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12 novembre 2017
Sindrome delle tre H
La sindrome “delle tre H” dall’inglese Hyperornithinemia–Hyperammonemia-Homocitrullinuria Syndrome è una rara malattia metabolica, a trasmissione autosomica recessiva, a carico del ciclo dell’urea.
È dovuta a un difetto di ingresso di ornitina nel mitocondrio, che dà luogo, secondariamente, a un deficit funzionale di ornitina transcarbamilasi e ornitina aminotransferasi.
La malattia insorge sia nel periodo neonatale che più tardivamente nell'infanzia o adolescenza, con coma iperammoniemico, ipotonia e convulsioni ed é caratterizzato da una certa avversione per i cibi ricchi di proteine, encefalopatia progressiva con regressione mentale e segni di disfunzione motoria.
La letargia ed il coma sono frequenti sin dall’esordio della malattia, mentre la disfunzione piramidale e le anormalità cognitive/comportamentali rappresentano le caratteristiche cliniche più comuni nei casi ad esordio tardivo o durante il corso della malattia.
Negli adulti con lieve coinvolgimento si può osservare iperammoniemia con interessamento epatico, senza segni neurologici.
La diagnosi si basa sul riconoscimento di segni clinici e sulla peculiare triade metabolica di iperammoniemia (eccesso di ammoniaca nel sangue)
La malattia insorge sia nel periodo neonatale che più tardivamente nell'infanzia o adolescenza, con coma iperammoniemico, ipotonia e convulsioni ed é caratterizzato da una certa avversione per i cibi ricchi di proteine, encefalopatia progressiva con regressione mentale e segni di disfunzione motoria.
La letargia ed il coma sono frequenti sin dall’esordio della malattia, mentre la disfunzione piramidale e le anormalità cognitive/comportamentali rappresentano le caratteristiche cliniche più comuni nei casi ad esordio tardivo o durante il corso della malattia.
Negli adulti con lieve coinvolgimento si può osservare iperammoniemia con interessamento epatico, senza segni neurologici.
La diagnosi si basa sul riconoscimento di segni clinici e sulla peculiare triade metabolica di iperammoniemia (eccesso di ammoniaca nel sangue)
iperornitinemia (eccesso di ornitina nel sangue) ed
escrezione urinaria di omocitrullina.
Non curata, la malattia può evolvere verso il ritardo mentale, la paraplegia spastica e l'interessamento della sostanza bianca.
Il trattamento consiste in una dieta povera di proteine, associata a supplementazione di arginina e citrullina.
Alcuni pazienti rispondono bene alla supplementazione di ornitina (apparentemente paradossale).
Non curata, la malattia può evolvere verso il ritardo mentale, la paraplegia spastica e l'interessamento della sostanza bianca.
Il trattamento consiste in una dieta povera di proteine, associata a supplementazione di arginina e citrullina.
Alcuni pazienti rispondono bene alla supplementazione di ornitina (apparentemente paradossale).
Ammoniemia aumentata, condizioni che la causano
Ridotto breakdown dell’ammonio:
Alterata capacità di eliminare la normale quantità di ammonio
A)Malattie metaboliche ereditarie
Difetti del ciclo dell'urea: [Sindrome di HHH (omocitrullinuria iperammoniemia, iperornitinemia)]
Acidemie organiche
Aminoacidopatie
Malattia emolitica del neonato
B)Disturbi acquisiti
Malattie del fegato
insufficienza epatica
cirrosi
Sindrome di Reye
Bypass del fegato
cirrosi
shunt porto-cavale
Aumento della produzione di ammonio nel plasma:
Emorragia gastrointestinale
Infezione del tratto urogenitale con distensione e stasi
Dieta ricca di proteine
Altre cause
Alterata capacità di eliminare la normale quantità di ammonio
A)Malattie metaboliche ereditarie
Difetti del ciclo dell'urea: [Sindrome di HHH (omocitrullinuria iperammoniemia, iperornitinemia)]
Acidemie organiche
Aminoacidopatie
Malattia emolitica del neonato
B)Disturbi acquisiti
Malattie del fegato
insufficienza epatica
cirrosi
Sindrome di Reye
Bypass del fegato
cirrosi
shunt porto-cavale
Aumento della produzione di ammonio nel plasma:
Emorragia gastrointestinale
Infezione del tratto urogenitale con distensione e stasi
Dieta ricca di proteine
Altre cause
alcuni neonati normali (solitamente vi é ritorno alla normalità in 48 ore)
asfissia perinatale
fumatori
sforzo muscolare
nutrizione parenterale totale
posizionamento di un laccio emostatico
Malattia sistemiche
shock
grave insufficienza cardiaca congestizia
pericardite
leucemia
danni renali
asfissia perinatale
fumatori
sforzo muscolare
nutrizione parenterale totale
posizionamento di un laccio emostatico
Malattia sistemiche
shock
grave insufficienza cardiaca congestizia
pericardite
leucemia
danni renali
Malattie autoimmuni
Malattia di Crohn
Psoriasi
Artrite reumatoide
Sarcoidosi
Lupus eritematoso sistematico (SLE)
Psoriasi
Artrite reumatoide
Sarcoidosi
Lupus eritematoso sistematico (SLE)
Glicosuria e chetonuria, rilevazione con striscette test per urina, significato e importanza
Glicosuria
Si rileva glicosuria quando il glucosio del siero è sufficientemente elevato da passare nell'urina [normalmente il glucosio sarà presente nelle urine quando la glicemia é superiore a 180 mg/dl]
Chetonuria
Questo test misura i chetoni, tra cui acetone e acido acetoacetico, nelle urine
Ricorda che
i chetoni sono formati dal metabolismo degli acidi grassi/grassi
Nei pazienti normali, i chetoni sono formati nel fegato e completamente metabolizzati e quindi non sono rilevabili nelle urine.
