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23 febbraio 2008

CPAP

Sta per Pressione Positiva Continua nelle vie Aeree e serve per migliorare l'ossigenazione senza ricorrere all'intubazione (la BiPAP invece applica una pressione più elevata durante l'inspirazione ed una più bassa durante l'espirazione)
E' indicata in caso di frequenza respiratoria superiore a 30 / min o pH inferiore a 7,35
Il paz. respira spontaneamente ed autonomamente e gli viene mantenuta nelle vie aeree una pressione di distensione che riduce il collabimento degli alveoli
Quindi la CPAP:
incrementa la capacità funzionale residua
recupera gli alveoli collabiti ed intasati
migliora l’ossigenazionePerché abbia successo questo tipo di ventilazione non invasiva che si avvale di maschere mantenute in maniera molto aderente al volto mediante l'uso di cinghie, é essenziale la capacità di collaborare da parte del paziente

COX-2, INIBITORI SELETTIVI DELLA

Celecoxib (Celebrex cpr 200 mg)
dosaggio: 200 mg/die

Etoricoxib (Tauxib cpr 60, 90, 120 mg)


Tutti gli antinfiammatori non steroidei (FANS) agiscono inibendo le ciclossigenasi, che determinano la produzione delle prostaglandine responsabili a loro volta dell'infiammazione e del dolore. Senza ciclossigenasi quindi sono presenti in circolo poche prostaglandine. Ma le prostaglandine sono importanti anche perché regolano il flusso renale e stimolano la produzione di muco che protegge la mucosa gastrica
Vi sono 2 tipi di ciclossigenasi: COX-1 e COX-2

I suddetti antinfiammatori sono inibitori selettivi delle ciclo-ossigenasi 2 (COX-2) che sono indotte da stimoli proinfiammatori e sono responsabili della sintesi delle prostaglandine che causano dolore, infiammazione e febbre
Presentano quindi efficacia analgesica ed antinfiammatoria simile a quella dei FANS, preservando invece le funzioni delle COX-1 (l'altro tipo di ciclossigenasi) che catalizzano le prostaglandine che proteggono la mucosa gastrica stimolando la secrezione gastrica ma che provocano aggregazione piastrinica


Effetti collaterali
Meno frequenti i sintomi avversi gastrointestinali comprese le ulcere rispetto ai FANS
Non interferiscono sulla funzionalità piastrinica
Non interagiscono con l'attività antiaggregante dell'ASA per cui potrebbero essere associati all'ASA
In caso di paz. che assumono warfarin l’INR deve essere monitoratosubito dopo l’aggiunta dei COX-2 inibitori
La funzionalita' renale deve comunque essere monitorizzata durante il trattamento
Non devono essere usati in caso di insufficienza renale, scompenso cardiaco e deplezione di volume
Non devono essere usati nei paz. allergici all’aspirina o agli altri FANS
L’incidenza di eventi trombotici cardiovascolari sembra aumentata per cui sono consigliati nei paz. a basso rischio vascolare in dosi e per periodi di tempo più limitatiIl celecoxib è controindicato nei paz. con reazione allergica ai sulfamidici

CORTISONICI PER VIA INALATORIA

Meccanismo d'azione
Riducono l'iperreattività bronchiale e la fase sia immediata che tardiva della reazione asmatica


Indicazioni
Asma bronchiale
Asma indotta da esercizio


Effetti collaterali
Non significativi

CONVULSIONI NON EPILETTICHE

Le convulsioni sono contrazioni involontarie dei muscoli scheletrici e non dovrebbero essere definite d’emblè come crisi epilettiche. Infatti tali movimenti clonici generalizzati sono in realtà epilettiformi e si devono distinguere dalle crisi di grande male caratterizzate da perdita di coscienza, contrazione tonica che determina morsus e successivi scatti clonici ritmici con un quadro ricorrente cronicamente nel tempo


Cause
Ipoglicemia = risponde alla omministrazione di glucosio

Iponatriemia = Na inferiore a 120 mEq/L ; la caduta brusca é più indicativa del livello (attento alla somministrazione troppo brusca di Na che può provocare mielinolisi)

Ipernatriemia = Na superiore a 160 mEq/L ; cauto rimpiazzo di acqua libera per evitare edema cerebrale

Ipocalcemia = Ca inferiore a 7,5 mEq/L ; causata da ipoparatiroidismo, insufficienza renale e pancreatite acuta

Trauma cranico

Malattie infettive = meningite batterica o virale, encefalite erpetica, sifilide terziaria

Iperventilazione

Isteria (movimenti inconsulti, manca lo stato postictale)

Farmaci

Sospensione di farmaci o di alcool

Droghe (cocaina, amfetamina)

Eclampsia


Diagnosi
Ricorda glicemia, elettroliti innanzitutto
EEG normale


Trattamento
Dipende dalla causa

CONN, MORBO DI (vedi IPERALDOSTERONISMO PRIMARIO

COMUNICAZIONE INTERATRIALE (vedi DIFETTO INTERATRIALE)

COLANGITE SCLEROSANTE PRIMITIVA

Malattia cronica, progressiva, infiammatoria di origine sconosciuta (ma probabilmente autoimmune) che determina restringimento delle vie biliari intra ed extraepatiche ed eventuale decorso verso la cirrosi e l'ipertensione portale.
Nella maggior parte dei casi si accompagna a: colite ulcerosa e più raramente a m. di Crohn
E’ più comune nei giovani uomini (età compresa tra i 20 ed i 40 a.)


Quadro clinico
Può essere asintomatica, a parte l'aumento dei valori di fosfatasi alcalina, o può manifestarsi con comparsa di ittero ostruttivo, prurito, anoressia, astenia, difficoltà digestive, dolore in ipocondrio destro, in un paziente di solito maschio di età tra i 40 e i 50 anni
Frequentemente (oltre il 70% dei casi) é associata una colite ulcerosa
Epatosplenomegalia
Ipertensione portale


Esami di laboratorio e strumentali
Bilirubina totale e fosfatasi alcalina aumentate
P-ANCA (anticorpi citoplasmatici antineutrofili) aumentati nel 70% dei casi
La colangiopancreatografia retrograda mette in evidenza dotti biliari diffusamente ispessiti e ristretti
La biopsia dimostra fibrosi periduttale


Diagnosi
Il segno caratteristico é la stenosi multipla delle vie biliari
La colangiografia é essenziale per la diagnosi
La biopsia é solitamente non diagnostica
Per fare la diagnosi dovrai sempre escludere:
calcolosi delle vie biliari
cirrosi biliare
colangiocarcinoma


Diagnosi differenziale
Cirrosi biliare primitiva (nella quale sono risparmiate le vie biliari extraepatiche)Colangiocarcinoma
Coledocolitiasi
Colestasi da farmaci
M. di Wilson (ceruloplasmina ridotta)


Complicanze
Cirrosi
Colangiocarcinoma
Colangite
Ittero ostruttivo


Trattamento
Cortisonici, antibiotici a largo spettro durante gli episodi di colangite, acido ursadesossicolico, possono essere d'aiuto ma non alterano la storia naturale della malattia
La decompressione delle stenosi mediante stent o dilatazione con ERCP può rallentare la progressione della malattia
Trapianto di fegato nella malattia scompensata


Prognosi e storia naturale
Nel decorso della malattia (solitamente una media di 9-17 anni dalla diagnosi) il paz. può andare incontro a cirrosi biliare secondaria.
Nel frattempo può presentare, un aumentato rischio di sviluppare calcoli biliari, episodi multipli di colangite infettiva, carcinoma della colecisti