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13 novembre 2014
CANCRO DEL PANCREAS E LABORATORIO
Non esistono esami del sangue diagnostici per il carcinoma pancreatico.
Nel work-up diagnostico sono utili le seguenti indagini di laboratorio:
1) Prove di funzionalità epatica: prove anormali sono associate al grado di ittero ostruttivo, ma non è possibile distinguere l'ostruzione biliare (di qualsiasi causa) da metastasi del fegato.
2) Biomarcatori: i biomarcatori disponibili, come CA19-9 e CEA, mancano la sensibilità desiderata e specificità per la diagnosi precoce.
Il CA19-9 ha una sensibilità dal 70% al 90% e una specificità del 90%.
Risultati falsi-positivi sono spesso ottenuti nell'ittero ostruttivo benigno o nella pancreatite cronica.
Il CA19-9 è particolarmente utile come ausilio nella stadiazione preoperatoria, per individuare una ricorrenza nei tumori resecati e nella valutazione della risposta al trattamento nella malattia avanzata.
3) Prove di coagulazione ed emocromo: una riduzione dei fattori di coagulazione vit. K dipendenti causerà un prolungamento del tempo di protrombina (PT).
Prove di coagulazione ed emocromo dovrebbero essere sempre effettuati prima di qualsiasi procedura diagnostica invasiva.
1) Prove di funzionalità epatica: prove anormali sono associate al grado di ittero ostruttivo, ma non è possibile distinguere l'ostruzione biliare (di qualsiasi causa) da metastasi del fegato.
2) Biomarcatori: i biomarcatori disponibili, come CA19-9 e CEA, mancano la sensibilità desiderata e specificità per la diagnosi precoce.
Il CA19-9 ha una sensibilità dal 70% al 90% e una specificità del 90%.
Risultati falsi-positivi sono spesso ottenuti nell'ittero ostruttivo benigno o nella pancreatite cronica.
Il CA19-9 è particolarmente utile come ausilio nella stadiazione preoperatoria, per individuare una ricorrenza nei tumori resecati e nella valutazione della risposta al trattamento nella malattia avanzata.
3) Prove di coagulazione ed emocromo: una riduzione dei fattori di coagulazione vit. K dipendenti causerà un prolungamento del tempo di protrombina (PT).
Prove di coagulazione ed emocromo dovrebbero essere sempre effettuati prima di qualsiasi procedura diagnostica invasiva.
CISTI OVARICA EMORRAGICA
Storia clinica della paziente
dolore addominale localizzato, nausea e vomito, shock settico florido o shock ipovolemico
Quadro clinico
la dolorabilità addominale può significare peritonite manifesta; una massa pelvica può essere palpata
Esami utili
-ecografia pelvica: pattern variabile, dipende dalla fase dell'emorragia e dalla quantità di liquido all'interno della cisti; la presenza di liquido nel sacco di Douglas indica emoperitoneo
dolore addominale localizzato, nausea e vomito, shock settico florido o shock ipovolemico
Quadro clinico
la dolorabilità addominale può significare peritonite manifesta; una massa pelvica può essere palpata
Esami utili
-ecografia pelvica: pattern variabile, dipende dalla fase dell'emorragia e dalla quantità di liquido all'interno della cisti; la presenza di liquido nel sacco di Douglas indica emoperitoneo
-emocromo: necessario per valutare l'anemia
18 ottobre 2014
CUORE, COME MANTENERLO SANO
Fattori di rischio che si possono migliorare
peso (normale)
attività fisica (regolare)
alimentazione (equilibrata)
non fumare
equilibrio psichico (minor stress possibile)
pressione arteriosa (normale)
tasso sanguigno dei lipidi (normale)
glicemia (normale)
Fattori di rischo su cui attualmente non si può influire
età
sesso
predisposizione ereditaria
peso (normale)
attività fisica (regolare)
alimentazione (equilibrata)
non fumare
equilibrio psichico (minor stress possibile)
pressione arteriosa (normale)