Quando è alterato il metabolismo dei carboidrati, si produce un'eccessiva quantità di chetoni (acidosi), perché i grassi divengono il combustibile predominante nell’organismo invece che i carboidrati
Il test é molto sensibili e specifico
Non darà un risultato positivo per altri zuccheri nelle urine eccetto che per il glucosio
È utile per monitorare la glicosuria e la chetonuria nelle seguenti condizioni:
-pazienti diabetici trattati con ipoglicemizzanti orali
-nel caso in cui il trattamento è commutato da insulina agli agenti ipoglicemizzanti orali (uno sviluppo di chetonuria entro 24 ore dalla sospensione dell’insulina di solito indica una scarsa risposta agli agenti ipoglicemizzanti orali)
-per giudicare la gravità dell'acidosi e monitorare la risposta al trattamento
Chetonuria
Questo test misura i chetoni, tra cui acetone e acido acetoacetico, nelle urine
Ricorda che
i chetoni sono formati dal metabolismo degli acidi grassi/grassi
Nei pazienti normali, i chetoni sono formati nel fegato e completamente metabolizzati e quindi non sono rilevabili nelle urine.
Quando è alterato il metabolismo dei carboidrati, si produce un'eccessiva quantità di chetoni (acidosi), perché i grassi divengono il combustibile predominante nell’organismo invece che i carboidrati
Il test é molto sensibili e specifico
Non darà un risultato positivo per altri zuccheri nelle urine eccetto che per il glucosio
È utile per monitorare la glicosuria e la chetonuria nelle seguenti condizioni:
-pazienti diabetici trattati con ipoglicemizzanti orali
-nel caso in cui il trattamento è commutato da insulina agli agenti ipoglicemizzanti orali (uno sviluppo di chetonuria entro 24 ore dalla sospensione dell’insulina di solito indica una scarsa risposta agli agenti ipoglicemizzanti orali)
-per giudicare la gravità dell'acidosi e monitorare la risposta al trattamento
11 novembre 2017
Chetoacidosi diabetica, come può manifestarsi clinicamente
Odore di acetone (di frutta) nel respiro
Dolore addominale (30%)
Coma
Disidratazione
Ipotermia
Respiro di Kussmaul
Stato confusiale
Nausea e vomito (50-80% dei casi)
Tachicardia e ipotensione
Tachipnea
Debolezza e letargia
Dolore addominale (30%)
Coma
Disidratazione
Ipotermia
Respiro di Kussmaul
Stato confusiale
Nausea e vomito (50-80% dei casi)
Tachicardia e ipotensione
Tachipnea
Debolezza e letargia
Irsutismo/virilizzazione nella donna, come si presenta clinicamente
Peli sul il viso, mento, parte bassa dell’addome, braccia, gambe, aree periareolari delle mammelle
Slargamento del clitoride
Perdita di capelli in area temporale
Atrofia del seno
Approfondimento della voce
Slargamento del clitoride
Perdita di capelli in area temporale
Atrofia del seno
Approfondimento della voce
Deidroepiandrosterone (DHEA), Integratori sintetici di
Sono solitamente derivati sintetici di diosgenina, una sterolo vegetale estratto dall'igname selvatico messicano
Attenzione!
Dosi elevate possono aumentare il rischio di sviluppare ginecomastia negli uomini, irsutismo nelle donne, stimolazione della prostata e cancro del seno
Alcuni presunti effetti:
Miglioramento della massa muscolare
Riduzione del grasso corporeo
Riduzione dei livelli di colesterolo
Miglioramento del sonno notturno
Migliorate capacità in condizioni di stress
Miglioramento delle funzioni cognitive nella malattia di Alzheimer
Miglioramento della libido
Miglioramento dell'umore
Maggiore senso di benessere
"Stimolazione" del sistema immunitario
Attenzione!
Dosi elevate possono aumentare il rischio di sviluppare ginecomastia negli uomini, irsutismo nelle donne, stimolazione della prostata e cancro del seno
Alcuni presunti effetti:
Miglioramento della massa muscolare
Riduzione del grasso corporeo
Riduzione dei livelli di colesterolo
Miglioramento del sonno notturno
Migliorate capacità in condizioni di stress
Miglioramento delle funzioni cognitive nella malattia di Alzheimer
Miglioramento della libido
Miglioramento dell'umore
Maggiore senso di benessere
"Stimolazione" del sistema immunitario
Deidroepiandrosterone (DHEA), condizioni associate a livelli elevati
Tumori surrenalici
Iperplasia adrenalica congenita
Sindrome dell'ovaio policistico
Sindrome di Stein-Leventhal
Farmaci
ACTH
Clomifene
Iperplasia adrenalica congenita
Sindrome dell'ovaio policistico
Sindrome di Stein-Leventhal
Farmaci
ACTH
Clomifene
ANTICOAGULANTI E ANTIAGGREGANTI
Anticoagulanti
Gli anticoagulanti bloccano i fattori della coagulazione e vengono utilizzati
-per le Trombosi venose
ma sono utili anche
-per trattare le Trombosi che si verificano nelle arterie (per esempio le
coronarie o le carotidi)
-per prevenire la produzione di emboli che causano Ictus cerebrale, in caso di fibrillazione atriale
Quali sono:
Eparina
è un potente farmaco antitrombotico
Distinguiamo
1) Eparina calcica (calciparina)
Si somministra per via endovenosa per infusione
La sua efficacia viene misurata attraverso il PTT (Tempo di Tromboplastina Parziale)
Il suo uso è riservato a casi particolari (pazienti con insufficienza renale grave) e richiede comunque un attento monitoraggio del PTT con prelievo di sangue per confermare che la dose assunta sia efficace.
2) Eparine a basso peso molecolare
Ottenute alla frammentazione della molecola dell’eparina
Gli anticoagulanti bloccano i fattori della coagulazione e vengono utilizzati
-per le Trombosi venose
ma sono utili anche
-per trattare le Trombosi che si verificano nelle arterie (per esempio le
coronarie o le carotidi)
-per prevenire la produzione di emboli che causano Ictus cerebrale, in caso di fibrillazione atriale
Quali sono:
Eparina
è un potente farmaco antitrombotico
Distinguiamo
1) Eparina calcica (calciparina)
Si somministra per via endovenosa per infusione
La sua efficacia viene misurata attraverso il PTT (Tempo di Tromboplastina Parziale)
Il suo uso è riservato a casi particolari (pazienti con insufficienza renale grave) e richiede comunque un attento monitoraggio del PTT con prelievo di sangue per confermare che la dose assunta sia efficace.
