensione posturale
polso irregolare
edema periferico
crepitii bibasali
Sistema nervoso
paralisi nervi cranici III / IV / VI
presenza di neuropatia periferica
lenta fase di rilascio dei riflessi
Ed ancora
Esame articolazioni
pelle
genitali!
fondoscopia
analisi delle urine
azotemia, elettroliti, creatinina
tests di funzionalita' tiroidea
test di tolleranza al glucosio
cortisolemia del mattino
test al Synacthen
test più specialistici sul consiglio di un endocrinologo
23 giugno 2012
PROSTATITE, QUADRO DIAGNOSTICO E TRATTAMENTO
Segni e sintomi
Prostatite batterica acuta:
febbre alta, brividi, malessere, mialgia, dolore localizzato (perineale, rettale, sacro-coccigea), frequenza, urgenza, disuria, nicturia, e la conservazione
Prostatite batterica cronica:
difficoltà della minzione (frequenza, urgenza, disuria), dolore lombare e disagio perineale e sovrapubico
Visita prostatica
Prostatite batterica acuta: ghandola gonfia, tesa, morbida o indurita
Prostatite batterica cronica: ghandola congesta indurita (ingrandita), nella maggior parte dei pazienti
Prove di laboratorio
Batteriuria non sempre presente nelle secrezioni prostatiche
Trattamento
La maggioranza dei pazienti può essere trattata con antibiotici per via orale, come ad esempio trimetoprim-sulfametossazolo o fluorochinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina).
La durata totale del trattamento dovrebbe essere di 4 settimane e può essere prolungata fino a 6-12 settimane in caso di prostatite cronica.
La terapia parenterale deve essere mantenuta fino a quando il paziente è senza febbre ed asintomatico
La conversione ad un antibiotico per via orale può essere considerata se il paziente è stato afebbrile per 48 ore o dopo 3-5 giorni di terapia endovenosa.
La scelta degli antibiotici dovrebbe comprendere quegli agenti che sono in grado di attraversare l'epitelio prostatico fino al liquido prostatico in concentrazioni terapeutiche e che possiedono anche uno spettro di attività per essere efficaci
Attualmente, i fluorochinoloni (somministrati per 4-6 settimane) sembrano fornire la migliore opzione terapeutica nella gestione della prostatite cronica.
Prostatite batterica acuta:
febbre alta, brividi, malessere, mialgia, dolore localizzato (perineale, rettale, sacro-coccigea), frequenza, urgenza, disuria, nicturia, e la conservazione
Prostatite batterica cronica:
difficoltà della minzione (frequenza, urgenza, disuria), dolore lombare e disagio perineale e sovrapubico
Visita prostatica
Prostatite batterica acuta: ghandola gonfia, tesa, morbida o indurita
Prostatite batterica cronica: ghandola congesta indurita (ingrandita), nella maggior parte dei pazienti
Prove di laboratorio
Batteriuria non sempre presente nelle secrezioni prostatiche
Trattamento
La maggioranza dei pazienti può essere trattata con antibiotici per via orale, come ad esempio trimetoprim-sulfametossazolo o fluorochinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina).
La durata totale del trattamento dovrebbe essere di 4 settimane e può essere prolungata fino a 6-12 settimane in caso di prostatite cronica.
La terapia parenterale deve essere mantenuta fino a quando il paziente è senza febbre ed asintomatico
La conversione ad un antibiotico per via orale può essere considerata se il paziente è stato afebbrile per 48 ore o dopo 3-5 giorni di terapia endovenosa.
La scelta degli antibiotici dovrebbe comprendere quegli agenti che sono in grado di attraversare l'epitelio prostatico fino al liquido prostatico in concentrazioni terapeutiche e che possiedono anche uno spettro di attività per essere efficaci
Attualmente, i fluorochinoloni (somministrati per 4-6 settimane) sembrano fornire la migliore opzione terapeutica nella gestione della prostatite cronica.
