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22 settembre 2015

Diabete di tipo 2 e nefropatia diabetica, come controllarlo nei pazienti che non necessitano di trattamento dialitico



I pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica che non sono in dialisi possono iniziare con un agente ipoglicemico orale, quale
glipizide
repaglinide 
sitagliptin

L'insulina, naturalmente, può essere aggiunta o sostituita se necessario. 


La glipizide è un sulfonilurea ed è l'agente di scelta poichè il suo metabolita presenta scarsa o nessuna attività ipoglicemica. 

La repaglinide è una Glinide ed è considerata anche più sicuro per la malattia renale cronica per motivi analoghi. 
 
Sitagliptin, un inibitore della DPP-4, può anche essere utilizzato, ma le evidenze sono più limitate.

11 settembre 2015

DISPAREUNIA, CAUSE

La dispareunia, o rapporto sessuale doloroso, è un disturbo comune tra le donne.


Cause comuni

Vaginite e vulvovaginite

Infezione da herpes simplex
Atrofia vaginale

Iatrogenica

Lubrificazione inadeguata

Vestibolodinia/Vulvodinia

Endometriosi

Adenomiosi

Leiomiomi


Cause meno comuni

Cistite interstiziale

Infezione delle vie urinarie

Ascesso di una ghiandola del Bartolini

Ipersensibilità al liquido seminale

Dermatite da contatto

Dermatite atopica

Massa dovuta a Ghiandola di Bartolini

Imene imperforato

Lesioni traumatiche a livello delperineo

Distrofia vulvare

Vaginismo

Disturbo psicosessuale


Cervicite


Malattia infiammatoria pelvica


Idrosalping


Spasmo del levator ani

10 settembre 2015

DISTURBI DELL'ORGASMO FEMMINILE, ALCUNE UTILI CONSIDERAZIONI

La vibrostimolazione aumenta lo stimolo sessuale per un più prolungato e diretto effetto a livello del clitoride e più precisamente del bulbo del clitoride, dei muscoli perineali superficiali, dei tessuti intorno all'uretra, a livello della parete vaginale anteriore (il cosiddetto punto G)

Diversi altri mezzi di stimolazione sessuale possono essere utili (ad es., oltre alla vibrostimolazione, l'uso della fantasia, ed in caso di perdita della sensibilità genitale, la stimolazione di altre parti del corpo).

Le pazienti con lesioni del midollo spinale possono ottenere orgasmi mediante vibrostimolazione a livello della cervice.

3 settembre 2015

DIABETE MELLITO DI TIPO 2 ED INSULINA

Diversi pazienti con diabete di tipo 2 richiedono trattamento con insulina

Tra questi quelli che nonostante un regime terapeutico con antidiabetici orali presentano ancora una Hb glicosilata dell'8%
Un'insulina basale al momento di andare a letto aggiunta agli antidiabetici orali può' essere efficace e determina meno incremento ponderale

Alcuni pazienti con diabete di tipo 2 necessitano di alte dosi di insulina (anche più' di un'unità pro kg di peso per ridurre l'Hb glicosilata a meno del 7%
In tal caso la combinazione metformina e insulina può' essere la migliore se non vi sono controindicazioni

Se i pazienti con tale trattamento (insulina + metformina) dovessero interrompere la metformina per un aumento della creatinina, allora essi dovrebbero incrementare la sola insulina del 20 fino al 35% in più' della quantità' che assumevano con la combinazione già' detta

16 novembre 2014

DISTURBO SCHIZOIDE DI PERSONALITÀ


Si inquadra tra i comportamenti strani o stravaganti

I soggetti sono introversi, chiusi, solitari (non possiedono amici intimi), emotivamente insensibili e calmi.

Sono presi dai propri pensieri e sensazioni e temono il contatto e l’intimità con gli altri.

Sono privi di qualsiasi manifestazione di affetto o di tenerezza.

Sono indifferente alle lodi, alle critiche ed ai sentimenti altrui.

Tendono a sognare ad occhi aperti, anziché agire concretamente.


Il quadro comportamentale del disturbo schizoide di personalità presenta elementi in comune con le fasi iniziali della schizofrenia.