2) Eparine a basso peso molecolare
Ottenute alla frammentazione della molecola dell’eparina
Ricordiamo:
enoxaparina, dalteparina, nadroparina,reviparina, bemiparina, parnaparina
Esse hanno il vantaggio di
-essere efficaci con un dosaggio proporzionale al peso del paziente, con una o due somministrazioni al giorno
-di non richiedere un monitoraggio attraverso prelievi di sangue.
Si somministrano sottocute una o due volte al giorno
Nei primi giorni d’uso è prudente controllare l’emocromo con una conta piastrinica, almeno due prelievi nei primi dieci giorni di utilizzo: un calo importante delle piastrine che si verifichi fra il primo e il secondo prelievo potrebbe indicare una reazione autoimmune di distruzione delle piastrine e comporta un rischio emorragico aumentato.
Le eparine non sono tutte uguali, e non vanno mai scambiate l’una con l’altra, salvo casi di intolleranza a una molecola specifica.
L'eparina si usa:
-per trattare la trombosi arteriosa o venosa acuta
-per trattare l’embolia polmonare
-per sostituire la terapia con dicumarolici o la terapia antiaggregante prima di interventi
chirurgici o diagnostici invasivi (scopie con biopsia)
-per la prevenzione della trombosi venosa profonda in pazienti ad alto rischio, candidati a interventi di chirurgia, soprattutto ortopedica, ginecologica, addominale, polmonare, urologica, per tumori, o che abbiano subito fratture degli arti inferiori e siano immobilizzati a letto o portino il gesso
-in gravidanza in particolari pazienti ad alto rischio (poliaborti, età avanzata, precedenti trombosi)
-in pazienti con assetto trombofilico con precedenti malattie da Trombosi
-per sostituire l’anticoagulante orale (Sintrom e Coumadin) in pazienti all' iniziodi una gravidanza; questi infatti sono sconsigliati in previsione o durante una gravidanza, perché possono provocare alterazioni nello sviluppo del feto
-in tutte le situazioni in cui esiste il rischio di una trombosi.
Anticoagulanti Orali (Dicumarolici)
sono il Warfarin (Coumadin) e il suo derivato Acenocumarolo (Sintrom).
Essi agiscono riducendo la produzione di fattori della coagulazione da parte del fegato ma non agiscono sulle piastrine.
La loro azione non è prevedibile, infatti per ogni singolo paziente deve essere trovata la giusta dose di farmaco
Il loro effetto viene misurato mediante PT (tempo di protrombina) espresso come INR (Rapporto Internazionale Normalizzato):
Maggiore è l’INR, tanto più fluido è il sangue.
Quando usi gli anticoagulanti orali?
In caso di:
-trombosi venosa o arteriosa
-fibrillazione atriale
-fibrillane atriale e recente TIA
-valvulopatie
-protesi valvolari
-post embolia arteriosa periferica
-post trombosi venosa profonda spontanea
-alcuni tipi di tumore
-acuni casi di postinfarto miocardico e bypass
-cardiopatia dilatativa
-post embolia polmonare
-arteriopatia periferica con recidiva nonostante aggreganti
-forame ovale pervio
-aneurisma del setto interatriale
Antiaggreganti
I farmaci antiaggreganti rendono il sangue più fluido impedendo alle piastrine di aggregarsi e quindi di formare Trombi.
Non interferiscono con i tests della coagulazione (PT e PTT) che rimangono normali.
Provocano invece un allungamento del tempo di emorragia
Quelli più comunemente usati sono:
Acido acetilsalicilico (Aspirina), Ticlopidina, Clopidogrel, Indobufene, Dipiridamolo.
Gli antiaggreganti agiscono sulle piastrine e sono efficaci solo per la prevenzione:
-delle Trombosi e delle Embolie nelle arterie
Sono quindi molto efficaci nella cura e nella prevenzione delle Trombosi ed Embolie arteriose e cioè
-Infarto del miocardio
-Ictus cerebrale
-Arteriopatie periferiche
Si usano quindi:
dopo un Infarto del miocardio, per prevenirne un secondo
per prevenire l’Infarto in un paziente con angina stabile o instabile
dopo un Ictus cerebrale ischemico
dopo un TIA (attacco ischemico transitorio) cerebrale;
Esse hanno il vantaggio di
-essere efficaci con un dosaggio proporzionale al peso del paziente, con una o due somministrazioni al giorno
-di non richiedere un monitoraggio attraverso prelievi di sangue.
Si somministrano sottocute una o due volte al giorno
Nei primi giorni d’uso è prudente controllare l’emocromo con una conta piastrinica, almeno due prelievi nei primi dieci giorni di utilizzo: un calo importante delle piastrine che si verifichi fra il primo e il secondo prelievo potrebbe indicare una reazione autoimmune di distruzione delle piastrine e comporta un rischio emorragico aumentato.
Le eparine non sono tutte uguali, e non vanno mai scambiate l’una con l’altra, salvo casi di intolleranza a una molecola specifica.
L'eparina si usa:
-per trattare la trombosi arteriosa o venosa acuta
-per trattare l’embolia polmonare
-per sostituire la terapia con dicumarolici o la terapia antiaggregante prima di interventi
chirurgici o diagnostici invasivi (scopie con biopsia)
-per la prevenzione della trombosi venosa profonda in pazienti ad alto rischio, candidati a interventi di chirurgia, soprattutto ortopedica, ginecologica, addominale, polmonare, urologica, per tumori, o che abbiano subito fratture degli arti inferiori e siano immobilizzati a letto o portino il gesso
-in gravidanza in particolari pazienti ad alto rischio (poliaborti, età avanzata, precedenti trombosi)
-in pazienti con assetto trombofilico con precedenti malattie da Trombosi
-per sostituire l’anticoagulante orale (Sintrom e Coumadin) in pazienti all' iniziodi una gravidanza; questi infatti sono sconsigliati in previsione o durante una gravidanza, perché possono provocare alterazioni nello sviluppo del feto
-in tutte le situazioni in cui esiste il rischio di una trombosi.