PROCTOCOLITE IN CASO DI RAPPORTI SESSUALI DI PAZIENTI ANORECETTIVI, CAUSE
Herpes simplex virus
Gonococco
Clamidia
Sifilide
Shigella
Salmonella
Campylobacter jejuni
Entamoeba histolytica
Gonococco
Clamidia
Sifilide
Shigella
Salmonella
Campylobacter jejuni
Entamoeba histolytica
PERICARDITE PURULENTA, POSSIBILI CAUSE E TERAPIA EMPIRICA
Possibili microrganismi responsabili
staffilococco aureo
streptococcus pneumoniae
streptococco del gruppo A
enterobacteriacee
Trattamento
vancomicina +
ciprofloxacina +
cefepime
staffilococco aureo
streptococcus pneumoniae
streptococco del gruppo A
enterobacteriacee
Trattamento
vancomicina +
ciprofloxacina +
cefepime
19 giugno 2012
PICCOLO INTESTINO, TUMORI
La maggior parte delle neoplasie del piccolo intestino sono asintomatiche fino a quando non aumentano di dimensioni
Localizzazione e modalita' di presentazione
La modalità più comune di presentazione e' quella di una parziale ostruzione del piccolo intestino, con associati sintomi di dolore addominale crampiforme e distensione, nausea e vomito.
L'ostruzione può essere il risultato di una restringimento del lume da parte dello stesso tumore o di intussuscezione
Emorragia, di solito indolente, è la seconda modalità più comune di presentazione.
L'esame fisico può rivelare una massa addominale o segni di ostruzione intestinale.
L'esame del sangue occulto fecale può essere positivo.
La cachessia o ascite può essere presente con malattia in stadio avanzato.
Adenocarcinomi e adenomi sono più comunemente localizzati nel duodeno, eccetto che nei pazienti con malattia di Crohn, in cui la localizzazione e' più frequente nell'ileo.
Lesioni nella porzione periampollare possono causare ittero ostruttivo o pancreatite.
Adenocarcinomi situati nel duodeno tendono ad essere diagnosticati piu' precocemente nella loro progressione rispetto a quelli situati nel digiuno e ileo, che raramente sono diagnosticati prima che la malattia sia avanzata o metastatica.
I tumori carcinoidi del piccolo intestino vengono di solito diagnosticata dopo che si e' sviluppata una malattia metastatica.
Questi tumori presentano un comportamento più aggressiva rispetto ai più comuni carcinoidi appendicolari.
Circa il 25-50 per cento dei pazienti con tumore carcinoide con metastasi epatiche svilupperanno manifestazioni della cosiddetta "sindrome da carcinoide"
Questa sindrome si manifesta con:
diarrea, vampate di calore, ipotensione, tachicardia, e fibrosi dell'endocardio e delle valvole del cuore destro.
I linfomi possono coinvolgere l'intestino tenue in modo primitivo o come una manifestazione di diffusione della malattia sistemica.
I linfomi primitivi del piccolo intestino sono più comunemente situati nell'ileo, che contiene la più alta concentrazione di tessuto linfoide dell'intestino stesso
Anche se una parziale occlusione del piccolo intestino è la modalità più comune di presentazione, il 10 per cento dei pazienti con linfomi intestinali manifesta una perforazione intestinale.
Dal 60 al 70 per cento dei tumori stromali gastrointestinali ((GIST) si trovano nello stomaco.
L'intestino tenue è il secondo sito più comune, contenente il 25-35 per cento dei tumori stromali gastrointestinali (GIST)
Non sembra esserci alcuna variazione regionale nella prevalenza dei GIST del piccolo intestino.
I GIST hanno una maggiore propensione per essere associati a emorragia evidente rispetto alle altre piccole neoplasie intestinali.
I tumori metastatici che coinvolgono il piccolo intestino possono indurre ostruzione intestinale e sanguinamento.
Localizzazione e modalita' di presentazione
La modalità più comune di presentazione e' quella di una parziale ostruzione del piccolo intestino, con associati sintomi di dolore addominale crampiforme e distensione, nausea e vomito.
L'ostruzione può essere il risultato di una restringimento del lume da parte dello stesso tumore o di intussuscezione
Emorragia, di solito indolente, è la seconda modalità più comune di presentazione.
L'esame fisico può rivelare una massa addominale o segni di ostruzione intestinale.
L'esame del sangue occulto fecale può essere positivo.
La cachessia o ascite può essere presente con malattia in stadio avanzato.
Adenocarcinomi e adenomi sono più comunemente localizzati nel duodeno, eccetto che nei pazienti con malattia di Crohn, in cui la localizzazione e' più frequente nell'ileo.
Lesioni nella porzione periampollare possono causare ittero ostruttivo o pancreatite.
Adenocarcinomi situati nel duodeno tendono ad essere diagnosticati piu' precocemente nella loro progressione rispetto a quelli situati nel digiuno e ileo, che raramente sono diagnosticati prima che la malattia sia avanzata o metastatica.