9 novembre 2014

DISTURBO BORDERLINE (DISTURBO DI PERSONALITÀ 

Il paziente borderline presenta:

-livelli di instabilità emotiva con passaggi repentini che possono realizzarsi anche nell’arco di una giornata tra uno stato dell’umore ad un altro (stati disforici e periodi di eutimia)

-un'immagine distorta di sé, con una sensazione di inutilità e l'idea di essere fondamentalmente difettato (o cattivo)

Si differenzia dagli altri sia per l’elevata impulsività, sia per una intollerabile condizione di dolore ed urgenza.

Oscilla rapidamente tra intensi stati di rabbia, furia, dolore, vergogna, panico, terrore ed un sentimento cronico di vuoto e solitudine.

Empatizza con gli altri e li "coccola" ,ma solo con l’aspettativa che questi saranno “presenti” a loro volta per soddisfare le sue necessità.
Le relazioni sono intense ed instabili, e sono accompagnate dalla paura dell’abbandono, che può portare a una dipendenza eccessiva dagli altri
Sono frequenti le azioni impulsive, la sensazione cronica di noia o di vuoto e gli scoppi di rabbia intensi e inappropriati

Gli antipsicotici atipici come la clozapina, l'olanzapina, la quetiapina e il risperidone, possono essere utili a pazienti con sintomi para-psicotici, impulsivi e con intenti suicidari.
Bisogna ricordare però gli effetti collaterali attribuibili agli antipsicotici atipici quali discinesia tardiva ed importante aumento del peso corporeo


L’automutilazione o i tentativi di suicidio ricorrenti possono essere usati per attirare l’attenzione o per manipolare gli altri.

Possono giocare d’azzardo, spendere soldi in modo irresponsabile, fare abbuffate, abusare di sostanze, coinvolgersi in rapporti sessuali non sicuri.

Il paziente oscilla rapidamente lungo intensi stati di rabbia, furia, dolore, vergogna, panico, terrore ed un feeling cronico di vuoto e solitudine.



Altra caratteristica è la reattività umorale, contraddistinta da


Tuttavia, è possibile la comparsa di sintomi quasi-psicotici o psicotici transitori e, a volte, illusioni ed allucinazioni reality-based.

L’impulsività può essere di due tipi: l’autodistruttività (tentativi di suicidio, automutilazioni, tentativi di suicidio) e una forma più generale di impulsività (abuso di sostanze, disturbi alimentazione, scoppi verbali, guida spericolata).

Sentimenti cronici di vuoto. Facilmente annoiati, possono costantemente ricercare qualcosa da fare.


Sintomi
Modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’autostima e dell’umore.
Marcata impulsività.
Sforzi disperati per evitare abbandoni reali o immaginati.
Intensi timori di abbandono e rabbia inappropriata anche quando si trovano ad affrontare separazioni reali limitate nel tempo o quando intervengono cambiamenti di progetti inevitabili.
Modalità di relazione instabile e intensa.
Idealizzazione e svalutazione.
Inclini a cambiamenti improvvisi e drammatici della loro visione degli altri, che possono essere visti alternativamente come supporti benefici o come crudelmente punitivi.
Immagine di sé o percezione di sé marcatamente e persistentemente instabile.
Variazioni improvvise e drammatiche dell’immagine di sé, caratterizzate da cambiamenti di obiettivi, valori e aspirazioni.
Passaggi rapidi dal ruolo di supplice e bisognoso di aiuto a quello di giusto vendicatore di un maltrattamento precedente.
Impulsività in almeno due aree potenzialmente dannose per sé.
Gesti o minacce di suicidio o comportamento auto mutilante.
Instabilità affettiva dovuta a marcata instabilità dell’umore (per es., intensa disforia, irritabilità o ansia episodica, che di solito durano poche ore e solo raramente più di pochi giorni).

























8 novembre 2014

DISTURBO PARANOIDE (DISTURBO DELLA PERSONALITÀ)

I soggetti con un disturbo di personalità paranoide risultano sospettosi e diffidenti nei confronti degli altri.
Possono essere guardinghi, riservati ma intriganti e possono apparire emotivamente freddi o eccessivamente seri.
Possono percepire gli altri come sleali, infedeli, condiscendenti o disonesti.
Non hanno fiducia in alcuno, non perdonano facilmente e possono attuare condotte che essi ritengono giuste ma che le altre persone reputano eccessive o ingiustificate.
Frequentemente intraprendono azioni legali contro altri, soprattutto se si ritengono giustamente indignati
Solitamente non riconoscono il peso del proprio comportamento come causa dei conflitti interpersonali nei quali si trovano di frequente implicati.
Spesso lavorano in condizioni di relativo isolamento sociale ma, nonostante ciò, possono essere efficienti e coscienziosi.