Anticoagulanti Orali (Dicumarolici)
sono il Warfarin (Coumadin) e il suo derivato Acenocumarolo (Sintrom).
Essi agiscono riducendo la produzione di fattori della coagulazione da parte del fegato ma non agiscono sulle piastrine.
La loro azione non è prevedibile, infatti per ogni singolo paziente deve essere trovata la giusta dose di farmaco
Il loro effetto viene misurato mediante PT (tempo di protrombina) espresso come INR (Rapporto Internazionale Normalizzato):
Maggiore è l’INR, tanto più fluido è il sangue.
Quando usi gli anticoagulanti orali?
In caso di:
-trombosi venosa o arteriosa
-fibrillazione atriale
-fibrillane atriale e recente TIA
-valvulopatie
-protesi valvolari
-post embolia arteriosa periferica
-post trombosi venosa profonda spontanea
-alcuni tipi di tumore
-acuni casi di postinfarto miocardico e bypass
-cardiopatia dilatativa
-post embolia polmonare
-arteriopatia periferica con recidiva nonostante aggreganti
-forame ovale pervio
-aneurisma del setto interatriale
Antiaggreganti
I farmaci antiaggreganti rendono il sangue più fluido impedendo alle piastrine di aggregarsi e quindi di formare Trombi.
Non interferiscono con i tests della coagulazione (PT e PTT) che rimangono normali.
Provocano invece un allungamento del tempo di emorragia
Quelli più comunemente usati sono:
Acido acetilsalicilico (Aspirina), Ticlopidina, Clopidogrel, Indobufene, Dipiridamolo.
Gli antiaggreganti agiscono sulle piastrine e sono efficaci solo per la prevenzione:
-delle Trombosi e delle Embolie nelle arterie
Sono quindi molto efficaci nella cura e nella prevenzione delle Trombosi ed Embolie arteriose e cioè
-Infarto del miocardio
-Ictus cerebrale
-Arteriopatie periferiche
Si usano quindi:
dopo un Infarto del miocardio, per prevenirne un secondo
per prevenire l’Infarto in un paziente con angina stabile o instabile
dopo un Ictus cerebrale ischemico
dopo un TIA (attacco ischemico transitorio) cerebrale;
8 novembre 2017
Faringite acuta, trattamento
Ad un paziente ad alto rischio cioé con mal di gola, storia di cardite reumatica o malattia valvolare, dovrebbe essere prescritto immediato trattamento antibiotico, in attesa dei risultati della coltura.
Una singola iniezione intramuscolare di penicillina benzatina ha dimostrata di essere un po' più efficace della penicillina VK orale per il trattamento della faringite streptococcica assicurando nel contempo anche una buona compliance
Il trattamento di un’infezione dello spazio parafaringeo include la protezione delle vie respiratorie, il drenaggio chirurgico in sala operatoria e la somministrazione di antibiotici per via endovenosa attivi contro gli streptococchi e gli anaerobi orali (ad es., penicillina 2 milioni unità ogni 4 – 6 h e.v. e metronidazolo 500 mg tre volte al di e.v. o cefoxitina 2 g tre volte al di e.v. o ampicillina-sulbactam 2 gm. e.v. ogni h)
Una singola iniezione intramuscolare di penicillina benzatina ha dimostrata di essere un po' più efficace della penicillina VK orale per il trattamento della faringite streptococcica assicurando nel contempo anche una buona compliance
Il trattamento di un’infezione dello spazio parafaringeo include la protezione delle vie respiratorie, il drenaggio chirurgico in sala operatoria e la somministrazione di antibiotici per via endovenosa attivi contro gli streptococchi e gli anaerobi orali (ad es., penicillina 2 milioni unità ogni 4 – 6 h e.v. e metronidazolo 500 mg tre volte al di e.v. o cefoxitina 2 g tre volte al di e.v. o ampicillina-sulbactam 2 gm. e.v. ogni h)
Faringite, batteri frequentemente implicati
La più importante causa batterica di faringite è lo streptococco di gruppo A
Altre cause batteriche di faringite includono:
Streptococcus di gruppo C e G
Arcanobacterium haemolyticum
Neisseria gonorrhoeae
Corynebacterium diphtheriae (difterite)
Micoplasma pneumoniae
Chlamydophila pneumoniae
Altre cause batteriche di faringite includono:
Streptococcus di gruppo C e G
Arcanobacterium haemolyticum
Neisseria gonorrhoeae
Corynebacterium diphtheriae (difterite)
Micoplasma pneumoniae
Chlamydophila pneumoniae
Diarrea cronica, cause piú comuni
Sindrome dell'intestino irritabile
Deficit di lattasi
Parassitosi
Caffeina
Alcool
Abuso di lassativi
Deficit di lattasi
Parassitosi
Caffeina
Alcool
Abuso di lassativi
Noduli polmonari maligni, probabilitá
1) La presenza di un nodulo solitario del polmone nei campi superiori del polmone aumenta la probabilità che si tratti di neoplasia
2) Noduli polmonari solitari superiori a 2cm di diametro in fumatori, di dimensioni crescenti o con bordi irregolari hanno maggiori probabilità di essere maligni.
2) Noduli polmonari solitari superiori a 2cm di diametro in fumatori, di dimensioni crescenti o con bordi irregolari hanno maggiori probabilità di essere maligni.