I tumori carcinoidi del piccolo intestino vengono di solito diagnosticata dopo che si e' sviluppata una malattia metastatica.
Questi tumori presentano un comportamento più aggressiva rispetto ai più comuni carcinoidi appendicolari.
Circa il 25-50 per cento dei pazienti con tumore carcinoide con metastasi epatiche svilupperanno manifestazioni della cosiddetta "sindrome da carcinoide"
Questa sindrome si manifesta con:
diarrea, vampate di calore, ipotensione, tachicardia, e fibrosi dell'endocardio e delle valvole del cuore destro.
I linfomi possono coinvolgere l'intestino tenue in modo primitivo o come una manifestazione di diffusione della malattia sistemica.
I linfomi primitivi del piccolo intestino sono più comunemente situati nell'ileo, che contiene la più alta concentrazione di tessuto linfoide dell'intestino stesso
Anche se una parziale occlusione del piccolo intestino è la modalità più comune di presentazione, il 10 per cento dei pazienti con linfomi intestinali manifesta una perforazione intestinale.
Dal 60 al 70 per cento dei tumori stromali gastrointestinali ((GIST) si trovano nello stomaco.
L'intestino tenue è il secondo sito più comune, contenente il 25-35 per cento dei tumori stromali gastrointestinali (GIST)
Non sembra esserci alcuna variazione regionale nella prevalenza dei GIST del piccolo intestino.
I GIST hanno una maggiore propensione per essere associati a emorragia evidente rispetto alle altre piccole neoplasie intestinali.
I tumori metastatici che coinvolgono il piccolo intestino possono indurre ostruzione intestinale e sanguinamento.
12 giugno 2012
PERICARDITE SENZA VERSAMENTO, TRATTAMENTO
Aspirina 650 mg X 6 volte al di X 2 settimane associata a gastroprotettori
PERICARDITE, CAUSE
Idiopatica
Virus
Infarto del miocardio
Sindrome postvirale
Dissezione aortica
Neoplasie
Radiazioni
Trauma toracico
Connettiviti
Uremia
Farmaci come procainamide, idralazina
Virus
Infarto del miocardio
Sindrome postvirale
Dissezione aortica
Neoplasie
Radiazioni
Trauma toracico
Connettiviti
Uremia
Farmaci come procainamide, idralazina
PERICARDITE POST INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO
Si verifica nel 20% circa dei pazienti con infarto acuto del miocardio, piu' frequentemente negli infarti Q che in quelli non Q
I pazienti con pericardite usualmente presentano:
un infarto di maggiori dimensioni
minore frazione di eiezione
piu' alta incidenza di scompenso cardiaco
La presenza di pericardite e/o versamento pleurico dopo un infarto acuto del miocardio e' associata a piu' elevata mortalita'
I pazienti con pericardite usualmente presentano:
un infarto di maggiori dimensioni
minore frazione di eiezione
piu' alta incidenza di scompenso cardiaco
La presenza di pericardite e/o versamento pleurico dopo un infarto acuto del miocardio e' associata a piu' elevata mortalita'
6 giugno 2012
PATOLOGIE CARDIACHE ASSOCIATE AD AUMENTATO RISCHIO DI ICTUS
Trombi murali nel post-infarto
Fibrillazione atriale
Endocardite
Embolo paradosso attraverso un forame ovale pervio
Fibrillazione atriale
Endocardite
Embolo paradosso attraverso un forame ovale pervio
5 giugno 2012
PH VAGINALE NORMALE
Tra 3.8 e 4.4
Un pH vaginale superiore a 4.9 indica un'infezione batterica o da protozoi
Un pH vaginale superiore a 4.9 indica un'infezione batterica o da protozoi
PRIAPISMO, CAUSE
Sesso prolungato
Leucemia
Anemia falciforme
Discrasie ematiche
Ematoma o neoplasia pelvica
Sifilide
Uretrite
Farmaci
fenotiazine
prazosin
anticoagulanti
corticosteroidei
Leucemia
Anemia falciforme
Discrasie ematiche
Ematoma o neoplasia pelvica
Sifilide
Uretrite
Farmaci
fenotiazine
prazosin
anticoagulanti
corticosteroidei
20 maggio 2012
PROSTANORM
Farmaco estrattivo vegetale a base di estratto secco di Serenoa repens, ad elevata titolazione, privo di effetti collaterali importanti, utile nell'iperplasia prostatica benigna, con effetto di lenta riduzione del volume prostatico.