7 novembre 2014

DISTURBO EVITANTE (DISTURBO DELLA PERSONALITÀ)

Il soggetto non vuole affrontare gli altri finché non è certo di essere accettato ed amato
È molto sensibile a chi gli dice di no e si sente profondamente ferito da eventuali critiche
È timido e manifesta disagio eccessivo nelle situazioni sociali
Evita le attività sociali o lavorative che implicano un contatto con gli altri
Spesso non ha relazioni al di fuori dei propri familiari, pur desiderandole
Non sta bene con se stesso perché si sente incapace di relazionarsi con gli altri

DISTURBO DIPENDENTE (DISTURBO DELLA PERSONALITÀ)

Il soggetto manifesta dipendenza e sottomissione agli altri delegando loro le decisioni
La fiducia in se stesso è carente
Ha bisogno di essere continuamente rassicurato e consigliato
Di rado inizia un progetto o fa qualcosa di spontanea iniziativa
Si offende facilmente di fronte alle critiche o alla disapprovazione
Ha un profondo timore di essere rifiutato
Si sente a disagio e indifeso quando è da solo
Può sentirsi distrutto quando una relazione importante termina

Tale disturbo viene diagnosticato con maggior frequenza nelle donne

6 novembre 2014

DISTURBI PSICHIATRICI NELLE DEMENZE


La demenza è relativamente comune negli anziani
La causa di gran lunga più comune di demenza è il Morbo di Alzheimer (70% dei casi)
la seconda causa più comune è la demenza vascolare
seguono
la demenza frontotemporale
la demenza con corpi di Lewy
la malattia di Parkinson


Malattia di Alzheimer
I deliri nella MA sono molto variabili, dal 40 al 70% circa
Le allucinazioni si osservano meno frequentemente.
Una vera e propria psicosi si instaura entro diversi anni dall'inizio della malattia ma non si manifesta in modo permanente

Demenza vascolare
La sintomatologia può essere determinata da numerosi tipi di lesioni quali
infarti corticali multipli, emorragie, malattia di Binswanger, infarti in sedi circoscritte.
I pazienti con afasia di Wernicke spesso evidenziano paranoia
Lesioni pontine e del lobo temporale possono causare allucinazioni uditive
Allucinazioni visive si verificano in caso di danno mesencefalico, occipitale, parietale e temporale

Demenza a corpi di Lewy
Si manifesta con periodi di confusione intervallati a momenti di lucidità
Sono possibili deliri ed allucinazioni

Demenza frontotemporale
Può essere causata da una malattia di Pick
Si possono verificare deliri

Malattia di Parkinson
Possono essere presenti allucinazioni visive, deliri e stati confusionali che purtroppo sono causati o peggiorati dall'uso di farmaci quali L-Dopa e Dopamino-Agonisti. Questi, come sappiamo, sono indispensabili per trattare i disturbi del movimento
Nei pazienti che sviluppano psicosi sono anche presenti confusione, agitazione e disturbi della personalità

14 ottobre 2014

DEPRESSIONE: UN SEMPLICE SCHEMA PER INQUADRARLA

Si può distinguere in:

1) Depressione endogena
non vi è una causa scatenante esterna
Si divide in:
a) depressione maggiore o disturbo unipolare in cui vi è solo una fase depressiva.
b) disturbo bipolare  o sindrome maniaco depressiva: in cui fasi depressive si alternano a fasi di eccitamento maniacale. 
E' uno stato che tende a durare se non viene trattato e che può andare incontro a cronicizzazione.

2) Depressione reattiva
La depressione reattiva è uno stato depressivo strettamente legato ad un evento esogeno doloroso (lutto, separazione, fallimento finanziario) ma con un'intensità e durata sproporzionate rispetto alla reale entità del triste evento
Elemento principale che caratterizza questo disturbo è un sentimento di tristezza vissuto a livello cosciente e con estrema partecipazione.