A Verona realizzati per la prima volta in Italia 5 innovativi interventi di chirurgia robotica
VERONA - E’ nella Città di Verona che si è dato vita ad una nuova frontiera nel mondo dell’ortopedia, realizzando, nella locale Clinica San Francesco, una struttura sanitaria privata polispecialistica autorizzata dalla Regione Veneto e accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale. Per la prima volta in Italia sono stati effettuai cinque interventi di sostituzione protesica totale di ginocchio mediante procedura robotica, tutti andati a buon fine. La Clinica offre questo intervento tra le diverse prestazioni di chirurgia ortopedica che vengono già erogate dalla struttura.
La Clinica San Francesco ha al suo interno 72 posti letto, quasi interamente accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale, ed è un polo d’eccellenza per tutte quelle patologie che riguardano il settore dell’ortopedia, è tra i migliori anche in altri ambiti medici, quali Chirurgia (Generale e Plastica), Urologia, Oculistica.
La chirurgia ortopedica realizzata mediante l’ausilio della tecnologia robotica, è stata introdotta per la prima volta in Europa, presso la Clinica San Francesco, sei anni fa, nel 2011, dal Dottor Piergiuseppe Perazzini, il quale ha portato avanti studi e ricerca sul tema, realizzando interventi di protesi parziale di ginocchio e di anca. Conseguentemente, con l’acquisizione di queste innovative tecniche, c’è stata la possibilità della nascita e dello sviluppo, all’interno della Clinica San Francesco, del CORE, il Centro di Ortopedia Robotica Europeo, che garantisce una formazione di altissimo livello per tutti i chirurghi ortopedici che vogliono avvicinarsi a questo affascinante mondo.
Con questo nuovo metodo, si ha la possibilità di impiantare una protesi totale in maniera più precisa, rispetto all’utilizzo delle tecniche tradizionali, con un bilanciamento legamentoso perfetto. Soluzioni fondamentali per un recupero molto più veloce, delle funzioni dell’articolazione, e che permettono all’impianto di durare per un tempo maggiore.
Questa tecnica permette così di intervenire con in maniera sempre più precisa e meno invasiva, riducendo di molto anche il dolore, garantendo una convalescenza più tranquilla e ridotta a livello di tempistica.
Fonte: http://www.clinicasanfrancesco.it/chirurgia-robotica-verona-apripista-in-italia/
La Clinica San Francesco ha al suo interno 72 posti letto, quasi interamente accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale, ed è un polo d’eccellenza per tutte quelle patologie che riguardano il settore dell’ortopedia, è tra i migliori anche in altri ambiti medici, quali Chirurgia (Generale e Plastica), Urologia, Oculistica.
La chirurgia ortopedica realizzata mediante l’ausilio della tecnologia robotica, è stata introdotta per la prima volta in Europa, presso la Clinica San Francesco, sei anni fa, nel 2011, dal Dottor Piergiuseppe Perazzini, il quale ha portato avanti studi e ricerca sul tema, realizzando interventi di protesi parziale di ginocchio e di anca. Conseguentemente, con l’acquisizione di queste innovative tecniche, c’è stata la possibilità della nascita e dello sviluppo, all’interno della Clinica San Francesco, del CORE, il Centro di Ortopedia Robotica Europeo, che garantisce una formazione di altissimo livello per tutti i chirurghi ortopedici che vogliono avvicinarsi a questo affascinante mondo.
Con questo nuovo metodo, si ha la possibilità di impiantare una protesi totale in maniera più precisa, rispetto all’utilizzo delle tecniche tradizionali, con un bilanciamento legamentoso perfetto. Soluzioni fondamentali per un recupero molto più veloce, delle funzioni dell’articolazione, e che permettono all’impianto di durare per un tempo maggiore.
Questa tecnica permette così di intervenire con in maniera sempre più precisa e meno invasiva, riducendo di molto anche il dolore, garantendo una convalescenza più tranquilla e ridotta a livello di tempistica.
Fonte: http://www.clinicasanfrancesco.it/chirurgia-robotica-verona-apripista-in-italia/
6 novembre 2017
Interleuchine
L'interleuchina 1 (IL-1) é una citochina (una proteina) secreta da vari tipi di cellule del sistema immunitario tra cui macrofagi, monociti e cellule dendritiche, ma anche da fibroblasti e cellule endoteliali.
Deve il suo nome al fatto di essere stata la prima citochina a venire scoperta.
La IL-1 ha molteplici effetti a livello sia locale che generale nell'organismo tra cui quello di favorire processi infiammatori (in risposta ad infezioni batteriche) quali vasodilatazione, crampi e febbre.
La vasodilatazione dei vasi sanguigni (per mezzo delle prostaglandine) favorisce la migrazione di cellule immunitarie quali macrofagi e linfociti verso il sito di infezione.
Un'altra capacità di queste chemochine è quella di contribuire ad attivare linfociti T helper e alla maturazione e all'espansione clonale dei linfociti B
Un agente terapeutico anti interleuchina 2 é l'anakinra
L'IL-6 è un'interleuchina che agisce come citochina multifunzionale, sia pro-infiammatoria, sia anti-infiammatoria
È secreta dai Linfociti T e dai macrofagi per stimolare la risposta immunitaria, ad esempio durante un'infezione o in seguito ad un trauma
Tra gli agenti anti-IL-6 come agenti terapeutici per diverse patologie ricordiamo il tocilizumab
Deve il suo nome al fatto di essere stata la prima citochina a venire scoperta.
La IL-1 ha molteplici effetti a livello sia locale che generale nell'organismo tra cui quello di favorire processi infiammatori (in risposta ad infezioni batteriche) quali vasodilatazione, crampi e febbre.
La vasodilatazione dei vasi sanguigni (per mezzo delle prostaglandine) favorisce la migrazione di cellule immunitarie quali macrofagi e linfociti verso il sito di infezione.