tasso sanguigno dei lipidi (normale)
glicemia (normale)
Fattori di rischo su cui attualmente non si può influire
età
sesso
predisposizione ereditaria
27 maggio 2014
CRISI IPERCALCEMICA, TRATTAMENTO
soluzione fisiologica e furosemide
bifosfonati (pamidronato 90 mg e.v. in 24 hr o acido zoledronico 4mg e.v.in 15 min)
calcitonina
prednisone 40 mg/d, o un suo equivalente (efficace nelle neoplasie ematologiche)
Considera il gallio nitrato 200 mg/m2 e.v. al di × 5 gg. in caso di ipercalcemia refrattaria
bifosfonati (pamidronato 90 mg e.v. in 24 hr o acido zoledronico 4mg e.v.in 15 min)
calcitonina
prednisone 40 mg/d, o un suo equivalente (efficace nelle neoplasie ematologiche)
2 febbraio 2014
COMPLICANZE DELLA GRAVIDANZA
Le complicanze della gravidanza possono derivare da condizioni specificamente collegate allo stato Cdi gravidanza, così come da condizioni che comunemente si verificano accidentalmente in donne gravide
Le conseguenze più serie includono:
aborto spontaneo
travaglio pre-termine
rottura prematura delle membrane
parto prematuro
natimortalità
basso peso alla nascita
macrosomia
difetti alla nascita
morbilità o morte materna o infantile
Le complicanze che colpiscono la madre e il feto possono insorgere in qualsiasi fase della gravidanza, durante il travaglio e dopo il parto.
Le conseguenze più serie includono:
aborto spontaneo
travaglio pre-termine
rottura prematura delle membrane
parto prematuro
natimortalità
basso peso alla nascita
macrosomia
difetti alla nascita
morbilità o morte materna o infantile
Le complicanze che colpiscono la madre e il feto possono insorgere in qualsiasi fase della gravidanza, durante il travaglio e dopo il parto.
11 gennaio 2014
CLEARANCE DELLA CREATININA
Si puo' utilizzare la seguente formula per ottenere una stima della clearance della creatinina sulla base dei valori sierici di creatinina (mg/100 ml), dell'eta' (anni), e del peso corporeo (kg).
Nella donna, il risultato va moltiplicato per il fattore 0,85.
Clearance della creatinina (ml/min) = (140-eta') x peso corporeo/72 x creatinina sierica
Nella donna, il risultato va moltiplicato per il fattore 0,85.
Clearance della creatinina (ml/min) = (140-eta') x peso corporeo/72 x creatinina sierica
26 dicembre 2013
CARDIOVASCULOPATIA DIABETICA E CONTROLLO DEI GRASSI
L'American Diabetes Association raccomanda che le statine vengano aggiunte allo stile di vita, a prescindere dai valori lipidici di base, per le persone con malattia cardiovascolare conclamata, o per coloro che pur non presentando malattia cardiovascolare hanno età superiore a 40 anni e presentano 1 o più fattori di rischio cardiovascolare.
Le statine dovrebbero essere considerate in coloro i quali sono più giovani o a basso rischio ma il cui colesterolo LDL rimane superiore a 100 mg / dL con la terapia cosiddetta "stile di vita"
L'obiettivo primario per i pazienti senza cardiovasculopatia conclamata è un colesterolo LDL inferiore a 100 mg / dL).
Per i pazienti con cardiovasculopatia conclamata, sarebbe utile un obiettivo inferiore a 70 mg / dL, utilizzando una dose elevata di una statina.
Un'altra opzione per i pazienti che non raggiungono l'obiettivo è una riduzione di LDL di circa il 30 - 40% rispetto al basale.
Può anche essere considerata una terapia combinata di statine e altri agenti ipolipemizzanti, ma mancano studi di sicurezza e risultati clinici e possono aumentare i rischi di complicanze quali rabdomiolisi, miosite o aumento dell'aminotransferasi
Il trattamento con la statina ha dimostrato di portare ad una riduzione della cardiopatia compresa la coronaropatia, la morte e l'IMA non-fatale nelle persone con diabete e può avere effetti benefici indipendententemente dalla riduzione dei lipidi.