3) Depressione secondaria
Si manifesta in seguito a
a) malattie di tipo organico (es. sclerosi multipla, morbo di Parkinson, malattia di Alzheimer, epilessia e malattie che colpiscono il sistema endocrino, come ad esempio l'ipotiroidismo, il morbo di Addison, la malattia di Cushing, malattie infettive quali HIV o sifilide, neoplasie
b) alcuni trattamenti farmacologici (es. corticosteroidi, contraccettivi orali, androgeni ecc.).
Ad esempio le malattie che più favoriscono l'insorgenza della depressione secondaria sono la sclerosi


4) Depressione minore o "distimia o disturbo distimico"
Il termine "distimia", è sinonimo di cattivo umore".
Prima del 1980 il disturbo distimico veniva denominato nevrosi depressiva (detta anche depressione nevrotica).
Il disturbo distimico è un disturbo cronico caratterizzato dalla presenza di umore depresso che persiste per la maggior parte del giorno ed è presente nella maggior parte dei giorni.

27 settembre 2014

DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS

Disturbo che può essere sviluppato da un soggetto (immediatamente o con un certo ritardo) dopo l'esposizione a un evento stressante o ad una situazione di natura eccezionalmente minacciosa o catastrofica (terremoti, incendi, nubifragi, gravi incidenti stradali, abusi sessuali, atti di violenza subiti o di cui si è stati testimoni, attentati, azioni belliche, perdita inaspettata di una persona cara, etc.)

 È caratterizzato da 3 gruppi di sintomi (cosiddetta "triade sintomatologica"):

intrusione (flashback): un vissuto intrusivo dell'evento che si propone alla coscienza, "ripetendo" il ricordo dell'evento.

evitamento: la tendenza ad evitare tutto ciò che ricordi in qualche modo, o che sia riconducibile, all'esperienza traumatica

iperattivazione psicofisiologica:  caratterizzata da insonnia, irritabilità, ansia, aggressività e tensione generalizzate.

Vi possono essere anche:
intorpidimento (uno stato di coscienza simile allo stordimento ed alla confusione)

incubi, che possono far rivivere l'esperienza traumatica durante il sonno, in maniera molto vivida.

Questi sintomi devono compromettere le normali funzioni psico-fisiche perchè possa essere confermata la diagnosi

Più spesso, la presentazione si evidenzia con comorbidità  quali:
depressione, ansia generalizzata, angoscia, irritabilità e abuso di alcool, droghe, farmaci e/o psicofarmaci.

Perciò il clinico dovrebbe sempre chiedersi se i pazienti con tali sintomi hanno subito un'esperienza traumatica.

Tale evento traumatico spesso, infatti,  non viene ricordato con precisione ed il ricordo, nella maggior parte dei casi, appare confuso, frammentato, irreale.

Vi possono essere sensi di colpa che sono spesso esagerati ed incongruenti con il reale svolgimento dei fatti e delle responsabilità oggettive.

Trattamento
Dovrebbero essere valutate le necessità fisiche,  psicologiche e sociali del paziente ed i concomitanti rischi legati alla condizione: questo può essere facilitato dall'uso di questionari e da una pianificazione degli screening di valutazione clinica

 Il trattamento più efficace è il trattamento psicologico focalizzato al trauma

La farmacoterapia può essere usata in pazienti che non rispondono, o non possono tollerare, o non vogliono o non hanno accesso alle terapie psicologiche.

26 marzo 2014

DOLORE EPIGASTRICO (dolore addominale superiore, dispepsia) Diagnosi differenziale

"Indigestione" da eccesso di cibo
Dispepsia funzionale o nonulcerosa (la più comune)
Ulcera peptica
Reflusso gastroesofageo
Gastrite, ad esempio da fans, alcool, stress, H. pylori, anemia perniciosa

Farmaci, quali
aspirina, antibiotici (ad esempio, macrolidi, metronidazolo), corticosteroidi, digossina, narcotici, teofillina

Gastroparesi
Deficit di lattasi
Malassorbimento
Cancro gastrico
Infezione parassitaria, per es. da Giardia, Strongyloides, Ascaris
Colelitiasi, colangite o coledocolitiasi
H. pylori (controverso)

Ischemia miocardica! o pericardite

Pancreatite o cancro del pancreas
Polmonite
Ernia addominale
Gravidanza
Ischemia intestinale
Rottura esofagea
Volvolo gastrico

