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4 novembre 2014

LEVOSULPIRIDE

Appartiene alla classe delle benzamidi ( ossia quelle molecola che agiscono sulla dopamina a piu' livelli e di cui fanno parte anche metoclopramide e tiopride) ed ha azione simile ai butirrofenoni (di cui fa parte l'aloperidolo), quindi è un neurolettico, ma con scarso o nullo effetto parkinsonizzante.

Come sappiamo i neurolettici vengono impiegati per la loro azione:
-sedativa
-antipsicotica
-deliriolitica
-antiemetica
-antivertiginosa
-antiallergica


Quindi in definitiva la levosulpiride è un farmaco con effetti sul SNC, ma a dosaggi inferiori puo essere usata anche come procinetico a livello dell'apparato digerente (soprattutto il tratto intestinale alto) e perciò nella dispepsia da svuotamento gastrico rallentato.


A basse dosi infatti presenta un ottimo effetto sulla sindrome dispeptica (che si manifesta con un corteo di sintomi quali anoressia, senso di tensione epigastrica, pirosi, eruttazioni, vomito e nausea, meteorismo, diarrea, stipsi) da ritardato svuotamento gastrico legato:

-sia a fattori organici (gastroparesi diabetica, neoplasie, .)

-sia a fattori cosiddetti funzionali (somatizzazioni viscerali in pazienti con sindrome ansioso-depressiva, effetto di antiblastici)


A dosaggi più elevati la levosulpiride è indicata:

-nel trattamento di stati depressivi endogeni e reattivi

-nel trattamento di disturbi fisici di natura psichica

-nel trattamento della schizofrenia acuta e cronica


Effetti collaterali della sulpiride possono essere:
crisi dislettiche e galattorrea, variazioni della libido
riconducibili ad un effetto reversibile del farmaco sulla funzione dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.