Da ricordare che le statine sono controindicate in gravidanza.
Le statine dovrebbero essere considerate in coloro i quali sono più giovani o a basso rischio ma il cui colesterolo LDL rimane superiore a 100 mg / dL con la terapia cosiddetta "stile di vita"
L'obiettivo primario per i pazienti senza cardiovasculopatia conclamata è un colesterolo LDL inferiore a 100 mg / dL).
Per i pazienti con cardiovasculopatia conclamata, sarebbe utile un obiettivo inferiore a 70 mg / dL, utilizzando una dose elevata di una statina.
Un'altra opzione per i pazienti che non raggiungono l'obiettivo è una riduzione di LDL di circa il 30 - 40% rispetto al basale.
Può anche essere considerata una terapia combinata di statine e altri agenti ipolipemizzanti, ma mancano studi di sicurezza e risultati clinici e possono aumentare i rischi di complicanze quali rabdomiolisi, miosite o aumento dell'aminotransferasi
Il trattamento con la statina ha dimostrato di portare ad una riduzione della cardiopatia compresa la coronaropatia, la morte e l'IMA non-fatale nelle persone con diabete e può avere effetti benefici indipendententemente dalla riduzione dei lipidi.
Da ricordare che le statine sono controindicate in gravidanza.
7 ottobre 2013
CLONIDINA, AZIONI, EFFETTI
Azioni:
1)Stimola i recettori adrenergici alfa nel SNC, il che si traduce in
- diminuzione dell'efflusso simpatico e quindi inibizione dei centri deputati a cardioaccelerazione e vasocostrizione
2)Impedisce la trasmissione del segnale del dolore al SNC, stimolando i recettori alfa-adrenergici nel midollo spinale.
Effetti terapeutici:
1)riduzione della pressione sanguigna
2)riduzione del dolore
2)miglioramento dei sintomi della sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
Effetti terapeutici:
1)riduzione della pressione sanguigna
2)riduzione del dolore
2)miglioramento dei sintomi della sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
28 marzo 2013
CHETOACIDOSI DIABETICA, FATTORI PRECIPITANTI
Scarso controllo
Infezioni
Ischemia o infarto (miocardico, mesenterico)
Intossicazioni (es. alcool)
Infezioni
Ischemia o infarto (miocardico, mesenterico)
Intossicazioni (es. alcool)
18 marzo 2013
CADUTE: CAUSE POTENZIALI
Cardiovascolari
Cerebrovascolari
Locomotorie (per cause scheletriche, muscolari, neurologiche)
Vecchiaia (per maggiore ondeggiamento del corpo, per diminuzione dei tempi di reazione)
Farmaci (p. es. antipertensivi, antipsicotici)
Ambientali
Deficit sensitivi (es. problemi visivi)
Psicologiche / psichiatriche (depressione)
Da insorgenza di una malattia acuta
Demenza
Epilessia
Cerebrovascolari
Locomotorie (per cause scheletriche, muscolari, neurologiche)
Vecchiaia (per maggiore ondeggiamento del corpo, per diminuzione dei tempi di reazione)
Farmaci (p. es. antipertensivi, antipsicotici)
Ambientali
Deficit sensitivi (es. problemi visivi)
Psicologiche / psichiatriche (depressione)
Da insorgenza di una malattia acuta
Demenza
Epilessia
9 marzo 2013
COOMBS, DIRETTO E INDIRETTO, TEST DI
E' l’esame più utile per evidenziare la patogenesi immunologica di un’anemia emolitica
Le anemie emolitiche si classificano in:
anemie emolitiche da alloanticorpi (malattia emolitica del neonato, reazione emolitica trasfusionale)
anemie emolitiche da autoanticorpi (da anticorpi caldi, anticorpi freddi, anticorpi bifasici)
anemie emolitiche da farmaci
Il test di Coombs diretto svela, mediante l’impiego di anticorpi specifici, la presenza di
anticorpi o frazioni del complemento adesi alla superficie del globulo rosso del paziente.