Abuso fisico o sessuale

20 marzo 2014

DENGUE

Caratteristiche principali
Infezione abbastanza comune da togavirus trasmessa dalla puntura di zanzara Aedes
Periodo di incubazione di 7-10 gg. o più lungo
Si riscontra in aree geografiche tropicali
Negli Stati Uniti in Texas e nel vicino Porto Rico


Quadro clinico
Malattia febbrile senza segni di specificità, solitamente autolimitantesi della durata di 3-7 giorni cui fa seguito remissione
Una forma grave si manifesta con dolori diffusi importanti, faringite, emorragia e shock
Un' eruzione cutanea è comune nel periodo di remissione o nel secondo stadio febbrile: si manifesta come forma maculopapulare o petecchiale dapprima a livello delle mani e piedi e poi a livello di braccia e gambe poi tronco e collo, risparmiando il volto
È possibile l'exitus in caso di dengue con febbre emorragica o shock


Diagnosi
considera la diagnosi in caso di viaggiatori di recente ritornati dalle aree endemiche
una leucopenia è caratteristica della malattia
nella forma emorragica è comune una piastrinopenia
sono disponibili tests sierologici rapidi


Trattamento
non esiste terapia specifica antivirale
utili misure di supporto quali idratazione ed analgesici (evita l'aspirina)


17 febbraio 2014

DEFICIT DI VIT. D


È la carenza nutrizionale più comune in tutto il mondo

È caratterizzata da livelli sierici di 25-idrossivitamina D inferiori a 50 nanomoli / L (inferiori a 20 ng / mL).
Insufficienza di vitamina D è considerata un livello serico di 25-idrossivitamina D tra 52 e 72 nanomoli / L (21 e 29 ng / mL).


Cause
Le cause principali includono
scarsa o assente esposizione al sole
uso di protettivi solari
aumento della pigmentazione della pelle
insufficiente apporto di vitamina D nella dieta
sindromi da malassorbimento
obesità
uso di farmaci
ma anche
disturbi acquisiti o congeniti che riducono o impediscono il metabolismo da 25-idrossivitamina D a 1,25-diidrossivitamina D e che si manifestano come anomalie biochimiche e scheletriche in pazienti con carenza di vitamina D, ma in una forma più grave


Quadro clinico
La maggior parte dei pazienti sono asintomatici.
Una mancanza grave, prolungata di vitamina D causa ritardo della crescita e rachitismo nei bambini e osteomalacia, osteopenia e osteoporosi negli adulti.
L'osteomalacia si verifica soprattutto a livello della colonna vertebrale, della pelvi e degli arti inferiori: le ossa diventano più cedevoli, il peso può causare un incurvamento delle ossa lunghe, un accorciamento verticale delle vertebre ed un appiattimento delle ossa pelviche, con restringimento dello stretto pelvico inferiore.
All'Rx compaiono aree di demineralizzazione a nastro che mimano delle fratture (sindrome di Milkman)


Trattamento
Sia la carenza di vitamina D che la mancanza di vitamina D sono corrette dalla somministrazione di vitamina D2 o vitamina, D3, dapprima in dosi da trattamento seguite quindi da dosi di mantenimento in modo permanente; dovrebbe essere incoraggiata inoltre l'esposizione adeguata alla luce solare
Un supplemento con 1,25-diidrossivitamina D o uno dei suoi analoghi attivi è necessario per pazienti con disturbi del metabolismo

4 gennaio 2014

DEPRESSIONE E DEMENZA: ALCUNE CONSIDERAZIONI

Questo disturbo cognitivo si risolve solitamente con il trattamento della depressione

I pazienti anziani depressi possono sperimentare un declino cognitivo, ma a differenza dei pazienti con demenza tendono ad esagerare la loro perdita di memoria e raramente dimenticano importanti eventi in corso o questioni personali

Gli esami neurologici sono normali tranne i segni di rallentamento psicomotorio

Quando esaminati, i pazienti con depressione fanno poco sforzo per rispondere, quelli con demenza, invece, tentano di sforzarsi ma rispondono in modo errato

Quando coesistono depressione e demenza, il trattamento della depressione non ripristina completamente il deficit cognitivo