Non riduce la libido
Non riduce la libido
18 aprile 2012
PH NELLE URINE
Valori normali
tra 4.6 e 8
Elevato in caso di
batteriuria
dieta vegetariana
insufficienza renale
farmaci quali ad es. sodio bicarbonato, antibiotici
Ridotto in caso di
acidosi metabolica, respiratoria
farmaci come ad es. cloruro d'ammonio
diabete mellito
diarrea
inedia
tra 4.6 e 8
Elevato in caso di
batteriuria
dieta vegetariana
insufficienza renale
farmaci quali ad es. sodio bicarbonato, antibiotici
Ridotto in caso di
acidosi metabolica, respiratoria
farmaci come ad es. cloruro d'ammonio
diabete mellito
diarrea
inedia
11 aprile 2012
PREDNISONE NELLE MALATTIE REUMATICHE
Indicazioni
Come terapia aggiuntiva a breve termine (per far superare al paziente un episodio acuto o nella riacutizzazione) nelle seguenti malattie
artrite psoriasica
artrite reumatoide
spondilite anchilosante
borsite acuta e subacuta
tenosinovite acuta aspecifica,
gotta acuta
osteartrosi post-traumatica
sinovite da osteoartrosi
epicondilite
Malattie del collagene:
durante una riacutizzazione o come terapia di mantenimento in casi selezionati di: LES; dermatomiosite/polimiosite, cardite reumatica acuta.
Dosi
Possono variare da 5 a 100 mg al giorno a seconda dell'entità della malattia specifica
La dose iniziale deve essere mantenuta o modificata fino a quando una risposta soddisfacente si sia ottenuta
Dopo una risposta favorevole, la dose deve essere ridotta in piccoli decrementi ad appropriati intervalli di tempo fino a quando il dosaggio più basso mantenga un'adeguata risposta clinica
Se dopo la terapia a lungo termine il farmaco deve essere interrotto, si raccomanda che la terapia venga ridotta gradualmente piuttosto che bruscamente.
Se la terapia con prednisone è prevista per lunghi periodi (superiore a 5 mg / die per più di 3 mesi) la somministrazione di un agente osteoprotettivo (bifosfonato) è obbligatoria In dotazione
Farmacocinetica
Il prednisone è biologicamente inattivo e deve essere convertito in prednisolone nel fegato. Prednisolone è la forma biologicamente attiva;
Emivita plasmatica: 2-4 ore
Emivita biologica: 18-36 ore
Metabolizzazione: epatica
Legame proteico: si lega fortemente alla globulina legante il cortisolo o all'albumina
Escrezione: urinaria, dopo glucurazione e solfurazione
Come terapia aggiuntiva a breve termine (per far superare al paziente un episodio acuto o nella riacutizzazione) nelle seguenti malattie
artrite psoriasica
artrite reumatoide
spondilite anchilosante
borsite acuta e subacuta
tenosinovite acuta aspecifica,
gotta acuta
osteartrosi post-traumatica
sinovite da osteoartrosi
epicondilite
Malattie del collagene:
durante una riacutizzazione o come terapia di mantenimento in casi selezionati di: LES; dermatomiosite/polimiosite, cardite reumatica acuta.
Dosi
Possono variare da 5 a 100 mg al giorno a seconda dell'entità della malattia specifica
La dose iniziale deve essere mantenuta o modificata fino a quando una risposta soddisfacente si sia ottenuta
Dopo una risposta favorevole, la dose deve essere ridotta in piccoli decrementi ad appropriati intervalli di tempo fino a quando il dosaggio più basso mantenga un'adeguata risposta clinica
Se dopo la terapia a lungo termine il farmaco deve essere interrotto, si raccomanda che la terapia venga ridotta gradualmente piuttosto che bruscamente.
Se la terapia con prednisone è prevista per lunghi periodi (superiore a 5 mg / die per più di 3 mesi) la somministrazione di un agente osteoprotettivo (bifosfonato) è obbligatoria In dotazione
Farmacocinetica
Il prednisone è biologicamente inattivo e deve essere convertito in prednisolone nel fegato. Prednisolone è la forma biologicamente attiva;
Emivita plasmatica: 2-4 ore
Emivita biologica: 18-36 ore
Metabolizzazione: epatica
Legame proteico: si lega fortemente alla globulina legante il cortisolo o all'albumina
Escrezione: urinaria, dopo glucurazione e solfurazione
30 marzo 2012
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