Il test di Coombs indiretto svela, mediante l’impiego di eritrociti normali, la presenza di
anticorpi antieritrocitari incompleti nel siero del paziente.
18 gennaio 2013
CALCOLOSI URINARIA, PROGNOSI
Circa il 60% di tutti i calcoli sono eliminati (la metà di questi entro 48h)
Circa il 30% richiede rimozione chirurgica
Circa il 10% recidiva
Il rischio che i calcoli si riformino è leggermente modificato dalla dieta, ma è certamente ridotto da un elevato apporto di liquidi (un apporto superiore a 1,5 L al giorno porta ad una riduzione di 6 volte).
E 'importante:
-controllare se presente, l'ipercalciuria (mediante dieta a basso contenuto di calcio, diuretici tiazidici)
-trattare l'ipercalcemia se presente
-provvedere ad alcalinizzazione urinaria (iperuricemia, acidosi tubulare renale, cistinuria)
-provvedere ad acidificazione urinaria a pH <5.5 e ad eventuale uso di inibitori dell'ureasi (calcoli di struvite); le recidive possono essere ridotte mediante l'uso di antibiotici specifici per il batterio isolato, cercando di mantenere le urine sterili.
-somministrare allopurinolo (calcoli di urati) o D-penicillamina (calcoli di cistina)
E' utile:
una dieta a base di cibi contenenti bicarbonato per sciogliere i cristalli di acido urico, e ricca di citrati che sono inibitori della cristallizzazione.
Circa il 30% richiede rimozione chirurgica
Circa il 10% recidiva
Il rischio che i calcoli si riformino è leggermente modificato dalla dieta, ma è certamente ridotto da un elevato apporto di liquidi (un apporto superiore a 1,5 L al giorno porta ad una riduzione di 6 volte).
E 'importante:
-controllare se presente, l'ipercalciuria (mediante dieta a basso contenuto di calcio, diuretici tiazidici)
-trattare l'ipercalcemia se presente
-provvedere ad alcalinizzazione urinaria (iperuricemia, acidosi tubulare renale, cistinuria)
-provvedere ad acidificazione urinaria a pH <5.5 e ad eventuale uso di inibitori dell'ureasi (calcoli di struvite); le recidive possono essere ridotte mediante l'uso di antibiotici specifici per il batterio isolato, cercando di mantenere le urine sterili.
-somministrare allopurinolo (calcoli di urati) o D-penicillamina (calcoli di cistina)
E' utile:
una dieta a base di cibi contenenti bicarbonato per sciogliere i cristalli di acido urico, e ricca di citrati che sono inibitori della cristallizzazione.
14 gennaio 2013
COME SPIEGHI L'INSUFFICIENZA CARDIACA QUALE ESITO DELLA CARDIOPATIA ISCHEMICA?
La Cardiopatia ischemica risulta da uno squilibrio tra l'ossigeno fornito al miocardio e la richiesta da parte del miocardio stesso per provvedere alle proprie reali necessita'
Nella maggior parte dei casi, questo squilibrio è dovuto ad aterosclerosi delle arterie coronarie subepicardiche
Il vasospasmo coronarico, sia isolatamente sia associato all'aterosclerosi può contribuire ad un ridotto afflusso di sangue.
Un infarto miocardico transmurale o aree di necrosi multifocali del ventricolo sinistro possono portare a una cardiopatia ischemica acuta, spesso fatale
Al contrario, una lunga ischemia provoca diffusa atrofia miocardica e foci cicatriziali
A lungo termine, questo porta progressivamente ad una malattia coronarica ed ad una insufficienza cardiaca congestizia.
I pazienti che ne sono affetti sviluppano frequentemente angina pectoris con e senza insufficienza cardiaca.