17 dicembre 2013

DIABETE ED IPERTENSIONE



Opzioni principali in ordine alfabetico

Benazepril: 10-40 mg per via orale una volta al giorno
o
Captopril: 12,5-25 mg per via orale due a tre volte al giorno inizialmente, massima dose 150 mg al giorno
o
Enalapril: 5-40 mg per via orale una volta al giorno o suddiviso in 2 dosi
o
Fosinopril: 10-40 mg per via orale una volta al giorno o in 2 dosi, massima dose 80 mg al giorno
o
Lisinopril: 10-40 mg per via orale una volta al giorno, massima dose 80 mg al giorno
o
Moexipril: 7,5-30 mg per via orale una volta al giorno
o
Perindopril: 4-8 mg per via orale una volta al giorno
o
Quinapril: 10-80 mg per via orale una volta al giorno o in 2 dosi
o
Ramipril: 2,5 fino a 20 mg per via orale una volta al giorno
o
Trandolapril: 1-4 mg per via orale una volta al giorno, massima dose 8 mg al giorno


Opzioni secondarie in ordine alfabetico

Candesartan: 8-32 mg per via orale una volta al giorno o in 2 dosi
o
Irbesartan: 150-300 mg per via orale una volta al giorno
o
Losartan: 25-100 mg per via orale una volta al giorno o in 2 dosi
o
Olmesartan: 20-40 mg per via orale una volta al giorno
o
Telmisartan: 20-80 mg per via orale una volta al giorno
o
Valsartan: 80-320 mg per via orale dato una volta al giorno o in 2 dosi
o
(azilsartan: 40-80mg per via orale una volta al giorno)

8 ottobre 2013

DOLORE TORACICO E INFARTO DEL MIOCARDIO

Un dolore toracico di durata inferiore a 5 minuti, anche se stenocardico, suggerisce comunque l'assenza di infarto miocardico acuto

7 ottobre 2013

DIABETE MELLITO: CRITERI PER LA DIAGNOSI

-glicemia a digiuno (dopo 8 o più ore di digiuno cioè di nessun apporto calorico) uguale o superiore a 126 mg/dL
oppure
-concentrazione plasmatica di glucosio di 200 mg/dL 2 ore dopo l'ingestione orale di un carico di 75 g di glucosio il mattino dopo un digiuno notturno di almeno 8 ore
oppure
-sintomi di iperglicemia non controllata (ad esempio, poliuria, polidipsia, polifagia) e una concentrazione casuale di glucosio plasmatico di 200 mg/dL o più
oppure
-livello di HbA1c (emoglobina glicata) di 6.5% o superiore.

27 agosto 2013

DIABETE E MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte e la principale causa di morbilità per i pazienti con diabete.

Un intensivo controllo glicemico ha dimostrato di diminuire l'incidenza della malattia macrovascolare nel diabete di tipo 1.

 Il rischio di malattia cardiovascolare può essere ulteriormente ridotto modificando gli altri fattori di rischio cardiovascolare.

Lo stile di vita e la terapia comportamentale sono componenti essenziali del trattamento.
L'ipertensione nei pazienti con diabete di tipo 1 è spesso secondaria alla nefropatia sottostante
La pressione arteriosa deve essere trattata a affinchè si raggiungano livelli inferiori a 130/80 mmHg mediante un ACE inibitore o un bloccante del recettore dell'angiotensina-II
La maggior parte dei pazienti richiede 2 o 3 farmaci per raggiungere tale traguardo.

Per i pazienti senza malattia cardiovascolare nota, l'obiettivo iniziale è un colesterolo LDL inferiore a 100 mg / dL.
Per gli adulti con malattia cardiovascolare, un obiettivo opzionale è un colesterolo LDL inferiore a 70 mg / dL.
Mentre l'obiettivo primario della terapia ipolipemizzante nel diabete di tipo 1 è quello di abbassare il colesterolo LDL a valori inferiori a 100 mg / dl, si raccomanda anche di abbassare i trigliceridi a valori inferiori a 150 mg / dl ed aumentare il colesterolo HDL a valori superiori a 40 mg / dL con lo scopo di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

Tutti i pazienti diabetici adulti con malattia cardiovascolare dovrebbero essere trattati con aspirina (75-162 mg / die).

Tutti i pazienti dovrebbero smettere di fumare.

I pazienti di età superiore a 55 anni, con o senza ipertensione, ma con malattie cardiovascolari, dislipidemia, aumentata escrezione urinaria di albumina, o fumatori, possono beneficiare di un ACE-inibitore per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari.


Non esistono linee guida basate sull'evidenza per lo screening di pazienti asintomatici per la malattia coronarica.