Un'altra capacità di queste chemochine è quella di contribuire ad attivare linfociti T helper e alla maturazione e all'espansione clonale dei linfociti B
Un agente terapeutico anti interleuchina 2 é l'anakinra
L'IL-6 è un'interleuchina che agisce come citochina multifunzionale, sia pro-infiammatoria, sia anti-infiammatoria
È secreta dai Linfociti T e dai macrofagi per stimolare la risposta immunitaria, ad esempio durante un'infezione o in seguito ad un trauma
Tra gli agenti anti-IL-6 come agenti terapeutici per diverse patologie ricordiamo il tocilizumab
5 novembre 2017
Sindrome da fatica cronica
Descrizione
è un disordine eterogeneo associato ad affaticamento severo, debilitante, della durata di almeno 6 mesi.
Rara nei bambini (l'assenteismo nei confronti della scuola o per l'attività deve essere monitorato come l'equivalente della disabilità negli adulti)
EPIDEMIOLOGIA
Prevalenza: 0,6 – 1% in tutto il mondo.
Fattori di rischio di genere: 2 – 3 volte più comune nelle donne.
Ricerca in corso della genetica per determinare se vi siano geni specifici collegati alla CFS.
FISIOPATOLOGIA incerta.
EZIOLOGIA
sconosciuta
Correlazioni con EBV, CMV, HHV, HCV, Borrelia burgdorferi e Brucella sono state postulate ma non provate
Eventuali connessioni con disturbi del sistema immunitario o disturbi neuroendocrini come con l'asse ipotalamico-pituitario-adrenale o con il sistema nervoso autonomo.
Condizioni comunemente associate
depressione!
fibromialgia!
DIAGNOSI
Anamnesi
è un disordine eterogeneo associato ad affaticamento severo, debilitante, della durata di almeno 6 mesi.
Rara nei bambini (l'assenteismo nei confronti della scuola o per l'attività deve essere monitorato come l'equivalente della disabilità negli adulti)
EPIDEMIOLOGIA
Prevalenza: 0,6 – 1% in tutto il mondo.
Fattori di rischio di genere: 2 – 3 volte più comune nelle donne.
Ricerca in corso della genetica per determinare se vi siano geni specifici collegati alla CFS.
FISIOPATOLOGIA incerta.
EZIOLOGIA
sconosciuta
Correlazioni con EBV, CMV, HHV, HCV, Borrelia burgdorferi e Brucella sono state postulate ma non provate
Eventuali connessioni con disturbi del sistema immunitario o disturbi neuroendocrini come con l'asse ipotalamico-pituitario-adrenale o con il sistema nervoso autonomo.
Condizioni comunemente associate
depressione!
fibromialgia!
DIAGNOSI
Anamnesi
affaticamento intenso che non viene alleviato dal riposo ed è durato per più di 6 mesi.
e almeno
quattro dei seguenti sintomi:
-Malessere post-esercizio
-Sonno che non migliora la fatica
-Alterata memoria o concentrazione
-Dolori muscolari
-Dolori articolari multipli senza rossore o gonfiore
-Dolori dei linfonodi (cervicali, ascellari)
-Mal di gola
-Cefalea
ESAME fisico
può verificarsi linfadenopatia di consistenza morbida ma non è essenziale per la diagnosi.
TESTS diagnostici ed interpretazione
Laboratorio come necessario per l'esame di altre eziologie causanti affaticamento.
Nessuno esane di imaging é consigliato.
Eventuali altre procedure diagnostiche in base alla storia clinica
DIAGNOSI differenziale
Depressione
CMV
Epstein-Barr virus
Brucellosi
Postinfluenza
Malattia di Lyme
Infezione HIV
Malattie del Collagene-vascolari
Tumori con sindrome paraneoplastica
Tumore cerebrale
TRATTAMENTO
Capisaldi del trattamento sono:
1)la terapia cognitivo-comportamentale
e
2)la terapia dell'esercizio graduale
I due trattamenti si sono dimostrati efficaci, e spesso vengono utilizzati in combinazione
Entrambi coinvolgono un attento equilibrio tra attività e riposo
I farmaci sono di scarso impiego
Sono stati condotti studi con antivirali, antidepressivi, immunoglobuline, idrocortisone e modafinil. Nessuno di questi ha dimostrato un chiaro beneficio.
L' Agomelatina, un antidepressivo con attività agonista sui recettori della melatonina, ha mostrato una qualche efficacia
Se è presente l'insonnia l'uso di idrossizina o trazodone o doxepina puó migliorare i risultati.
PROGNOSI
il tempo fino alle diagnosi rimane lungo (in media ~ 5 anni).
Miglioramento dei sintomi: 6 – 63%.
Risoluzione dei sintomi: 0 – 37%.
e almeno
quattro dei seguenti sintomi:
-Malessere post-esercizio
-Sonno che non migliora la fatica
-Alterata memoria o concentrazione
-Dolori muscolari
-Dolori articolari multipli senza rossore o gonfiore
-Dolori dei linfonodi (cervicali, ascellari)
-Mal di gola
-Cefalea
ESAME fisico
può verificarsi linfadenopatia di consistenza morbida ma non è essenziale per la diagnosi.
TESTS diagnostici ed interpretazione
Laboratorio come necessario per l'esame di altre eziologie causanti affaticamento.
Nessuno esane di imaging é consigliato.
Eventuali altre procedure diagnostiche in base alla storia clinica
DIAGNOSI differenziale
Depressione
CMV
Epstein-Barr virus
Brucellosi
Postinfluenza
Malattia di Lyme
Infezione HIV
Malattie del Collagene-vascolari
Tumori con sindrome paraneoplastica
Tumore cerebrale
TRATTAMENTO
Capisaldi del trattamento sono:
1)la terapia cognitivo-comportamentale
e
2)la terapia dell'esercizio graduale
I due trattamenti si sono dimostrati efficaci, e spesso vengono utilizzati in combinazione
Entrambi coinvolgono un attento equilibrio tra attività e riposo
I farmaci sono di scarso impiego
Sono stati condotti studi con antivirali, antidepressivi, immunoglobuline, idrocortisone e modafinil. Nessuno di questi ha dimostrato un chiaro beneficio.
L' Agomelatina, un antidepressivo con attività agonista sui recettori della melatonina, ha mostrato una qualche efficacia
Se è presente l'insonnia l'uso di idrossizina o trazodone o doxepina puó migliorare i risultati.