In certi casi questa riserva cardiaca già compromessa si esaurisce bruscamente dopo un infarto miocardico acuto.
Cosi' un infarto recente, anche se piccolo, può indurre insufficienza cardiaca.
In tale circostanza, un tessuto miocardico sano non è sufficiente, nonostante il meccanismo di autoregolazione, ad ottenere un volume minuto sufficiente a soddisfare le esigenze dell'organismo
Quindi, non è raro che un infarto miocardico acuto è seguito da una insufficienza cardiaca acuta sinistra
Nella maggior parte dei casi, questo squilibrio è dovuto ad aterosclerosi delle arterie coronarie subepicardiche
Il vasospasmo coronarico, sia isolatamente sia associato all'aterosclerosi può contribuire ad un ridotto afflusso di sangue.
Un infarto miocardico transmurale o aree di necrosi multifocali del ventricolo sinistro possono portare a una cardiopatia ischemica acuta, spesso fatale
Al contrario, una lunga ischemia provoca diffusa atrofia miocardica e foci cicatriziali
A lungo termine, questo porta progressivamente ad una malattia coronarica ed ad una insufficienza cardiaca congestizia.
I pazienti che ne sono affetti sviluppano frequentemente angina pectoris con e senza insufficienza cardiaca.
In certi casi questa riserva cardiaca già compromessa si esaurisce bruscamente dopo un infarto miocardico acuto.
Cosi' un infarto recente, anche se piccolo, può indurre insufficienza cardiaca.
In tale circostanza, un tessuto miocardico sano non è sufficiente, nonostante il meccanismo di autoregolazione, ad ottenere un volume minuto sufficiente a soddisfare le esigenze dell'organismo
Quindi, non è raro che un infarto miocardico acuto è seguito da una insufficienza cardiaca acuta sinistra
12 gennaio 2013
CEFALEA, SEGNI DI PERICOLO
Sintomi sistemici (febbre, perdita di peso)
Sintomi neurologici (confusione, alterazione della coscienza)
Insorgenza (improvvisa, brusca o in frazioni di secondo)
Pazienti anziani (soprattutto se > 50 anni)
Precedente storia di cefalea
Fattori di rischio secondari (HIV, cancro sistemico)
Sintomi neurologici (confusione, alterazione della coscienza)
Insorgenza (improvvisa, brusca o in frazioni di secondo)
Pazienti anziani (soprattutto se > 50 anni)
Precedente storia di cefalea
Fattori di rischio secondari (HIV, cancro sistemico)
11 gennaio 2013
CORTICOSTEROIDI, POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI
Soppressione dell'asse Ipotalamo-ipofisi-surrenalico
Ipertensione
Gobba di bufalo
Infezioni
Necrosi (avascolare)
Aumento di peso
Strie cutanee rubre
Perdita di massa ossea (osteoporosi)
Acne
Iperglicemia
Miopatia
Facies lunaris
Depressione e disturbi emotivi
Cataratta
Ipertensione
Gobba di bufalo
Infezioni
Necrosi (avascolare)
Aumento di peso
Strie cutanee rubre
Perdita di massa ossea (osteoporosi)
Acne
Iperglicemia
Miopatia
Facies lunaris
Depressione e disturbi emotivi
Cataratta
8 gennaio 2013
CEFALEA, QUANDO DIVENTA URGENZA
Intossicazione da CO
Glaucoma acuto
Tumore endocranico
Sanguinamento o Infezione endocranica
Arterite temporale
Cause extracraniche
ipertensione arteriosa (essenziale, da feocromocitoma, maligna, da eclampsia e pre-eclampsia)
Glaucoma acuto
Tumore endocranico
Sanguinamento o Infezione endocranica
Arterite temporale
Cause extracraniche
ipertensione arteriosa (essenziale, da feocromocitoma, maligna, da eclampsia e pre-eclampsia)
6 gennaio 2013
CRIOPRECIPITATO
Perche viene chiamiato crioprecipitato?
crioprecipitato significa "precipitato freddo"
Quando Il plasma fresco congelato viene scongelato lentamente a 4 gradi C, un precipitato bianco si forma nella parte inferiore della sacca; tale precipitato può poi essere separato dal plasma soprastante
Questo precipitato è ricco di
fibrinogeno,
fattore VIII,
fattore di von Willebrand,
fattore XIII e fibronectina
ed e' chiamato crioprecipitato
Una unità di crioprecipitato è derivata dal plasma fresco congelato (FFP) preparato da un'unità di sangue intero
1 unità di crioprecipitato comprende un volume di 10-20 mL.
