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14 ottobre 2014

DEPRESSIONE: UN SEMPLICE SCHEMA PER INQUADRARLA

Si può distinguere in:

1) Depressione endogena
non vi è una causa scatenante esterna
Si divide in:
a) depressione maggiore o disturbo unipolare in cui vi è solo una fase depressiva.
b) disturbo bipolare  o sindrome maniaco depressiva: in cui fasi depressive si alternano a fasi di eccitamento maniacale. 
E' uno stato che tende a durare se non viene trattato e che può andare incontro a cronicizzazione.

2) Depressione reattiva
La depressione reattiva è uno stato depressivo strettamente legato ad un evento esogeno doloroso (lutto, separazione, fallimento finanziario) ma con un'intensità e durata sproporzionate rispetto alla reale entità del triste evento
Elemento principale che caratterizza questo disturbo è un sentimento di tristezza vissuto a livello cosciente e con estrema partecipazione.


3) Depressione secondaria
Si manifesta in seguito a
a) malattie di tipo organico (es. sclerosi multipla, morbo di Parkinson, malattia di Alzheimer, epilessia e malattie che colpiscono il sistema endocrino, come ad esempio l'ipotiroidismo, il morbo di Addison, la malattia di Cushing, malattie infettive quali HIV o sifilide, neoplasie
b) alcuni trattamenti farmacologici (es. corticosteroidi, contraccettivi orali, androgeni ecc.).
Ad esempio le malattie che più favoriscono l'insorgenza della depressione secondaria sono la sclerosi


4) Depressione minore o "distimia o disturbo distimico"
Il termine "distimia", è sinonimo di cattivo umore".
Prima del 1980 il disturbo distimico veniva denominato nevrosi depressiva (detta anche depressione nevrotica).
Il disturbo distimico è un disturbo cronico caratterizzato dalla presenza di umore depresso che persiste per la maggior parte del giorno ed è presente nella maggior parte dei giorni.