PROGNOSI
il tempo fino alle diagnosi rimane lungo (in media ~ 5 anni).
Miglioramento dei sintomi: 6 – 63%.
Risoluzione dei sintomi: 0 – 37%.
3 novembre 2017
Per quali infezioni hai a disposizione un vaccino?
Infezione da Botulino
Infezione da CMV
Colera
Difterite
Encefalite giapponese
Febbre gialla
Tifo
Influenza
Epatite A
Epatite B
Infezione da Haemophilus influenzae
Infezione da Pneumococco
Infezione da Meningococcico
Parotite
Peste
Poliomielite
Rabbia
Infezione da Rotavirus
Rosolia
Morbillo
Tetano
Pertosse
Varicella
Tubercolosi
Infezione da CMV
Colera
Difterite
Encefalite giapponese
Febbre gialla
Tifo
Influenza
Epatite A
Epatite B
Infezione da Haemophilus influenzae
Infezione da Pneumococco
Infezione da Meningococcico
Parotite
Peste
Poliomielite
Rabbia
Infezione da Rotavirus
Rosolia
Morbillo
Tetano
Pertosse
Varicella
Tubercolosi
2 novembre 2017
Renina. Angiotensina. Aldosterone
La renina detta anche angiotensina possiede una funzione importante nella regolazione della pressione arteriosa
Essa infatti è coinvolta proprio nei processi fisiologici che inducono l'ipertensione arteriosa
La renina è un enzima proteolitico sintetizzato dalle cellule juxtaglomerulari del rene Essa trasforma l'angiotensinogeno in angiotensina I.
L'angiotensina I di per se inattiva, è, a sua volta convertita, a livello dei capillari polmonari, dall' enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) in angiotensina II biologicamente attiva, potente vasopressore, che stimola la produzione di aldosterone da parte della corteccia della ghiandola surrenale.
L'aldosterone è un ormone steroideo prodotto dalla zona glomerulare della corticale del surrene.
Questo ormone agisce sui tubuli renali a livello del tubulo contorto distale e del dotto collettore, favorendo il riassorbimento di sodio dall'urina; e quindi trattenendolo nel sangue e aumentando il volume plasmatico, la pressione sanguigna e causando eliminazione di potassio
Essa infatti è coinvolta proprio nei processi fisiologici che inducono l'ipertensione arteriosa
La renina è un enzima proteolitico sintetizzato dalle cellule juxtaglomerulari del rene Essa trasforma l'angiotensinogeno in angiotensina I.
L'angiotensina I di per se inattiva, è, a sua volta convertita, a livello dei capillari polmonari, dall' enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) in angiotensina II biologicamente attiva, potente vasopressore, che stimola la produzione di aldosterone da parte della corteccia della ghiandola surrenale.
L'aldosterone è un ormone steroideo prodotto dalla zona glomerulare della corticale del surrene.
Questo ormone agisce sui tubuli renali a livello del tubulo contorto distale e del dotto collettore, favorendo il riassorbimento di sodio dall'urina; e quindi trattenendolo nel sangue e aumentando il volume plasmatico, la pressione sanguigna e causando eliminazione di potassio
TUBERCOLOSI, CONSIDERAZIONI IMPORTANTI
La tubercolosi è trasmessa principalmente dalle goccioline emesse da un paziente infetto, attraverso gli starnuti, la tosse ed il parlare
Una volta esposti al micobatterio:
-circa il 10% dei soggetti sviluppa la malattia attiva [più facilmente nei primi 2 anni di vita (5%)].
-il restante 90% sviluppa un' infezione latente, con il M. tuberculosis dormiente nell'organismo per decenni, ed una riattivazione quando il sistema immunitario dell'individuo è indebolito
La tubercolosi attiva in soggetti immunocompetenti è di solito limitata ai polmoni (TBC polmonare) e si risolve dopo un certo periodo di tempo, ma nel 50-60% può ricorrere.
La tbc polmonare clinicamente si puó presentare con sintomi aspecifici e specifici quali:
-Perdita di peso
-Dolore al petto (Pleuritico)
-Spesso tosse (produttiva)
-Dispnea
-Affaticamento
-Febbre
-Emottisi
-Sudorazione notturna
Nei soggetti con funzione immune alterata o in quelli con trattamento inadeguato, l'infezione può diffondersi ad altre parti del corpo (TBC extrapolmonare), potendosi manifestare pertanto come:
Linfadenite tubercolare (scrofolosi, forma più comune)
TBC Pleurica (5%)
TBC Scheletrica (35%, morbo di Pott che coinvolge la colonna vertebrale e articolazioni)
Meningite tubercolare (più spesso nei bambini)
TBC Gastrointestinale
TBC urogenitale (che risulta in sterilità nel 10% delle persone infettate)
Peritonite tubercolare
Pericardite tubercolare
TBC miliare (più spesso in casi di AIDS)
TBC cutanea (lupus vulgaris, noduli dolenti o ascessi)
Gli individui ad alto rischio di esposizione alla TBC sono:
Pazienti infetti da HIV
Soggetti con basso status economico
Alcolisti o tossicodipendenti
Senzatetto
Soggetti in condizioni di vita affollata
In stato di immunodeficenza
Bambini e anziani
Persone in stretto contatto con casi di TBC infetti
Operatori sanitari di ospedali, cliniche, laboratori medici e strutture di assistenza
Persone nate all'estero da paesi con alta prevalenza di tubercolosi!
Minoranze razziali ed etniche
Residenti di istituzioni correttive, case di cura, istituti psichiatrici e altre strutture di assistenza a lungo termine
Le condizioni o i fattori che facilitano l'evolversi del contagio verso una tubercolosi attiva sono:
Infanzia (< 4 anni) e etá adolescenziale e stretto contatto con gli adulti ad alto rischio
Infezione da HIV
Asma
Insufficienza renale cronica
Diabete mellito
Uso a lungo termine di corticosteroidi o immunosoppressori
Gastrectomia bypass digiunoileale
Peso corporeo basso (10% in meno di quello ideale)
Tumori come leucemia e linfoma
Silicosi
Una volta esposti al micobatterio:
-circa il 10% dei soggetti sviluppa la malattia attiva [più facilmente nei primi 2 anni di vita (5%)].