Contenuto del crioprecipitato
80-100 unità di fattore VIII, che consiste sia dell'attività procoagulante e il fattore di von Willebrand,
150-250 mg di fibrinogeno,
50-100 unità di fattore XIII,
50-60 mg di fibronectina.
L'emivita è circa un anno, se conservato a -18 gradi C.
Quando viene richiesto generalmente viene consegnato In 6 unità alla volta
Il crioprecipitato viene scongelato e torna a 37 gradi C.
Una volta scongelato deve essere conservato a temperatura ambiente e ha un tempo di scadenza di 4-6 ore.
crioprecipitato significa "precipitato freddo"
Quando Il plasma fresco congelato viene scongelato lentamente a 4 gradi C, un precipitato bianco si forma nella parte inferiore della sacca; tale precipitato può poi essere separato dal plasma soprastante
Questo precipitato è ricco di
fibrinogeno,
fattore VIII,
fattore di von Willebrand,
fattore XIII e fibronectina
ed e' chiamato crioprecipitato
Una unità di crioprecipitato è derivata dal plasma fresco congelato (FFP) preparato da un'unità di sangue intero
1 unità di crioprecipitato comprende un volume di 10-20 mL.
Contenuto del crioprecipitato
80-100 unità di fattore VIII, che consiste sia dell'attività procoagulante e il fattore di von Willebrand,
150-250 mg di fibrinogeno,
50-100 unità di fattore XIII,
50-60 mg di fibronectina.
L'emivita è circa un anno, se conservato a -18 gradi C.
Quando viene richiesto generalmente viene consegnato In 6 unità alla volta
Il crioprecipitato viene scongelato e torna a 37 gradi C.
Una volta scongelato deve essere conservato a temperatura ambiente e ha un tempo di scadenza di 4-6 ore.
28 dicembre 2012
30 novembre 2012
CARBONE ATTIVATO, CONTROINDICAZIONI ALL' USO
Cianuro
Idrocarburi
Etanolo
Metalli
Ferro
Caustici
Vie aeree non protette
Litio
Canfora
Potassio
Idrocarburi
Etanolo
Metalli
Ferro
Caustici
Vie aeree non protette
Litio
Canfora
Potassio
29 novembre 2012
CYANOKIT
Principio attivo
Cyanokit viene somministrato come terapia d’emergenza, soltanto in una situazione acuta pericolosa per la vita
Emivita plasmatica: 10 ore.
Idrossicobalamina
Indicazioni terapeutiche
Avvelenamento da cianuri, in associazione con sodio tiosolfato.
L’ossigenoterapia è comunque fondamentale nella terapia dell’intossicazione da cianuri.
Meccanismo d'azione
L’idrossicobalamina si lega allo ione cianuro presente nel plasma formando un composto non tossico: la cianocobalamina (vit B12).
Preparazione e diluizione
Ricostruire la soluzione di idrossicobalamina prelevando dal flacone il farmaco liofilizzato e diluendoli in 200 ml di soluzione iniettabile di NaCl 0,9%.
Posologia
Adulti: dose iniziale pari a 5 g, somministrata mediante infusione endovenosa della durata di 15 minuti.
La dose successiva di Cynokit è di 5 g, deve avere una velocità di infusione compresa fra 15 minuti e 2 ore in funzione delle condizioni del paziente.
Dose massima raccomandata: 10 g.
Precauzioni
non compatibile con tiosolfato
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