-il restante 90% sviluppa un' infezione latente, con il M. tuberculosis dormiente nell'organismo per decenni, ed una riattivazione quando il sistema immunitario dell'individuo è indebolito
La tubercolosi attiva in soggetti immunocompetenti è di solito limitata ai polmoni (TBC polmonare) e si risolve dopo un certo periodo di tempo, ma nel 50-60% può ricorrere.
La tbc polmonare clinicamente si puó presentare con sintomi aspecifici e specifici quali:
-Perdita di peso
-Dolore al petto (Pleuritico)
-Spesso tosse (produttiva)
-Dispnea
-Affaticamento
-Febbre
-Emottisi
-Sudorazione notturna
Nei soggetti con funzione immune alterata o in quelli con trattamento inadeguato, l'infezione può diffondersi ad altre parti del corpo (TBC extrapolmonare), potendosi manifestare pertanto come:
Linfadenite tubercolare (scrofolosi, forma più comune)
TBC Pleurica (5%)
TBC Scheletrica (35%, morbo di Pott che coinvolge la colonna vertebrale e articolazioni)
Meningite tubercolare (più spesso nei bambini)
TBC Gastrointestinale
TBC urogenitale (che risulta in sterilità nel 10% delle persone infettate)
Peritonite tubercolare
Pericardite tubercolare
TBC miliare (più spesso in casi di AIDS)
TBC cutanea (lupus vulgaris, noduli dolenti o ascessi)
Gli individui ad alto rischio di esposizione alla TBC sono:
Pazienti infetti da HIV
Soggetti con basso status economico
Alcolisti o tossicodipendenti
Senzatetto
Soggetti in condizioni di vita affollata
In stato di immunodeficenza
Bambini e anziani
Persone in stretto contatto con casi di TBC infetti
Operatori sanitari di ospedali, cliniche, laboratori medici e strutture di assistenza
Persone nate all'estero da paesi con alta prevalenza di tubercolosi!
Minoranze razziali ed etniche
Residenti di istituzioni correttive, case di cura, istituti psichiatrici e altre strutture di assistenza a lungo termine
Le condizioni o i fattori che facilitano l'evolversi del contagio verso una tubercolosi attiva sono:
Infanzia (< 4 anni) e etá adolescenziale e stretto contatto con gli adulti ad alto rischio
Infezione da HIV
Asma
Insufficienza renale cronica
Diabete mellito
Uso a lungo termine di corticosteroidi o immunosoppressori
Gastrectomia bypass digiunoileale
Peso corporeo basso (10% in meno di quello ideale)
Tumori come leucemia e linfoma
Silicosi
31 ottobre 2017
Consulenza nefrologica
GFR < 15: immediata
GFR da 15 a 29: urgente
GFR 30-59: non urgente
GFR da 60 a 89: non richiesta a meno che non vi sia comorbidità
GFR da 15 a 29: urgente
GFR 30-59: non urgente
GFR da 60 a 89: non richiesta a meno che non vi sia comorbidità
Anticolinergici
Antistaminici
Alcaloidi della Belladonna e congeneri sintetici
Farmaci antiparkinsoniani
Antidepressivi ciclici
Antipsicotici (neurolettici)
Midriatici
Rilassanti del muscolo scheletrico (orfenadrina, ciclobenzaprina)
Antispastici
Funghi (amanita muscaria, amanita pantherina)
Piante (belladonna, mandragora, giusquiamo)
Stramonio, fumato o ingerito
Alcaloidi della Belladonna e congeneri sintetici
Farmaci antiparkinsoniani
Antidepressivi ciclici
Antipsicotici (neurolettici)
Midriatici
Rilassanti del muscolo scheletrico (orfenadrina, ciclobenzaprina)
Antispastici
Funghi (amanita muscaria, amanita pantherina)
Piante (belladonna, mandragora, giusquiamo)
Stramonio, fumato o ingerito
29 ottobre 2017
Mieloma multiplo, diagnosi differenziale
Gammopatia monoclonale di significato incerto (MGUS)
Ipergammaglobulinemia policlonale reattiva
Macroglobulinemia di Waldenström
Cancro metastatico
Iperparatiroidismo primario
Linfoma o leucemia
Amiloidosi primitiva
Ipergammaglobulinemia policlonale reattiva
Macroglobulinemia di Waldenström
Cancro metastatico
Iperparatiroidismo primario
Linfoma o leucemia
Amiloidosi primitiva
Nicturia, cause
Iperplasia prostatica benigna
Insufficienza cardiaca congestizia (redistribuzione di liquidi)
Diabete mellito
Uso di diuretici
Cistite
Incontinenza urinaria
Apnea ostruttiva del sonno
Insufficienza cardiaca congestizia (redistribuzione di liquidi)
Diabete mellito
Uso di diuretici
Cistite
Incontinenza urinaria
Apnea ostruttiva del sonno
Eccessiva frequenza ad urinare, cause
Cistite
Uretrite
Pielonefrite
Diabete mellito
Diabete insipido
Assunzione di liquidi in eccesso
Diuretici
Caffeina, alcol
Ritenzione urinaria cronica
Vescica neurogena
Cistite interstiziale
Sindrome uretrale
Compressione estrinseca della vescica, ad esempio, tumore pelvico, fibrosi indotta da radiazioni
Calcoli urinari
Ansia
Uretrite
Pielonefrite
Diabete mellito
Diabete insipido
Assunzione di liquidi in eccesso
Diuretici
Caffeina, alcol
Ritenzione urinaria cronica
Vescica neurogena
Cistite interstiziale
Sindrome uretrale
Compressione estrinseca della vescica, ad esempio, tumore pelvico, fibrosi indotta da radiazioni
Calcoli urinari
Ansia
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